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Autore: annasalva    27/01/2014    2 recensioni
Finale alternativo dell'ottava stagione di "Un Medico in Famiglia".
Che cosa sarebbe successo se... ?
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marco Levi, Maria Martini, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Non rovinerete il matrimonio di mia figlia!” urlò Lele con tutta la voce che aveva.
Aveva le mani alzate, come se volesse fare da scudo alla sua famiglia così unita,a tutti quei ricordi che non voleva perdere , a quella casa che segnava la storia dei Martini.
L’uomo che guidava l’escavatore si fermò davanti al dottor Martini, non voleva certamente fare del male ad un uomo, ad un padre di famiglia che difendeva a denti stretti la sua casa.
Fulvio Magnani , da guerriero quale era, non si sarebbe fermato. Ed in quel momento,stava perdendo le staffe, persino i suoi dipendenti non capitavano la gravità della situazione.
“Ma che fa? Vada avanti!” sbottò l’uomo , sempre più deciso a buttare giù la casa dei Martini “Scenda di lì, forza, su!”.
Se non volevano farlo i suoi dipendenti, l’avrebbe fatto lui con le sue stesse mani.
“Non mi muovo di qui, Magnani” lo sfidò il dottor Martini.
Infondo i due non erano così diversi : tenaci, forti e testardi. Se si mettevano una cosa una testa, avrebbero lottato con tutte le loro forze pur di realizzarla.
Magnani voleva realizzare il progetto per cui aveva lavorato di più in tutta la sua vita, un progetto molto ambizioso che non avrebbe fatto altro che accrescere ancora di più il nome della “Domus Magnani”.
“Adesso le faccio vedere io..le faccio vedere” borbottò il signor Magnani , salendo sull’escavatore.
“Non mi muovo di qui!” ripetè Lele, con più voce . In quel momento, tutta la famiglia di Martini, riunita per celebrare il matrimonio di Maria e Marco proprio in quella casa, uscì preoccupata .
Che cosa stava succedendo? Cos’erano quei rumori e quelle urla?

Non appena la famiglia Martini vide quella scena, il panico si fece strada tra i presenti. C’era chi non riusciva a dire una parola , chi si dimenava e chi urlava per fermare il signor Magnani.
Doveva essere un giorno di festa, un giorno importante per la famiglia Martini. Ma la situazione stava degenerando nella maniera più sbagliata.
“Papà, no..” .
“Stai attento,papà!”
“State indietro..!”.
“E’ pericoloso, professore!”.
“Oddio,Lele!!!” urlò Bianca, correndo verso l’uomo che amava.
“State calmi!” esclamò Lele, cercando di tranquillizzare la sua famiglia .
“Se ne vada!” rispose Magnani, mentre avanzava con l’escavatore verso Lele Martini.
“Non ci penso nemmeno!”.
“Sarà l’ultima cosa che faccio in vita mia, ma quella casa ..la rado al suolo!” rispose l’uomo con più convinzione.
Non aveva paura delle conseguenze, era il suo progetto e la famiglia Martini era l’ostacolo che doveva essere abbattuto.
“State tranquilli, è tutto sotto controllo” disse Lele, mentre tentava di rassicurare i presenti.
“No,Lele..” esclamò Bianca, con voce disperata.
“Bianca, torna dentro!” sbottò Lele, preoccupato per la moglie che aspettava un bambino .
“Io non mi muovo da qui” aggiunse la donna, con più convinzione.
La situazione era tesa, erano tutti preoccupati che accadesse qualcosa di veramente brutto. Anche i bambini di casa Martini volevano lottare, volevano dimostrarsi coraggiosi.
“Anche noi non ci muoveremo da qui!” disse Bobo, fungendo da leader.
“No no, fermi qua, voi altri. E’ pericoloso!” li rimproverò Ave, portando i bambini verso di sé.
“I Martini non lasceranno mai questa casa!Mai!” ripetè Lele, con tutta la voce che aveva.
“Quando avrò finito qua,quella casa non ci sarà più!” rispose il signor Magnani,esplodendo di rabbia.
L’espressione di Lele era tesa, ma allo stesso tempo era orgoglioso,come se fosse un Leone che  tentava di proteggere i suoi cuccioli.
Dall’altra parte,invece, l’espressione del signor Magnani era fiera e minacciosa, non si sarebbe fermato davanti a nulla.
Non poteva succedere, non poteva esser giunto quel momento.


