Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di
lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere dei Jonas Brothers, né offenderli in alcun modo. I Jonas Brothers non mi appartengono (purtroppo, oserei
dire) e Hope non è un personaggio inventato, ma una persona reale e in quanto
mia amica mi ha dato il permesso di scrivere una storia con lei come
co-personaggio.
Ed ovviamente è dedicata proprio a lei questa storia XD
Buona lettura!
Quando mi guardi negli occhi
(La canzone è When you look me in the eyes dei Jonas
Brothers)
Nick,
Joe,
Hope,
Jonas Brothers +
Hope
Nick guardava fuori dal pullman
che lo stava portando a Los Angeles, per la prossima tappa del tour
discografico.
Sospirò profondamente, mentre
strimpellava alcune note distrattamente, senza motivo. Sentiva un vago disagio alla
bocca dello stomaco. Come se stesse per accadere qualcosa.
Peccato che non sapeva cosa.
Joe lo guardò nel sedile di fronte, accennando un sorriso.
-Che hai?- chiese attirando
l’attenzione di Kevin, seduto nel sedile davanti a quello di Nick.
Nick non rispose subito. Continuò a guardare fuori dal finestrino, con la mente altrove. Infine scrollò le spalle, -Niente.- mormorò continuando a
strimpellare la sua chitarra.
Kevin rise, -Quando strimpelli c’è
sempre qualcosa che non va.- gli fece notare tornando a leggere un giornale,
-Toh! Un articolo su di noi!-
Joe alzò gli occhi al cielo e ritornò al suo i-pod, dove
stava ascoltando le tracce del nuovo album. Il concerto sarebbe stato quella
sera. Voleva ripassarle bene, nonostante le conoscesse a memoria.
-Ragazzi…- li richiamò Nick, -Voi non siete stanchi?-
-Di cosa?- ribatté subito Joe togliendosi una cuffia.
-Di tutto questo. Io…- si morse il labbro ritornando a
guardare fuori dal finestrino, -Non riesco più a
cantare o a suonare. Non vi sembra strano?-
Kevin si voltò, sporgendosi indietro verso il sedile del
fratello, -Nick… sinceramente non abbiamo la più
pallida idea di cosa ti sta capitando in queste ultime settimane. Sei distratto, assente. E non è da te.- disse senza peli
sulla lingua, -Ci dici che cosa ti succede?-
-Sono stanco.-
-Sì, l’abbiamo capito. Ma di cosa?- sbottò Joe mentre il pullman si fermava.
Nick volse un ultimo sguardo fuori dal
finestrino, mentre osservava la fonte della fermata improvvisa del mezzo di
trasporto che li scarrozzava da una parte all’altre dell’Europa. Poggiò il
palmo della mano destra sul finestrino.
-Di questo.- disse a bassa voce, ma in modo che i due
fratelli potessero sentirlo.
Joe e Kevin osservarono i fan che
si dibattevano per battere i pugni sul pullman. Avevano passato così tanto tempo in tour che avevano dimenticato i momenti
in cui loro tre parlavano cercando di risolvere problemi inerenti al gruppo che
formavano. Nick era stanco di quella situazione. Non ne poteva più di venire scarrozzato in giro per il mondo, di dovere aver
paura di uscire di casa solo per i fan, di salire su quel palco e stamparsi un
sorriso falso mentre cantava. Era stanco.
L’autobus finalmente oltrepassò i cancelli dello stadio in
cui si sarebbero esibiti. I tre cantanti scesero dal mezzo, silenziosi e
pensierosi. Le guardie del corpo li condussero fino ai loro camerini. Si
prepararono per le prove, nel più religioso dei silenzi.
Kevin fu il primo ad uscire, seguito subito dopo da Joe.
Nick rimase un attimo a scrutarsi nello specchio del camerino. Si passò una
mano tra i folti capelli ricci e dopo un’occhiata all’orologio fece per uscire
dal camerino. Si bloccò con una mano sulla maniglia. Si voltò verso il bancone
e prese velocemente un pennarello. Scrisse alcune parole sullo specchio, poi
prese la giacca nera ed uscì di corsa dal camerino.
