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Autore: Ruta    26/01/2014    3 recensioni
Una volta ogni tanto capita anche a Mary di desiderare una serata tranquilla, ma quando succede il contrario è la prima a non dispiacersene troppo.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, John Watson, Mary Morstan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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come

 

Come non detto

 

 

 

 

 

 

 

Mary cominciò a sfilarsi i bigodini. 
Si prospettava una tranquilla serata al Barbican. Vestiti eleganti, chiacchiere ridotte al minimo indispensabile, buona musica, tanto che perfino Sherlock, dopo aver declinato l’invito a unirsi a loro, aveva ammesso a malincuore che era un peccato non poter prendervi parte. Mary aveva sentito piuttosto chiaramente, in sottofondo, la voce di Molly che gli urlava che la vasca era pronta. Questo particolare si era astenuta dal raccontarlo a John. Come minimo gli sviluppi del caso gli avrebbero provocato un collasso.
“Mary”, si sentì chiamare, “mi aiuteresti a fare il nodo alla cravatta? Non ci riesco.”
Quando entrò nella camera da letto, dovette sforzarsi di trattenere le risate. John aveva il panciotto sbottonato, i capelli dritti in testa e cercava disperatamente di fare il nodo a un foulard, dopo averlo infilato alla meglio dietro il colletto rigido della camicia e sotto il bavero della giacca.
“È perché quello è il mio foulard, John.” Gli sfilò il foulard, lo buttò sul letto e prese la cravatta dallo schienale della poltrona. “La cosa ti ha parecchio scombussolato, vedo.”
“Eh? Cosa? Quale cosa?” ripeté John, stordito come se avesse ricevuto una botta in testa.
“Quella in corso tra Sherlock e Molly.”
John si batté il pugno contro la gamba, gli occhi, al sentire nominare i due colpevoli, ritornarono lucidi e vigili. “Esattamente, hai centrato il punto. C’è in ballo qualcosa, ma cos’è? E soprattutto quando è cominciato? Come ho fatto a non accorgermi di niente?”
“Be’”, fece spallucce lei, “avevi altro per la testa.”
John aggrottò la fronte. “Del tipo?”
“Me”, disse Mary e si allungò per sfiorargli la bocca con un bacio.
John rispose con prontezza, ma quando si staccarono, dopo neanche due minuti, lo sentì riprendere a spron battuto: “Dovevi vederli, stamattina.”
Seduta sulla sponda del letto, Mary si infilò le scarpe di vernice con il tacchetto più basso e comodo che aveva. Era quadrato, antiquato, adatto a sostenerla e a non aggravare il gonfiore dei polpacci. “Scommetto che Molly è la più graziosa delle padrone di casa”, si limitò a considerare distrattamente. Si rimirò di profilo nello specchio a muro.
“Ha preparato il caffè. A me, Sherlock e a quel tale: Billy. Pare che adesso abiti nel seminterrato. Per essere a portata di orecchio, così dice Sherlock. Riesci a crederci?”
Mary non aveva la più pallida idea di cosa stesse parlando. Perché aveva detto qualcosa, giusto? Di qualcuno che gli aveva offerto un caffè. Per esclusione doveva essere stata Molly. Annuì, sistemandosi le spalline dell’abito. “È stata molto gentile.”
“Le ha fatto le trecce.”
Questa volta Mary aveva sentito. Se ne pentì quasi subito. “Cosa?” Un’altra frase da mettere sulle magliette. Potevano crearci un sito ormai.
L’espressione di John era divisa tra incredulità e agitazione. “Sherlock”, disse in tono funereo. “A Molly. E ha avuto la faccia tosta di dire che lo aiuta a concentrarsi.”
“Non mi sembra tanto assurdo visti i canoni di Sherlock. Sul serio, dovresti prenderla con più calma.”
“Come faccio a non farne un dramma? Lui è Sherlock-Ho-Il-Cinismo-Nel-Sangue-Holmes e lei è Molly…” John agitò le braccia e sillabò, sconfortato: “Mol-ly.”
“Proprio perché si tratta di loro, dovresti affrontare la situazione in modo meno isterico. Sembri una suocera.”
“Mi preoccupo per loro!”
“E lo fai egregiamente. Solo, ricordarti di respirare, ok? E John, quello è il mio cappotto.”
“Dannazione!”
Dannazione sì, pensò Mary con un dispiacere neppure troppo sentito. Aveva quasi sperato in una serata tranquilla. Ridacchiò.

Come non detto.

 

 


N/a:

È una sciocchezza talmente sciocca che non meriterebbe neppure delle note.
Le lascio solo per scusarmi della suddetta sciocchezza. E tanto per comprovare la sciocca che sono (e pure ridondante!) ecco lo spettacolo per cui Mary e John si stavano preparando.

http://www.barbican.org.uk/music/event-detail.asp?ID=14521
Sono in blocco, crisi stilistica. Abbiate un moto di simpatia e anche tanta, tanta pazienza. Nel frattempo cerco di far pratica con un POV diverso da quello solito di Molly e Sherlock.  Mary sembra il tipo da non dedicare troppa attenzione a John quando è in crisi?
Così come Sherlock è concentrato sui suoi casi e ragionamenti, Mary fa lo stesso.

(Post Tarli del pensiero)
  
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