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Autore: Fiery    08/06/2008    11 recensioni
[Protagonisti: Jonas Brothers] Kevin si voltò, sporgendosi indietro verso il sedile del fratello, -Nick… sinceramente non abbiamo la più pallida idea di cosa ti sta capitando in queste ultime settimane. Sei distratto, assente. E non è da te.- disse senza peli sulla lingua, -Ci dici che cosa ti succede?- -Sono stanco.- -Sì, l’abbiamo capito. Ma di cosa?- sbottò Joe mentre il pullman si fermava. Nick volse un ultimo sguardo fuori dal finestrino, mentre osservava la fonte della fermata improvvisa del mezzo di trasporto che li scarrozzava da una parte all’altre dell’Europa. Poggiò il palmo della mano destra sul finestrino. -Di questo.- disse a bassa voce, ma in modo che i due fratelli potessero sentirlo.
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere dei Jonas Brothers, né offenderli in alcun modo

Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere dei Jonas Brothers, né offenderli in alcun modo. I Jonas Brothers non mi appartengono (purtroppo, oserei dire) e Hope non è un personaggio inventato, ma una persona reale e in quanto mia amica mi ha dato il permesso di scrivere una storia con lei come co-personaggio.

Ed ovviamente è dedicata proprio a lei questa storia XD

Buona lettura!

 

 

 

Quando mi guardi negli occhi

(La canzone è When you look me in the eyes dei Jonas Brothers)

 

 

 

Nick, Joe, Hope, Jonas Brothers + Hope

 

Nick guardava fuori dal pullman che lo stava portando a Los Angeles, per la prossima tappa del tour discografico.

Sospirò profondamente, mentre strimpellava alcune note distrattamente, senza motivo. Sentiva un vago disagio alla bocca dello stomaco. Come se stesse per accadere qualcosa. Peccato che non sapeva cosa.

Joe lo guardò nel sedile di fronte, accennando un sorriso.

-Che hai?- chiese attirando l’attenzione di Kevin, seduto nel sedile davanti a quello di Nick.

Nick non rispose subito. Continuò a guardare fuori dal finestrino, con la mente altrove. Infine scrollò le spalle, -Niente.- mormorò continuando a strimpellare la sua chitarra.

Kevin rise, -Quando strimpelli c’è sempre qualcosa che non va.- gli fece notare tornando a leggere un giornale, -Toh! Un articolo su di noi!-

Joe alzò gli occhi al cielo e ritornò al suo i-pod, dove stava ascoltando le tracce del nuovo album. Il concerto sarebbe stato quella sera. Voleva ripassarle bene, nonostante le conoscesse a memoria.

-Ragazzi…- li richiamò Nick, -Voi non siete stanchi?-

-Di cosa?- ribatté subito Joe togliendosi una cuffia.

-Di tutto questo. Io…- si morse il labbro ritornando a guardare fuori dal finestrino, -Non riesco più a cantare o a suonare. Non vi sembra strano?-

Kevin si voltò, sporgendosi indietro verso il sedile del fratello, -Nick… sinceramente non abbiamo la più pallida idea di cosa ti sta capitando in queste ultime settimane. Sei distratto, assente. E non è da te.- disse senza peli sulla lingua, -Ci dici che cosa ti succede?-

-Sono stanco.-

-Sì, l’abbiamo capito. Ma di cosa?- sbottò Joe mentre il pullman si fermava.

Nick volse un ultimo sguardo fuori dal finestrino, mentre osservava la fonte della fermata improvvisa del mezzo di trasporto che li scarrozzava da una parte all’altre dell’Europa. Poggiò il palmo della mano destra sul finestrino.

-Di questo.- disse a bassa voce, ma in modo che i due fratelli potessero sentirlo.

Joe e Kevin osservarono i fan che si dibattevano per battere i pugni sul pullman. Avevano passato così tanto tempo in tour che avevano dimenticato i momenti in cui loro tre parlavano cercando di risolvere problemi inerenti al gruppo che formavano. Nick era stanco di quella situazione. Non ne poteva più di venire scarrozzato in giro per il mondo, di dovere aver paura di uscire di casa solo per i fan, di salire su quel palco e stamparsi un sorriso falso mentre cantava. Era stanco.