NON PREOCCUPATEVI, RAGAZZI. SONO A
FARE UN GIRO. A STASERA. NICK =)
Si calcò sulla testa la coppola grigia, abbassando lo
sguardo. Vide una delle sue guardie del corpo.
-Dove vai?- gli domandò quello
più grosso.
-A fare un giro. Problemi?- domandò Nick.
-Vengo con te.-
-Ok.-
Nick aspettò che si girasse per avvisare le altre guardie
del corpo, poi fece uno scatto ed uscì dallo stadio correndo. Sentì qualcuno
che gridava il suo nome, quindi si nascose velocemente in un vicolo. Sospirò di
sollievo quando vide la guardia del corpo sparire
oltre un’altra via. Uscì allo scoperto e corse sul marciapiede soleggiato,
confondendosi tra la gente e rallentando il passo man mano.
Finalmente libero… pensò piacevolmente stupito che
tutti fossero troppo impegnati per raggiungere la meta
di lavoro o scolastica per notare chi era.
Entrò in un bar e si sedette in un tavolo un po’ in
disparte, ma con una finestra che dava sulla strada. Si tolse la giacca nera,
rimanendo con una camicia bianca sbottonata nei primi bottoni e con le maniche
arrotolate fino ai gomiti e i jeans neri.
Un cameriere gli portò il menù e lui cominciò a sfogliarlo
annoiato, quando sentì qualcosa che cadeva rumorosamente. Volse lo sguardo alla
strada e vide una ragazza sul marciapiede che era inginocchiata per terra,
intenta a raccogliere la borsa da cui erano usciti dei fogli.
Poggiò il menù sul tavolo ed uscì di
corsa dal bar. Vide le persone intorno a lei che non si chinavano ad aiutarla,
quindi la raggiunse, inchinandosi davanti a lei a raccogliere i molteplici
fogli sparsi sul marciapiede e che la gente evitava senza nemmeno accorgersene.
-Grazie.- mormorò la ragazza senza il coraggio di
guardarlo negli occhi.
Sicuramente era imbarazzata a mille. O
almeno questo era il pensiero di Nick, prima che si alzasse in piedi con un
pacco di fogli in mano.
-Ce la fai?- le chiese porgendole la mano libera.
La ragazza accettò. Strinse la sua mano e si alzò da terra
con la borsa e un altro pacco di fogli in mano. Alzò finalmente lo sguardo,
scrutandolo. Nick la osservò meglio.
Aveva i capelli castani, con una frangetta leggera. Gli
occhi grigi, la pelle chiara e limpida. Indossava un paio di jeans a vita bassa
e una maglia lunga blu notte. Si maledì un istante. Se lo avesse riconosciuto
sarebbe dovuto tornare di corsa allo stadio e non ne aveva
nessuna voglia.
-Grazie di tutto.- sorrise la ragazza dopo un attimo di incertezza.
Nick sbarrò gli occhi stupito,
-Come ti chiami?-
-Hope.- rispose questa porgendo una mano, -E tu sei…?-
-Nick.- il ragazzo strinse ancora una volta la mano della
ragazza, questa volta sorridendo, -Stavo per ordinare
qualcosa al bar? Vuoi farmi compagnia?-
-Oh… ehm… ti ringrazio, ma non ti conosco nemmeno…- deviò la proposta Hope.
-Ehi… non sono quel tipo di ragazzo.-
tentò di convincerla. Uno dei suoi sorrisi dolci bastò.
Hope sorrise, -Ok.- sussurrò seguendolo dentro al bar.
Si accomodarono al tavolo. Hope prese
posto di fronte a lui e cominciò a sistemare i fogli stropicciati nella borsa.
Nick ordinò due caffé poi sbirciò uno dei fogli.
-Cosa sono?- si informò, curioso
di sapere qualcosa in più su quella ragazza.
-Niente… io…- Hope deglutì il groppo
alla gola, cercando di sentirsi a suo agio, -Io canto. Sono canzoni che
ho scritto.-
-Così tante?-
-Molte sono uguali, magari con leggere modifiche.- spiegò
ritirando tutti i fogli e appoggiando la borsa sul divanetto accanto a lei, -Tu
canti?-
Nick si ritrovò a sorridere divertito.
