Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: alesrauhl    28/01/2014    2 recensioni
Aspirò l'ultimo tiro di sigaretta, per poi buttarla a terra acciaccandola con il piede, espirò il fumo contraendo la mascella, era così fottutamente odioso e sexy nello stesso momento.
Odiavo il suo carattere menefreghista bastardo, ma più che altro odiavo il fatto di trovarlo sexy.
Così, occupata anche io nei miei pensieri, scossi la testa e buttai anch'io la mia sigaretta ormai finita, entrando.
Genere: Erotico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jeremy Bieber, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

-Sì mamma, va tutto bene. Sì....Sì... No la prendo dopo, non ancora...... mamma! Ok, tutto ciò è davvero imbarazzante, va bene, ciao mamma.- 
Amavo mia mamma, ma quando cominciava a fare domande poteva diventare la persona più insopportabile del pianeta, malgrado la mia immensa pazienza. 
"Ciao Brooke, hai sentito l'ultima?" Mi voltai notando una Barbara decisamente infuriata.
"Barbie, che succede?" Chiesi alla mia migliore amica chiudendo l'armadietto all'uscita di scuola.
"Ryan Dio, Ryan e Justin hanno preso a pugni Edward Jeffrey del 2°B solo perché ha tradito la sorella di Chad! Non lo sopporto quando fa così, non lo sopporto." 
Il sangue le ribolliva nelle vene e aveva infastidito anche me questo fatto, anche se era comprensibile, Justin e Ryan sono i "king" della scuola e quando uno dei loro amichetti del cazzo chiede aiuto, non ci pensano due volte, specialmente se si parla di risse. 
Anche se Ryan era il ragazzo di Barbara, e lei odiava passare alle mani.
"Sono proprio degli stronzi, però dai Barbie lo conosci Ryan, e conosci anche Justin, purtroppo amano le risse, specialmente quando avvengono fatti del genere, perdonalo." 
Proprio mente stava per rispondere, Ryan e gli altri si avvicinarono a noi.
"Piccola." Barbie si girò, ancora più infuriata.
"Che cazzo vuoi Ryan?" Chiese fissandolo in cagnesco.
"Oh andiamo, non te la sarai presa per il fatto dello sfigato del secondo?"
"Sì, coglione. Come ti salta in testa?! A te e l'altro tuo amico coglione!" 
"Sono qui." La voce di Justin risuonò, sfoggiando una risatina.
"Barbie lo sai ch-"
"Non chiamarmi Barbie Ryan! Ogni santo giorno ci risiamo, perché non riesci a placarti per me? Sembra che tu me lo faccia apposta! Almeno due volte a settimana picchi qualcuno per motivi banalissimi! Sei ridicolo tu e i tuoi amichetti del cazzo, quando cresci un po' chiamami."
Furono le sue ultime parole, prima di raccogliere la borsa da terra e sorpassarli dirigendosi ai dormitori.
"Cazzo! Cazzo! Cazzo!" Ryan urlò stritolando la sua lattina di Coca Cola e tirare un forte calcio alla panchina in ferro.
"Ryan Dio, calmati! Se sei in questa situazione è solo colpa tua!"
"Stai zitta tu!" Mi ammonì, era davvero infuriato poiché non mi aveva mai risposto male.
"Come scusa?" La mia faccia era più sconvolta che arrabbiata.
Scosse la testa e tirò la lattina in aria per poi andarsene anche lui.
Grugnii sedendomi sulla panchina e tirando fuori dalla mia borsa un pacchetto di Marlboro.
Presi una sigaretta portandomela alle labbra, stavo per accenderla quando una mano si mise tra l'accendino e la mia sigaretta. 
