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Autore: Damon Salvatore_Cit    27/01/2014    2 recensioni
Dean Winchester e il suo rapporto riavvicinato con il mondo femminile. No, non mi riferisco al suo essere un donnaiuolo.. Curiosi di sapere di cosa sto parlando? Beh leggete questa mia ipotetica puntata di Supernatural e lo scoprirete. Spero vi piaccia.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Impala, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Furry | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa One-Shot l’ho scritta immaginandomi una scrittrice delle puntate del fantastico telefilm Supernatural di cui sono appassionata ormai da qualche anno.
Spero vi piaccia almeno un decimo di quanto possa piacervi una vera e propria puntata dello show, e soprattutto spero di riuscirvi a strappare un sorriso.
Grazie e buona lettura.
Xo


«Che pasticcio Dean Winchester» 


I Fratelli Winchester, Sam e Dean, erano coinvolti in un nuovo caso come di consueto.
Sam aveva fatto la sua solita ricerca online di “casi” che potevano interessare i loro Business da cacciatori, e aveva riscontrato un caso strano in Tennessee; erano stati trovati dieci cadaveri di uomini in zone diverse del paese ma tutte uccise allo stesso modo: i loro bulbi oculari erano stati bruciati.
Questo significava una sola cosa per i due fratelli: dietro tutto quel massacro c’era lo zampino degli angeli.
Così Sam e Dean partirono in direzione Tennessee a bordo della loro impala e una volta arrivati lì, si misero sulle tracce dei dieci cadaveri e ad ogni visita ad un obitorio diverso, si finsero agenti dell’FBI in cerca di risposte.
Dopo aver visitato tutti e dieci i cadaveri, non avevano più dubbi: gli Angeli c’entravano qualcosa, ma non riuscivano a spiegarsi il perché di tutte quelle uccisioni e soprattutto perché proprio lì.
Decisero quindi di invocare Castiel e chiedere se lui ne sapesse qualcosa e fare in modo di mettere fine a tutto questo.
Ancora con gli abiti da agenti dell’FBI i due fratelli sostarono ai bordi di una strada circondata da terre deserte, scesero dall’auto e Sam pregò Castiel di raggiungerli per una questione importante.
- Hey Cass, ehm…
Tossì per schiarirsi la voce, poi continuò con la sua preghiera, tenendo gli occhi chiusi e cercando di concentrarsi, mentre Dean, era poggiato con i gomiti sul tettuccio dell’auto e fissava il fratello.
- Siamo in Tennessee e stanno succedendo cose strane qui, che a quanto pare riguardano voi Angeli…. Puoi raggiungerci per favore?
A quelle parole, Dean sbottò in una risatina, burlandosi del fratello e si lanciò un’occhiata intorno rapidamente.
- Oh sì, perché non gli chiedi anche se porta una scatola di cioccolatini mentre è in viaggio?
Sam riaprì bruscamente gli occhi e guardò il fratello con sguardo accigliato, non capendo cose ci fosse di anomalo in quel che aveva appena detto.
- Cosa? Che c’è che non va?
Chiese quasi un po’ infastidito.
Dean fece una smorfia alzando gli occhi al cielo.
- Lascia fare a me, Sammy. Come vedi non c’è l’ombra del culo di Cass qui in giro.
Si guardò intorno con fare teatrale, poi tornò a guardare Sam che appariva leggermente offeso.
Dopodiché Dean chiuse gli occhi e congiunse le mani tenendo sempre le braccia distese lungo il tettuccio dell’Impala.
- Ok, Cass, ascoltami bene: qui c’è qualcosa di grosso in gioco e… abbiamo bisogno di te.
Fece una piccola pausa di qualche breve secondo, poi continuò con un tono di voce più marcato stavolta.
- Quindi qualsiasi cosa da Angeli tu stia facendo, molla tutto e materializzati subito qui, o giuro che…
Improvvisamente si sentì il tocco di ali che suonavano nel vento, Dean si voltò verso la sua destra e vide Castiel.
Sam dall’altro lato dell’auto rimase basito e incredulo, così guardò rapidamente Dean e poi Castiel con un leggero senso di frustrazione.
- Hey! Ti ho pregato io prima, perché quando lo ha fatto Dean sei subito apparso?
Den guardò il fratello con un risolino stampato sul volto, fiero del suo lavoro appena compiuto, poi gli disse.
- Sammy hai presente il detto: “Si attirano più mosche con il miele, che con l’aceto”?
Si strinse nelle spalle e aggiunse.
- Stronzate.
Sorrise ancora una volta, burlandosi di Sam, che dopo avergli lanciato un’occhiata di traverso, raggiunge i due dall’altro lato dell’auto.
Castiel non diede importanza alle parole di Sam e Dean, e si concentrò sull’accaduto in Tennessee.
Guardò i Winchester con la sua solita aria seria e la sua postura eretta con le braccia che gli scivolavano lungo i fianchi.
- Ne so quanto voi. Queste uccisioni in Tennessee mi turbano alquanto.
Disse facendo poi una breve pausa sospirando a denti stretti, guardando prima Sam, poi Dean.
- Dobbiamo scoprire chi dei miei fratelli c’è dietro tutto questo.
Dean, che aveva ascoltato le parole di Castiel con attenzione, guardandolo con sguardo serio, allargò le braccia incredulo alla fine del suo discorso.
- Grandioso! Ci sei davvero d’aiuto Cass! Cos’è qualche bella Angioletta ti teneva distratto in paradiso? Come puoi non saperne niente?
Sam guardò subito di traverso Dean, cercando di fargli cenno di calmarsi e non parlare così a Castiel, poi cercò di rimediare alle parole di Dean rivolte bruscamente all’angelo.
Guardò Castiel che a sua volta guardava con sguardo accigliato Dean, non comprendendo il motivo per cui si stesse rivolgendo in quei toni.
Era sul punto di rispondergli, ma Sam lo anticipo’ facendo un colpo di tosse.
- No! …Castiel, la verità è che ci stupiamo di come mai questo stia accadendo sulla terra e in paradiso non se ne sappia niente. E’ possibile che qualche angelo stia causando tutte queste morti per uno scopo ben preciso?
Castiel rivolse la sua totale attenzione a Sam e alle sue domande, dimenticandosi la brusca reazione di Dean, velocemente e senza troppa difficoltà.
Guardò verso il basso, ragionando su ciò che Sam gli aveva appena detto, pensieroso tacque per qualche secondo, poi rialzò lo sguardo e gli rispose con tono leggermente confuso.
- Non saprei, Sam. E’ strano. Non riesco ad immaginare perché qualche mio fratello potesse voler fare una cosa simile. In paradiso ci è appena giunta voce, e non appena ho sentito le vostre preghiere sono subito arrivato per cercare di saperne di più anche da voi.
Dean con le mani poggiate sui suoi fianchi, restò a guardare i due, poi prese parola.
- Allora? Cosa facciamo? Aspettiamo che avvenga un altro omicidio Angelico, mentre ce ne stiamo seduti in un bar a bere del caffè Italiano e parliamo di politica estera?
Castiel capì con lentezza che quella era solo dell’ironia, osservò Dean accigliato per tutto il tempo che parlò, poi rivolse la sua attenzione verso Sam che gli rispose.
- No. Andiamo in cerca di tracce che possono esserci utili.
Castiel si avvicinò ai due di un passo, poi disse con tono profondo.
- Forse so io dove dovremmo andare… Seguitemi.
Non terminò neppure la frase, che poggiò le sue mani sulle spalle dei due fratelli ed era sul punto di teletrasportarli, quando Dean lo fermò, staccando la mano di Castiel, via dalla sua spalla.
- Hey! Hey! Fermo lì! Tu non ci teletrasporterai!
Castiel si fermò di botto e Sam fece un passo indietro guardando i due sconcertato, avendo capito solo alla fine cosa stesse succedendo.
Dean poi continuò urlando severamente verso Castiel e puntandogli un dito contro, disse:
- Per prima cosa, sai bene che odio essere magicamente teletrasportato da qualche parte.
Guardò rapidamente i due con imbarazzo e aggiunse velocemente.
- Non riuscivo ad andare in bagno per settimane quando lo facevi… E come seconda cosa…
Si affrettò a dire, cercando di tralasciare quel suo ultimo dettaglio del primo punto.
- Non esiste che io lasci qui in mezzo a delle terre sperdute del Tennesse la mia baby!
Si voltò e si avvicinò alla sua amata Impala, aprendo lo sportello del posto da guidatore, e indicando col dito l’interno dell’auto ai due.
- Perciò ci andiamo in macchina!
Scosse il capo e si sentì sollevato di esser riuscito a fermare Castiel prima che li teletrasportasse via chissà dove.
Sam guardò Castiel abbozzando un sorriso, e gli diede una pacca sulla spalla, quasi a volerlo consolare delle maniere del fratello, poi salì in macchina d’avanti, seguito da Castiel che invece sedeva dietro.
Dean aggiustò lo specchietto retrovisore e mise in moto, poi sempre guardando nello specchietto retrovisore, lanciò un’occhiata a Castiel.
- Allora? Dove volevi portarci con le tue belle ali piumate?
Castiel guardò Dean sospirando con un’espressione di frustrazione sul volto, poi gli disse dove voleva che andasse e nel giro di una mezz’ora di viaggio, si trovarono dinnanzi ad un edificio un po’ sgarrupato, che affiancava un minimarket e un suo parcheggio.
Dean sostò la sua auto nel parcheggio e scese assieme a Sam e a Castiel.
Si guardò intorno e un furgone attirò la sua attenzione: era grande quanto un pick-up color beige e strisce bianche sui bordi, ma cioè che colpì la sua attenzione era una ruota bucata nel lato posteriore del pick-up.
Si guardò intorno quasi per cercarne il proprietario, ma vi erano solo auto che viaggiavano per strada e un gruppo di ragazzini fuori il minimarket.
Castiel condusse i due fratelli verso l’entrata dell’edificio accanto al minimarket, guardandosi intorno, ispezionando la zona con i suoi sensi d’angelo.
Sam guardò Castiel e una volta giunti dinnanzi una piccola scalinata che conduceva al portone dell’edificio, gli chiese.
- Cosa ci facciamo qui, Cass? Chi cerchiamo?
Castiel rivolse il suo sguardo verso Sam e gli rispose:
- Qui vive una strega, lei conosce il tramite che ha utilizzato l’angelo in questione. Dovremmo farle qualche domande su cosa è accaduto al momento della possessione.
Dean ascoltando il racconto di Castiel, acconsentì col capo e cominciò a salire le scale, seguito da Sam.
Stranamente però, Castiel non riuscì a muoversi, c’era qualcosa che lo bloccava, probabilmente dei segni che tenevano lontani gli angeli da quell’edificio, era l’unica spiegazione.
Sam e Dean si voltarono verso l’angelo sorpresi.
- Che succede, Cass?
Chiese Dean allarmandosi un po’ e con sguardo accigliato.
- Non riesco a salire le scale.
Dean lo guardò strano e gli rispose subito dopo.
- Cos’è, t’è preso un crampo alle gambe?
Castiel guardandosi intorno gli rispose col suo solito tono serio, non avendo colto l’ironia di Dean.
- No, non è un crampo, Dean. Credo che l’edificio sia protetto dagli Angeli.
Tornò a guardare i due fratelli.
- Credo che sia meglio che andiate da soli da questa strega, ma fate attenzione, pare sia molto potente.
Castiel si guardò nuovamente intorno.
- Io andrò a cercare indizi altrove, mi farò vivo non appena scopro qualcosa di più.
Dean stava per dirgli qualcosa, forse per fermarlo, ma l’angelo sparì dalla vista dei Winchester.
Dean scosse il capo, e mentre lo faceva, il suo sguardo si imbatté nella visione di due ragazze che uscivano dal minimarket.
Erano alte, formose e molto belle.
Dean le accalappiò col suo sguardo seducente e un sorrisetto malizioso si dipinse sul suo volto.
Sam guardò accigliato Dean, non capendo cosa stesse guardando con così tanto piacere, così seguì il suo sguardo e capì il motivo di tanta malizia negli occhi del fratello.
Vi erano queste due ragazze, una bionda scura e l’altra castana, la bruna colpì particolarmente Sammy, indossava una camicia a quadri di color rosso e bianca, con Jeans e scarpe da ginnastica, con lunghi capelli lisci sciolti lungo le spalle. Il volto era dai lineamenti marcati, con doppie sopracciglia castane, occhi castani e labbra normali di un colore molto naturali. Non era molto truccata e ciò la rendeva ancora più bella. La cosa che lo stupì era la sua altezza, pareva quasi raggiungere la sua. L’alta ragazza invece era un po’ più bassa, indossava anche lei una camicia bianca con un giubbotto marroncino sopra, dei jeans scuri e un paio di stivali bassi, comodi quanto le scarpe da ginnastica dell’altra.
Il volto della ragazza dai capelli più chiari dell’altra, era molto più fine, un nasino quasi all’insù, enormi occhi verdi capelli un po’ mossi e labbra carnose, anch’ella poco truccata ma comunque molto bella.
Le due avevano comperato degli hamburgers e si stavano recando verso il pick-up avvistato poco prima da Dean, quando ad un certo punto, la ragazza dagli occhi verdi esclamò guardando in direzione del pick-up.
- Figli di puttana!
Corse verso l’auto e notò la ruota bucata, dopodiché guardo in direzione dell’entrata del minimarket, dove poco prima sostava un gruppo di ragazzini, che probabilmente gli avevano bucato la ruota e che adesso erano spariti.