L’autobus finalmente oltrepassò i cancelli dello stadio in cui si sarebbero esibiti. I tre cantanti scesero dal mezzo, silenziosi e pensierosi. Le guardie del corpo li condussero fino ai loro camerini. Si prepararono per le prove, nel più religioso dei silenzi.

Kevin fu il primo ad uscire, seguito subito dopo da Joe. Nick rimase un attimo a scrutarsi nello specchio del camerino. Si passò una mano tra i folti capelli ricci e dopo un’occhiata all’orologio fece per uscire dal camerino. Si bloccò con una mano sulla maniglia. Si voltò verso il bancone e prese velocemente un pennarello. Scrisse alcune parole sullo specchio, poi prese la giacca nera ed uscì di corsa dal camerino.

 

NON PREOCCUPATEVI, RAGAZZI. SONO A FARE UN GIRO. A STASERA. NICK =)

 

 

Si calcò sulla testa la coppola grigia, abbassando lo sguardo. Vide una delle sue guardie del corpo.

-Dove vai?- gli domandò quello più grosso.

-A fare un giro. Problemi?- domandò Nick.

-Vengo con te.-

-Ok.-

Nick aspettò che si girasse per avvisare le altre guardie del corpo, poi fece uno scatto ed uscì dallo stadio correndo. Sentì qualcuno che gridava il suo nome, quindi si nascose velocemente in un vicolo. Sospirò di sollievo quando vide la guardia del corpo sparire oltre un’altra via. Uscì allo scoperto e corse sul marciapiede soleggiato, confondendosi tra la gente e rallentando il passo man mano.

Finalmente libero… pensò piacevolmente stupito che tutti fossero troppo impegnati per raggiungere la meta di lavoro o scolastica per notare chi era.

Entrò in un bar e si sedette in un tavolo un po’ in disparte, ma con una finestra che dava sulla strada. Si tolse la giacca nera, rimanendo con una camicia bianca sbottonata nei primi bottoni e con le maniche arrotolate fino ai gomiti e i jeans neri.

Un cameriere gli portò il menù e lui cominciò a sfogliarlo annoiato, quando sentì qualcosa che cadeva rumorosamente. Volse lo sguardo alla strada e vide una ragazza sul marciapiede che era inginocchiata per terra, intenta a raccogliere la borsa da cui erano usciti dei fogli.

Poggiò il menù sul tavolo ed uscì di corsa dal bar. Vide le persone intorno a lei che non si chinavano ad aiutarla, quindi la raggiunse, inchinandosi davanti a lei a raccogliere i molteplici fogli sparsi sul marciapiede e che la gente evitava senza nemmeno accorgersene.

-Grazie.- mormorò la ragazza senza il coraggio di guardarlo negli occhi.

Sicuramente era imbarazzata a mille. O almeno questo era il pensiero di Nick, prima che si alzasse in piedi con un pacco di fogli in mano.

-Ce la fai?- le chiese porgendole la mano libera.

La ragazza accettò. Strinse la sua mano e si alzò da terra con la borsa e un altro pacco di fogli in mano. Alzò finalmente lo sguardo, scrutandolo. Nick la osservò meglio.

Aveva i capelli castani, con una frangetta leggera. Gli occhi grigi, la pelle chiara e limpida. Indossava un paio di jeans a vita bassa e una maglia lunga blu notte. Si maledì un istante. Se lo avesse riconosciuto sarebbe dovuto tornare di corsa allo stadio e non ne aveva nessuna voglia.

-Grazie di tutto.- sorrise la ragazza dopo un attimo di incertezza.

Nick sbarrò gli occhi stupito, -Come ti chiami?-

-Hope.- rispose questa porgendo una mano, -E tu sei…?-

-Nick.- il ragazzo strinse ancora una volta la mano della ragazza, questa volta sorridendo, -Stavo per ordinare qualcosa al bar? Vuoi farmi compagnia?-

-Oh… ehm… ti ringrazio, ma non ti conosco nemmeno…- deviò la proposta Hope.

-Ehi… non sono quel tipo di ragazzo.- tentò di convincerla. Uno dei suoi sorrisi dolci bastò.

Hope sorrise, -Ok.- sussurrò seguendolo dentro al bar.