Mi voltai verso destra per notare Bieber. 
"Cosa vuoi tu? Ridammi la sigaretta!" Gridai cercando di afferrarla.
"Dai, te ne riporto un'altra domani Brooke." 
"Non chiamarmi Brooke." 
"Come sei complicata, ragazza." 
"Ascolta, non mi interessa, potrai anche essere il migliore amico del ragazzo della mia migliore amica ma io e te non abbiamo niente in comune, mai l'avremo e devi starmi alla larga, capito?" 
Gli sfilai la sigaretta dalle labbra e me ne andai, lasciandolo lì da solo con il suo ghigno odioso.
Mi chiamo Brooklyn Jones, ho diciott'anni e vivo a New York, specialmente nel Midtown Campus del Berkeley College, a Manhattan.
Sono qui con la mia migliore amica, Barbara, ma che tutti chiamano Barbie o Beby, compresa me.
Ho un fratello di ventitré anni e una sorellastra, Nina, di vent'anni. 
Mio padre appena separato con mia madre si è risposato e Witney, sua moglie, che ha una figlia, appunto Nina, andiamo d'accordo, ma non troppo. 
Mia madre anche ha un compagno, giovane per l'esattezza, trentacinque anni mentre lei quaranta, non lo sopporto. 
Vivevo con mia madre e questo è stato anche un motivo in più per partire per il college, sono brava a scuola, così io e Barbara avevamo pensato che un distacco da Los Angeles ci avrebbe fatto bene.
Appena arrivate Barbie si è fidanzata con Ryan, il ragazzo più popolare della scuola insieme a Bieber e altri loro amichetti. 
Sia io che Justin nutriamo un profondo odio l'uno verso l'altro ma non lo diamo a vedere, altrimenti potremmo causare la rottura dei nostri attuali migliori amici.
"Barbie dai, tutto ciò è un'immensa sciocchezza, devi perdonarlo!" 
"No! Credi che tanto non lo rifarà più! E poi non deve neanche azzardarsi a risponderti male!"
"Non mi ha detto nulla di che! Io sto bene e l'ho già superato, qui l'unica che sta sbagliando sei tu." 
"Deve chiedermi scusa."
"L'ha già fatto."
"Ma stavolta deve dimostrarlo." Strinse i denti ed entrò in bagno, sbattendo violentemente la porta.
Scossi la testa e mi sdraiai sul letto giocando a Candy Crush con il mio iPhone.
Dopo un quarto d'ora Barbara uscì, indossava un solo asciugamano intorno al corpo ed il viso truccato, aveva messo un po' di bb cream, per poi passare del blush rosato sulle guancie, una riga fina di eyeliner con tanto di matita verde sotto e del rossetto color ciliegia.
"Wow, quanto sei bella, serata galante stasera?"
"Assolutamente no, voglio andare da Jadie's Club, usciamo, divertiamoci, per una sera Brooke." Quasi mi supplicò, mostrandomi un tenero faccino da cucciolo.
"Non avrai mica rotto con...."
"No, ma non ci voglio pensare, voglio divertirmi, sai da quant'è che non vado in discoteca? Mi mancano queste serate cazzo." 
"Va bene, ma non baciarti nessuno Barbara!" La ammonii alzandomi dal letto e dirigendomi verso il mio armadio, scegliendo l'outfit per stasera.
"Uff, no, d'accordo." Si volto anche lei verso il suo armadio in legno, per poi tirare fuori due vestitini stretti "Rosso o Verde?" Mi chiese mostrandomeli. 
Indicai il secondo ammiccando.
"E verde sia!" Risi, assecondandola.
Mi truccai e piastrai i capelli per poi fare i boccoli alle punte bionde, grazie al mio shatush.
