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Autore: Bloodlines    26/01/2014    4 recensioni
"E' tutta colpa mia. Dovevo aspettarmelo. Sono stato uno stupido. Uno stupido!"
Il pirata colpì la superficie macchiata della scrivania con un pugno, provocandosi un lacinante dolore alle nocche. Non riusciva neanche a capire per quale motivo avesse reagito in quel modo. Avrebbe dovuto esserne felice... aveva un motivo per rimanere a Storybrooke, un motivo per restare al fianco della donna che amava. La sua ciurma lo avrebbe capito, e se invese avesse deciso di ribellarsi, sapeva bene come metterli a tacere. Ciò nonostante, Killian non riusciva davvero ad accettare il fatto che Ruby, la sua Ruby, fosse incinta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Killian Jones/Capitan Uncino, Nonna Lucas, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Presente

«Capitano, cerchi di calmarsi..

Biascicò Spugna, mentre Killian lanciava con forza contro il muro l'ennesima bottiglia vuota di rum, la quale ricadde a terra con un tonfo, riversando pezzi di vetro dappertutto. La sua cabina non era mai stata così disordinata, il che la diceva lunga, considerando che il pirata non conosceva neanche il significato della parola "ordine". Una lampada ad olio giaceva a terra, irrimediabilmente rotta, accanto al cuscino di piume che avrebbe dovuto trovarsi sul letto sgombro, su cui al momento erano poggiate in modo sparso innumerevoli camicie e pantaloni di velluto nero. 

«Calmarmi? Non riesci proprio a capire, vero? Ma dovevo aspettarmelo. Sei soltanto un idiota, ed ora mi sono stancato di te. Fuori di qui!

Killian spintonò il marinaio di peso fuori dalla sua cabina, per poi sbattere con violenza la porta lignea alle sue spalle, sordo al balbettio di Spugna, che probabilmente aveva tentato di giustificarsi o di ribattere alle parole del proprio capitano. 

2 ore prima. 

Era da un bel pò di tempo ormai che Ruby si era chiusa in bagno senza dare spiegazioni. Inizialmente, Granny aveva pensato che la sua cara nipotina avesse avuto un malore improvviso, motivo per cui si era allontanata dal caos che regnava nella tavola calda al momento con l'intenzione di sciacquarsi il viso, oppure semplicemente per concedersi un pò di meritato relax. Tuttavia erano passati ormai più di dieci minuti, e l'anziana donna aveva iniziato a preoccuparsi. Dentro di sé continuava a ripetersi ciò che Ruby le aveva detto più volte. "Non è più una bambina"; "Ormai sa cavarsela da sola"; "Non devo metterla in imbarazzo.". Inutile dire che quella tattica non funzionava affatto. Aveva cresciuto sua nipote come se fosse la sua stessa figlia, e non le aveva mai fatto mancare nulla. Ad ogni difficoltà, lei c'era, pronta ad aiutarla o ad impedirle che si facesse male. Pronta ad asciugarle le lacrime dal viso, oppure semplicemente ad ascoltare i suoi problemi cercando di trovare una soluzione. Gli anni però erano passati, e Ruby era diventata una donna autonoma, iniziando a disprezzare tutte quelle attenzioni "ossessive" da parte di sua nonna. In parte, ciò la feriva, ma non poteva farne a meno, come le aveva detto più volte quando sua nipote la rimproverava aspramente per quel genere di comportamento da parte sua. Fu per quel semplice motivo che Granny si ritrovò ad aprire cautamente la porta del bagno, sporgendosi oltre di essa per poter avere una visuale più chiara. Ruby era lì, di fronte allo specchio lucido che lei stessa aveva ripulito poco prima. Stringeva qualcosa tra le mani e la sua espressione era... indecifrabile. Le labbra socchiuse, gli occhi spalancati. Granny riuscì a notare perfino alcune gocce di sudore sulla fronte della sua nipotina. 

«Ruby.. ma che cosa ti succede?

Preoccupata, l'anziana donna entrò nel bagno, richiudendosi la porta alle spalle per attuire il chiacchiericcio proveniente dai clienti del locale. Ruby si voltò nella sua direzione, e per un attimo sembrò quasi non riconoscerla. Dischiuse le labbra per parlare, ma non ne uscì alcun suono. Tuttavia non ebbe bisogno di parlare, dato che nel momento in cui si era voltata, lo sguardo attento di Granny era ricaduto sull'oggetto che la fanciulla stringeva tra le mani. Lo riconobbe all'istante. 