Maria non riusciva a pensare che quella casa sarebbe stata abbattuta da un momento all’altro, non poteva pensare che il giorno più felice della sua vita si sarebbe potuto trasformare in una tragedia.
Era confusa e preoccupata, sentì una fitta nello stomaco, era ciò che provava ogni qualvolta si trovava in una situazione dove si sentiva fuoriposto, una situazione che la metteva in tensione
Subito dopo si sentì una sirena, era il Colonnello De Santis e non era da solo.
Roberto Magnani scese dalla macchina della Guardia di Finanza, aveva il volto segnato dal dolore. Dolore perché il padre era finito nei guai, dolore perché la donna che amava stava per sposare un altro.
Ed entrambe le cose, erano davanti ai suoi occhi. Come avrebbe potuto affrontare tutto questo?
L’espressione di Roberto era cupa e distratta, Maria incrociò il suo sguardo ed ebbe un senso di vertigine che durò qualche secondo.
“Magnani, scenda immediatamente!E’ in arresto!” disse il Colonnello, con tono autoritario.
“No..” rispose l’uomo , con voce roca “Arresti quel uomo piuttosto!” aggiunse ,indicando Lele Martini.
“Non complichi la situazione, scenda!”.
Roberto si fece avanti, andando verso suo padre, verso quel uomo che nella vita gli aveva insegnato tanto.
“Papà..stallo a sentire ,per favore” disse Roberto, guardandolo negli occhi.
La collera era sparita dagli occhi di Fulvio Magnani, era rimasta solo la disperazione.
“No..” disse con voce strozzata, quasi come quella di un bambino.
Per la prima volta nella sua vita, Roberto si trovò nella situazione di dover stare vicino al padre, di supportarlo, di non abbandonarlo in un momento così tragico.
Era sempre stato il contrario.  Nonostante i suoi modi burberi e poche dimostrazioni di affetto, Fulvio non aveva mai fatto mancare nulla a Roberto, gli era sempre stato vicino a modo suo.
“Papà, è finita” sussurrò Roberto,portando una mano sul braccio del padre  come per consolarlo e fargli capire che non lo avrebbe mai abbandonato in un momento terribile come quello .
“Hai superato tanti momenti difficili in vita tua, supererai anche questo. Papà, stavolta ci sono anch’io” aggiunse .
La disperazione si tramutò in un pianto strozzato. Fulvio chiuse gli occhi, non riusciva più a parlare.  Il sogno di una vita andato in frantumi, aveva fallito come uomo di affari.
Ma forse non aveva fallito come padre e in quel momento, si vergognò di esser visto in quelle condizioni da quel figlio che non avrebbe mai dovuto assistere ad una situazione del genere.
I Martini erano in silenzio, assistevano a quella scena con l’amaro in bocca.
Se da un lato erano contenti del fatto che la casa fosse salva, dall’altra provavano dispiacere per quel uomo che era ceduto davanti alla tentazione dei soldi, finendo in guai seri.
Fulvio Magnani scese dall’escavatore, Roberto lo strinse verso di sé. L’uomo orgoglioso si abbandonò a quel abbraccio ,era il figlio a tenerlo, le carte si erano rivoltate.
“Hai fatto la scelta giusta, papà” sussurrò Roberto con un nodo in gola “Ti voglio bene”.


I Martini erano fermi lì, fissavano la scena , confusi. Ma la più confusa , in quel momento, era proprio Maria. Aveva lasciato Roberto  in un momento così delicato, eppure sapeva che lui la amava davvero.
Era andato contro tutti, persino contro suo padre  e lo aveva fatto solo per lei.
L’aveva aiutata così tante volte in quegli ultimi mesi , le aveva risolto praticamente ogni problema che le si era presentato davanti.  Ora era lì, in abito da sposa, pronta per sposare Marco.
Ma cosa voleva lei veramente? O meglio..chi voleva veramente?
Aveva scelto Marco per sé stessa, oppure perché infondo era molto più semplice stare con un uomo amato da tutta la sua famiglia, inclusa dalla sua piccola Palù?
Tutte queste domande balenarono nella mente di Maria.
Si sentiva inutile in quel momento, avrebbe voluto abbracciare Roberto e stargli vicino,così come aveva fatto lui nel momento del bisogno.
Sentiva già la mancanza quel sorriso e quella leggerezza che caratterizzava l’animo di Roberto.

Fulvio Magnani si diresse in direzione del Colonello De Santis , mentre Roberto andò proprio davanti a Maria e Marco.
Lo sguardo di Roberto si posò su Maria, la quale ebbe un sussulto.
“Mi dispiace..” disse l’uomo a denti stretti “Per tutto”.
Nonostante tutto quello che avesse passato per colpa di Roberto, Marco non riuscì ad odiarlo, anzi provò anche un po’ di dispiacere per lui.
Roberto abbassò il capo e si diresse verso la sua automobile. Maria si voltò, per seguire ancora una volta quel Roberto che conosceva sin dai tempi del liceo, quel ragazzo che era diventato uomo e si era innamorato di lei.
Quel uomo che la sfidava sempre,la sorprendeva in continuazione, era stato una ventata di aria fresca nella sua vita .
Roberto guardò nuovamente in direzione di Maria, quegli sguardi stavano parlando.