-Che c’è di così divertente?- chiese
Hope stranita.
-Lascia stare.- ridacchiò il ragazzo, -Comunque sì. Canto e
suono.-
-Cosa?-
-La chitarra. Ma suono anche il pianoforte e la batteria.-
rispose calmo e pacato.
Hope sorrise, mentre il cameriere appoggiava le due tazze
di caffé davanti a loro, -Ti invidio. Io non so suonare.-
-Quanti anni hai?- chiese Nick.
-Sedici.- rispose la ragazza per poi bere un lungo sorso
del suo caffé, -Tu?-
-Diciasette. Solo un anno di differenza.- bevve anche lui
dalla tazza il liquido scuro. Rimasero molto a parlare di un po’ di tutto. Nick
evitava volutamente l’argomento musica.
Non voleva che lei scoprisse chi era.
-Dove andavi così di fretta? Per essere
inciampata dovevi correre.-
-Devo andare a casa di una mia amica.- rispose
Hope rimanendo sul vago, -Stasera mi vuole trascinare ad un concerto e mi ha
implorato di andare da lei ore prima per prepararci. Anzi. Sono
in ritardo pazzesco!- disse dando una breve occhiata all’orologio.
-Cosa non si fa per gli amici, eh?-
scherzò Nick facendola ridere.
Un suono così dolce e così spontaneo che gli procurò un
brivido su per la schiena.
-Già. Ma tu li conosci questi fantomatici Jonas Brothers?-
Nick quasi non si strozzò mentre
beveva l’ultimo sorso di caffé. Tossì rumorosamente, mettendo le mani a coppola
davanti alla bocca. Dopo pochi secondi si riprese,
mentre Hope lo osservava preoccupata.
-I Jonas Brothers hai detto?-
-Già. Tutto bene?- si preoccupò Hope.
-A meraviglia.- mormorò scocciato.
Quella sera Hope avrebbe saputo chi era. In un certo qual modo sperava che lei non sapesse mai chi fosse.
Ma sapeva anche che era una pretesa troppo grande e
troppo irrealistica. Probabilmente l’avrebbe visto in televisione o sui
giornali. Prima o poi l’avrebbe scoperto.
-Ora devo andare purtroppo.- disse
Hope alzandosi e prendendo la borsa, -Grazie di tutto, Nick. Ci vediamo.-
-Non abito a Los Angeles. Sono qui in
visita.- ribatté subito.
-Oh.- il tono della ragazza apparve
dispiaciuto, prima di essere mascherato da un sorriso innocente, -Beh… allora
spero di rivederti presto. Ciao.- salutò prima di lasciare il tavolo
correndo e uscendo dal bar.
Nick la osservò da dentro al bar
mentre correva sul marciapiede. Poi si accorse di un foglio che stava sul
tavolo, sotto un tovagliolo. Lo lesse.
Era una canzone.
Sentì il cellulare nella tasca dei
jeans vibrare. Lo tirò fuori. Joe.
Senza nemmeno accorgersene accettò la chiamata.
“Joe.”
“Nick! Ma dove cavolo sei
finito?” sbraitò la voce di Joe dall’altro capo del telefono.
“Ehi, non urlare. Sono capace di badare a me stesso, fino
a prova contraria.” ribatté
Nick.
“Non so se te nei sei reso conto…
ma il concerto è fra mezz’ora!” tuonò la voce del fratello.
“Cosa? Ma che ore sono?” domandò alzandosi dal tavolo e lasciando di fretta
alcune monete per pagare il conto.
“Le otto e mezza. Sbrigati!”
questa volta fu la voce di Kevin a parlare. Evidentemente era in viva-voce.
“Ok, arrivo. Tranquilli!” cercò di calmarli Nick mentre correva, “A fra poco.” prese
a correre ancora più velocemente.
Arrivò davanti allo stadio, ma la troppa gente che si
affollava per entrare lo convinse a fermarsi. Si calcò il cappello in testa e
cercò di oltrepassare la gente, ricevendo anche insulti su come bisognava
rispettare la fila. Arrivò davanti all’entrata, quando
sentì un grido.