Poi scelsi infine dei jeans super attillati, una maglia bordeaux di seta che infilai nei jeans, dalla quale si intravedeva il mio reggiseno nero, ed un paio di tacchi dodici lo stesso colore della maglietta.
Quando fui pronta presi la mia borsa nera e ci misi tutto l'occorrente. 
Mi fissai un'ultima volta allo specchio ed aspettai che Barbara finisse di prepararsi.
"Eccomi!" Gridò qualche minuto dopo.
Indossava un vestitino corto verde, uguale alla matita che aveva sotto l'occhio e una giacca con le spalline nere, uguale ai suoi tacchi da dieci centimetri, che ci rendevano alte uguali, malgrado il suo metro e settanta e il mio metro e sessantotto.
"Sei perfetta Barbie."
"Mai come te."
Uscimmo di casa dirigendoci da Jadie's, con la mia peugeot regalata da mio padre l'anno scorso.
"Siamo maggiorenni, Dio." Cercai di spiegare al bodyguard per la seconda volta.
"Ci credo, e si vede, ma mi serve la carta d'identità signorine." 
"Cosa non capisci dell parte -me la sono scordata- ?" Chiesi, spazientita. 
Barbara ad un certo punto si mise in mezzo, facendomi da parte. 
"Senti brutto mammut, ho litigato con il mio ragazzo, fatto mezz'ora di fila e comprato questi favolosi orecchini solo per venire a questa cazzo di discoteca, quindi ora o ci fai entrare, o ci fai entrare cazzo!" Gridò Barbie furiosa. 
"Hey hey hey, che cazzo succede qui?" 
Cole, il dj, intervenne sentendo le urla della mia amica da dentro il locale.
"Vogliono entrare ma non hanno la carta d'identità." 
"Oh, andiamo amico, sono Barbara e Brooklyn, falle passare, so' che sei nuovo ma loro le conosco dall'anno scorso, sono mie amiche, quindi falle passare."
Sorrisi vittoriosa superando l'asta rossa, e ringraziando Cole.
"Sì!" Gridammo una volta dentro al locale.
Come prima cosa, mi fiondai nella folla, senza neanche pensarci e cominciai a muovere i fianchi a ritmo di musica.
"Brooke non mi ti ricordavo così." Ridacchiai.
"Io vengo qui quasi tutte le settimane, tu erano secoli che non venivi a ballare."
"Già, ed è fantastico!" Gridò incominciando a muoversi anche lei. 
Dopo qualche minuto andai verso i bar e presi qualche bicchierino di whisky, poi tornai a ballare.
Era tutto fantastico ma sentivo la necessità di qualcosa.
"Cazzo!" Gridai, picchiandomi la testa con la mano.
"Che hai?" 
"Le mie sigarette sono nella borsa che ho messo dentro la cabina!" Di solito da Jadie's mettevano delle specie di cabine-armadio dove potevi posare la borsa ed altro per evitare di perdere/farsi rubare la roba. 
"Valle a prendere, ce l'ho io la chiave." Mi porse la chiave ed annuii.
Aprii la cabina-armadio e sorrisi sfilando dalla borsa il pacchetto, per poi richiudere e tornare in pista, ma proprio mentre uscivo da quella piccola stanza notai Ryan. 
"Hey! Ryan! Hey!" Gridai cercando di farmi sentire, e funzionò.
"Brooke, senti scusa per oggi è che io-"
"Sì, ti perdono. Come mai sei qui?"
"Mi hanno detto che eravate qui, così sono venuto a chiarire con Barbara, maperché tu non sei con lei?! Ora è cieca di rabbia potrebbe baciare chiunque o prendere da bere da degli sconosciuti!" Gridò anche lui. 
"Calmo, calmo ero andata a prendere le sigarette, Barbie sta bene, anzi valla a raggiungere." 
Annuii e si fiondò nella folla. Nel frattempo io mi accesi la mia sigaretta e non appena uscita dalla stanza intruppai.
