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Autore: Mikida    27/01/2014    1 recensioni
SPOILER:
Alcuni momenti che vengono ricordati della 4x01 e della 4x03.
"A quelle parole Mickey rabbrividì, pensò che tutto quello che aveva pensato fino ad ora, ovvero che nel loro quartiere non c'era speranza per lui ed Ian, era tutto vero."
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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(potete accompagnare la lettura con questa c: http://www.youtube.com/watch?v=HGH-4jQZRcc)

 

NO LIGHT.

 

''Ian Gallagher era tornato. Già, perché prima se n'era andato senza motivo, o per lo meno un motivo del quale io non volevo sapere nulla, non volevo assumermi le mie colpe, non volevo avere ripensamenti o rimpianti. Ero io il codardo, non lui.
Dopo tutto quello che ho passato fin da piccolo, avrei potuto benissimo oppormi a Terry ma l'idea non mi ha mai sfiorato la mente, perché avrei dovuto?
Ian non mi amava, o forse sì..sono contraddittorio, non capisco più niente quando si parla di lui, non capisco più niente quando sento semplicemente la parola 'Gallagher'.
Se dico Gallagher a qualcuno, tutti pensano a quel coglione di Frank, o al fighetto-cervellone Lip o alla ragazzina che gioca a fare la mamma, Fiona.
Mentre se invece dico Gallagher a me stesso o se sento quel cognome..beh allora incominciano i casini.
Il cuore batte all'impazzata, lo stomaco è trafitto dalla pesantezza delle farfalle che non hanno la minima intenzione di andare a farsi fottere, i miei occhi diventano sempre più liquidi fino a far scendere troppe lacrime che non sono in grado di bloccare neanche volendo.
Quindi non voglio, perché non ci ho mai provato.
Ed Ian è qui a Chicago da più o meno una settimana e mezza ed io sono in camera a fumare e bere...Mickey Milkovich, sei una fighetta del cazzo. ''

 

Mentre parlava con se stesso, quasi urlando quelle parole al suo cuore, Mickey fu interrotto da un ticchettio di sassolini sul vetro della sua finestra.

''Chi cazzo è a quest'ora?'' - disse senza rendersi conto che erano appena le nove di sera.

Il tempo passava lento ormai per Mickey perché la sua vita non aveva più molto senso da quando Ian aveva messo fine alla loro 'relazione'. Lo era? Stavano insieme o scopavano solo?
Cercò di far sparire quei pensieri dalla sua mente e avvicinò quasi speranzoso alla finestra.
Certo, nella sua mente sperava fosse Ian.. certo, magari era il rosso, magari non era mai successo nulla ed aveva voglia di giocare a Raperonzolo, che frocetto.
Ma la speranza di Mickey si spense quando vide semplicemente Mandy che lo chiamava in quel modo bizzarro, probabilmente per non dover entrare in casa e litigare nuovamente con quella bestia di Terry.

“Mickey! Affacciati, testa di merda!”

“Ma che cazzo vuoi Mandy?”

“Scendi fighetta! C'è una rissa ed è coinvolto anche Ian! Per una cazzo di volta fa qualcosa e difendilo, riprenditelo.”- disse Mandy svelta, quasi con il terrore che il rosso potesse morire.

“Se sono una fighetta del cazzo, perché dovrei fare a botte per un frocetto che non è capace di difendersi?”- ringhiò Mickey anche se non pensava niente di tutto ciò.

“Ti aspetto alla macchina.”

 

Mickey non ebbe il tempo di ribattere che Mandy era già sparita. Si infilò un canottiera anche se faceva un freddo bestiale, con una banale felpa sopra, se il maglione si impregnava di sangue, sarebbe stata un'impresa ardua lavarlo o per lo meno disinfettarlo per bene.
Si calò giù dalla finestra e si diresse verso Mandy.

“Bene, vedo che ragioni quando vuoi.”

“Come sono arrivato, torno indietro.”

 

Salirono in macchina e in due minuti arrivarono ai campi da calcio dove Ian e Mickey erano soliti incontrarsi.
Era buio, non si vedeva molto ma riuscì ad identificare i rumori pesanti provenienti da dietro gli spalti. Mickey si precipitò.

“Che cazzo succede qua?”- disse Mickey con un tono calmo.

“Mickey...”-disse con un filo di voce Ian.

“Mick, questo frocetto stava passeggiando tranquillamente quando ha urtato la spalla a Dan e non gli ha nemmeno chiesto scusa.”

Dan era il capo dei bulletti. Odiava tanto i gay e secondo Mickey era il primo ad esserlo. Una storia un po' familiare.