Si accomodarono al tavolo. Hope prese posto di fronte a lui e cominciò a sistemare i fogli stropicciati nella borsa. Nick ordinò due caffé poi sbirciò uno dei fogli.

-Cosa sono?- si informò, curioso di sapere qualcosa in più su quella ragazza.

-Niente… io…- Hope deglutì il groppo alla gola, cercando di sentirsi a suo agio, -Io canto. Sono canzoni che ho scritto.-

-Così tante?-

-Molte sono uguali, magari con leggere modifiche.- spiegò ritirando tutti i fogli e appoggiando la borsa sul divanetto accanto a lei, -Tu canti?-

Nick si ritrovò a sorridere divertito.

-Che c’è di così divertente?- chiese Hope stranita.

-Lascia stare.- ridacchiò il ragazzo, -Comunque sì. Canto e suono.-

-Cosa?-

-La chitarra. Ma suono anche il pianoforte e la batteria.- rispose calmo e pacato.

Hope sorrise, mentre il cameriere appoggiava le due tazze di caffé davanti a loro, -Ti invidio. Io non so suonare.-

-Quanti anni hai?- chiese Nick.

-Sedici.- rispose la ragazza per poi bere un lungo sorso del suo caffé, -Tu?-

-Diciasette. Solo un anno di differenza.- bevve anche lui dalla tazza il liquido scuro. Rimasero molto a parlare di un po’ di tutto. Nick evitava volutamente l’argomento musica. Non voleva che lei scoprisse chi era.

-Dove andavi così di fretta? Per essere inciampata dovevi correre.-

-Devo andare a casa di una mia amica.- rispose Hope rimanendo sul vago, -Stasera mi vuole trascinare ad un concerto e mi ha implorato di andare da lei ore prima per prepararci. Anzi. Sono in ritardo pazzesco!- disse dando una breve occhiata all’orologio.

-Cosa non si fa per gli amici, eh?- scherzò Nick facendola ridere.

Un suono così dolce e così spontaneo che gli procurò un brivido su per la schiena.

-Già. Ma tu li conosci questi fantomatici Jonas Brothers?-

Nick quasi non si strozzò mentre beveva l’ultimo sorso di caffé. Tossì rumorosamente, mettendo le mani a coppola davanti alla bocca. Dopo pochi secondi si riprese, mentre Hope lo osservava preoccupata.

-I Jonas Brothers hai detto?-

-Già. Tutto bene?- si preoccupò Hope.

-A meraviglia.- mormorò scocciato.

Quella sera Hope avrebbe saputo chi era. In un certo qual modo sperava che lei non sapesse mai chi fosse. Ma sapeva anche che era una pretesa troppo grande e troppo irrealistica. Probabilmente l’avrebbe visto in televisione o sui giornali. Prima o poi l’avrebbe scoperto.

-Ora devo andare purtroppo.- disse Hope alzandosi e prendendo la borsa, -Grazie di tutto, Nick. Ci vediamo.-

-Non abito a Los Angeles. Sono qui in visita.- ribatté subito.

-Oh.- il tono della ragazza apparve dispiaciuto, prima di essere mascherato da un sorriso innocente, -Beh… allora spero di rivederti presto. Ciao.- salutò prima di lasciare il tavolo correndo e uscendo dal bar.

Nick la osservò da dentro al bar mentre correva sul marciapiede. Poi si accorse di un foglio che stava sul tavolo, sotto un tovagliolo. Lo lesse.

Era una canzone.

Sentì il cellulare nella tasca dei jeans vibrare. Lo tirò fuori. Joe. Senza nemmeno accorgersene accettò la chiamata.

“Joe.”

“Nick! Ma dove cavolo sei finito?” sbraitò la voce di Joe dall’altro capo del telefono.

“Ehi, non urlare. Sono capace di badare a me stesso, fino a prova contraria. ribatté Nick.

“Non so se te nei sei reso conto… ma il concerto è fra mezz’ora!” tuonò la voce del fratello.

Cosa? Ma che ore sono?” domandò alzandosi dal tavolo e lasciando di fretta alcune monete per pagare il conto.

Le otto e mezza. Sbrigati!” questa volta fu la voce di Kevin a parlare. Evidentemente era in viva-voce.

“Ok, arrivo. Tranquilli!” cercò di calmarli Nick mentre correva, “A fra poco.” prese a correre ancora più velocemente.