La ragazza alta si avvicinò a lei e dando un’occhiata alla ruota bucata, disse:
- Ci mancava solo questa!
Roteò gli occhi al cielo, ma sorridendo poggiando le scatole contenenti gli hamburgers sul tettuccio del pick-up, poi guardò l’altra ragazza che si era messa le mani sui fianchi e pareva essere molto più incazzata dell’altra.
- Sai cambiare una ruota, vero?
Disse la ragazza alta guardandola accigliata.
A quel punto intervenne Dean che nel frattempo si era avvicinato alle due ragazze, senza che Sam se ne accorgesse.
Sorridendole, disse.
- Serve aiuto?
Esclamò guardando soprattutto la ragazza con gli occhi verdi, che aveva subito catturato la sua attenzione per le sue belle forme.
Sam nel frattempo si affrettò a raggiungere il fratello, con un leggero dissenso dipinto sul volto.
Era attratto anche lui dalle due ragazze, ma voleva dare la priorità al caso e non perdere tempo.
- Salve. Agenti federali.
Disse con un leggero imbarazzo che tentò di mascherare, estraendo il suo cartellino di FBI cercando di giustificare l’intervento del fratello, e lo mostrò alle due, che però non parvero per nulla stupite.
Anzi, la ragazza dagli occhi verdi, con un’aria quasi seccata e ancora un po’ incazzata per la ruota che le avevano bucato, caccia dal taschino del suo giubbotto un altro cartellino di riconoscimento.
- Sceriffi Federali.
Mostrò il suo cartellino di ricambio a Sam, e guardò con seccatura Dean, che rimase piacevolmente sorpreso da quella contromossa della ragazza che pareva sapere il fatto suo.
Subito dopo però, tornò lucido, tenendo lontani dalla sua mente pensieri poco casti verso quella bella ragazza, e si stupì del fatto che quelle due ragazze potessero essere degli sceriffi.
Difatti anche l’altra ragazza più alta estrasse un cartellino da sceriffo, verso i due fratelli.
Sam rimase visibilmente sconcertato e guardò Dean con complicità, chiedendosi come era possibile.
Dean si portò le mani sui fianchi, scostando la giacca all’indietro e inclinò le labbra verso il basso in segno di stupore.
- Cavolo! Non sapevo che da queste parti gli sceriffi li scegliessero così bene.
Sam intervenne abbozzando una risatina nervosa.
- Hah! Sì, beh il mio collega voleva dire che…
La ragazza dagli occhi verdi interruppe Sam.
- Sentite, Agenti…
Marcò la parola agenti, facendo intendere che poco credeva anche lei alla loro versione.
- Ho una ruota bucata, quindi se vi va….
Guardò Dean.
- Sì, potete aiutarci a cambiarla.
Dean diede una spallata a Sam sorridendo a pieni denti e togliendosi velocemente la giacca, era pronto ad aiutarle.
Passò una mezz’ora e i quattro fecero amicizia.
Sam e la ragazza alta, che si chiamava Denise, andarono a comprare altri hamburgers nel mentre che Dean si dava da fare nel cambiare la ruota, sotto l’acuta osservazione dell’altra ragazza dagli occhi verdi, che si chiamava Francis.
Mentre Sam era via, Dean notò che Francis aveva un tatuaggio come il suo sul polso.
Sgranò gli occhi dallo stupore, non poteva essere altrimenti, ora si spiegava il loro comportamento scettico all’inizio, erano cacciatrici…
E quello spiegava a Dean anche il loro fisico da urlo.
Dean si avvicinò alla ragazza e con sguardo serio le disse:
- Sceriffi Federali, eh? …Non è meglio dire …Cacciatore!
Disse l’ultima parola marcandola lettera per lettera fissandola negli occhi, sempre con un’espressione seria.
La ragazza notando il suo sguardo troppo serio, e ascoltando le sue parole, agì velocemente ed estrasse dal retro dei suoi jeans una pistola e la puntò verso il volto di Dean, con molta agilità.
- Chi sei?
Disse secca la ragazza, tenendo ben salda la pistola contro Dean.
Dean sorrise malizioso abbassando per un attimo lo sguardo, ma poi con altrettanta rapidità, estrasse anche lui la pistola e gliela puntò contro.
Poi le mostrò il suo tatuaggio uguale a quello che aveva lei, e le lanciò un’occhiata complice.
- Credo che siamo la stessa cosa, baby.
A quel punto uscirono dal minimarket Sam e Denise che impallidirono alla visione di Dean e Francis che si puntavano pistole contro, e di fretta corsero affiancando i due.
- Che cosa sta succedendo qui, Francis?
Chiese Denise con tono preoccupato, lanciando una rapida occhiata a Dean.
Sam guardò il fratello e con tono rimproverante gli urlò:
- Dean! Che diavolo stai facendo?
Dean continuando a tenere la pistola contro la ragazza, guardò Sam.
- Ha cominciato lei, Sam.
Gli fece un rapido cenno col capo, e aggiunse.
- Guardale il tatuaggio sul polso, altro che Sceriffi Federali, Hah!
Disse in tono ironico guardando Francis.
- Sono due cacciatori anche loro, Denise.
Disse Francis, e Denise e Sam si guardarono per un attimo sorpresi di quella scoperta, poi Francis abbassò l’arma rimettendosela nei jeans inserendo la sicura.
- Oh cavolo!
Esclamò Francis guardando nel vuoto, quasi come se stesse ricordando qualcosa.
- Dean e Sam Winchester? Figli di John Winchester?
Li guardò spalancando gli occhi e rimanendo a bocca aperta.
Dean e Sam si guardarono curiosi, dopodiché Dean sorrise malizioso alla ragazza.
- In carne ed ossa. Siamo famosi, suppongo.
Denise non riusciva a capire a cosa si stesse riferendo Francis, e la guardò accigliata e confusa.
- Come li conosci?
Le chiese curiosa, per poi tornare a guardare di nuovo i due fratelli, cercando di ricordarsi anche lei qualcosa, ma nulla.
- Ma sì, Denise! Quando avevo 13 anni e tu 9 passammo una settimana da Bobby e c’erano anche loro.
La ragazza sorrise guardando Dean, ricordando il passato.
- Dean! Non ti ricordi di me? Sono Francis Murray e lei è mia cugina Denise Wilson. Nell’estate del ’94 tu avevi 15 anni e Sam ne aveva 11.
Francis guardò Sam, sorridendogli.
- Trascorremmo una settimana da Bobby perché il padre di Denise, Henry Wilson, amico di Bobby e di vostro padre era andato a caccia di un demone con John. Lo ricordo come se fosse ieri…
Francis guardo nuovamente Dean, questa volta dalla testa ai piedi.
- Caspita se sei cresciuto…
Denise ricordò poco dopo il racconto di Francis e aggiunse.
- Oddio! Ora ricordo… Sam!
Guardò Sam stupita.
- Non ricordi? Giocavamo sempre insieme facendo la gara di chi era più bravo in matematica! E non per vantarmi, ma… io ti battevo in continuazione!!
Disse con tono scherzoso, Denise ma Francis intervenne interrompendo i ricordi della cugina:
- E io e Dean trascorrevamo le giornate a fare scherzi infantili a Bobby che ogni volta era sul punto di ucciderci.
Dean scoppiò a ridere e dopo quel dettaglio, ricordò subito chi fossero.
- Francis! Certo che mi ricordo! Come stai?
SI avvicinò e l’abbracciò, forse anche per approfittare furbamente dell’occasione per avere un approccio riavvicinato con lei, che gli piaceva sempre più.
La ragazza ricambiò l’abbraccio con un leggero senso d’imbarazzo, ricordando a sé stessa la sua cotta per Dean a quei tempi, ma non ne fece parola, e si tenne la cosa per sé, cercando di mascherare un po’ l’imbarazzo, anche se con poco successo.
I quattro cacciatori, trascorsero svariati minuti ricordando il passato, e raccontandosi in breve le loro vite, tornando poi al presente e al caso che pareva coinvolgere gli angeli, e che anche le due ragazze stavano seguendo.
Erano giunte lì anche loro per parlare con la strega, ma Francis aveva convinto Denise a fare una sosta per mangiare un Hamburgher.
Sam si stupì del fatto che anche loro erano a conoscenza della strega, così chiese loro spiegazioni.
Le ragazze spiegarono che erano in Tennessee da una settimana e si erano informate per bene sulla storia, facendo anche loro ricerche che le avevano condotte dalla strega che pareva conoscere il tramite dell’angelo.
I ragazzi allora, decisero di entrare in quell’edificio, ed incontrare quella strega, stando ovviamente pronti ad agire in caso le cose si fossero complicate.
Una volta entrati nell’edificio, Dean notò dei simboli che tenevano alla larga gli angeli, sulle pareti e sul soffitto, guardò con complicità Sam che li aveva appena notati.
Le due ragazze proseguirono verso una porta chiusa affiancata da una serie di sedie, quasi come all’ingresso di uno studio di dottori, fuori c’erano donne anziane e meno anziane che a quanto pareva attendevano il loro turno per entrare nella camera dove quasi certamente vi era la strega di cui parlava Castiel.
Una signora sulla quarantina, di carnagione scura, si avvicino ai quattro, sospettosa e disse loro:
- Posso aiutarvi, signori?
Lanciò una rapida occhiata alle due ragazze e ai due ragazzi, quando Dean estrasse il cartellino dell’FBI e lo mostrò alla donna.
- Siamo agenti federali. Vorremmo parlare con la signora…
Dean guardandosi intorno, notò rapidamente un cartellone su una parete che pubblicizzava le arti della strega in questione, e in fondo vi era il suo nome. Dean aggrottò per un attimo lo sguardo stupendosi di quel nome che risuonava un po’ strano, poi aggiunse rapidamente tornando a guardare la donna.
- …Nimue.
La donna si sorprese e sul suo voltò trasparì una chiara espressione di preoccupazione, mentre guardava profondamente tutti e quattro i ragazzi, che a loro volta estrassero i loro cartellini di riconoscimento e la guardarono seri.
- Certamente…
Pronunciò con tono poco entusiasta la donna, cominciando a temere che potesse succedere qualcosa di sgradevole, collegando l’arrivo degli agenti alla storia dell’angelo, ma si tenne quei pensieri per sé e condusse i ragazzi all’interno della stanza, mentre tutti gli sguardi delle signore fuori presenti, li seguivano fin dietro la porta.
Una volta entrati vi era un grande tavolo rotondo ricoperto da una tovaglia color verde bottiglia e un grande candelabro a centro tavola.
La strega Nimue era seduta dietro il tavolo, centralmente, tenendo per mano due signore che sedevano ai suoi lati tenendo gli occhi chiusi, che riaprì bruscamente non appena vide i ragazzi entrare nella stanza interrompendo un suo probabile rituale.
Denise leggermente agitata da quella strega che la inquietava, guardò rapidamente Francis che cercò di tranquillizzarla con lo sguardo. Sam e Dean dopo essersi guardati anche loro, guardarono le due ragazze, e poi tornarono alla strega che chiedeva spiegazioni alla donna quarantenne che li aveva precedentemente accolti.
Nimue era all’apparenza una donna sulla cinquantina, anch’ella di carnagione scura con i lineamenti del volto marcati come quasi tutti gli afroamericani.
I suoi grandi occhi neri si posarono sui ragazzi che mostrarono alla strega i cartellini da Federali, subito dopo le donna che erano sedute ai lati della strega furono accompagnate fuori dalla donna che aveva accolto i ragazzi, e furono lasciati soli con la strega che con sguardo indagatore, cercò di scrutare ad uno ad uno i quattro.
- Prego, accomodatevi.
Disse la strega invitandoli a prendere posto facendo loro segno con una mano le sedie disposte dinnanzi al tavolo.
I quattro presero posto, e Sam cominciò a parlarle con tono molto formale e gentile.
- Come può immaginare siamo qui per farle qualche domanda sulla sparizione di Jordan Smith, che sappiamo che è imparentata con lei. Stiamo indagando su questo caso e speravamo che potesse dirci qualcosa di più…
Dean prese subito parola.
- Può raccontarci esattamente cosa è successo?
Disse congiungendo le mani in avanti, sedendosi comodo e guardando la strega in attesa di risposte.
La strega guardò a lungo Dean, quasi come se gli stesse scrutando dentro, fissandolo negli occhi, poi distolse lo sguardo e con nonchalance disse.
- Vi dirò esattamente quello che ho già detto alla polizia.
Francis le fece segno col capo di procedere, e soltanto dopo che la strega le rivolse lo stesso lungo sguardo indagatore che aveva riservato poco prima a Dean, iniziò a raccontare.
- Jordan è mio figlio, e qualche sera fa, mentre eravamo a cena con mia sorella che è appena uscita, notai che si comportava strano, quasi come se stesse parlando con qualcuno che non era presente. Sapete, essendo io una sensitiva, non mi stupii subito, ma fu quando lo sentii bisbigliare un “Si” che cominciai a preoccuparmi…
La donna fece una pausa, non riuscendo a raccontare il seguito del racconto. Sam e Dean si guardarono per qualche secondo e capirono subito che quel “Sì” pronunciato da Jordan era dovuto al momento della possessione dell’angelo in questione.
Guardarono la donna, e Sam le chiese:
- Poi cos’è successo?
La Strega lo guardò per qualche attimo, poi con titubanza decise di raccontare il seguito.
- Questo non l’ho detto alla polizia, per non avere guai. Ma c’è qualcosa in voi che mi dice che posso fidarmi…
- E’ così.