-E’ NICK JONAS!-
La guardia del corpo lo avvistò. Lo prese
per un braccio e lo trascinò dentro allo stadio prima che qualcuno potesse
anche solo sfiorarlo. Lo lasciò dentro un corridoio buio, pieno di elettricisti. Lo percorse correndo, raggiungendo il dietro le quinte del palco.
-Nick!- Joe lo avvistò e corse da lui, -Eravamo
preoccupati! Un messaggio sullo specchio, ma ti sembrano
cosa da fare?- lo rimproverò.
-Scusate. Ho perso la cognizione del tempo.- si scusò mentre anche Kevin li raggiungeva.
-Vuoi andarti a cambiare?-
-No, mi esibisco così.- ripose togliendosi la giacca e il
capello, -Facciamo casino.- sorrise prendendo la propria chitarra.
Uscirono sul palco. La gente cominciò ad applaudire e
gridare i loro nomi.
Si posizionarono ai microfoni,
cominciando a suonare e cantare alcune canzoni di repertorio. Nick si staccò
dal microfono, suonando la chitarra in giro per il palco. Quando
tornò la vide.
Era in mezzo alla gente, accanto ad una ragazza che urlava
le parole della canzone.
-Hope…- sussurrò al microfono.
Hope che era ferma in mezzo a quel
fiume di persone che si muovevano a tempo della canzone. Hope che lo
fissava stupita e sconcertata. Hope che in pochi secondi cadde a terra.
-Hope!- urlò Nick nel microfono.
Tutti si voltarono verso l’ampio cerchio che si stava
formando intorno alla figura della ragazza svenuta. Nick scese nel dietro le quinte, dopo aver visto dei buttafuori che la
stavano prendendo in braccio per portarla a prendere aria. Joe fece cenno di
portarla dietro al palco e raggiunse insieme a Kevin il dietro
alle quinte.
Si sentirono i sospiri scocciati e le urla degli
spettatori. Ma a Nick non importava.
Vide la figura di Hope attraversare in braccio al
buttafuori il dietro le quinte.
-Nel nostro camerino.- ordinò subito Nick.
Quello annuì e la portò nel camerino dei ragazzi. La
distese sul divano nero e poi uscì.
-Hope…- Nick si inginocchiò
davanti al suo viso, -Hope, mi senti?- tentò di chiamarla.
-Ma chi è?- domandò Kevin
curioso.
-Una ragazza che ho conosciuto oggi.- rispose Nick
iniziando ad accarezzare la guancia di Hope, ancora svenuta, -Non sapeva chi fossi fino a poco fa.-
-Vuoi che ti lasciamo da solo con lei?- propose
Joe capendo il suo stato d’allerta.
-Sì. Grazie.- i due fratelli uscirono dal camerino,
chiudendosi la porta alle spalle.
-Hope…- tentò ancora.
La ragazza dopo qualche secondo aprì gli occhi lentamente,
portandosi una mano tra i boccoli castani.
-Che mal di testa…- sussurrò intontita.
-Ci credo. Sei svenuta.- Nick sorrise notando che stava
bene, -Come va?-
Hope lo guardò dritto negli occhi poi si
alzò di scatto, riprendendo subito vigore e tenacia.
-Perché non mi hai detto che
facevi parte di un gruppo famosissimo?- domandò scioccata mentre Nick si alzava
in piedi per pararsi di fronte a lei.
-Era bello che per una volta nessuno mi giudicasse da uno
schermo o un articolo!- ribatté subito il cantante.
-Dovevi dirmelo! Io non ti avrei giudicato.-
-Non ci vedremo più. Che bisogno
c’era?- sbottò Nick.
Hope parve calmarsi, finendo di agitare
le mani nel dibattito, -Hai ragione. Dopo stasera non ci vedremo più.- mormorò stringendo i pugni, -Bene. Ti auguro buona fortuna, Nick… Jonas.-
disse oltrepassandolo.
-Aspetta.- Nick le prese un polso, facendola fermare,
-Scusa, non volevo ferirti. È che… è una lunga storia.-
-Ho tutto il tempo.-
-Io no.- scherzò Nick, -Ti ricordo che sto tenendo un
concerto.-
Hope sorrise, voltandosi verso di lui, -Scusa.- mormorò
abbassando lo sguardo.
