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Autore: LadyRainbowCaos    26/01/2014    3 recensioni
Swanqueen. Post 3x11 . E se Regina, in un ultimo tentativo di ritrovare la bionda riuscisse a spedire una lettera tra i mondi. E se la lettera arrivasse a destinazione?
[Faceva parte di una raccolta ma dopo varie sistemazioni ho deciso di pubblicarla da sola]
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'IMMAGINE NON è MIA
                      


I WILL NEVER FORGET YOU

“Cara Emma.
 
Il mio nome è Regina e tu non ti ricordi di me ma io non potrò mai dimenticarti.

Le probabilità che questa lettera sia ora tra le tue mani è veramente poca. Il viaggio tra i mondi è già difficile per gli esseri viventi, figuriamoci per cose inanimate come una pergamena e dell’inchiostro. Se sei tu, Emma Swan, a leggere queste righe ti chiedo solo  di continuare a leggere nonostante l’assurdità che troverai nelle mie parole.
Non so cosa mi ha spinto a scriverti. Anzi lo so, tua madre. Non so se lo ha fatto per distrarmi dalla mia solitudine interiore e dalla mia depressione oppure lo ha fatto perché, nonostante le risate e i dolci sorrisi in lei vi è ancora la speranza di rivederti un giorno. Comunque eccomi qui. Seduta nel mio vecchio castello, abbandonata a me stessa mentre ti scrivo quello che avrei dovuto dirti  quel giorno su quel dannato confine.
La sensazione della tua mano tra le mie, seppure guantate, è indelebile. A volte abbasso lo sguardo verso la mia mano convinta di stringere la tua per poi accorgermi di star stringendo solo l’aria.
Ma partiamo dal principio.
Anche se un principio effettivamente non c’è. Non sono mai stata brava a parlare. Quando ci siamo conosciute riuscivamo solo a litigare, invadere lo spazio personale l’una dell’altra solo per cercar di dominare la situazione. Odiavo come riuscivi a leggermi dentro, come riuscivi a prevedere le mie mosse e i miei pensieri ancora prima di pensarli io stessa. Era come se mi conoscessi ancora prima di conoscermi.
Ero così spaventata di vedere il lavoro di una vita, la mia maledizione, scomparire per causa tua che non ho mai dato una possibilità al salvatore di salvarmi dal mio inferno personale. Henry era la mia priorità e lo è tutt’ora sebbene lui non si ricordi di me.
Henry.
Come sta? è sempre quel ragazzino intelligente e pieno di fantasia che aveva conquistato il mio cuore? Mi manca.
Mi manca da morire ogni giorno. Ogni tanto vago per le stanze del mio castello cercandolo ben consapevole di non trovarlo. Brutti scherzi che ti fa il dolore vero?
Vago per il castello o ascolto il silenzio nella speranza di sentire le sue urla divertite e i suoi passi lungo le scale ma ciò che trovo è solo un raggelante silenzio che sta entrando in me e mi sta mangiando l’anima.
Ma credo che sia questo il prezzo da pagare per la maledizione giusto? Malefica aveva ragione. La maledizione mi ha lasciato un enorme voragine nel cuore che niente potra essere abbastanza grande per colmarla. Per dieci anni ho pensato che Henry fosse abbastanza, quando sei arrivata tu in un certo qual modo, stranamente mi sentivo completa. Come se quella voragine fosse stata chiusa con un enorme tappo di sughero e il mio cuore avesse smesso di sanguinare.
Ma non si può scappare dal proprio destino. Ora l’ho capito. Come Gold era destinato a morire per salvare Henry io sono destinata a vivere in solitudine con questa voragine che mi preme sul cuore per pagare il prezzo della maledizione che io stessa  ho lanciato, per salvare te e nostro figlio.
A questo punto conoscendoti, stai facendo una smorfia tra l’incredulo e l’irritato pensando di trovarti a che fare con una malata di mente bisognosa di attenzioni.
Ti prego. Solo continua a leggere.
Ho rinunciato al mio lieto fine, ti ho donato i miei ricordi con Henry, ti ho donato la vita che meritavi perché era la cosa giusta e perché.. volevo renderti felice.
Assurdo vero? Mi sono accorta di tenere a te più di quanto pensassi solo nel momento in cui dovevamo separarci.
La verità è che con il tempo, con la distruzione della maledizione tu sei stata l’unica persona a darmi una seconda possibilità. Lo so che lo hai fatto per Henry, perché non voleva perdermi ma .. ti ringrazio.
Ti ringrazio perché la strada più facile sarebbe stata  quella di lasciarmi a me stessa, liberarti di me e vivere la tua vita felice assieme a Henry e i tuoi genitori. Invece tu.. tu hai lottato. Sei andata contro i tuoi genitori anche per una semplice cena al Granny.
Tu non hai mai visto la Regina del Male, non hai mai visto il mostro che ero. E non mi hai mai considerato tale, nonostante tutto il dolore che ti avevo provocato.
Tu  hai visto sempre e solo Regina, una donna disperata che voleva solo esser felice. Grazie.
Grazie a te per dieci anni della mia vita sono stata la donna più felice della terra. Crescere Henry, coccolarlo. Stringerlo a me quando i tuoni lo svegliavano, crescere assieme a lui. Tu mi hai donato un figlio. Tu mi hai dato la possibilità di amare di nuovo.
Henry ha creato crepe profonde sui muri che avevo costruito per proteggermi dal soffrire e tu con un semplice tocco li ha buttati giù come se fossero di cartapesta.
Siete entrati nella mia vita, prima Henry e poi tu, come un tornado e l’avete sconvolta. Mi avete tolto il controllo delle cose, mi avete fatto aprire gli occhi e mi avete guarito.
Durante e dopo la maledizione, ho imparato a conoscerti, apprezzarti ed infine amarti.
Si, Ti amo Emma Swan, ti amo come non ho mai amato nessuno.
E mi spiace averlo realizzato così tardi.
Il momento in cui l’ho realizzato? Quando stringevo la tua mano, vicino al confine. I tuoi occhi chiari erano colmi di lacrime e rispecchiavano il tuo stato d’animo.
In quel momento volevo stringere solo te e Henry a  me e non lasciarvi andare. Volevo lasciare spazio al mio egoismo e provare a superare la linea con voi.
Ma sapevo che non era giusto. Avevo delle responsabilità, come proteggere tutte quelle persone a cui avevo rovinato la vita ma che mi hanno dato una seconda possibilità.
Così ho fatto la cosa giusta. Vi ho lasciato andare.
E credo che questa, sia stata al cosa più difficile che ho fatto nella mia vita.
Mentre la nuvola viola mi circondava mi sono girata, osservare voi dentro quell’odioso maggiolino giallo andarvene via per sempre. Sapere che non avreste mai avuto memoria di me o di Storybrooke. Sapere di non potervi mai più rivedere è stato il colpo di grazia.
Non so se potrò farcela ad andare avanti così. Vivendo nel ricordo. Sognandoti. Sognando Henry. Non posso farcela ancora.
Sono troppo rotta, troppo distrutta per poter andare avanti. Ed è forse per questo che sto scrivendo questa lettera.
In previsione di quello che succederà.
Una lettera di addio? Non lo so. Non so nemmeno cosa succederà domani. Ma ho bisogno di mettere su carta e farti sapere quello che provo, nella speranza che questa pergamena arrivi a destinazione.
Emma tu mi hai insegnato ad amare di nuovo. Mi hai insegnato ad amarti, a comprenderti e apprezzarti per la donna testarda e meravigliosa che sei.
E io ti amo. Non riesco a non pensare a te, a non pensare a Henry, a non pensare alla famiglia che potevo avere.
 
