Serie TV > Everwood
Segui la storia  |       
Autore: DAlessiana    27/01/2014    2 recensioni
L’adolescenza è quella fascia d’età che va dai 13 ai 19 anni, dove si è troppo piccoli per fare i grandi e troppo grandi per fare i piccoli. Un periodo fatto di incertezze e confusione ma, dopotutto, è un periodo indimenticabile. (Irv)
Una mia visione personale di "Everwood" come sarebbe stato se il gruppo: Ephram, Brigth, Colin e Amy si fosse formato fin dall'inizio. E' la prima fanfiction che pubblico in questo fandom, spero di fare un buon lavoro!
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Abbott, Andrew 'Andy' Brown, Bright Abbott, Ephram Brown, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un amico vero ha il potere di penetrare la scorza del nostro cuore e permanere con la definitività di una conquista che non ci verrà più tolta. Non occorrono accorgimenti astuti o strategie particolari. Il legame si costruisce poco alla volta, come un puzzle che, tassello dopo tassello, viene completato con la costanza di chi agisce senza la frenesia di ottenere un risultato immediato. (Irv)

“Bright che sorpresa!” esclamò Andy dopo aver aperto la porta al nuovo ospite “Salve dottor Brown, Ephram è in casa?” chiese il ragazzo, rimasto sulla soglia della porta “Certo, te lo chiamo subito, intanto entra che si gela fuori” rispose il medico, facendo spazio per farlo passare. 
“Ephram!” urlò verso le scale e quasi ruppe il timpano al giovane che era appena entrato, il diretto interessato scese di corsa per andare a vedere cosa volesse il padre “Oh, ciao Bright” salutò il ragazzo “Be’, papà noi andiamo in camera, dobbiamo studiare” aggiunse, per sfuggire al più presto dalla visuale paterna.
“Studiare?  Potevi trovarti qualche scusa migliore!” esclamò il giovane Abbott, scoppiando a ridere “Mio padre appena sente la parola studio mi lascia in pace finché non esco dalla stanza, quindi è la migliore” rispose sfacciato il proprietario della camera “Se lo dici tu” disse Bright, mettendo le mani in segno di arresa.
“Allora? Tu ed Amy avete o no il permesso?” domandò incuriosito Ephram, mentre tirava fuori dalla borsa il suo disastroso test, del quale sperava che il padre non venisse a conoscenza “Be’ anche mio padre era contro” rispose l’amico, fingendo una faccia sconsolata, l’altro ragazzo sbuffò nervoso “Ma appena ha sentito che tuo padre ti aveva dato il permesso magicamente ha cambiato idea!” esultò il riccio “Mio padre allora serve a qualcosa, dopotutto!” ridacchiò Ephram, assestando un pugno scherzoso all’amico per lo scherzo che gli aveva rifilato “Mi hai fatto prendere un colpo, idiota!” lo accusò “Be’ non era poi la fine del mondo se non venivamo” rispose lui, scaraventando sul letto il suo avversario “Sì che lo era! Mio padre veniva a sapere del voto ed io finivo in punizione” sbuffò Ephram, tirandosi su “Oh, poverino finiva in punizione” fece il verso Bright “Spiritoso!” esclamò l’altro.
Ad ogni modo i due amici si misero all’opera per fare una firma che, almeno, si avvicinava a quella del dottore e più passava il tempo, più Ephram era convinto che se il padre l’avesse scoperto lo avrebbe rinchiuso in casa a vita!
***
“Che ne dici di questo?” chiese Laynie all’amica, mentre sfilava con indosso l’ennesimo vestito di quella giornata “E’ carino, ma se vuoi far colpo su Ephram non è il massimo” la stuzzicò Amy, ridendo “Li ho provati praticamente tutti!” si lamentò, ci teneva ad essere bella per il suo Ephram aveva molto in comuno e quei pochi giorni che aveva passato con lui erano stati stupendi.