-Non dirlo neanche per scherzo.- Nick si avvicinò a lei,
alzandole il viso con due dita, -Non scusarti. Avrei dovuto dirtelo. Per una
volta mi ha fatto piacere che nessuno mi conoscesse.
Ero stanco di questa situazione, di dovermi nascondere tutti i giorni dalle fan, viaggiare in tutta Europa, non fermarsi un attimo.
Volevo che almeno una persona conoscesse il vero Nick.-
-Mi racconterai. Dopo il concerto.- lo tranquillizzò Hope.
-Grazie.- Nick la prese la tra le sue braccia e
l’abbracciò. Hope ricambiò dopo qualche istante, stringendolo a sé. Nick non
capì immediatamente quello che stava succedendo. Sapeva solo che quelle poche
ore trascorse con lei l’avevano cambiato, ricordandogli quello che gli piaceva
del suo lavoro.
-Ehm… scusate.- Joe e Kevin sorrisero furbetti, -C’è un
concerto da fare.- disse Joe.
Nick rise lasciando Hope, -Stai sul palco con noi?-
-Davanti a tutti?- sbarrò gli occhi
sorpresa.
-Ma no, sciocchina! In un angolo del
palco dove non ti vedono.- rise Nick.
Hope annuì, ricambiando la risata. Uscirono dal camerino
con i fratelli di Nick e poi lei prese posto
nell’angolo del palco. Nick le baciò una guancia, facendola arrossire e poi
raggiunse i fratelli sul palco, prendendo in mano la chitarra.
-Scusate l’attesa, ma una mia cara amica si è sentita male durante lo spettacolo.- si scusò Nick
al microfono, -Partiamo con una canzone nuova!- si voltò velocemente verso Joe
e Kevin, che lo raggiunsero stringendosi.
-Hai una canzone nuova?- domandò Kevin.
Nick tirò fuori dalla tasca dei
jeans la canzone di Hope, -Questa è di Hope. È una canzone stupenda.-
-Va bene, ti sei preso una cotta. Ma non ti sembra
di esagerare?- lo avvertì Kevin, -Vuoi davvero correre il rischio?-
-Sì. Ne vale la pena.- confermò
Nick.
Joe prese la canzone, -Wow. È davvero fantastica! Ok,
bisognerà creare la musica sul momento però.-
-Nessun problema.- Kevin strimpellò alcune note,
riscuotendo applausi dalla gente, -La canta Nick,
però.-
-Cosa? È Joe la voce solista.-
-Ma se cantate anche voi.- ribatté Joe, -E poi si tratta
della tua ragazza, non della nostra.-
-Hope non è la mia ragazza.- Nick arrossì vistosamente sulle guance, scatenando le risate dei
fratelli, -Smettetela di ridere!- spintonò un braccio di Kevin, -Kevin tu pensi
alla musica, Joe tu canti il ritornello.-
Joe roteò su stesso, -Senza speranza.-
mormorò.
Tornarono ai microfoni. Nick chiuse gli occhi e cominciò a
suonare la chitarra, seguendo le prime note dettate da Kevin poco prima, mentre discutevano. Kevin gli tenne dietro suonando
altrettanto. Qualcuno dietro cominciò a suonare la batteria, seguendo il loro
ritmo.
Nick si avvicinò al microfono e cominciò a cantare con il
testo davanti sul leggio.
If the heart is always searching
Can you ever find a home?
I've been looking for that someone
I'll never make it on my own
Dreams can't take the place of loving you
There's gotta be a million reasons why it's true
Joe prese il foglio in mano e con il microfono girò per il
palco cantando il testo. Ogni tanto dava delle occhiate
alla gente che li stava applaudendo forte, giusto per essere sicuro di andare a
ritmo con Nick e Kevin.
When you look me in the eyes
And tell me that you love me
Everything's alright
When you're right here by my side
When you look me in the eyes
I catch a glimpse of heaven
I find my paradise
When you look me in the eyes
Hope sbatté le lunghe ciglia nere
coperte di mascara ammutolita. Stavano cantando la sua canzone. Nick si
voltò verso di lei e le fece un cenno con la testa sorridendo. Hope ricambiò il
sorriso. Era felice, come non lo era mai stata. Joe riconsegnò il testo a Nick,
dato che aveva già imparato il ritornello.