Se sei arrivata fin qui ti ringrazio.
So che tutto questo ti sembrerà patetico e strano ma ti prego e la pura semplice verità.
Quindi dovunque tu sia e qualunque cosa ti accadrà ricordati che da qualche parte nell’universo c’è una persona che ti ama per ciò che sei. Ti ama e non smetterà mai di farlo.
Una persona che ama te e Henry più di se stessa tanto da rinunciare alla sua felicità per donarla a voi.
Ricorda solo questo.
Spero che la tua vita sia piena di gioia perché è quello che voglio per te. Voglio sapere che dovunque tu sia il tuo sorriso è ciò che illumina la vita degli altri. Perché credimi, il tuo sorriso è magico.
Come tutto di te.
Non importa se butterai o strapperai questa lettera, ricorda solo che sei amata. Sei dannatamente amata.
Non ti dimenticherò mai.
 
Ti amo
 
Regina Mills



Una lacrima bagnò la pergamena giallastra  e Emma la pulì via con l’indice sbiadendo la firma di quella sconosciuta che l’aveva colpita al cuore. Tirò su con il naso e si guardò intorno. Henry stava ancora facendo colazione guardando i cartoni animati.
Diede un'altra occhiata alla calligrafia elegante e morbida su quel pezzo di carta e si inumidì le labbra prima di piegare la lettera e infilarla nel portafoglio, vicino alla foto di Henry appena nato.
   
 
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