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Autore: Minari OppaRi    25/01/2014    4 recensioni
[Sad!NaLu - Tematiche Delicate]
Gli esseri umani non bramano la morte, ne rimangono inesorabilmente attratti quando ciò che è loro più caro scompare per sempre.
Scorreva lentamente il sangue lungo il suo polso mentre la pioggia si scontrava ferocemente contro il vetro della finestra.
Scorrevano lentamente le lacrime lungo le sue guance mentre la fredda lama entrava di nuovo in contatto con la sua carne. Era questo che ogni giorno si ripeteva nella vita di Natsu Dragneel, un giovane diciottenne a cui da sempre era stata negata la felicità e che, quando finalmente la trovò, gli venne strappata via senza nessuna pietà.
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sono sicura che quando avrete finito di leggere mi odierete tutti ma per sfogo avevo davvero bisogno di scrivere questa fanfiction. >_>
Questa 'Nota dell'autrice' è stata inserita all'inizio per avvisare voi lettori che avete deciso di dare un'occhiata alla fanfiction dei motivi per cui ho inserito il rating arancione, le tematiche delicate e l'OOC. Tematiche delicate perchè, come avrete di sicuro capito leggendo l'introduzione, si parlerà di un'argomento non molto bello ovvero il suicidio, il rating arancione è stata una scelta d'istinto (non essendo molto brava a capire quale rating mettere ho dovuto scervellarmi per scegliere tra giallo e arancione) mentre l'OOC è perchè il nostro caso Natsu di sicuro non si comporterebbe in questo modo, lui affronterebbe la situazione senza ricorrere a questa pazia.
Spero che, nonostante l'argomento orribile, questa fic possa piacervi e, nel caso contrario, sapere le vostre opinioni e capire come poterla migliorare o rendere nel possibile più piacevole per voi che leggete.
Un ringraziamento speciale va ha RinYuu che, grazie alla sua fanfiction, mi ha fatto tornare la passione per scrivere su queste tematiche.
Ringrazio voi lettori e chi vorrà recensire.
Darkdan.

 
Gli esseri umani non bramano la morte, ne rimangono inesorabilmente attratti quando ciò che è loro più caro scompare per sempre.
Scorreva lentamente il sangue lungo il suo polso mentre la pioggia si scontrava ferocemente contro il vetro della finestra.
Scorrevano lentamente le lacrime lungo le sue guance mentre la fredda lama entrava di nuovo in contatto con la sua carne. Era questo che ogni giorno si ripeteva nella vita di Natsu Dragneel, un giovane diciottenne a cui da sempre era stata negata la felicità e che, quando finalmente la trovò, gli venne strappata via senza nessuna pietà.
Lui, un ragazzo dall’inusuale capigliatura rosata e dai profondi occhi neri, era orfano dalla tenera età di sei anni. La perdita del padre Igneel, unico parente di cui si potesse davvero fidare, aprì nel suo cuore una profonda ferita che per anni nessuno riuscì a guarire.
Era cresciuto come un bambino che non conosceva la differenza tra bene e male.
Natsu era uno di quelli che tutti etichettavano come ‘ragazzo difficile’, non passava giorno che, grazie ai suoi pugni, non riducesse qualcuno in fin di vita.
‘Ha un Disturbo antisociale di personalità’ avevano detto in molti analizzando i suoi pericolosi e distruttivi comportamenti.
Fin da piccolo aveva infatti dimostrato di essere un impulsivo a cui mancava totalmente la responsabilità sulla sua sicurezza e su quella degli altri, non aveva il minimo rispetto per le regole e per le gerarchie e specialmente non provava il minimo rimorso per ciò che faceva.
Ogni giorno ne combinava una e nella sua scuola, la Fairy Tail High School, tutti ne avevano il terrore.
Era solo, abbandonato e disprezzato da tutti; questo perché nessuno aveva mai provato a conoscerlo meglio.
Il ragazzo in verità non era una persona cattiva anzi, era uno di quei sempliciotti che appena vedeva un gatto abbandonato per strada lo portava subito a casa per curarlo, era capace di caldi e dolci sorrisi e di piangere urlando con tutto il fiato che aveva in corpo.
L’ambiente freddo e privo di affetto in cui era cresciuto però l’aveva portato a nascondere quella sua gentilezza e allegria sotto un gelido velo di aggressività e apatia.
Per nascondere o cancellare il dolore che il cuore prova si finisce sempre per fare gesti sconsiderati di cui prima o poi ci si pente amaramente.
La sua vita ebbe finalmente una svolta quando davanti a lui, intento a bruciare con un accendino i capelli di una sua compagna di classe, comparvero due grandi e decisi occhi marroni e dei lunghi capelli biondi.
Lucy Heartphilia, era questo il nome della ragazza che per la prima volta aveva deciso di fermare le malefatte del giovane Dragneel.
Lei l’aveva fronteggiato, aveva cercato di capirlo e di conoscerlo riuscendo poco a poco ad abbattere il muro che il ragazzo aveva costruito intorno al suo cuore.
Aveva afferrato la sua mano per trasmettergli calore.
“Non mi toccare! Mollami la mano, Heartphilia!”
“No! Voglio trasmetterti il mio calore e farti capire che non sei solo!”
Aveva stretto il suo corpo in un rassicurante abbraccio ogni volta che lo vedeva sul punto di spezzarsi.
“Stare fra le tue braccia fa passare tutto il dolore…”
“Ti abbraccerò tutte le volte che vorrai, Natsu.”
Gli aveva sorriso con sincerità, gli aveva fatto scoprire i lati meravigliosi della vita e dell’amicizia, gli aveva insegnato a fare del bene e ad usare la sua forza per proteggere gli altri ma soprattutto aveva fatto scoprire al suo cuore l’amore.
“Ti amo, Lucy.”
“Ti amo anche io, Natsu.”
Quei giorni pieni di felicità, quel sentimento che Natsu aveva così a lungo atteso, lo facevano sentire vivo per la prima volta.
Lucy era la luce che l’aveva finalmente fatto scappare dalla prigione oscura in cui era stato rinchiuso.
Per lui era un sogno dal quale non si sarebbe mai voluto svegliare.
La felicità è un sentimento effimero, esso si tramuta inesorabilmente in tristezza così come i sogni si trasformano in incubi spaventosi.
Quando però la luce morì il cuore del ragazzo morì con lei.
La fredda pioggia si abbatteva al suolo mescolandosi con il sangue e con le lacrime mentre restando immobile lui osservava inorridito la morte.
Non vi più nessun sorriso sul viso della bionda ma solo un’espressione di muto terrore, niente più colore su quelle gote spesso tinte d’imbarazzo ma solo un pallore cadaverico e nessun battito proveniva da quel cuore così sincero e pieno d’amore.
“E’ colpa mia…”
Mormorava Natsu stringendo i pugni con tale forza da far sbiancare le sue nocche.
“E’ solo colpa mia…”
Chiudeva gli occhi violentemente come a voler scacciare dalla sua mente le immagini della scena avvenuta solo pochi attimi prima.
 