Le disse Dean rassicurandola, e la donna si convinse e proseguì col racconto.
- Subito dopo che Jordan ha pronunciato quel “Sì”, una luce incandescente gli uscì dagli occhi e dalla bocca, so che può sembrare pazzesco, lo è anche per me…
- Come fa a conoscere quei simboli che abbiamo visto all’ingresso?
La interruppe Francis, leggermente dubbiosa.
La strega la guardò male, stupita da quella domanda, non spiegandosi come poteva un federale conoscere quei simboli.
- Di quali simboli sta parlando?
Disse fingendo di non capire a cosa di riferisse, poi aggiunse.
- Quelli sono simboli di sensitive, sa per fare effetto sui clienti, questo è business.
Le sorrise cercando di ingannarla, ma Francis sembrò non gradire quella risposta, e stava per risponderle a tono quando prese parola Denise per evitare che sua cugina potesse creare qualche problema con la strega, e che quest’ultima potesse decidere di mandarli via e non dir loro più nulla sul caso.
- Ehm.. sì, beh… capiamo perfettamente… gli affari sono affari.
Abbozzo un sorriso, cercando di apparire tranquilla e dimostrale che credeva alla sua versione, ma Dean la interruppe.
- Collega, io credo che l’agente Philips abbia fatto bene a porre quella domanda alla signora.
L’agente Philips era il finto cognome da Sceriffo Federale di Francis, la quale alle parole di Dean si voltò a guardarlo, compiaciuta dal suo intervento e gli rivolse un leggero sorriso.
La strega sembrò non gradire affatto le parole di Dean che appoggiavano quelle della ragazza, cominciava a non sopportare quelle due anime affini, totalmente differenti dagli altri due Agenti che sembravano essere molto più a modo.
La strega con aria superba, guardò i due, e disse loro:
- Come mai voi Agenti Federali siete interessati a dei simboli Enochiani?
- Se permette siamo noi che facciamo domande, la prego di risponderci.