"Stai attento santo cielo!" Alzai gli occhi, ehw. 
"Oh, sei tu." Canzonammo entrambi.
"Che ci fai qui, Justin?"
"Lo stesso motivo per cui ci sei tu." Rispose acido, come sempre.
"Bene, stammi alla larga." 
"No, sei tu che devi starmi alla larga, Brooke."
Grugnii e aspirai il fumo della ciospa allontanandomi fino ad arrivare al bar. 
"Vodka alla fragola, grazie." 
Il barista annuì miscugliando il tutto facendo capovolgiere le bottiglie in modo molto strabigliante, il che mi fece sorridere.
"Ecco a te." 
Allungai il braccio verso il bicchiere di vetro e cominciai a sorseggiare; poi, con la coda dell'occhio notai Barbie e Ryan sbaciucchiarsi, così sorrisi, finalmente avevano chiarito e ne ero contenta. 
L'odore di canna e sigaretta mischiato al suono della musica alta che mi rimbombava nel petto mi stavano frastornando, così decisi di andare a ballare per rilassarmi;
e proprio mentre mi alzai partì la mia canzone preferita. 
El amante partì e corsì, pur avendo dei tacchi molto alti, in mezzo alla pista cominciando a ballare, finché non sentii due mani sui miei occhi. 
Sorrisi, alzando la lingua e toccandole con essa, poi mi voltai e cominciai a ballare con Daniel, un ragazzo del quarto anno di college super bello, davvero era stupendo ed aveva degli occhi incantevoli, come lui. 
Cominciai a muovere i fianchi e a canticchiare il ritornello a ritmo, il che lo fece sorridere. 
"Sei bellissima." Daniel mi sussurrò all'orecchio facendomi arrossire. 
"Anche tu." Gli buttai le braccia al collo, baciandogli la mascella. 
Lo sentii irrigidirsi per poi portarmi fuori dal centro pista. 
"Vieni beviamo qualcosa." Annuii tirando fuori dalla tasca il pacchetto e portandomi alle labbra un'altra sigaretta. 
"Due birre." Disse Daniel schioccando le dita. 
"Hai un accendino? Penso mi abbiano fottuto il mio." Dissi indicando le tasche. 
Me lo porse sorridendo. "Fumi marlboro?" 
Annuii accendendo la cicca e portandomela alle labbra aspirando ed espirando, poi gliela porsi come per chiedergli se voleva fare qualche tiro, ed annuì, mentre io cntinuavo a bere la mia birra.
"Grazie, ehm..."
"Brooklyn, ma chiamami Brooke." Sorrisi in modo provocatorio e la sua mascella si contrasse. 
"Vorrei baciarti." 
"Fallo." Lo incitai. 
Si avvicinò prendendomi per i fianchi in modo violento ma dolce, per poi darmi quasi un bacio, quando qualcuno si intromise. 
"Permesso." 
Strinsi i denti ed aprii gli occhi e, come immaginavo, a rovinare il momento hot fu proprio Bieber. 
"Che cazzo hai nel cervello! Di tanto spazio proprio in mezzo a noi dovevi passare?" Gridai, ma notando che non mi stava ascoltando, gli tolsi il drum dalla bocca spiaccicandolo a terra. 
"Dio, ascoltami! Sono percaso invisibile?" Gridai ancora più infuriata.
"Ma che vuoi? Io stavo solo cercando di aiutarti, cogliona." 
"E come? Mettendoti in mezzo tra me e Daniel?!" 
"Quello è un coglione! Si scopa una ragazza al giorno e le fa soffrire tutte, è un bastardo!" 
"Oh, un po' come te quindi?" Sogghignai vedendolo contrarre la mascella. 
"Smettila, Brooke, lo facevo davvero per te." 
"E non chiamarmi Brooke!" 
"Va bene, piccola." 
"Cazzo Justin!" 