*
“Natsu, avevi promesso che non avresti più partecipato ad una rissa! Fermati!”
Urlava Lucy mentre stringeva con rabbia il polso del ragazzo cercando di arrestare, almeno di poco, la bieca rabbia che risplendeva nei suoi occhi.
“Stanne fuori, Lucy! Questi non sono affari tuoi quindi smettila di scocciare e tornate a casa!”
Strattonò con violenza il braccio riuscendo così a scappare alla presa della bionda ormai sul punto di scoppiare in lacrime.
Corse via, forse per rabbia o forse per vergogna, senza mai voltare lo sguardo dietro di sé.
Si sentiva un’idiota, uno sciocco che non faceva altro che far soffrire l’unica persona che avesse mai detto di amarlo in tutta la sua vita.
Quell’attimo di distrazione risultò fatale.
Un camion, comparso all’improvviso da chissà dove, si stava per scontare velocemente contro di lui.
Terrore allo stato puro. Questo era l’unico sentimento che riusciva a provare.
La luce però, la stessa che l’aveva già salvato una volta, era tornato per aiutarlo di nuovo.
Lucy lo spinse via e, mentre Natsu gridava il suo nome, sorrise un’ultima volta sussurrando un triste e ultimo ‘ti amo.’
*
Il cielo e così anche il giovane Dragneel piangevano la scomparsa di quell’abbagliante e gioiosa luce che riusciva a portare felicità e amore ovunque andasse.
 
 
 
Passarono i mesi e così anche le stagioni e il suo cuore, ridotto in frammenti e logorato dal tempo, era stato segnato da una cicatrice che non sarebbe mai guarita.
Natsu, persa la sua ragione di vita, si era chiuso in casa sfogando il dolore e il senso di colpa contro il suo stesso corpo.
Ogni giorno, grazie all’aiuto di una piccola e semplice lama, incideva sulla sua carne il prezzo da pagare per il suo peccato.
Aveva ucciso la persona più importante che aveva, aveva lasciato che il suo viso venisse deturpato dalle lacrime e aveva reciso tutti i suoi sogni, tutti i desideri e i progetti che la ragazza aveva per il futuro.
“Perdonami, Lucy…”
Sussurrava singhiozzando mentre un altro rivolo di sangue cadeva lento dal suo braccio finendo per schiantarsi contro il pavimento.
La lama entrava sempre più in profondità mentre un sorriso compariva sul suo volto.
“Ora mi farò perdonare, vedrai…Ti raggiungerò…non sarai più da sola…”
Un ultimo colpo deciso e ben mirato.
Cadde a terra mentre il rosso liquido scorreva incessante macchiando la sua mano.
Per amore, quello che aveva sempre desiderato ricevere, era disposto a smettere di vivere, a smettere di desiderare il domani e di rinunciare a tutto quello che il futuro avrebbe potuto offrirgli.
“Lucy…”
Sussurrò un’ultima volta il suo nome mentre la vista a poco a poco diventava sempre più offuscata. Il buio, l’oscurità da cui era riuscito a scappare, lo stava per imprigionare di nuovo.
La luce, quella della vita, stava lentamente scomparendo per sempre.

 
  
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