«Rub...

«Sono incinta. 



Presente. 

Non poteva essere vero. Lui? Padre? No, lui era un pirata, un maledetto pirata odiato dalla metà dei cittadini di Storybrooke. Un pirata che era stato in procinto di partire appena qualche ora addietro, e lo avrebbe fatto se Ruby non gli avesse dato quella notizia. Inizialmente credeva fosse uno scherzo. Un disperato tentativo di Ruby nel costringerlo a non partire senza dover ammettere che il suo unico desiderio era quello di stare con lui, nonostante lei stessa gli avesse suggerito di lasciare Storybrooke. 

«Non voglio tarparti le ali, Killian. Non voglio che tu rinunci alle tue avventure ed alla tua vita soltanto per me. 

Ricordava quelle parole così com'erano state pronunciate, perché lui stesso le aveva ripetute più volte nella sua mente per convincersi del fatto che se fosse partito lo avrebbe fatto anche per Ruby. Non voleva che si sentisse in colpa, considerando che Killian non aveva ancora lasciato Storybrooke soltanto per lei. Ma ora non avrebbe potuto farlo. Non poteva lasciare che Ruby crescesse un bambino da sola, e non voleva. 

"E' tutta colpa mia. Dovevo aspettarmelo. Sono stato uno stupido. Uno stupido!"

Il pirata colpì la superficie macchiata della scrivania con un pugno, provocandosi un lancinante dolore alle nocche. Non riusciva neanche a capire per quale motivo avesse reagito in quel modo. Avrebbe dovuto esserne felice... aveva un motivo per rimanere a Storybrooke, un motivo per restare al fianco della donna che amava. La sua ciurma lo avrebbe capito, e se invece avesse deciso di ribellarsi, sapeva bene come metterli a tacere. Ciò nonostante, Killian non riusciva davvero ad accettare il fatto che Ruby, la sua Ruby, fosse incinta. 

"Fuggi, Killian. Scappa e non tornare mai più qui. Potrai ricominciare tutto daccapo, cosa t'importa del loro giudizio?"

Per un folle istante, il capitano pemsò che quella fosse la soluzione più adatta. Scappare. Lasciarsi alle spalle tutto. Storybrooke, Ruby, l'amore ed il bambino. Era un pirata, dopotutto. Tuttavia i suoi pensieri viaggiarono rapidi, per soffermarsi su un episodio accaduto molto tempo addietro. Suo padre, che gli accarezzava i capelli corvini, raccontandogli delle storie per farlo addormentare e fantasticando su tutte le possibili avventure che avrebbero potuto vivere insieme, dopo la loro partenza. Suo padre, che il giorno dopo lo aveva abbandonato senza alcun ritegno, lasciandolo solo, spaesato, e con una grande voglia di sapere... Perché?
Voleva davvero comportarsi nello stesso modo? Voleva davvero raggiungere i livelli di suo padre? Abbandonare suo figlio e la donna che amava soltanto perché non si considerava idoneo a svolgere il suo ruolo come genitore? La risposta era semplice, quanto ovvia. 

10 minuti prima. 

«No.

Granny afferrò la nipote per un braccio, con l'intenzione di impedirle di raggiungere la porta d'ingresso del locale. 

«Non ti permetterò di farlo. 

La fanciulla si voltò di scatto, facendo ondeggiare i lunghi capelli corvini. I suoi occhi parvero scintillare di una luce propria. Una luce selvaggia, indipendente. Quella che ardeva nelle sue iridi quando si trasformava in lupo nelle notti di luna piena, infondendo nel suo corpo una sensazione di libertà. 

«Ed io invece lo farò. Non posso impedire a Killian di partire soltanto perché io...

«E' anche una sua responsabilità! Ruby, ragiona! Aspetta!

Troppo tardi. La ragazza si era liberata dalla stretta della nonna ed aveva compensato i pochi centimetri che la separavano dalla porta d'ingresso, attraversandola e richiudendosela alle spalle. Per un momento, Granny pensò di seguirla, con l'intenzione di impedirle di fare una stupidaggine. Ma si rese conto che semplicemente non poteva. Quella non era la sua vita, ma la vita di sua nipote, e se aveva deciso di fare una determinata scelta, doveva rispettarla. 