Le disse Dean senza mezzi termini, poi Sam prese parola.
- Ascolti, noi siamo qui per saperne di più su tutto ciò che sta accadendo da queste parti, e ci interessa ogni versione, anche la più folle o la più strana. Non si preoccupi delle conseguenze o su ciò che potremmo pensare…
La strega lo interruppe con tono poco cordiale.
- Non m’importa minimamente di cosa pensiate voi, Agenti.
Guardò i quattro, e aggiunse.
- Con tutto il dovuto rispetto, s’intende. Non voglio mettere in pericolo il mio Jordan, potrete comprendere il mio essere prima una madre e poi una sensitiva.
- Comprendiamo perfettamente signora Nimue.

Disse con tono cordiale e gentile, Denise, guardandola con intensità, cercando di convincerla a fidarsi di loro; e così la strega proseguì col racconto:
- Dopo quella luce incandescente, mio figlio sembrava un’altra persona, cambiò sguardo e modo di agire. Mi disse che doveva compiere un compito importante, quasi come se fosse posseduto, e non mi diede tempo di dire o fare nulla, che andò via. Così i giorni seguenti preoccupandomi del suo non ritorno a casa, cominciai a pensare a l peggio e cercai di informarmi su ciò che avevo visto, su quella che sembra sempre più chiara essere una possessione di qualche essere soprannaturale, così trovai risposte in libri in Enochiano che appartenevano a mia nonna, anche lei era una sensitiva. A quanto pare quel processo è tipico di una possessione angelica. Mio figlio ed io, nonostante la mia natura da sensitiva, siamo molto credenti, e ho potuto subito pensare che mio figlio abbia potuto accettare nel cedere il suo corpo a quell’angelo.
I quattro cacciatori si guardarono all’unisono, avendo la conferma di tutti i loro sospetti precedenti. Poi la donna proseguì dicendo:
- Su quei libri ho trovato quei simboli che avete notato all’ingresso, perché volevo tener protetta la mia casa da qualsiasi altro angelo.
Francis guardò la strega e le disse.
- Non ricorda nient’altro? Suo figlio ha detto un nome mentre era in procinto di essere posseduto?
La strega la guardò male la ragazza, era chiaro che non gradisse i suoi modi e la sua personalità, ma Francis parve non darci troppo peso, pur avendo notando anche lei la cosa.
- Le ho detto tutto ciò che so, Agente!
Pronunciò con tono molto marcato quella parola, poi aggiunse.
- Se voi siete degli agenti, allora io non sono una sensitiva che riesce a guardare dentro le vostre anime e scoprire che in realtà è tutta una montatura la vostra. Ora se volete scusarmi, vi invito ad uscire da questa casa, quel che dovevo dirvi ve l’ho detto. E sono molto indaffarata, come avete potuto notare c’è molta gente che attende il proprio turno qui fuori.
Sam divenne serio in un attimo, stupitosi dai poteri della donna, e ritenne opportuno seguire il suo invito, prima che qualcosa di sgradevole potesse succedere.
Dean si alzò e allargò le braccia, poi sorrise verso la donna.
- E’ stato un piacere fare la vostra conoscenza, Strega. Se non le dispiace preferirei non stringerle la mano, sai com’è…
Fece qualche passo indietro e si avviò verso la porta seguito da Francis che parve non voler stringere la mano alla strega neanche lei.
Sam e Denise invece strinsero la mano alla strega e la ringraziarono per la sua disponibilità, cercando anche di scusarsi per il comportamento degli altri due, sfoggiandole un sorriso cordiale e gentile.
La strega apprezzò il loro gesto, ma prima che fossero fuori dalla porta li fermò, chiamandoli e costringendoli a voltarsi nuovamente verso di lei:
- Agenti!
Questa volta si rivolse a Dean e Francis, e chiuse gli occhi ispirando profondamente.
I due ragazzi si guardarono leggermente sospettosi e poi tornarono a guardare la strega che bisbigliò qualcosa di incomprensibile, così Dean con sguardo accigliato, le chiese:
- Ha detto qualcosa?
La strega riaprì gli occhi lentamente e rivolse a lui e a Francis un sorriso leggermente maligno.
- Spero che possiate risolvere presto il caso, se avete notizie di mio figlio, sapete dove trovarmi.
Chinò il capo verso il basso, quasi come se si stesse inchinando a loro, e salutò i ragazzi che dopo qualche attimo di titubanza uscirono da quella casa.
Sam, una volta fuori, sospirò facendo scaricare tutta la tensione che aveva accumulato con l’incontro con quella donna, le streghe lo mettevano sempre in agitazione, ma non dissero nulla.
Dean e Francis si avviarono subito verso le loro auto, ma Sam e Denise notarono qualcosa di strano, per quasi dire assurdo.
Dean si diresse verso il pick-up e Francis salì a bordo dell’impala.
Sam e Denise si guardarono sconcertati, e Sam si avvicinò al pick-up chiamando Dean.
- Dean! Ma cosa fai?
Dean si voltò verso Sam non capendo di cosa stesse parlando, quando ad un certo punto, si sentì un urlo proveniente dall’impala.
Sam, si voltò verso l’impala assieme a Denise e Dean, e videro Francis con un sopracciglio alzato, fissarsi nello specchio retrovisore toccandosi la faccia.
- Saaaaam!!!
Urlò la ragazza terrorizzata. Sam spalancò gli occhi non capendo cosa stesse succedendo, quando nell’attimo in cui Dean si voltò a guardare Francis seduta nell’impala, si guardò anche lui nello specchietto retrovisore del pick-up e impallidì cominciando ad urlare e uscendo immediatamente dal furgone.
Denise si avvicinò a Francis che a sua volta era uscita dall’impala e si era precipitata verso Sam.
- Sammy! Sono io! Dean! Sono una donna!!!
Sam scioccato fissò Francis incredulo, poi si voltò verso Dean che disse.
- E io sono un uomo!! Denise!!!
Urlò disperato Dean.
Francis si precipitò verso le scalinate e aprì la porta dell’edificio con un calcio, andando incontro alla strega che sicuramente c’entrava con tutta quella storia.
Dean impugnò la sua pistola e seguì Francis di corsa, ma una vota entrati non trovarono più la strega, ma soltanto le donne che attendevano di essere ricevute da lei, che alla visione dei due con la pistola si spaventarono vistosamente e si alzarono subito dalle sedie e scapparono via.
Denise e Sam seguirono i due e cercarono di fermarli.
- Dean!!!!
Urlò il più piccolo dei Winchester verso il fratello che era intrappolato nel corpo di Francis e viceversa. Era assurdo.
- Sam! E’ stata quella figlia di puttana! Sam! Oddio Sam!!
Dean nel corpo di Francis cominciò ad urlare disperato, quasi sul punto di piangere.
- Oddio credo che sto per piangere, non riesco a respirare! Sam…!
Sam si affretto ad avvicinarsi a Francis che in realtà ora era Dean e cercò di reggerlo tenendolo in piedi.
Nel frattempo, Francis nel corpo di Dean si piegò sulle ginocchia e cercò di tornare a respirare regolarmente, ma sembrò impossibile, era troppo agitata e sconvolta, per ciò che le stava succedendo.
Essere nel corpo di un uomo era strano, e non riusciva a crederci.
- Dobbiamo trovare quella puttana e ucciderla! Ma prima dovrà rimettere a posto questo casino!
Frencis nel corpo di Dean si passò una mano sulla faccia sconvolta, e Denise le si avvicinò cercando di consolarla, ma lei la scostò via bruscamente.
- Non mi toccare! Andiamo via da qui!
Si diresse fuori dall’edificio seguita da Denise che rimase visibilmente dispiaciuta dalla reazione della cugina, non capendo perché l’avesse tratta così in malo modo.
Sam uscì trascinando Dean nel corpo di Francis, facendolo appoggiare alla sua spalla. Dean era visibilmente sconvolto quasi come se stesse piangendo per la disperazione e fosse sul punto di svenire da un momento all’altro, restando poggiato a Sam per cercare un supporto che pareva essergli andato via assieme al suo bel corpo da uomo.
Francis nel corpo di Dean, si voltò verso Dean nel suo proprio corpo e disperato si guardò le proprie parti intime, chinando il capo.
- Oh no! No! No! No!
Denise le si avvicinò guardandola strana, mentre Sam tentava di tener Dean in piedi.
- Che succede, adesso, Fran?
Le chiese la cugina preoccupata.
Francis guardò quello che prima era il suo corpo e con un’espressione mista tra lo stupore e la nausea, rispose con tono disperato.
- Mi è diventato duro! Capisci? Mi sto eccitando guardando il mio stesso corpo!
La ragazza si mise le mani in faccia e si voltò cercando di non guardare Dean, che nel frattempo si guardava il fisico di riflesso nei vetri dell’impala.
Abbassò il giubbotto di pelle marroncino e osservò accuratamente il suo “nuovo” corpo.
- Guarda Sam! Ho le tette!
Sam guardò Dean spalancando gli occhi imbarazzato, ma Dean continuò, voltandosi verso di lui.
- Capisci? Ho le tette!!
Esclamo’ disperato.
Sam si avvicinò e lo esortò a smettere di ripeterlo, quando Francis in preda ad un attacco di furia, si avvicinò a quello che era sempre stato il suo corpo e diede uno schiaffo al suo volto.
Dean, Sam e Denise rimasero a bocche spalancate, faceva un effetto strano vedere il corpo di Dean dare uno schiaffo pesante ad una giovane donna.
- Qualsiasi cosa succeda, non azzardarti a toccarmi, hai capito?
Dean raddrizzò la testa e la guardò con occhi spalancati.
Nel mentre una coppia di uomini si avvicinarono a loro e guardarono male Dean che aveva appena schiaffeggiato Francis, anche se in realtà era stato il contrario, ma non potevano assolutamente immaginarlo.
Denise sorrise ai due uomini, e cercò di rimediare a quel malinteso come meglio poté.
- Tranquilli, signori, sono due attori che stanno ripassando una scena della commedia che andrà in scena stasera al teatro… ehm… di Tennessee. Eh, eh…
Abbozzò una risatina nervosa, dicendo le prime cose che le passarono per la testa, Sam subito cercò di darle man forte, e disse:
- Sì! Esattamente, sì! Tranquilli, recitavano. Non è vero, Dean?
A quel punto, rispose Francis, o meglio Dean nel corpo di Francis.
- Sì, assolutamente. Siamo dei grandi attori!
- Ho detto Dean!