"Ragazza? Brooklyn? Come dovrei chiamarti?!" 
"Fai una cosa, non chiamarmi proprio!" Gridai, spruzzavo rabbia da tutti i pori ed era meglio che andavo via altrimenti avrei rischiato di prenderlo a calci. 
Andai dall'altra parte del locale e mi ammazzai prendendo un'altra vodka alla fragola e un altro paio di shottini alcolici. 
"Vuoi?" Un ragazzo mi si avvicinò porgendomi uno spinello, così feci un tiro prendendo ancora un bicchiere birra, sedendomi sullo sgabello.
Finii il tutto per poi prenderne un'ultima lasciando il locale e recandomi nella stanza accanto.
Presi la borsa dall'armadietto e lessi sulla schermata del mio iPhone un messaggio da Barbara che diceva che avrebbe dormito da Ryan, e fui sollevata perché almeno non avrei dovuto aspettarla, così entrai nell'auto e allungai i sedile, sdraiandomi. 
Beh, non ero di certo nelle condizioni di guidare e le ultime due birre prese mi avevano steso.
"Brooke." Vidi la sagoma sfocata di Justin che picchiettava sul finestrino della macchina così tirai su il sedile ed aprii la portiera. 
"Che ci fai qui?"
"Stavo tornando a casa, ma che ti succede a te?" 
"N-Niente, sto bene, s-s tornando anche io a casa." mi uscì un singhiozzo. "nella casa di Alice del paese delle meraviglie Justin." E scoppiai a ridere fino a sentir dolore allo stomaco. 
Non capivo cosa stesse succedendo ma continuavo a ridere e nella mia testa sentivo solo un 'boom boom' continuo. 
"Okay, okay spostati, tu sei completamente brilla. Guido io." Justin mi spostò nel sedile passeggiero accanto e si mise alla guida.
"Quanti anni ho Justen?" 
"Stai proprio fuori, Brooke." Scoppiai ancora a ridere, non ragionavo e continuavo a ridere. 
"Stop, fermati stop." Continuai a ridere ma Justin fermò la macchina.
Non so con quali forze aprii la portiera e subito vomitai.
Justin credo scese dalla macchina e mi tirò su i capelli, per evitare di farmi sporcare. 
Quando poi finii, prese una bottiglietta d'acqua porgendomela. 
Ne bevvi un sorso per poi risdraiarmi sul sedile.
Dopo poco arrivammo nella mia stanza. 
"D'accordo, spogliati." 
Scoppiai a ridere ancora una volta. "L-Lo so che vuoi s-scoparmi Justin, ma io n-no." e risi ancora una volta. 
"Cosa? No! Anche se mi piacerebbe solo per vedere la tua faccia domani, non lo farò. 
Spogliati così ti metti il pigiama." 
Mi tolsi la maglia e con qualche sforzo i jeans. "L-le mie scarpe d-dove sono Justy."
"In macchina, e non chiamarmi Justy, Brooke." 
"Brooke." Rinominai il mio soprannome ridendo. 
"Sì, va bene ma adesso indossa questo." Mi porse il pigiama che prese da sotto il cuscino ed indossai solo la maglia.
"Fa caldo qui! Che bella la casa di Alice!" Riscoppiai a ridere prima di correre in bagno. 
Justin mi seguì, passando quella che credo sarebbe stata una delle notti più brutte di tutta la sua vita. 
Ciao belle bamboline, 
Non è proprio un bel capitolo, ma diciamo volevo far capire un po' la situazione.
Siete curiosedi sapere cosa accadrà dopo? Come reagirà Brooklyn? 
Recensite per favore, sono curiosa di sapere una vostra opinione e soprattutto come vi sembra questa fanfiction, naturalmente se non la gradite non credo di continuarla.
comunque sia, ringrazio tutti e spero vi abbia intrigato, ciao bambole.

