il principe dallo sguardo freddo come il ghiaccio sfrecciava nella prateria ad una velocità altissima. ad un tratto sentì un odore a lui familiare e si fermò:
" ti avevo detto di non seguirmi."
" voglio vedere come andate a caccia, signore.".
sapendo che nessuna sua parola avrebbe potuto murare il volere della bambina, il principe ricominciò a correre e, dopo aver raggiunto la sua preda, sfoderò la spada che tutto può corrodere e con un singolo fendente uccise la belva:
" siete stato magnifico signor Sesshomaru!".
in quel momento un flebile vento mosse i capelli del sanguinario principe, il quale, percependo un'aura che da molto non sentiva ma che dimenticato non aveva, rinfoderò la sua arma e, senza dare spiegazioni, lasciò in quella prateria la ragazzina cche portava in viso il sorriso dei redivivi e, sfoggiando il suo bestiale aspetto, cavalcò quel flebile vento fino alla grotta in cui il sussurro dell'aria nasceva. dopo aver camuffato nuovamente la sua essenza canina, il giovane principe entrò nell'antro e in esso vi trovò una piuma che alcuni ricordi a lui fece rimembrare; a Kagura, signora dei venti, quella piuma era appartenuta ed i suoi ricordi probabilmente possedeva:
" perchè la sua reminiscenza di quella donna non riesce ad abbandonare la mia mente? il suo sorriso, che le cingeva il volto nel giorno della sua morte, dopo tanti anni ancora occupa il lato più nascosto della mia psiche ed il rammarico per non averla salvata ancora insiste sul mio petto......".
la spada che tutto può curare quel fatidico giorno non era riuscita a salvare l'anima di quella donna che tanto bramava essere libera come il vento che ella stessa domava a suo piacimento ed ora quel decesso tormentava ancora la coscienza del principe dallo sguardo freddo. il principe, dopo aver riportato alla mente ogni ricordo che nella sua mente la rappresentava, estrasse dal fodero quella spada che tanto odiava ma da cui non era in grado di separarsi, quella spada che non era in grado di ferire nemmeno un insetto ma che con un leggero movimento poteva salvare la vita di un qualsiasi moribondo, quella spada che per lui rappresentava la fierezza demoniaca del padre ed allo stesso tempo la sua debolezza umana. imprimendo bene nella sua mente l'immagine di quella donna che non aveva potuto dimentivare, vibrò il suo fendente contro la piuma che era causa di tanto dolore. il vento cessò di botto di soffiare e nella grotta un profondo silenzio si diffuse; la piuma cadde a terra ed in breve scomparve, come se la sua stessa presenza fosse stata solo una pura illusione. una voce ruppe il silenzio:
" speravo tanto che non ti fossi dimenticato di me, principe demoniaco dallo sguardo di ghiaccio.".
quella voce tolse ogni rimorso dal cuore del giovane principe la cui stessa giovinezza non era altro che una mera illusione:
" ora che il tuo spirito è libero, anche io posso volare via come il vento che in passato comandavo e di cui ora faccio parte; addio, principe dallo sguardo freddo e caldo al medesimo tempo.".
finito di parlare, quella voce divenne vento che evase dalla grotta e ricominciò a soffiare libero, rimembrando sempre il nome del suo salvatore, Sesshomaru.......

note dell'autore: frutto di un mio sclero odierno...... un ode a Kagura e Sesshomaru.....