Disse a denti stretti Sam, guardando verso Francis, e Dean, che era nel suo corpo, alzò gli occhi al cielo disperato. Non si sarebbe mai abituato a quell’incubo appena iniziato.
Dopodiché Francis nel corpo di Dean prese parola.
- Sì, signori. Scusate se ho causato questo malinteso, ma stavamo approfittando per ripassare il copione.
Sorrise un po’ impacciato, sperando che andassero via al più presto.
I due uomini si guardarono all’unisono e si convinsero della loro versione, ma uno dei due prima di andare via si avvicinò a muso duro verso Dean e disse con tono minaccioso:
- Sarà meglio per te che sia così. Ricorda che le donne non si toccano neppure con un petalo di rosa, brutto coglione! E spero per te che sfonderai a Broadway, signor attore!
Sam e Francis si stupirono di quelle parole, e guardarono l’uomo pelato ma molto muscoloso allontanarsi da loro e salire in sella alla sua motocicletta, seguito dal suo “collega”.
Non appena andò via, Dean fece una tosse disgustata, e respirò profondamente.
- Cavolo che fiato pesante aveva! Bleah…!
- Beh almeno ha detto una cosa giusta.

Intervenne Denise, che ricevette un’occhiata di traverso da Dean/Francis.
- Allora? Come ci dividiamo?
Esordì Sam.
- Che domande fai? Non ci dividiamo, la mia baby non la toccherà nessun’altro, quindi tu bel maschione vieni con me!
Disse Francis/Dean avviandosi verso l’impala.
- Guarda che così la tua amata impala, la toccherà il mio corpo, idiota!
Disse con tono acido Francis nel corpo di Dean, facendo bloccare Dean nel corpo di Francis che aveva aperto la portiera dell’auto.
- Senti un po’ è già strano per me essere dentro il corpo di una donna, e fino ad ora la cosa mi era sempre piaciuta, se capisci a cosa mi riferisco. Ora andiamo a trovare questa stronza, ok?
Guardò Sam e gli fece un cenno col capo per incitarlo a seguirlo all’interno dell’auto.
- E dove la cerchiamo?
Chiese Francis guardando sé stessa. Era ancora così strano.
- Tu seguimi.
Così Sam seguì suo fratello nei panni di Frencis a bordo dell’impala, e Denise seguì sua cugina nei panni di Dean all’interno del pick-up.
Girarono a vuoto per la città in cerca della strega, ma con scarso successo. Arrivata sera si fermarono ad un Motel lungo la statale.

* D’ORA IN AVANTI SCRIVERO’ DEAN PER INDICARE FRANCIS NEL CORPO DI WINCHESTER E SCRIVERO’ FRANCIS PER INDICARE DEAN NEL CORPO DELLA RAGAZZA, O SI CREA SOLO CASINO.

Presero due camere, in una vi dormiva Denise e Dean e nell’altra vi dormiva Sam e Francis, anche se quella notte Dean e Francis nelle loro rispettive camere, non riuscirono a chiudere occhio ancora scossi dall’accaduto.
Il giorno seguente Sam portò la colazione al fratello, il quale non appena lo vide con delle buste con dei cornetti e due bicchieri di caffè lo guardò accigliato e gli disse con tono ironico:
- Non dirmi che ti sei innamorato di me, Sammy. Ricordati che non te la darò mai...
Sam sbarrò gli occhi.
- Co-cosa? Che cosa? No! Ma cosa vai dicendo, Dean!!
Francis rise e si alzò dal letto con nonchalance e mantenendo comunque le sue movenze da uomo, grattandosi la schiena, Sam restò a guardarlo leggermente imbarazzato.
- Potresti…
Gli fece un cenno col capo indicando la sua camicetta, aveva dormito vestito.
- Potresti abbottonarti la camicetta e cercare di muoverti un po’ più… delicatamente?
Francis scioccata guardò Sam e poi la camicetta che aveva tre bottoni sbottonati, così li riabbottonò.
- Dannazione! …Non potrò neppure fare una doccia! Ho bisogno di vestiti più larghi! Magari un maxi maglione che copri tutte queste forme!
Borbottò Dean nel corpo della ragazza, mentre si dava una sistemata.
- Rivoglio il mio bel corpo, Sam! Questo mi fa sentire strano, è tutto così stretto, e leggero, Quando mi guardo allo specchio mi vien voglia di palparmi da solo, mi faccio schifo! E in più le tette mi pesano!
Sam sbottò in una risata alle sue parole, poi tentò di tranquillizzarlo:
- Troveremo quella strega, vedrai, andrà tutto bene!
- Voglio ben sperare! Dovremmo chiamare Castiel!

Nel mentre, nell’altra camera accanto a quella dei Winchester, Denise era in bagno a darsi una rinfrescata, quando Dean si alzò dal letto ancora un po’assonnato dopo la notte in bianco che aveva trascorso, e aprì la porta del bagno, trovandosi Denise mezza nuda d’avanti, che si coprì come meglio poté con un asciugamano.
Dean sbarrò gli occhi e rimase immobile, mentre Denise gli urlò contro:
- Non si usa più bussare!
- Maledizione, Denise, copriti o mi ritorna duro! Ti prego!
- Certo che sei arrapata!
- Non è colpa mia se Dean si eccita subito nel vedere un paio di tette e un culo. E poi scusa, ma non ho mai bussato prima d’ora, quindi non farmi pressione!

Denise si rivestì e nel mentre Francis nel corpo di Dean impallidì e guardò la cugina con occhi spalancati.
- Oh no….
- Cosa?

Chiese Denise voltandosi verso la cugina, poi aggiunse:
- Mi sono vestita, non dirmi che…
- Devo far pipì! Come faccio adesso?

Dean era sul punto di mettersi a piangere, quando Denise leggermente in imbarazzo si avvicinò alla cugina e tentò di calmarla.
- Ok, ora calmati, puoi farla da seduta, senza per forza prendere il….
Imbarazzata non terminò la frase.
Dean disperato guardò il soffitto e fece come la cugina suggerì, anche se comunque fu una sensazione orrenda far pipì col corpo di un uomo sedendosi sulla tazza.
Passò qualche minuto e Denise seguita da Dean andò a bussare la camera dove vi erano Sam e Francis.
Furono accolti da Francis, che guardando Dean con malinconia, desiderava ardentemente di riprendere possesso del proprio corpo.
- Ti prego dimmi che non hai fatto la doccia!
Disse la ragazza nel corpo di Dean, quasi spaventata dalla risposta.
- Oh sì, l’ho fatta insieme a Sammy, lui mi insaponava la schiena, sapessi che goduria.
Sam tranquillizzò la ragazza intervenendo subito:
- No, non l’ha fatta, sta tranquilla. Entrate, stavamo per chiamare il nostro amico Castiel…
Denise si stupì e guardò Dean, che a sua volta sembrava essere molto stupito, poi guardò Sam che notò le loro espressioni, e gli chiese:
- Castiel? Intendi l’Angelo?
- Già. Lo conoscete?
- Stai scherzando, spero! Non c’è cacciatore che non lo conosca!

Sam guardò Francis ed entrambi si guardarono sorpresi e accigliati, non riuscendo a credere che il loro amico Castiel fosse così famoso tra i loro colleghi. Speravano almeno che lo fosse in modo del tutto positivo, e non in negativo.
Improvvisamente però si sentì uno scoccare di ali nell’aria, e tutti e quattro i ragazzi si voltarono nel punto in cui apparve improvvisamente Castiel.
- Sam, Dean… ho interrotto qualcosa?
Chiese l’angelo quasi un po’ in imbarazzo, guardando le due ragazze.
Denise sospirò stupita nel vedere Castiel e un sorriso si dipinse il suo volto, neanche avesse visto una celebrità che sognava di incontrare da anni.
- Oh mio dio…. E’ proprio lui!
Castiel ovviamente non riusciva a capire cosa stesse succedendo, e rivolse uno sguardo interrogativo ai due fratelli Winchester, ma Dean era stupito quanto Denise.
- Le descrizioni che girano non danno giustizia alla sua bellezza! Che begli occhi azzurri che hai…
Castiel quasi diventò rosso in volto, ma allo stesso tempo impallidì stupendosi delle parole che gli rivolse Dean, che in realtà era Francis, ma lui non poteva saperlo.
- La smetti di farmi eccitare nel vedere Cass?
Disse Winchester nel corpo di Francis, e a quel punto Castiel si voltò verso il corpo della ragazza confuso più che mai.
- Dean?
L’angelo riconobbe subito il suo amico, intrappolato nel corpo della giovane donna molto attraente.
- Ciao, Cass…
Disse visibilmente imbarazzato Dean nel corpo della ragazza, chinando il capo verso il basso. Castiel si voltò subito in direzione di Sam, il quale alzò le mani, tentando di tranquillizzare l’angelo.
- Tranquillo, Cass, io sono ancora in me.
- Che cosa è successo, Sam?