Arrivò davanti allo stadio, ma la troppa gente che si affollava per entrare lo convinse a fermarsi. Si calcò il cappello in testa e cercò di oltrepassare la gente, ricevendo anche insulti su come bisognava rispettare la fila. Arrivò davanti all’entrata, quando sentì un grido.

-E’ NICK JONAS!-

La guardia del corpo lo avvistò. Lo prese per un braccio e lo trascinò dentro allo stadio prima che qualcuno potesse anche solo sfiorarlo. Lo lasciò dentro un corridoio buio, pieno di elettricisti. Lo percorse correndo, raggiungendo il dietro le quinte del palco.

-Nick!- Joe lo avvistò e corse da lui, -Eravamo preoccupati! Un messaggio sullo specchio, ma ti sembrano cosa da fare?- lo rimproverò.

-Scusate. Ho perso la cognizione del tempo.- si scusò mentre anche Kevin li raggiungeva.

-Vuoi andarti a cambiare?-

-No, mi esibisco così.- ripose togliendosi la giacca e il capello, -Facciamo casino.- sorrise prendendo la propria chitarra.

Uscirono sul palco. La gente cominciò ad applaudire e gridare i loro nomi.

Si posizionarono ai microfoni, cominciando a suonare e cantare alcune canzoni di repertorio. Nick si staccò dal microfono, suonando la chitarra in giro per il palco. Quando tornò la vide.

Era in mezzo alla gente, accanto ad una ragazza che urlava le parole della canzone.

-Hope…- sussurrò al microfono.

Hope che era ferma in mezzo a quel fiume di persone che si muovevano a tempo della canzone. Hope che lo fissava stupita e sconcertata. Hope che in pochi secondi cadde a terra.

-Hope!- urlò Nick nel microfono.

Tutti si voltarono verso l’ampio cerchio che si stava formando intorno alla figura della ragazza svenuta. Nick scese nel dietro le quinte, dopo aver visto dei buttafuori che la stavano prendendo in braccio per portarla a prendere aria. Joe fece cenno di portarla dietro al palco e raggiunse insieme a Kevin il dietro alle quinte.

Si sentirono i sospiri scocciati e le urla degli spettatori. Ma a Nick non importava.

Vide la figura di Hope attraversare in braccio al buttafuori il dietro le quinte.

-Nel nostro camerino.- ordinò subito Nick.

Quello annuì e la portò nel camerino dei ragazzi. La distese sul divano nero e poi uscì.

-Hope…- Nick si inginocchiò davanti al suo viso, -Hope, mi senti?- tentò di chiamarla.

-Ma chi è?- domandò Kevin curioso.

-Una ragazza che ho conosciuto oggi.- rispose Nick iniziando ad accarezzare la guancia di Hope, ancora svenuta, -Non sapeva chi fossi fino a poco fa.-

-Vuoi che ti lasciamo da solo con lei?- propose Joe capendo il suo stato d’allerta.

-Sì. Grazie.- i due fratelli uscirono dal camerino, chiudendosi la porta alle spalle.

-Hope…- tentò ancora.

La ragazza dopo qualche secondo aprì gli occhi lentamente, portandosi una mano tra i boccoli castani.

-Che mal di testa…- sussurrò intontita.

-Ci credo. Sei svenuta.- Nick sorrise notando che stava bene, -Come va?-

Hope lo guardò dritto negli occhi poi si alzò di scatto, riprendendo subito vigore e tenacia.

-Perché non mi hai detto che facevi parte di un gruppo famosissimo?- domandò scioccata mentre Nick si alzava in piedi per pararsi di fronte a lei.

-Era bello che per una volta nessuno mi giudicasse da uno schermo o un articolo!- ribatté subito il cantante.

-Dovevi dirmelo! Io non ti avrei giudicato.-

-Non ci vedremo più. Che bisogno c’era?- sbottò Nick.

Hope parve calmarsi, finendo di agitare le mani nel dibattito, -Hai ragione. Dopo stasera non ci vedremo più.- mormorò stringendo i pugni, -Bene. Ti auguro buona fortuna, Nick… Jonas.- disse oltrepassandolo.