«Spero solo che tu sappia quello che stai facendo, bambina mia...

Sospirò Granny, abbozzando tuttavia un debole sorriso. 

Ruby avanzava con rapidità in direzione del molo. Il suo respiro si condensava in piccole nuvolette a causa dell'aria gelida, ed in lontananza si intravedevano dei minacciosi nuvoloni neri. Probabilmente era in arrivo una tempesta. Non poteva costringere Killian a restare. Avrebbe potuto crescere suo figlio anche da sola, e poi... lui sarebbe tornato. Gliel'aveva promesso. E la fanciulla ormai aveva imparato a fidarsi del suo uomo, per quanto fosse stato difficile farlo in principio. Doveva soltanto sperare che i sentimenti che il pirata provava nei suoi confronti fossero reali, e che il suo amore fosse abbastanza forte da mantenerlo legato a lei anche se Killian si fosse spinto fino all'altro capo del mondo. 


Presente. 

Doveva dirglielo. Doveva dire a Ruby che sarebbe rimasto lì con lei, perché era quello il suo posto. Non aveva bisogno di avventure, non aveva bisogno di nient'altro se non di lei. Ormai Ruby era diventata la sua famiglia, ed anche se il pirata non era pronto per diventare padre, avrebbe imparato con il tempo. Stava comunque facendo un grande passo verso il successo, decidendo di non fuggire di fronte ad una responsabilità del genere. Dopo essersi infilato il giaccone di pelle nero, lottando come al solito con la manica sinistra per farvi passare l'uncino, Killian uscì dalla propria cabina, incrociando Spugna a metà strada. Avrebbe dovuto scusarsi con lui, per come si era comportato in precedenza? Oh, andiamo... ora stava davvero esagerando. Un lampo in lontananza squarciò il cielo grigio, e subito dopo sopraggiunse il tuono. Piccole gocce di pioggia caddero sul volto e sulla giacca del pirata, ma quest'ultimo le ignorò, incamminandosi con decisione verso il Granny's, ripetendo mentalmente il discorso che aveva preparato poco prima di lasciare la cabina. Un momento... quale discorso? Fantastico. Non sapeva neanche cosa dirle. Probabilmente sarebbe rimasto lì impalato soltanto per subirsi le urla della nonna di Ruby e... 
Killian si fermò improvvisamente, come se una forza invisibile lo avesse trattenuto. Di fronte a lui, Ruby fece lo stesso. 
Per qualche istante si fissarono entrambi, le labbra serrate, la pioggia che li aggrediva impietosamente. 

«Ruby...

«Killian, io... 

Si bloccarono. Nessuno dei due era mai stato bravo con le parole, non quando si trattava di un contesto del genere. Era quello che li aveva sempre distinti dalle altri normali coppie di innamorati, ed era per quello che Killian amava Ruby come quest'ultima amava lui. Il pirata si avvicinò a lei, il cuore che batteva all'impazzata, martellandogli il petto come se volesse fuoriuscire da esso. Il suo sguardo si posò sulle labbra della donna, dove si erano posate delle minuscole gocce di pioggia; Prima che potesse rendersi conto di quel che stava facendo, si era già fiondato su di esse. Il loro bacio tuttavia durò poco, poiché Ruby posò entrambe le mani sulle spalle dell'uomo, allontanandolo con dolcezza. 

«No, aspetta. Io non voglio che tu..

«Lo so, tesoro. Non vuoi che io ti lasci qui da sola. E sai qual è la novità? Non ne ho la minima intenzione. 

La sorpresa sul volto della fanciulla venne ben presto sostituita da un ampio sorriso, dopodiché le sue labbra incontrarono nuovamente quelle del pirata, mentre le sue mani andarono ad insinuarsi tra i capelli bagnati dell'uomo. Come aveva anche solo potuto pensare di lasciarlo andare? 


Angolo dell'autore {Tra penose virgolette.} : Premetto che non sono molto esperto nel campo delle FF, e probabilmente questa storia potrebbe essere considerata banale quanto scarna. Tuttavia ho colto al volo il lampo d'ispirazione che mi si è presentato e... ho deciso di buttar giù qualcosina. Adoro la RedHook, e la ruolo ormai da qualche mese. Ringrazio vivamente, quindi, la mia partner di role per i vari spunti che mi hanno consentito di scrivere questa OneShot. 
  
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