Chiese stupefatto l’angelo guardando tutti e quattro i ragazzi, poi si rivolse a Francis.
- Non dirmi che hai dimenticato quello che ti ho detto sullo stare attenti a quella strega?
- Senti, era insopportabile, ok? E poi è lei che ci ha preso subito in antipatia, solo perché non eravamo carini e gentili quanto Denise e Sammy.
- Cass, devi aiutarci a trovare la strega e rimettere le cose al loro posto.

Gli disse Sam, quasi implorandolo di aiutarli a porre fine a quella storia spaventosa.
Denise guardò Sam accigliata, e gli domandò:
- Scusa, ma lui è un angelo, non può sistemare la cosa?
Castiel si voltò in direzione della giovane ragazza e restando serio, le rivolse parola:
- Purtroppo questi sono trucchi da strega che non rientrano nelle competenze di noi angeli.
- Grandioso, Cass! Almeno hai scoperto qualcosa sul tuo psyco fratello angelo?

Disse Francis guardando l’angelo, che a sua volta si voltò in direzione della ragazza e per qualche secondo provò un leggero imbarazzo, poi rispose.:
- A dire il vero sì. Si tratta di Ataliel, l’angelo invocato soprattutto per guadagnare denaro, da parte degli umani. Deve avere a che fare con le dieci vittime, per le sue capacità.
Sam guardò Francis e gli fece cenno col capo, poi il più piccolo dei Winchester disse guardando Castiel, Denise e Dean rapidamente.
- Meglio fare qualche ricerca sulle vittime.
I cinque passarono il pomeriggio facendo ricerche col computer di Sam e Denise sui dati rilevanti sulle varie vittime risalendo ai database dell’FBI e riscontrarono che ognuno di essi avevano avuto un notevole rialzo economico nelle ultime settimane, diventando ricchi grazie a delle vincite alla lotteria o a delle scommesse su cavalli.
Questo collegava le dieci vittime all’angelo Ataliel, ma ancora non erano chiari i motivi per cui questo angelo stesse uccidendo queste persone.
Dopo un lungo pomeriggio trascorso a fare ricerche, i ragazzi si concessero un hamburgher al Minimarket del giorno prima, assieme a Castiel.
Una volta giunti sul posto, Dean scese dal pick-up, seguito da Denise e notò che all’ingresso vi era lo stesso gruppetto di ragazzini che avevano bucato la ruota il giorno scorso al suo pick-up.
A quel punto, si avvicinò a Francis e con tono basso disse:
- Hey Dean, ascolta… credi che il tuo corpo riuscirà a suonargliele a quei figli di puttana?
Dean nel corpo della ragazza guardò in direzione del gruppetto che era impegnato a ridere e scherzare per conto proprio, poi si rivolse alla ragazza che era nel suo corpo e con una smorfia le disse:
- Pff… quei mocciosi? Vuoi scherzare?
- Permetti che vado a farci due chiacchiere?
- Falli neri, tigre!

Sam, Castiel e Denise entrarono nel locale ignari di quello che sarebbe successo, seguiti da Francis, che sorridendo guardò Dean avvicinarsi al gruppetto.
Quei ragazzini si voltarono verso Dean con curiosità e atteggiandosi a prepotenti. Quando Dean cominciò a parlare:
- Salve ragazzi. Vi ricordate del mio pick-up? Quello a cui ieri avete bucato una ruota perché così vi ha suggerito il vostro testosterone? Eh, teste di cazzo?
I ragazzi si guardarono tra loro e poi rivolsero a Dean delle occhiatacce, e uno di loro prese parola a nome di tutti:
- Hey amico, vacci piano con le offese, ok? Noi credevamo che il pick-up fosse di quella ragazza lì.
Indicò Francis all’interno del locale che nel mentre li teneva d’occhio da lontano. Sam e gli altri non si erano ancora accorti dell’assenza di Dean, il quale continuava a parlare con quei ragazzi.
- E con questo?
- E con questo volevamo solo starcene lì a guardarle il culetto mentre cambiava la ruota, ma poi ti abbiamo visto e abbiamo pensato che fossi il fidanzato, così ce la siamo filata.

Dean sgranò gli occhi stupito da quelle parole. Francis più passava del tempo nel corpo di Dean, più si rendeva conto di quanto fossero patetici alcuni uomini alla visione di qualche bella ragazza.
Poi però sbottò in una risata isterica.
- Avete pensato bene in effetti, perché quella lì è proprio la mia ragazza, e io adesso vi farò il culo a strisce, brutti figli di puttana!
Non appena ebbe pronunciato queste parole, diede un pugno in faccia al ragazzo col cappello, il quale perse un dente dopo il colpo violento subito da Dean. Spaventato, si portò una mano sulla bocca e sputò il dente ricoperto di sangue, gli altri amici se la diedero a gambe seguiti poco dopo dal ragazzino.
Dean li guardò scappar via, e gli urlò:
- Tranquillo, idiota, sono sicuro che si trattava di un dente di latte!
Nel frattempo, Denise all’interno del minimarket vide la scena e si spaventò ed era sul punto di correre in conto alla cugina, quando Sam prese la parola rivolgendosi a Francis.
- Dean! Ma che diavolo…?
- Tranquillo Sammy, la ragazza ha carattere anche con un corpo da favola come questo.

Si chinò in avanti e si guardò le tette, seguito dallo sguardo imbarazzato di Castiel che improvvisamente si fece tutto rosso in volto.
- Hey Cass! Non guardarmi così da depravato, sai? Mi metti in soggezione, amico! Potrei denunciarti per molestie.
Castiel diventò ancora più rosso e distogliendo lo sguardo dal “nuovo” corpo di Dean, gli disse con tono basso:
- Io non….non ti stavo guardando da depravato, Dean!
- Ahhh lascialo perdere, Cass. E’ da tutto il giorno che non fa altro che prendersi il gioco anche di me.

Sam lanciò un’occhiata di traverso a Francis, e nel mentre si avvicinò Dean al tavolo dove vi erano seduti gli altri. Si accomodò accanto a sua cugina Denise, e fece l’occhiolino a Francis, il quale guardando sé stesso provò una sensazione strana e accigliò le sopracciglia confuso, si sentiva molto strano.
Dean lo guardò e mentre prendeva l’hamburgher, prima di dargli un morso, gli disse:
- Credo che tu sia attratto da te stesso, mio caro. Hah!
Dean nel corpo di Francis si stupì a quelle parole guardò nel vuoto.
- Io invece credo che sia tu ad essere attratta da me, baby.
sorrise maliziosamente, ma poi Castiel zittì i ragazzi volgendo la sua attenzione al notiziario che stava passando la tv accesa nel locale.
- Ragazzi, date un’occhiata…
Sam, Denise, Dean e Francis si voltarono verso la tv la quale dava la notizia di una nuova vincita alla lotteria di un giovane studente del Tennessee, si chiamava Colton Evan.
I ragazzi subito si misero alla ricerca del ragazzo col pc di Sam e scoprirono la sua università e decisero di fargli visita per impedire che anch’egli venisse ucciso dall’angelo Ataliel.
Castiel decise di anticiparli, andando a dare una controllata veloce alla zona dell’università per assicurarsi che Ataliel non fosse già nei paraggi del ragazzo.
Gli altri invece, viaggiarono in macchina, verso l’università.
Dopo qualche ora di viaggio, giunsero sul luogo.
Denise propose ai ragazzi che lei e Francis potevano fingersi studentesse e muoversi più tranquillamente nell’università.
Sam guardò Dean, sempre nel corpo di Francis, che dopo qualche attimo di titubanza, accetto la proposta della ragazza, e con tono minaccioso e dito puntato verso Denise, disse:
- Ma giuro che se anche lui mi guarda le tette, non rispondo più di me stesso e comincio a suonargliele!
I ragazzi risero all’unisono, poi si divisero.
Sam e Dean andarono a cercare Castiel per sapere se nel mentre aveva trovato traccia di Ataliel, e Francis e Denise entrarono all’università cercando Colton.
Riuscirono a trovarlo soltanto dopo una lunga ricerca un po’ ovunque nel campus, grazie ad un’indicazione di una giovane studentessa che disse loro qual era la sua camera.
Denise bussò alla sua porta, e solo dopo la seconda bussata il ragazzo aprì la porta.
Guardò dall’alto al basso Denise e Francis, visibilmente sorpreso da quella visita, dopodiché Francis seccata prese parola:
- Sei tu Colton Evans?
Il ragazzo si voltò a guardarla e le rispose con curiosità.
- Sì esatto! Voi siete le due stagiste che devono intervistarmi per il giornale dell’università, per la mia vittoria alla lotteria, per caso?
Denise e Francis si guardarono all’unisono, e Francis facendo una smorfia inclinando le labbra verso il basso, gli rispose con fermezza.
- Esatto bel ragazzo, siamo proprio noi.
Colton si allontanò per andare a prendere la sua felpa col cappuccio, se la infilò chiudendo la lampo e guardò nuovamente le ragazze.
- Ok allora, andiamo.
Francis mimò con le labbra un “Dove?” verso Denise, la quale le fece cenno col capo di seguirlo e improvvisare, e così fu.
I tre si ritrovarono fuori al campus dove videro Sam e Dean camminare verso di loro.
- E’ lui?
Chiese Sam lanciando un’occhiata al ragazzo, per poi rivolgere la sua attenzione a Francis e Denise.
- Sì…
- Scusate ma dove andiamo a fare quest’intervista? Sapete, ho un po’ da fare oggi e vorrei che la cosa non andasse troppo per le lunghe.

