Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: Robyn98    27/01/2014    1 recensioni
Annie è triste, Annie è disperata, Annie è sola, Annie ha perso tutto.
Eppure un sogno, o forse qualcosa di più, riuscirà a cambiarle la vita e a darle la spinta per non lasciarsi andare e a vivere di nuovo.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve popolo come state? io sì tutto bene, finalemnte ce l'ho fatta, sono riuscita a pubblicare una one-shot. Avevo in mente una long che nel mente sto progettando però ho voluto diciamo annunciarvi che non sono morta ma che continuo a scrivere. Come vedrete è sempre su Finnick e Annie perchè ormai sono diventati la mia ossessione. Spero che questa breve One-shot vi piaccia e che mi lasciate una recensione. mi sono ispirata a scriverla guardando l'immagine che ho pubblicato in fondo, io la trovo bellissima, spero piaccia anche a voi. per ora vi saluto, continuate a seguirmi per altre storie

P.S un po'di tempo fa ho pubblicato una long fic su Finnick e Annie...se volete darci un occhio ne sarei felicissima

P.P.S ho cambiato nome, ma sono sempre io, la vecchia CRI _marmonti per chi non lo sapesse, ho solo cambiato nome

Robyn


Non ci credo ancora.
Non credo ancora nel fatto che Finnick non ci sia più, che mi abbia lasciato sola con me stessa, non ho più nessuno.
Ricordo come se fossi ieri il giorno in cui dovette partire per quella dannata missione che non me l’ha più riportato indietro, ricordo le sue mani che mi stringevano mentre io piangevo sul suo petto. Mi è bastato vedere i suoi occhi, così azzurri e lucidi, per tranquillizzarmi. Quella è stata l’ultima volta in cui li ho visti. Se ne è andato così, non sono neanche riuscita a dirgli addio, troppo stupida per sperare che sarebbe tornato da me sano e salvo, troppo stupida da pensare che saremmo stati felici.
 
La casa nel distretto 4 sembra così vuota e spenta senza di lui. Ogni parete trasuda un suo ricordo e io mi sento morire, vorrei urlare, gridare e svegliarmi da questo incubo, ma ormai non ho più lacrime. Le ho versate tutte quando ho visto le persone scendere dall’Hovercraft, e lui non era fra di loro. Vado nella nostra camera da letto e mi siedo sul bordo del letto, dal suo lato. Accarezzo il lenzuolo, come se volessi imprimere sulla mia anima una figura che non c’è più ormai. Apro l’armadio e mi trovo davanti tutti i suoi vestiti, le sue camicie bianche, le sue magliette, i suoi pantaloni. Prendo una sua camicia, la sua preferita e la stringo a me in un abbraccio. Agli occhi degli altri dovrei risultare penosa, una povera, stupida ragazza che abbraccia la camicia di suo marito ormai morto, come se pensasse che lui ci fosse ancora. Forse mi sbagliavo riguardo alle lacrime, sulla guancie infatti sento due strisce bagnate scorrere giù e poco dopo arrivano anche i singhiozzi. Mi inginocchio a terra sempre stringendo la sua camicia e lentamente mi lascio cadere a terra, continuando a piangere e a singhiozzare.
“Finnick dove sei? Perché mi hai lasciato?” dico al vuoto, sperando forse di ricevere una risposta.
 
Rimango lì per un tempo indefinito fino a quando il pianto stremante mi lascia senza forze e piano piano sento la lucidità svanirmi. Spero sia la morte che è arrivata a prendermi.
 
