Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: _Young_Money_    28/01/2014    1 recensioni
Questa storia prende spunto da ciò che penso durante le lezioni di storia, letteratura e scienze mentre guardo fuori dalla finestra, Azzurra una ragazza come tutti non vive un pomeriggio come gli altri... Tutto ciò che desidera si avvererà... o no?
Buona lettura a tutti, spero vi piaccia siccome è la mia prima storia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Erano le 17.00 circa di un pomeriggio afoso di metà agosto, e come al solito Azzurra si trovava in piazza con le amiche per passare gli ultimi pomeriggi in compagnia, purtroppo il rientro a scuola era sempre più vicino, l'ansia della sveglia mattutina iniziava a salire, bisognava fermare il tempo, ma niente di umano avrebbe potuto esaudire i desideri di tutti i ragazzi.

Azzurra più volte però, prima di trovarsi con Anna, Sofia e Claudia trascorreva un'oretta ad un campo di calcio non molto lontano. Seduta tra gli spalti, ormai consumati dal tempo, ammirava, senza dare troppo nell'occhio, un ragazzo alto, capelli più castani che biondi leggermente mossi , occhi di una tonalità indefinibile di marrone, il viso nel complesso carino mentre i bragoncini e la t-shirt facevano intravedere un fisico quasi perfetto. Azzurra prendeva la scusa di andare a vedere suo cugino Gian per vedere Matteo, il ragazzo di cui si era follemente persa a giugno, appena finita la scuola. Sembrava strano che proprio perse la testa per un ragazzo che nemmeno è il suo tipo.

Gli altri lo vedevano come un prepotente, privo di cuore, senza sentimenti, arrogante, ma non era affatto così. Azzurra lo conosceva da quando avevano sei anni. Normali amici che scherzavano su ogni cosa finchè un giorno, erano al secondo anno delle scuole medie, i genitori di Matteo si separarono e lui si trasferì con il padre in un paesino poco distante da quello di Azzurra. Certamente dispiaceva a tutta la compagnia vederlo andare via, anche ad Azzurra. Quasi ogni sabato però lo passava dalla madre, e ogni sabato, estate o inverno che sia, si trovava con la compagnia mai persa di vista a giocare a pallone in quel campo a pochi passi dalla piazza.

Quindi eccoci qua. Azzurra era al campo. Non perdeva occasione per poter vedere quegli occhi che ogni volta la stregavano, anche a distanza. Prendeva però la scusa di andare a vedere il cugino Gianluca per non dare nell'occhio. Nemmeno le sue amiche sapevano ciò che provava per Matteo.

Finito l'allenamento tutti negli spogliatoi a lavarsi.

Matteo uscì per primo. La vide, da sola, quasi indifesa (anche se non era prorprio così, era una ragazza molto forte psicologicamente e anche abbastanza fisicamente). Si diresse verso di lei, che in quel momento si accorse di ciò che stava succedendo. Batteva. Batteva come un tamburo il cuore di Azzurra alla vista di quegli occhi marroni che si avvicinavano scrutandola mentre un sorriso, a entrambi, spuntava in volto involontariamente.

Nemmeno Matteo sapeva il motivo di questo attaccamento verso di lei. In realtà non avrebbe permesso che nessuno la toccasse, è sempre stato piuttosto protettivo nei suoi confronti, e questo aspetto non scomparve quando cambiò scuola e paese.

Ecco, ci siamo. Uno di fronte all'altro.

-Ciaoo Azzura!- Le disse Matteo con un sorriso in viso che avrebbe fatto invidia a chiunque.

-Ciaao Teo, come va? Ho visto che sei migliorato, - riferendosi al calcio- hai dato del filo da torcere a mio cugino Gian eh?- rispose ridendo con la faccia di una che per una volta dopo troppi giorni di tristezza è tornata per qualche momento a sorridere.

-Beh si, a dire la verità mi sto impegnando molto in questo sport, e per una volta riesco bene in qualcosa, non che sia un asso eh, ce ne vuole prima di diventare come Del Piero...- disse Matteo provocando Azzurra sapendo che andava matta per Alessandro Del Piero, calciatore e capitano della Juventus fino a qualche anno fa.

-Oddio, non credi anche tu che sia bravissimo, bellissimo e capacissimo?-

Scoppiarono in una risata. Poi un momento di silenzio. Imbarazzo totale, per entrambi.

-E se andassimo a mangiarci un bel gelato?- propose Matteo speranzoso in un 'Si'.

Non sapeva cosa gli stesse succedendo, il fatto era che sapeva che se non glielo avesse chiesto, poi per tutta la settimana se ne sarebbe pentito. Non sapeva il motivo, iniziava a pensarla, non costantemente come faceva lei a insaputa di tutti, ma la pensava. Pensava a quel sorriso senza mostrare i denti, a quegli occhi enormi, a quei capelli castano chiaro, a quel viso apparentemente angelico, a quel fisico minuto, a quelle Converse nere, a quel suo modo di fare un pò sbarazzino, come se ad Azzurra importasse solo di apparire sè stessa, nient'altro, ricordava quel profumo dolce, ma non troppo, che lasciava la scia ovunque andasse, quel buffo modo di ridere piuttosto contagioso che avrebbe reso felice chiunque, e ricordava quell'aria sognatrice, quegli occhi che molto spesso si perdevano in un mondo tutto suo, tra città, paesaggi che per ora solo nei sogni avrebbe potuto ammirare.