- Sta calmo baby-milioner. Questa storia finirà presto, e domani potrai spendere i tuoi milioni in locali di streep tees.
Disse Francis, ricevendo un’occhiataccia dal ragazzo che apparve sempre più confuso e sospettoso, quando improvvisamente si sentirono delle ali battere nel vento, e apparve Castiel.
- E’ qui. Riesco a percepire la sua presenza…
Disse guardando i ragazzi senza preoccuparsi minimamente della presenza del giovane studente, che impallidì alla visione di Castiel, il quale aggiunse guardandolo.
- E’ lui il vincitore della lotteria?
- Co-co-cosa sta succedendo qui? Chi siete? Come ha fatto lui a…

Il ragazzo impallidiva sempre di più e Dean intervenne:
- Sarà meglio portarlo in un posto sicuro!
Dopo qualche tempo Denise e Dean portarono Colton in un cantiere abbandonato poco distante dal college, cercando di tenerlo calmo, mentre Sam e Francis, o meglio Dean nel corpo della ragazza, e Castiel restarono fuori l’edificio cercando di invocare Ataliel, il quale si manifestò a loro col tramite di Jordan, il figlio della strega.
L’angelo guardò Casiel e sorridendogli con cattiva malizia, gli disse:
- Castiel, fratello, come te la passi con Sam e…
L’angelo guardò stranito Francis con sguardo accigliato e stupito aggiunse poco dopo:
- …Dean Winchester. Non sapevo del tuo cambio di sesso, immagino che sia tutta colpa della mammina del mio tramite. Ma devo ammettere che ti preferisco così.
Gli sorrise divertito, mentre Dean nel corpo di Francis cercò duramente di mantenere la calma e guardò altrove frustrato da quella situazione che cominciava a stargli stretta.
- Castiel… mi avevano detto che combattevi dalla parte degli umani, ma non volevo credere che fossi diventato così patetico, fratello. Un tempo eri un gran guerriero in paradiso, adesso sei diventato la balia dei Winchester? Sul serio?
Disse con tono ironico e sfacciato Ataliel, guardando poi da lontano l’edificio in cui era stato portato il giovane Colton d Denise e Dean.
- Sarà meglio per voi portarmi qui il ragazzo…
- Altrimenti che cosa fai, e pennuto psicopatico?

Disse con tono scontroso Francis, che catturò l’attenzione di Ataliel che si voltò verso la sua direzione, ma Sam prese parola:
- Perché vuoi ucciderlo? Perché tutte quelle uccisioni in Tennessee? Cosa ci guadagni?
Castiel rimase a fissare Ataliel cercando di scrutare qualcosa in lui, senza distaccargli occhi di dosso, il quale poi rispose a Sam:
- Questi non sono affari che ti riguardano, Winchester.
- Sam, Dean… andate a rinforzare l’edificio con altri simboli che possano tenerci lontani… si stanno indebolendo, presto!

Sam guardò Francis e dopo attimi di titubanza, non volendo lasciare solo Castiel con Ataliel, decisero di fare come aveva consigliato il loro amico, dirigendosi nell’edificio e cominciando a disegnare su muri e pavimenti altri simboli enochiani che tenessero lontani gli Angeli.
Castiel rimasto solo con Ataliel, lo guardò con intensità molto serio in volto, l’altro angelo invece cominciò a sorridergli stuzzicandolo, poi gli disse:
- Oh andiamo, Castiel. Perché fai il difficile?
- Dimmi perché hai compiuto quegli omicidi, Ataliel. Non voglio combattere contro di te.
- Oh neanche io lo farei fossi in te!

Dopo aver pronunciato quelle parole l’angelo si scagliò a velocità della luce verso Castiel e i due cominciarono a combattere.
Fu un combattimento molto violento, entrambi perdevano sangue da qualche parte del corpo, soprattutto dalla bocca, ad un certo punto Ataliel afferrò la sua spada angelica che fece scivolare tra le sue mani quasi come per magia, pronto a colpire Castiel, che per fortuna riuscì a scansare il colpo e a scaraventare Ataliel contro la porta dell’edificio in cui vi erano gli altri e a sfondarla.
I quattro cacciatori e il giovane studente, si votarono all’unisono verso la porta ormai sfondata da dove si poteva vedere i due angeli all’esterno, Colton sbarrò gli occhi e rimase a bocca aperta, visibilmente scioccato e spaventato da tutto quello a cui stava assistendo.
Denise si avvicinò a Colton e indicandogli Ataliel nel corpo di Jordan Smith, gli chiese:
- Hai mai visto prima quel ragazzo?
Colton spaventato a morte, fissò prima la ragazza per qualche attimo, poi spostò il suo sguardo verso l’angelo all’esterno dell’edificio che continuava a scontrarsi con Castiel. Dopo alcuni secondi, pronunciò con tono tremante:
- Io… io non…
Sospirò cercando di prendere coraggio, ma intervenne Dean, o meglio Francis nel corpo di Dean, a mettergli pressione:
- Lo hai mai visto prima, sì o no?
Scandì per bene ogni parola visibilmente nervoso, e il ragazzo spaventato chiuse gli occhi e scosse la testa disperato, e disse:
- Non credevo fosse serio!
A quelle parole Dean e Denise si guardarono per qualche attimo stupiti, poi rivolsero la loro attenzione al ragazzo che continuò:
- …Eravamo ad una festa al campus, una festa di matricole, e questo tizio mi si avvicina e comincia a parlarmi di cose strane. Io avevo bevuto qualche bicchiere di troppo e credevo stesse sparando solo un mucchio di stronzate. Cominciò a parlarmi di certi patti…
- Che genere di patti?

Intervenne Sam guardandolo più serio che mai e con un’espressione spaventata sul volto.
Lo giovane studente lo guardò frustrato, quasi sconsolato, e guardando prima verso il basso, rialzò poi lo sguardo verso di loro e proseguì raccontando la sua storia:
- Diceva che se volevo poteva farmi diventare ricco e fortunato, se solo… se solo gli avessi promesso la mia anima in cambio…
Francis, Denise, Dean e Sam impallidirono a quelle parole, e si lanciarono sguardi complici tra di loro, poi tornarono a fissare il ragazzo che disperato era sul punto di piangere:
- Io credevo che fosse ubriaco, io lo ero! Non pensavo fosse serio, anche perché una cosa simile è assurda! …Ma poi… l’altro giorno sono entrato in tabaccheria e mentre compravo un pacco di gomme, la visione di un gratta e vinci catturò la mia attenzione. Non avevo mai giocato prima, ma non so perché fui tentato nel giocare e così feci. Grattai il cartellino e ho vinto.
Il ragazzo a quel punto cominciò a piangere disperato, nel mentre però l’attenzione di Francis fu catturata da Castiel che urlò:
- Dean!!!
A quel punto il cacciatore intrappolato nel corpo della giovane, si voltò verso l’angelo spaventato che qualcosa gli fosse accaduto, e corse in suo aiuto, ma l’angelo Ataliel scaraventò Dean nel corpo di Francis, contro una parete facendogli perdere i sensi e lasciandolo a terra con la faccia rivolta verso il pavimento.
A quel punto, Francis nel corpo di Dean, si precipitò verso Dean intrappolato nel suo corpo di donna, ma alla visione di Castiel in difficoltà contro Ataliel, la giovane cacciatrice si precipitò verso l’angelo che gli era di spalle e gli montò su per la schiena, tenendogli il braccio con cu impugnava la spada angelica, che stava per colpire Castiel, con tutta la forza che aveva e cercò di tenerlo fermo il più a lungo possibile.
Castiel riuscì a rialzarsi e ad afferrare la spada angelica dalle mani di Ataliel, il quale con violenza scaraventò via Dean che finì a pochi metri di distanza da Francis.
Castiel sfreggiò il petto dell’angelo ferendolo con la spada e lo costrinse a piegarsi sulle ginocchia e a farlo cadere a terra dal dolore.
Quest’ultimo guardo Cass e a denti stretti gli disse:
- Sei solo un debole, Castiel!
Castiel senza farsi intimorire più di tanto, infilzò il fratello in un fianco con la spada, poi si sentì urlare Sam:
- Non ucciderlo Cass!!!  
Castiel si fermò giusto in tempo e dopodiché afferrò per il colletto della maglia, Ataliel e gli parlò a muso duro:
- Con chi lavori? Cosa te ne fai delle anime della gente?
Ataliel sorrise sputando sangue dalla bocca, e guardò Castiel:
- Sono in affari con Crowley fratello, se mi uccidi verrà lui a prendersi l’anima del ragazzo!
Disse sorridendogli sfacciatamente. L’espressione di Castiel mutò dall’arrabbiata all’essere scioccata per quel che aveva appena sentito. Perché mai un angelo poteva voler fare patti con un demone come Crowley?
Castiel era sul punto di pugnalare ed uccidere Ataliel, ma quest’ultimo uscì dal corpo del giovane Jordan e sparì.
Nel mentre Dean nel corpo di Francis riprese conoscenza, e pochi secondi dopo, anche Frencis nel corpo di Dean riuscì a rialzarsi dopo il duro colpo.
Sam si avvicinò a Francis:
- Stai bene, Dean?
Il cacciatore si guardò il seno e fece una smorfia di dolore, alzando poi lo sguardo verso il fratello Sam:
- Quel figlio di puttana mi ha schiacciato le tette!
Sam sgranò gli occhi e guardò scioccato Dean.
- Che cosa??
Francis lo guardò e si indicò il torace:
- Mi ha scaraventato a terra a petto in giù. Sai quanto fanno male queste due qui?
Si indicò il seno con le dita, e Sam visibilmente imbarazzato, fece una smorfia leggermente dolorante immaginando il dolore che si potesse provare, poi alzò lo sguardo verso Dean, che guardò sé stessa e alzò gli occhi al cielo disperata:
- Vi prego troviamo quella stronza di strega, prima che Dean mi distrugga un corpo!
A quelle parole Dean nel corpo della ragazza, la guardò spalancando la bocca e indicandola con un braccio nel vuoto:
- Hey… è stato quell’angelo a farmi fare un bel volo, non prendertela con me!
Sam scosse il capo e si avvicinò a Denise che nel frattempo era andata a soccorrere Castiel che parve molto scosso e sconcertato dopo l’accaduto. Guardò Sam e poi Colton.
- Non credo che Crowley si farà vivo se resterò per qualche tempo a vegliare sul ragazzo. La sua anima sarà salva…
- Perché Ataliel voleva delle anime?
- Non ne ho idea, ma lo scoprirò…