 
“Magnani..quand’è che metterai la testa a posto?” domandò Maria,senza aspettarsi una vera risposta.
“Martini, quando farai la prima pazzia!”disse Roberto, poggiando la testa sul sedile.
 
 
“Dai, aprilo lo stesso. Può comunque tornarti utile!” disse Roberto, porgendole il suo regalo.
Maria scoppiò a ridere e decise di aprilo davanti a lui. Erano un paio di scarpe da ginnastica.
“Uhm ..” disse Maria, squadrandole per bene “E cosa ci dovrei fare con queste?”.
“Ovvio, fuggire dall’altare! Come nei grandi film d’amore!” disse Roberto, con un sorriso malizioso.

 
Le parole di Roberto riecheggiavano nella mente di Maria, una serie di ricordi sovrapposti dei momenti passati in sua compagnia. 
Si voltò verso Marco, l’uomo con cui conviveva da tanto tempo ormai. 
E poi si voltò nuovamente verso Roberto, il cuore cominciò a batterle come quando era ancora una ragazzina.
Cosa stava succedendo? Perché stava ripensando a Roberto dopo aver scelto Marco?

“Roberto…” disse Maria, con un filo di voce “Aspettami”.
L’uomo si chiese cosa stesse succedendo, ma decise di rimanere in silenzio.
“Aspettami, Roberto” disse Maria, andando verso di lui.
I presenti li fissavano, senza dire una parola, stavano accadendo troppe cose in poco tempo.
“Vengo con te. Non voglio lasciarti da solo” sussurrò la donna con il respiro in gola, poggiando una mano sul braccio di Roberto.
Marco non capiva che intenzioni avesse Maria, voleva dare solo qualche parola di conforto al suo vecchio amico oppure c’era altro sotto?
Qualunque cosa fosse, non riusciva a sopportarlo, strinse i denti e i pugni nell’attesa di sapere le vere intenzioni di Maria.
“Ma..il matrimonio?” domandò Roberto, con lo sguardo perso negli occhi di Maria.
La donna si voltò verso la sua famiglia, con sguardo deciso e con il cuore che batteva sempre più forte. Il viso le stava andando in fiamme, perché sapeva che avrebbe deluso tutti.
“Ho mentito. A te, Marco. A voi tutti…ma soprattutto a me stessa”.

Marco aveva un’espressione delusa in viso, così come gli altri presenti.
L’uomo tirò un calcio al cassonetto della spazzatura non molto distante da lui.
Ancora una volta, era stato preso in giro dall’amore della sua vita, ancora una volta il suo cuore era stato spezzato da quella donna.
Maria non riusciva a sopportare quella situazione, ma doveva farlo, soprattutto per se stessa. Un giorno, si sarebbe pentita.
Probabilmente si sarebbe trovata incastrata in una vita che non desiderava, con uomo a cui voleva bene,ma si sarebbe sempre chiesta: cosa sarebbe successo se avesse scelto Roberto?
Quel Roberto che aveva messo in discussione la sua vita. Quel Roberto che sapeva consolarla e farle cambiare umore in pochi minuti. Quel Roberto che leggeva il cuore di Maria.

Allora Maria aprì lo sportello della macchina di Roberto ed entrò, spostando lo sguardo altrove. Non poteva sopportare quegli sguardi di una famiglia delusa dal suo comportamento.
Roberto la imitò.  L’uomo ingranò la marcia e andarono via . Insieme.
Non dissero una parola durante i primi dieci minuti, nessuno dei due voleva spezzare quel silenzio , quella magica intesa che si era creata tra i due dal primo momento che si erano rivisti a distanza di anni.
“Martini..non pensavo che saresti scappata davvero dall’altare” esordì Roberto, una volta arrivati a destinazione.
“Ho fatto la mia prima pazzia, Magnani” rispose Maria, rivolgendogli un sorriso complice.
L’uomo si avvicinò verso di lei, la baciò prima timidamente, e poi in maniera più sfrontata.
Maria gli diede il più tenero degli abbracci, ci sarebbe stata per lui così come lui c’era sempre stato per lei.
Avrebbero affrontato tutto, sarebbero andati contro tutti, insieme.

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Angolo dell’autrice.
Beh cosa dire, ho deciso di scrivere un finale alternativo all’ottava stagione di “Un Medico in Famiglia”,ricollegandomi a scene di Roberto&Maria del passato, nonostante preferisca di gran lunga la coppia Marco&Maria.
Tuttavia ho sempre avuto simpatia per il personaggio di Roberto, forse da molti troppo sottovalutato. Credo che questa scelta non piacerà a molti, ma ho voluto provarci.
  
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