Il cuore di Azzurra, a quella proposta profondemente attesa, iniziò a percuotere, sembrava potesse uscire dal petto da un momento all'altro. Tutto ciò cercava di non farlo notare all'amico, e ci riusciva a stento, poi sentì suonare un cellulare: sua madre.

Azzurra ascolta, fammi un piacere, vai al supermercato a prendermi lo shampoo per Ringo, e poi vieni a casa subito che dobbiamo lavare questa piccola bestiolina per favore. Grazie! Stasera per farmi ripagare ordino la pizza”

Azzurra non ebbe il tempo di dire nulla che la madre dette subito per scontato che avrebbe accettato, non immaginava stesse vivendo il suo sogno più bello.

-Era mia madre...-disse col cuore in mano Azzurra- devo fare delle compere e poi tornare subito a casa, la devo aiutare in una faccenda. Ti avrei risposto con un bel 'Sì' ma purtroppo il dovere mi chiama...-

-Ah ok. Ho capito- sembrava davvero dispiaciuto Matteo

-Mi dispiace, mi andava davvero molto di andare a svagarmi un pò- gli disse amareggiata

-E tua sorella? Non può andare lei per una volta? Dai su un piccolo favore, è insignificante del resto- propose speranzoso Matteo.

-Pff... lei ha Luca, il suo fidanzato, non lo lascerebbe mai per fare un favore alla sorella che costantemente non sopporta, ovvero io. Poi figuriamoci se si spreca di farmi un favore quella...-

Azzurra mandò un sms di auito a sua sorella Irene, spiegando l'accaduto, l'occasione imperdibile di stare con il ragazzo che le piace da mesi. La sorella, più umana e amiorevole che mai capì la situazione e accettò di comprare l'occorrente e di inventarsi una scusa con la madre. Disse l'esito a Matteo e compiaciuti e con il cuore con il battito cardiaco simile a quello di un colibrì si incamminarono verso la gelateria. Parlarono, parlarono tutto il pomeriggio, si mangiarono un bel gelato con panna montata in cima ed infine si diressero verso un parco. Era totalmente deserto quel pomeriggio, a differenza di quel giorno.

-Mi stavo chiedendo se ti va di passare un altro pomeriggio con me domani, sai ti avrei chiesto di stare con me stasera, ti avrei portata in un posto speciale ma proprio stasera ho una cena con mio papà e la sua nuova compagna, devo conoscerla obbligatoriamente purtroppo..- disse Matteo con una dolcezza tale capace di accarezzare quelle guance rosee con quel timbro.

-Mi sono divertita tanto oggi, ehh certo, mi piacerebbe passare altro tempo con te. Ahhh lascamo perdere il discorso famiglia, la mia ormai è un caso perso. Maaa, ho una curiosità: perchè ti interessa passare tanto tempo con me ultimamente? così, tutto d'un tratto- domandò Azzurra in strepitante attesa di una risposta.

-Devo essere sincero?-

-Noo, guarda prendemi un pò per il culo! -mentre scoppiarono in una risata- beh certo che devi essere sincero-

-Va bene okay. Non faccio altro che pensare a te in ogni momento della giornata, da quando scendo dal letto la mattina a quando spengo ogni luce e me ne vado a dormire. Prima, qualche tempo fa, non saprei quanto di preciso, non era così. Sì, devo ammettere che ti pensavo, ma non come ora, come ora che sei diventata la mia più favolosa ossesione. Mi dai gioia. Il tuo sorriso, le tua barzellette, le tua labbra da baciare sono le uniche cose al mondo di cui ho veramente bisogno, non scherzo se dico che ti desidero tra le mie braccia, so che lì potrai stare al sicuro. Sai, la cosa buffa è che non avrei mai pensato di dirti tutto questo, immaginavo queste parole, questo discorso da un bel pò ed ora che sono qui davanti a te, tutte le riflessioni poetiche, per quanto possa essere io poetico e romantico, sono scomparse e credo ricompariranno stasera, quando ripenserò a questo momento. In sintesi, il succo di ciò che la mia dichiarazione voleva dirti è che penso di essermi innamorato di te- sembrava così felice di essersi liberato di quel peso Matteo.

-Adesso sarò io sincera. Posso racchiudere tutto ciò che penso in poche righe... Matteo sono innamorata di te, ossessionata da te, sei il protagonista di ogni mio sogno durante i quali immagino che tu dica tutto ciò che hai appena confessato. Sei una persona spettacolare...-

Avvicinandosi sempre di più i due si preparano al fatidico momento, inclinano la testa, chiudono gli occhi. Le loro labbra sono vicine, si sfiorano. Ecco. Un bacio di quelli che sembrano non più finire, di quelli appassionati, da innamorati persi. Tralascio i piccoli particolari, beh sono cose piuttosto private d'altronde.

Azzurraaa.... svegliati. Azzurraaa... su su svegliati che è tardi, è ora di andare a scuola. Azzurra ma perchè hai le lacrime sul viso? Un incubo?

No, mamma. Il sogno più bello.

 


 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: _Young_Money_