“Quindi lo state pestando per questo?”- chiese quasi infastidito.

“Anche.” - rispose uno dei fedeli cagnolini di Dan.

“E per che altro? Sentiamo un po'.”

“E' frocio, non lo vedi? E' una fighetta del cazzo.”

A quelle parole Mickey rabbrividì, pensò che tutto quello che aveva pensato fino ad ora, ovvero che nel loro quartiere non c'era speranza per lui ed Ian, era tutto vero.
Si avvicinò pericolosamente a Dan.

“Ma ti hanno tagliato la lingua? C'era bisogno che lo facessi picchiare da loro? Non potevi farlo tu? Ti si spezzano le unghie?”- disse Mickey cercando di attirare l'attenzione in modo tale da far scappare Ian e sistemare le cose con quei tipi.

“Prego?”- disse Dan.

“Hai capito bene.”- disse divertito Mickey, il pericolo lo eccitava, tanto per cambiare.

Sferrò un colpo verso lo stomaco di Dan, e poi un altro, e un altro ancora, gli colpì il viso ripetutamente.
I 'seguaci' di quel -bulletto da strapazzo- considerato così da Mick dai tempi delle medie, gli si fiondarono addosso lasciando stare il rosso. Il piano aveva funzionato.

“Ian, vattene, ora.”- ringhiò Mickey che non ricevette risposta per il semplice fatto che firecrotch non riusciva ad emettere nessun suono per il dolore.

Mickey riuscì a divincolarsi e a mettere KO quei tre cretini,che a detta sua non erano capaci di difendersi, però avvertiva la presenza di qualcun'altro accanto a lui.
Mandy era in silenzio ad osservare la scena quando vide Mickey sferrare un pugno verso il volto di Ian.

“Questo è perché andate a rompere il cazzo ai ragazzini di diciassette anni, coglioni!”- disse Mick.

In effetti Ian aveva ancora diciassette anni, era stato solo cinque mesi via e ancora il suo compleanno non era arrivato.

“Mickey fermo!”- urlò Mandy straziata.

“Zitta!”

“Mickey lo stai uccidendo!”

“E lui stava per uccidere il tuo migliore amico, zitta e torna a casa con Ian!”- disse protettivo.

“Non posso se non lo lasci Mick! Lascia Ian!”

“Ma che diavolo?”- Mickey strinse gli occhi, era buio pesto e non si vedeva niente, si spostò verso destra e vide che le sue mani stringevano la camicia a quadri di Ian.

“Merda Ian! Ti avevo detto di andartene.”

“Non potevo lasciar..”- Ian non riusciva a parlare.

“Mandy chiama una cazzo di ambulanza!”

La ragazza si precipitò ad un telefono pubblico mentre Mickey guardava le sue mani insanguinate dell'unico sangue che non voleva più toccare.
Lo guardò svenuto a terra con le lacrime agli occhi.
“Sono un idiota.”
In un attino gli passarono davanti tutti i momenti passati con il suo Gallagher, tutte le nottate, tutte le scopate fatte con delle donne nei bagni dell'Alibi per dimenticarlo, di tutte le volte che si toccava davanti alla sua foto, gli passò davanti l'immagine di un Ian sorridente, con i capelli corti e le lentiggini quasi sparite, i suoi occhi verdi felici che lo fissavano amorevolmente, il suo fisico perfetto, scolpito, quasi come una divinità greca.
“Merda.”
Guardò nuovamente verso il corpo, che grazie a un dio in cui non credeva, respirava ancora e si diede dell'idiota più o meno altre cinquemila volte.
Finché non arrivò l'ambulanza che prese solo Ian,visto che gli altri erano scappati, e lo portarono all'ospedale di Chicago.

 

 

Quattro ore dopo, Mandy, che era andata con Ian all'ospedale tornò a casa.

“L'hai lasciato da solo?”-disse Mickey provando ad arrabbiarsi senza riuscirci.

“No, c'è Lip con lui.”

“Mandy, come sta?”

“L'hanno operato. Una costola stava quasi per perforargli il polmone destro.”

“E ora come sta?”- chiese Mick quasi dolce.

La ragazza non rispose.

“Mandy ti ho detto di dirmi come cazzo sta!”- disse Mickey esasperato.

“E' grave Mick, è grave.”

 

Le lacrime bollenti, come il cuore di Mickey, scesero da sole e gli rigarono ogni parte del viso.






- Okaaay, giuro che ci ho provato. Stavo sentendo questa canzone dei Florence + The Machine e mi è venuta ''l'ispirazione''. 
Spero sia di vostro gradimento! Non è un granché ma vabbe, è la prima dai!
Un bacio.
Allie.

 

  
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