How long will I be waiting
To be with you again
Gonna tell you that I love you
In the best way that I can
I can't take a day without you here
You're the light that makes my darkness disappear
Nick cantò mettendoci energia e passione, come non ne aveva mai messa. Kevin azzardò qualche mutamento di nota,
portando la canzone in un livello musicale bellissimo. Joe tornò all’asta e ci posizionò il microfono, iniziando a cantare il ritornello.
When you look me in the eyes
And tell me that you love me
Everything's alright
When you're right here by my side
When you look me in the eyes
I catch a glimpse of heaven
I find my paradise
When you look me in the eyes
Nick rise mentre osservava Joe
che alla fine del ritornello aveva fatto una ruota, scatenando gli applausi
della gente. Senza pensarci gli venne spontanea la strofa dopo, come se
conoscesse già la melodia.
More and more, I start to realize
I can reach my tomorrow
I can hold my head high
And it's all because you're by my side
Smise di cantare la strofa e si tolse la chitarra,
appoggiandola a terra. Raggiunse Hope e la prese per
mano.
-Nick, che stai facendo?- domandò
Hope quando lui la raggiunse.
-Quando mi guardi negli occhi…- Nick la prese
per mano, guardandola dritto negli occhi grigi, -Trovo il paradiso.- sorrise
quando Hope afferrò la sua mano issandosi in piedi e seguendolo sul palco.
Joe le porse il suo microfono, mentre Nick ne afferrava un altro.
When you look me in the eyes
And tell me that you love me
Hope iniziò incerta. Non era abituata a
un pubblico del genere, ma bastò il sorriso dolce di Nick, come poche ore
prima, a rassicurarla.
Everything's alright
When you're right here by my side
When I hold you in my arms
I know that it's forever
I just gotta let you know
I never wanna let you go
A loro si unirono i due fratelli. Kevin sorrise mentre
faceva il coro, Joe prese un altro microfono e cominciò a cantare con loro.
When you look me in the eyes
And tell me that you love me
Everything's alright
When you're right here by my side
When you look me in the eyes
I catch a glimpse of heaven
I find my paradise
When you look me in the eyes
Oh
La canzone finì. Hope arrossì all’istante
quando sentì gli applausi e gli occhi puntati su di lei. Immediatamente
sentì la mano di Nick stringere la sua, prima che Joe parlasse al microfono.
-Ecco a voi Hope! La scrittrice di When you look me in the eyes!- tutti urlarono applaudendo ancora di
più, -E ora passiamo a un’altra canzone. Siete
pronti?-
Nick trascinò Hope fuori dalla
visuale del palco e la fece sedere dov’era prima.
-Tutto a posto? Sei un po’ pallida.-
notò preoccupato.
-Ho appena cantato davanti a centinaia di persone!- ribatté Hope respirando a fatica per l’ansia della sua
prestazione canora.
-Sei stata bravissima. Rimani qua, ci
vediamo dopo.- le posò un bacio sulla guancia.
Nick la guardò dritta negli occhi. Quegli
oggi grigi così espressivi. Decise di andare oltre. Le spostò il viso e
si chinò sulle sue labbra fino ad unirle con le proprie, in un bacio che Hope
ricambiò dopo qualche secondo, dolce e inesperta, con
quel velo di malizia che nessuno le avrebbe additato.
Nick fece terminare il bacio quando
sentì Kevin gridare il suo nome dal palco, -Devo andare, Hope.-
-Ok.- sussurrò la ragazza, -Resto
qui. Non scappo.- giurò notando il suo sguardo
preoccupato.
Lui sorrise e la baciò una seconda volta, prima di
raggiungere il palco. Non prima di aver dato un’ultima occhiata ai quelle iridi grigie, piene della speranza e del suo
taciturno aiuto ad uscire dalla sua posizione di stallo musicale emotivo.
Un sorriso nacque spontaneo, mentre andava verso il
pianoforte e il concerto vero iniziava.
Quando lei lo guardava negli occhi, si
trovava in paradiso.
The End