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Autore: LaMusaCalliope    26/01/2014    3 recensioni
Sennar e Nihal si dirigono nella Terra del Mare per incontrare la madre del giovane mago. Lì, Nihal scoprirà un'altra piccola parte del viaggio di Sennar nel Mondo Sommerso.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nihal, Oarf, Ondine, Sennar
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Erano in viaggio da dieci giorni. Appena Sennar si era ripreso, sono saliti in groppa a Oarf e si sono diretti verso la Terra del Mare, per incontrare la madre di Sennar.
                Era stata Nihal a insistere, voleva conoscere la sua famiglia, vedere dove aveva passato la sua infanzia. Così sono partiti, verso Phelta, più felici che mai.
Arrivarono nella Terra del Mare dopo dieci giorni di volo.  Appena arrivarono, l’odore di salsedine invase loro i polmoni, riempiendo il naso dell’odore del mare. Scesero dal drago, che lasciarono in una scuderia di un accampamento vicino al villaggio. Volevano godersi quel bel paesino camminando in riva al mare, come fece Sennar per dirigersi da Kala, sua sorella. Si chiese se era ancora infuriata con lui perché aveva abbandonato lei e sua madre, e se aveva mai parlato di lui a sua nipote Man.
Quel giorno il mare era calmo e il sole ne illuminava la superficie facendolo brillare come se contenesse migliaia di pagliuzze vitree. Nihal e Sennar si tenevano per mano mentre lasciavano che le onde li bagnassero. Sennar era stranamente inquieto. Teneva una mano in tasca, l’altra stringeva troppo forte quella di Nihal.
“Sennar! Ma che fai? Mi stai stringendo la mano talmente forte che rischio di non sentirla più! Che cosa c’è? Da quando siamo arrivati qui non hai detto parola!” gli chiese dopo essersi stancata di parlare a vuoto.
Ma la loro conversazione fu bloccata da una giovane voce di donna che chiamava Sennar. Quando il mago la sentì, sussultò. Aveva pensato a lei molte volte da quando era tornato nel Mondo Emerso, ma non si sarebbe mai aspettato di vedersela arrivare nel suo mondo. Tantomeno in quel momento!
Ondine aveva scelto il momento sbagliato per far visita al Mondo Emerso. Quel giorno Sennar avrebbe dovuto fare un passo molto importante ma quest’arrivo metteva a rischio tutti i suoi piani.
La ragazza veniva da dietro di loro. Quando Sennar si voltò, quasi non la riconobbe. I capelli ora erano completamente bianchi, le guance rosee erano leggermente abbronzate e i tratti da bambina sono diventati quelli di una donna. Indossava un bellissimo vestito azzurro, per richiamare la sua provenienza dalle profondità marine era stato adornato da conchiglie e perle.
Sennar guardò Nihal che aveva un’espressione interrogativa sul volto. A quanto pareva Sennar le aveva nascosto qualcun altro oltre alla bella Aires. Nella mente di Nihal cominciarono a formarsi mille domande: chi era quella ragazza? Perché conosceva Sennar? E perché Sennar non le aveva parlato di lei?
Intanto Ondine li aveva raggiunti. Sorrideva, come Sennar mai l’aveva vista fare. Appena arrivò, abbracciò Sennar, e quando si scostò, sorrideva ancora di più.
“ Sono felice di vederti. Lei è la ragazza della promessa immagino?”
Era il momento delle presentazioni. La voce del giovane mago tremò.
“ Si, infatti. Ondine lei è Nihal, ed è la donna più importante della mia vita. Come puoi vedere ho rispettato la promessa che ti avevo fatto.” Ora veniva la parte difficile.
“ Nihal, come avrai ben capito lei è Ondine, è stata la mia compagna per tutto il tempo che ho passato nel Mondo Sommerso. Quando me ne sono andato le ho promesso che saremo stati felici insieme.”
Sennar sudava freddo mentre aspettava la reazione di Nihal davanti a quella confessione. E ciò che fece lo stupì in una maniera a dir poco impressionante. Tese la mano verso la giovane.
“ È un piacere incontrarti Ondine. Sono contenta di sapere che Sennar non era solo nella sua missione”
Ondine strinse la mano della mezzelfo con stupore. Si sarebbe aspettata una scenata di gelosia, invece ha accettato la cosa con una calma non troppo rassicurante.
“Vogliate scusarmi, ma devo andare. Sono qui solo di passaggio devo arrivare in un villaggio qui vicino. Mi hanno detto che il conte si trova da quelle parti. Anch’io sono contenta di averti conosciuta, Nihal. Vi auguro una lunga vita felice.”
E dopo aver riabbracciato Sennar, se ne andò di corsa. Appena si fu allontanata Sennar notò una luce di rabbia negli occhi di Nihal. Sapeva che la sua rabbia non poteva essersi completamente estinta dopo la vittoria della Grande Guerra e quel sentimento stava facendo capolino nel momento più sbagliato. Il ragazzo rimise la mano in tasca, dove c’era il sacchettino di pelle con le monete e cominciò a stringerlo con foga.
“ Perché non mi hai mai detto di lei. Mi avevi parlato della promessa quando deliravi dal dolore il giorno dell’incidente. Ma non mi hai mai detto niente della persona a cui avevi fatto questa promessa. Ti è sfuggita di mente anche lei, come Aires?”
“ Non l’ho fatto perché credevo fosse meglio così. Ora la conosci, sai chi è e tutto tornerà apposto. Adesso sai tutto di quel mio viaggio. Non c’è più niente che ti sto nascondendo, ti basti sapere questo. Riprendiamo il cammino. Ti va ancora di incontrare mia madre?” la sua mano stringeva il sacchettino ancora più forte mentre aspettava la risposta della mezzelfo.
“ Andiamo, si sta facendo buio. Non voglio che tua madre si preoccupi inutilmente.” Gli sorrise e ricominciarono a camminare, tenendosi per mano, tra le onde.
 