A Quel punto il tramite dell’angelo, Jordan, riprese conoscenza e cominciò a tossire e a sputare sangue.
Dean gli si avvicinò e con l’aiuto di Francis tirò su il ragazzo cercando di aiutarlo a respirare regolarmente, ma era ferito in più punti.
Castiel gli si avvicinò e ponendogli due dita sulla fronte guarì le sue ferite facendolo tornare sano come un pesce.
Il figlio della strega riaprì gli occhi e guardò gli altri:
- Dove mi trovo? Chi siete? …Dov’è mia madre?
- Bella domanda, amico. Aiutaci a trovarla prima che mi venga il ciclo! Credo che non riuscirei a sopportarlo!

Esclamò Dean nel corpo di Francis, ma Jordan non comprese a cosa si riferisse e lo guardò accigliato e confuso. Denise sorrise a quelle parole, ma si contenne notando l’occhiata che le riservò la cugina sempre nel corpo di Dean.
Finalmente, dopo qualche tempo, Jordan riuscì a rintracciare la madre e a raggiungerla in compagnia dei quattro cacciatori, mentre Castiel rimase con lo studente Colton riportandolo nel campus della sua università e vagliando su di lui per tenere Crowley lontano dalla sua anima.
Una volta raggiunti la strega, che nel frattempo si era rifugiata in una casa di campagna poco lontano dalla città, Jordan andò a riabbracciarla felice di rivederla tanto quanto lo erano la madre e la zia di rivederlo sano e salvo.
Dean e Francis si avvicinarono alla strega e Francis tossì per ricevere la sua attenzione:
- Si figuri. E’ stato un piacere salvare suo figlio. Ora può ripristinarci?
La strega si voltò a guardare i due con un sorrisetto accattivante sul volto:
- Perché? Infondo anche se in corpi diversi, siete quasi la stessa persona. Siete così arroganti e presuntuosi.
- Che cosa? Io non sono arrogante e presuntuosa!
Dean guardò Francis storcendo le labbra visibilmente contrariato della descrizione che le aveva appena riservato la strega.
- Ad ogni modo ce lo deve! Le abbiamo riportato suo figlio sano e salvo, quindi… mh?
Sam si avvicinò a Francis, che in realtà era Dean, e gli diede una spallata, facendogli cenno con lo sguardo di essere un tantino più garbato, visto il grande potere della strega.
A quel punto Francis sbuffò e alzò gli occhi al cielo, stufo di questa storia, poi guardò la strega cercando di rivolgerle uno sguardo dolce da femminuccia, e la cosa non gli riuscì difficile, dato il suo aspetto:
- Glielo chiedo per piacere!
Pronunciò con tono gentile, ma forzato, poi sbottò esaurito:
- Sto letteralmente impazzendo, la prego!
La strega divertita, sorrise sotto i baffi, poi si allontanò dal figlio e dalla sorella e guardò i due cacciatori.
Chiuse gli occhi per alcuni secondi e sospirò profondamente, e solo dopo aver pronunciato qualcosa di incomprensibile e trascorsi svariati secondi, riaprì gli occhi lentamente.
Dean e Francis si guardarono ansiosi, poi Dean si toccò il petto velocemente:
- Non ho più le tette! Non ho più le tette!!
Esultò felice il cacciatore dopo essere ritornato nel suo corpo.
Francis si guardò e sorrise sollevata di essere di nuovo una donna, poi si avvicinò a Denise e l’abbracciò felice.
Quella sera, dopo aver abbandonato quel caso e quella strega inquietante, i quattro giovani cacciatori tornarono al motel per prendere le loro cose, e prima di partire ognuno per la propria strada, rimasero qualche minuto a chiacchierare nel parcheggio vicino alle rispettive auto.
Dean e Francis erano vicino all’impala e scambiavano due chiacchiere, lasciando che Sam e Denise facessero lo stesso:
- Beh devo dire che la mia opinione sulle donne, oggi è un po’ cambiata.
Esclamò Dean guardando Francis, la quale gli rivolse uno sguardo accigliato non capendo a cosa si stesse riferendo:
- Che vuoi dire?
- Beh… per prima cosa ora so cosa si prova a ricevere tutti quegli sguardi pervertiti dagli uomini, e forse questo mi tratterrà nel farlo ancora quando vedrò qualche bella ragazza.

Francis storse il naso, e scoppiò a ridere:
- Naaaah, non credo che tu possa farcela Dean Winchester. Sai ho notato come reagisce il tuo corpo alla visione di un bel culetto…
Dean sorrise assieme alla ragazza e chinò il capo verso il basso, ammettendo che forse aveva ragione lei:
- Ahh…Sì, forse è vero…
Dean tornò leggermente serio dopo aver scambiato qualche risata con la ragazza, e la guardò:
- Sai, sono felice che stai bene.
Le disse sinceramente guardandola negli occhi.
- Ricordo quella settimana d’estate da Bobby, mi disse che i tuoi genitori erano morti a causa di un Wendigo quando tu avevi solo 9 anni, e che da allora vivevi con tuo zio, il padre di Denise…
La ragazza distolse lo sguardo, visibilmente dispiaciuta al ricordo di quell’incidente, ma si strinse nelle spalle, cercando di sopprimere una reazione troppo toccante:
- Beh… è passato un bel po’ di tempo…
- E sei ancora qui a cacciare quei figli di puttana…
- E’ la cosa che mi riesce meglio nella vita.

Sdrammatizzò la ragazza sorridendogli, e ricevendo in cambio un dolce sorriso dal bel cacciatore, poi aggiunse cambiando completamente tono:
- Allora Dean, devo ammetterlo: speravo di guidare la tua macchina mentre ero in te, che ne dici di fare un giro? Ricordo che hai ottimi gusti musicali dall’età di 15 anni, o sbaglio?
Dean si avvicinò all’impala e aprì lo sportello da guidatore.
- Non sbagli, piccola, ma te lo scordi che faccio guidare la mia baby ad una donna.
- Ti ricordo che lo hai fatto mentre eri in me.
- Non ripetere questa cosa o mi faccio un’idea del tutto errata dell’essere stato dentro di te per tutto quel tempo.

Francis lo guardò con una semi espressione disgustata sul volto e si avviò verso l’altro sportello dell’impala.
- Sei disgustoso, Winchester…
- Sono un uomo.

Si strinse nelle spalle Dean ridendo, poi però fu bloccato nel vedere Denise che, a poca distanza da loro, afferrò il volto di suo fratello Sam e lo baciò del tutto inaspettatamente.
Francis seguì lo sguardo di Dean e rimase a bocca aperta.
Dean inclinò le labbra verso il basso quasi a complimentarsi di quel gesto con Denise, mentre Francis si lasciò andare ad una risatina ancora sorpresa.
- Vai alla grande Sammy!!
Urlò Dean verso il fratello che era troppo impegnato ad essere baciato da Denise, per potergli dare una qualsiasi risposta.
Dopodiché Dean e Francis salirono a bordo dell’impala e una volta messa in moto, alla radio partì la canzone degli AC/DC : Highway to Hell, che fece sorridere Francis che guardò complice Dean che subito alzò il volume dello stereo e cominciò a muovere il capo seguendo il ritmo Rock della canzone, assieme alla ragazza che cominciò a cantare la canzone lasciandosi trasportare anche lei, mentre Dean partì con l’impala sgommando teatralmente per far colpo sulla ragazza che rideva divertita al suo fianco; lasciando Sam e Denise a quel bacio travolgente, mentre loro davano libero sfogo al loro animo Rock.

{Fine Episodio.



 
   
 
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