Amy si alzò dal letto e andò a rovistare nell’armadio dell’amica che era in un disordine sovraumano, dopo aver esaminato attentamente tutti i capi d’abbigliamento afferrò un jeans scuro, un top nero senza spalline, un giacchetta nera e, infine, un paio di stivali neri con un po’ di tacco, ma non esagerato “Provali!” le ordinò, spingendola verso il bagno, Laynie si limitò ad eseguire l’ordine della sua amica.
“Perfetta!” esultò Amy con gran sorriso, complimentandosi mentalmente con se stessa “Davvero?” chiese incredula la ragazza che sfilava per l’ennesima volta “Sì, davvero! Sei perfetta!” esclamò, Laynie abbracciò Amy sorridendo allegramente “Grazie, grazie!” urlò piena di felicità “Figurati, ma adesso tocca a te!” disse, facendole capire che adesso toccava a lei aiutarla a scegliere il look giusto “Certo! Il tempo che mi cambio e andiamo da te” disse Laynie prima di sparire di nuovo nel bagno, per uscire dopo 5 minuti con un jeans e una maglione “Andiamo alla ricerca del look giusto!” esclamò, trascinandosi con lei Amy. Stavolta toccava a lei consigliare l’amica e non avrebbe di certo fallito.
***
“Meno male che avevate detto che era facile!” esclamò Colin entrando nella camera di Ephram, alla ricerca disperata dei suoi amici “Be’ ho sottovalutato l’abilità di firma del dottor Brown” disse Bright cancellando per la decima volta lo scempio che aveva fatto “Ah, Ephram verrà anche mia sorella alla festa” informò l’ultimo arrivato al proprietario della camera “Un motivo in più per andarci!” esclamò Ephram, sorridendo, non era un segreto che provava qualcosa per la giovane Hart tutti lo avevano capito “Quindi cercate di fare un buon lavoro” li stuzzicò Colin, ridendo di gusto nel vedere i due impegnati intensamente “Provaci tu! Invece di ridere” sbuffò esasperato Bright “Okay, ora ci provo datemi una penna e un foglio” si arrese il giovane Hart, gli venne dato ciò che aveva richiesto ed anche lui si impegnò nell’opera che aveva tenuto impegnati i suoi amici per quasi tutto il pomeriggio.
Passò ancora un’altra mezz’ora prima che Ephram prese il coraggio necessario di abbandonare i fogli dei tentativi e scrivere sul suo test, ma alla fine ci riuscì e rimase anche un po’ stupito di esserci riuscito. Nella sua vita a New York non si sarebbe mai sognato di ingannare così suo padre, be’ in effetti non avrebbe mai immaginato neanche di far parte di un gruppo e comportarsi come un vero e proprio adolescente. E, di certo, non credeva che avrebbe avuto un rapporto così con il padre, praticamente prima non lo vedeva mai ed ora era una figura essenziale per la sua vita.
“Mi piacerebbe davvero restare per fare qualcosa di più divertente, ma se rientro tardi i miei mi linciano” disse Bright, consapevole di rischiare grosso se non avesse rispettato il coprifuoco imposto dal dottor Abbott “Allora non solo io ho un padre rompi scatole!” scherzò Ephram “No, tutti ne abbiamo uno, fidati!” esclamò Colin, ridacchiando per l’affermazione dell’amico, alzandosi  “Ragazzi” li fermò Ephram, i due si girarono “Grazie” sibilò piegando le labbra in un gran sorriso “Di nulla, per te questo ed altro! Ma non ti illudere che non ti chiederò di restituirmi il favore!” esclamò Bright per non rendere quel momento commuovente, il suo ego non avrebbe retto,
“Be’ quando sarà il mio turno farò del mio meglio” disse Ephram, accompagnando gli amici alla porta “Lo sappiamo!” esclamarono i due, andando via.
Ephram, quella sera, aveva avuto una dimostrazione dell’amicizia che lo univa con i due ragazzi più scombinati della scuola e, forse, anche lui stava diventando come loro. 
 
-Ecco qui il 2° capitolo! Ringrazio tutti quelli che hanno letto il 1° e spero di non avervi deluso con questo nuovo capitolo all'insegna dell'amicizia! 
Al prossimo capitolo! :33



 
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Everwood / Vai alla pagina dell'autore: DAlessiana