                Quando arrivarono, era appena calato il sole. La madre di Sennar fu felice nel sapere che finalmente suo figlio fosse felice e lo fu ancora di più quando Sennar, in privato, le spiegò cosa aveva intenzione di fare.
Per questo motivo, appena nella casa scese il silenzio, uscì e s’incamminò sicuro verso il centro del villaggio, dove aveva un appuntamento con un orefice molto famoso. Portò con sé il sacchetto di monete e sperò che il contenuto gli bastasse.
S’incontrarono alla locanda di Faraq, dove gli furono serviti due bicchieri e una bottiglia di liquido violaceo: Squalo.
L’orefice non si fece attendere. Come immaginava era uno gnomo, quasi tutti gli orefici lo erano. Era basso, più grasso del normale e la barba era lunga e nera piena di piccole treccine, come i capelli d'altronde.
Si sedette al tavolo di Sennar sicuro, il suo aiutante gli aveva dato una descrizione del cliente molto dettagliata. Infatti, Sennar era andato nell’oreficeria per una commissione molto importante per lui. Ci era andato con uno schizzo che aveva fatto.
I due non parlarono molto. Sennar si fece consegnare un pacchettino, lo aprì per verificare se era quello che aveva chiesto e quando lo vide gli occhi azzurri, quasi gli si riempirono di lacrime dall’emozione.
Diede allo gnomo il torturato sacchettino con le monete. Anche lo gnomo controllò che dentro ci fosse la giusta cifra e se ne andò con un sorriso sulle labbra.
Sennar rimase ancora lì, ad ammirare il contenuto del pacchetto. Era felice.
 
                Il mattino seguente il giovane mago si svegliò di buon’ora. Era emozionato, ma la giornata proseguì tranquilla. Uscirono tutti e tre e andarono a fare un giro per il piccolo villaggio mentre la madre del mago spiegava a Nihal dove e come passava la giornata Sennar.
A sera il ragazzo era più ansioso che mai. Era giunto il momento, lo sentiva. Invitò Nihal a uscire e passeggiarono lungo il pontile, a un tratto Sennar si fermò davanti alla ragazza, s’inginocchiò e prese dalla tasca il piccolo involucro della sera prima. Lo aprì e mostrò a Nihal il contenuto: un anello.
Raffigurava il collo di un drago che si attorcigliava in due piccole spire. Era completamente nero fatta eccezione della testa, quella era di un blu lucente. Un’acquamarina.
Nihal non parlava, ma i suoi occhi erano lucidi, sapeva cosa stava per accadere. La conferma le arrivò con le parole di Sennar, poche ma precise:
“ Vuoi sposarmi?”
Appena lo disse Nihal iniziò a piangere e con lei anche Sennar. Lei lo abbracciò, avvicinò le sue labbra all’orecchio di lui e gli sussurrò:
“ Si che ti sposo, mago da strapazzo che non sei altro!”
Rimasero abbracciati per molto, moltissimo tempo, finché la notte non cedette il posto a un nuovo giorno.
 
   
 
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