Riapro gli occhi e sento sotto al mio corpo una consistenza strana, né liquida né solida, affondo la mano nel terreno e mi rendo conto essere sabbia. Mi alzo e mi guardo intorno, sono in una spiaggia. È strano, non è una di quelle del mio distretto, è mille volte più bella e luminosa.
“Annie” sento una voce che mi chiama da dietro, mi irrigidisco come una corda di violino
Non può essere lui
Mi giro lentamente e lo spettacolo che mi si para davanti mi toglie il fiato.
Finnick è lì, più bello che mai, con i capelli spettinati al vento e un sorriso enorme in volto, noto che dalla schiena partono due ali bianche, due ali da angelo. Io me ne sto ferma lì dove sono, ho paura che sia tutta un’illusione e che se muovo un passo lui svanirà, eppure sembra tutto così vero. Lui cammina verso di me mentre io me ne sto lì impalata a guardarlo muoversi.
“Finn…sei davvero tu?” dico quando lo ritrovo davanti a me. Lui mi sorride e mi abbraccia, le sue braccia, il suo profumo, il suo cuore, non ci sono dubbi, è lui. Apro le mie braccia e lo stringo a me, non mi importa più di niente, lui è qui.
“Finnick sei qui”
“Sì Annie sono io, sono qui”
“Dove siamo?”
“Non lo so di preciso, ma qui non c’è paura o rabbia, siamo tutti felici e in pace finalmente”
“Siamo?”
“Sì, qui con me ci sono anche Mags, Prim, Cinna tutti, non sono solo”
“Sono morta?” gli chiedo quasi con tono speranzoso nella voce
“No Annie”
Mi stacco da lui come se mi fossi scottata, allora non è reale, è solo un sogno. Sento gli occhi pizzicarmi e sento che vorrei urlare dalla frustrazione
“Quindi…sei solo un sogno…tu non sei reale” dico prendendomi il volto fra le mani
“Annie, guardami ti prego” dice Finnick alzandomi con due dita il mento verso di lui
“Ti prego ascoltami, non ho molto tempo…”
“Molto tempo per cosa?”
“Mi è stata data la possibilità di tornare da te, per dirti addio Annie e per dirti anche che mi dispiace amore mio di averti lasciato da sola, avrei voluto passare tutta la mia vita con te ma purtroppo non è stato così. Ma Annie devi promettermi che non dovrai lasciarti andare, devi essere forte Annie, io lo so che tu lo sei.”
“Finnick non ce la faccio, non posso, non ce la faccio senza di te” dico continuando a piangere
“No Annie, ce la puoi fare, devi esserlo, per te, per noi, per nostro figlio”
Nostro Figlio?!
“Sì Annie, sei incinta del nostro bellissimo bambino, dovrai farcela anche per lui”
Sono shockata, non sapevo di essere incinta eppure la notizia mi riempie il cuore di una strana sensazione. Guardo Finnick e vedo che mi sorride, io invece stento a crederci
“Non vedrà mai suo padre…” dico abbassando lo sguardo
“Raccontagli di me, raccontagli di come suo padre è morto, io vi proteggerò sempre Annie, anche se non mi vedrai io te lo giuro sarò con voi, fino a quando anche tu non mi raggiungerai. Lo vedrò nascere e crescere, sarò con te nei momenti difficili e in quelli tristi. Anche quando ti sembrerà di essere sola al mondo io ci sarò, te lo prometto”
 
Poi Finnick mi bacia, ora lo so per certo, è lui l’angelo davanti a me, insieme diventiamo un essere unico, avvolti in un bacio che racchiude tutte le parole che non ci siamo detti e che non ci diremo mai. Ci stacchiamo e ci guardiamo, finalmente sorrido, perché so che lui non mi ha abbandonato e non lo farà mai.
“Ti Amo Finnick”
“Ti amo anche io Annie”
“Non lasciarmi ok?”
“Mai”
 
 
Il pavimento di casa mia non è mai stato così freddo e duro, davanti a me ancora la camicia di Finnick. Mi alzo a fatica e una morsa allo stomaco mi attanaglia le viscere. Era tutto frutto della mia immaginazione, tutta colpa del mio cervello sviatato, sto per piangere di nuovo quando mi porto involontariamente una mano sulle labbra.
Su di esse sento ancora il sapore di Finnick, non era solo un sogno, lui era lì.
Mi alzo e mi vesto e in pochi minuti raggiungo la spiaggia, le onde si infrangono e il rumore mi tranquillizza, come ha sempre fatto. Istintivamente mi tocco la pancia e un sorriso mi spunta sulle labbra. Fra nove mesi nascerà mio figlio, non posso abbattermi, devo essere forte per lui. Lui saprà di suo padre, gli racconterò ogni sera di lui, per aiutarlo a comprendere l’eroe che era e per non dimenticarlo mai. Una brezza leggera mi accarezza le spalle e in quel momento capisco che Finnick è lì con me.
“Ciao Finn” dico in un sussurro, cossicchè solo lui possa sentirlo.
Avrò paura, sì, non sarà facile crescere mio figlio da sola, eppure so che un aiuto mi arriverà sempre, da lui, da Finnick.
Ora ricomincio a vivere.
 
 
 
 
 
 
Una luce accecante mi invade gli occhi
Sento il corpo farsi leggero e senza materia
Due ali bianche spuntano dalla mia schiena e mi sembra di volare
Due braccia forti mi stringono da dietro, solo una persona mi abbracciava da dietro così
Mi giro
è lui
“Finnick”
“Ciao Annie, te l’avevo detto che ci saremmo rincontrati, sei stata brava. Sei stata forte e coraggiosa, hai cresciuto nostro figlio senza un padre, ce l’hai fatta, sono fiero di te amore mio”
“Tu ci sei sempre stato”
“Te l’avevo promesso amore mio”

 






 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Robyn98