-Aspetta.- Nick le prese un polso, facendola fermare, -Scusa, non volevo ferirti. È che… è una lunga storia.-

-Ho tutto il tempo.-

-Io no.- scherzò Nick, -Ti ricordo che sto tenendo un concerto.-

Hope sorrise, voltandosi verso di lui, -Scusa.- mormorò abbassando lo sguardo.

-Non dirlo neanche per scherzo.- Nick si avvicinò a lei, alzandole il viso con due dita, -Non scusarti. Avrei dovuto dirtelo. Per una volta mi ha fatto piacere che nessuno mi conoscesse. Ero stanco di questa situazione, di dovermi nascondere tutti i giorni dalle fan, viaggiare in tutta Europa, non fermarsi un attimo. Volevo che almeno una persona conoscesse il vero Nick.-

-Mi racconterai. Dopo il concerto.- lo tranquillizzò Hope.

-Grazie.- Nick la prese la tra le sue braccia e l’abbracciò. Hope ricambiò dopo qualche istante, stringendolo a sé. Nick non capì immediatamente quello che stava succedendo. Sapeva solo che quelle poche ore trascorse con lei l’avevano cambiato, ricordandogli quello che gli piaceva del suo lavoro.

-Ehm… scusate.- Joe e Kevin sorrisero furbetti, -C’è un concerto da fare.- disse Joe.

Nick rise lasciando Hope, -Stai sul palco con noi?-

-Davanti a tutti?- sbarrò gli occhi sorpresa.

-Ma no, sciocchina! In un angolo del palco dove non ti vedono.- rise Nick.

Hope annuì, ricambiando la risata. Uscirono dal camerino con i fratelli di Nick e poi lei prese posto nell’angolo del palco. Nick le baciò una guancia, facendola arrossire e poi raggiunse i fratelli sul palco, prendendo in mano la chitarra.

-Scusate l’attesa, ma una mia cara amica si è sentita male durante lo spettacolo.- si scusò Nick al microfono, -Partiamo con una canzone nuova!- si voltò velocemente verso Joe e Kevin, che lo raggiunsero stringendosi.

-Hai una canzone nuova?- domandò Kevin.

Nick tirò fuori dalla tasca dei jeans la canzone di Hope, -Questa è di Hope. È una canzone stupenda.-

-Va bene, ti sei preso una cotta. Ma non ti sembra di esagerare?- lo avvertì Kevin, -Vuoi davvero correre il rischio?-

-Sì. Ne vale la pena.- confermò Nick.

Joe prese la canzone, -Wow. È davvero fantastica! Ok, bisognerà creare la musica sul momento però.-

-Nessun problema.- Kevin strimpellò alcune note, riscuotendo applausi dalla gente, -La canta Nick, però.-

-Cosa? È Joe la voce solista.-

-Ma se cantate anche voi.- ribatté Joe, -E poi si tratta della tua ragazza, non della nostra.-

-Hope non è la mia ragazza.- Nick arrossì vistosamente sulle guance, scatenando le risate dei fratelli, -Smettetela di ridere!- spintonò un braccio di Kevin, -Kevin tu pensi alla musica, Joe tu canti il ritornello.-

Joe roteò su stesso, -Senza speranza.- mormorò.

Tornarono ai microfoni. Nick chiuse gli occhi e cominciò a suonare la chitarra, seguendo le prime note dettate da Kevin poco prima, mentre discutevano. Kevin gli tenne dietro suonando altrettanto. Qualcuno dietro cominciò a suonare la batteria, seguendo il loro ritmo.

Nick si avvicinò al microfono e cominciò a cantare con il testo davanti sul leggio.

 

If the heart is always searching

Can you ever find a home?

I've been looking for that someone

I'll never make it on my own

Dreams can't take the place of loving you

There's gotta be a million reasons why it's true

 

Joe prese il foglio in mano e con il microfono girò per il palco cantando il testo. Ogni tanto dava delle occhiate alla gente che li stava applaudendo forte, giusto per essere sicuro di andare a ritmo con Nick e Kevin.

 

When you look me in the eyes

And tell me that you love me

Everything's alright

When you're right here by my side

When you look me in the eyes

I catch a glimpse of heaven

I find my paradise

When you look me in the eyes

 

Hope sbatté le lunghe ciglia nere coperte di mascara ammutolita. Stavano cantando la sua canzone. Nick si voltò verso di lei e le fece un cenno con la testa sorridendo. Hope ricambiò il sorriso. Era felice, come non lo era mai stata. Joe riconsegnò il testo a Nick, dato che aveva già imparato il ritornello.

 

How long will I be waiting

To be with you again

Gonna tell you that I love you

In the best way that I can

I can't take a day without you here

You're the light that makes my darkness disappear

 

Nick cantò mettendoci energia e passione, come non ne aveva mai messa. Kevin azzardò qualche mutamento di nota, portando la canzone in un livello musicale bellissimo. Joe tornò all’asta e ci posizionò il microfono, iniziando a cantare il ritornello.

 

When you look me in the eyes

And tell me that you love me

Everything's alright

When you're right here by my side

When you look me in the eyes

I catch a glimpse of heaven

I find my paradise

When you look me in the eyes

 

Nick rise mentre osservava Joe che alla fine del ritornello aveva fatto una ruota, scatenando gli applausi della gente. Senza pensarci gli venne spontanea la strofa dopo, come se conoscesse già la melodia.

 

More and more, I start to realize

I can reach my tomorrow

I can hold my head high

And it's all because you're by my side

 

Smise di cantare la strofa e si tolse la chitarra, appoggiandola a terra. Raggiunse Hope e la prese per mano.

-Nick, che stai facendo?- domandò Hope quando lui la raggiunse.

-Quando mi guardi negli occhi…- Nick la prese per mano, guardandola dritto negli occhi grigi, -Trovo il paradiso.- sorrise quando Hope afferrò la sua mano issandosi in piedi e seguendolo sul palco.

Joe le porse il suo microfono, mentre Nick ne afferrava un altro.

 

When you look me in the eyes

And tell me that you love me

 

Hope iniziò incerta. Non era abituata a un pubblico del genere, ma bastò il sorriso dolce di Nick, come poche ore prima, a rassicurarla.

 

Everything's alright

When you're right here by my side

When I hold you in my arms

I know that it's forever

I just gotta let you know

I never wanna let you go

 

A loro si unirono i due fratelli. Kevin sorrise mentre faceva il coro, Joe prese un altro microfono e cominciò a cantare con loro.

 

When you look me in the eyes

And tell me that you love me

Everything's alright

When you're right here by my side

When you look me in the eyes

I catch a glimpse of heaven

I find my paradise

When you look me in the eyes

Oh

 

La canzone finì. Hope arrossì all’istante quando sentì gli applausi e gli occhi puntati su di lei. Immediatamente sentì la mano di Nick stringere la sua, prima che Joe parlasse al microfono.

-Ecco a voi Hope! La scrittrice di When you look me in the eyes!- tutti urlarono applaudendo ancora di più, -E ora passiamo a un’altra canzone. Siete pronti?-

Nick trascinò Hope fuori dalla visuale del palco e la fece sedere dov’era prima.

-Tutto a posto? Sei un po’ pallida.- notò preoccupato.

-Ho appena cantato davanti a centinaia di persone!- ribatté Hope respirando a fatica per l’ansia della sua prestazione canora.

-Sei stata bravissima. Rimani qua, ci vediamo dopo.- le posò un bacio sulla guancia.

Nick la guardò dritta negli occhi. Quegli oggi grigi così espressivi. Decise di andare oltre. Le spostò il viso e si chinò sulle sue labbra fino ad unirle con le proprie, in un bacio che Hope ricambiò dopo qualche secondo, dolce e inesperta, con quel velo di malizia che nessuno le avrebbe additato.

Nick fece terminare il bacio quando sentì Kevin gridare il suo nome dal palco, -Devo andare, Hope.-

-Ok.- sussurrò la ragazza, -Resto qui. Non scappo.- giurò notando il suo sguardo preoccupato.

Lui sorrise e la baciò una seconda volta, prima di raggiungere il palco. Non prima di aver dato un’ultima occhiata ai quelle iridi grigie, piene della speranza e del suo taciturno aiuto ad uscire dalla sua posizione di stallo musicale emotivo.

Un sorriso nacque spontaneo, mentre andava verso il pianoforte e il concerto vero iniziava.

Quando lei lo guardava negli occhi, si trovava in paradiso.

 

 

The End

 

 

 

 

  
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