Cigarettes. 
 tonight.

 

 

 

 

 

-Sì mamma, va tutto bene. Sì....Sì... No la prendo dopo, non ancora...... mamma! Ok, tutto ciò è davvero imbarazzante, va bene, ciao mamma.- Amavo mia mamma, ma quando cominciava a fare domande poteva diventare la persona più insopportabile del pianeta, malgrado la mia immensa pazienza. 
"Ciao Brooke, hai sentito l'ultima?" Mi voltai notando una Barbara decisamente infuriata.
"Barbie, che succede?" Chiesi alla mia migliore amica chiudendo l'armadietto all'uscita di scuola.
"Ryan, Ryan e Justin hanno preso a pugni Edward Jeffrey del 2°B solo perché ha tradito la sorella di Chad! Non lo sopporto quando fa così, non lo sopporto." 
Il sangue le ribolliva nelle vene e aveva infastidito anche me questo fatto, anche se era comprensibile, Justin e Ryan sono i "king" della scuola e quando uno dei loro amichetti del cazzo chiede aiuto, non ci pensano due volte, specialmente se si parla di risse. 
Anche se Ryan era il ragazzo di Barbara, e lei odiava passare alle mani.
"Sono proprio degli stronzi, però dai Barbie lo conosci Ryan, e conosci anche Justin, purtroppo amano le risse, specialmente quando avvengono fatti del genere, perdonalo." 
Proprio mente stava per rispondere, Ryan e gli altri si avvicinarono a noi.
"Piccola." Barbie si girò, ancora più infuriata.
"Che cazzo vuoi Ryan?" Chiese fissandolo in cagnesco.
"Oh andiamo, non te la sarai presa per il fatto dello sfigato del secondo?"
"Sì, coglione. Come ti salta in testa?! A te e l'altro tuo amico coglione!" 
"Sono qui."
La voce di Justin risuonò, sfoggiando una risatina.
"Barbie lo sai ch-"
"Non chiamarmi Barbie Ryan! Ogni santo giorno ci risiamo, perché non riesci a placarti per me? Sembra che tu me lo faccia apposta! Almeno due volte a settimana picchi qualcuno per motivi banalissimi! Sei ridicolo tu e i tuoi amichetti del cazzo, quando cresci un po' chiamami."

Furono le sue ultime parole, prima di raccogliere la borsa da terra e sorpassarli dirigendosi ai dormitori.
"Cazzo! Cazzo! Cazzo!" Ryan urlò stritolando la sua lattina di Coca Cola e tirare un forte calcio alla panchina in ferro.
"Ryan Dio, calmati! Se sei in questa situazione è solo colpa tua!"
"Stai zitta tu!"
Mi ammonì, era davvero infuriato poiché non mi aveva mai risposto male.
"Come scusa?" La mia faccia era più sconvolta che arrabbiata.
Scosse la testa e tirò la lattina in aria per poi andarsene anche lui.
Grugnii sedendomi sulla panchina e tirando fuori dalla mia borsa un pacchetto di Marlboro.
Presi una sigaretta portandomela alle labbra, stavo per accenderla quando una mano si mise tra l'accendino e la mia sigaretta. 
Mi voltai verso destra per notare Bieber. 
"Cosa vuoi tu? Ridammi la sigaretta!" Gridai cercando di afferrarla.
"Dai, te ne riporto un'altra domani Brooke." 
"Non chiamarmi Brooke." 
"Come sei complicata, ragazza." 
"Ascolta, non mi interessa, potrai anche essere il migliore amico del ragazzo della mia migliore amica ma io e te non abbiamo niente in comune, mai l'avremo e devi starmi alla larga, capito?" 
Gli sfilai la sigaretta dalle labbra e me ne andai, lasciandolo lì da solo con il suo ghigno odioso.

Mi chiamo Brooklyn Jones, ho diciott'anni e vivo a New York, specificamente nel Midtown Campus del Berkeley College, a Manhattan.
Sono qui con la mia migliore amica, Barbara, ma che tutti chiamano Barbie o Beby, compresa me.
Ho un fratello di ventitré anni e una sorellastra, Nina, di vent'anni. 
Mio padre appena separato con mia madre si è risposato e Witney, sua moglie, che ha una figlia, appunto Nina, andiamo d'accordo, ma non troppo. Mia madre anche ha un compagno, giovane per l'esattezza, trentacinque anni mentre lei quaranta, non lo sopporto. 
Vivevo con mia madre e questo è stato anche un motivo in più per partire per il college, sono brava a scuola, così io e Barbara avevamo pensato che un distacco da Los Angeles ci avrebbe fatto bene.
Quest'estate, Barbie si è fidanzata con Ryan, il ragazzo più popolare della scuola insieme a Bieber e altri loro amichetti. 
Sia io che Justin nutriamo un profondo odio l'uno verso l'altro ma non lo diamo a vedere, altrimenti potremmo causare la rottura dei nostri attuali migliori amici.

"Barbie dai, tutto ciò è un'immensa sciocchezza, devi perdonarlo!" 
"No! Credi che tanto non lo rifarà più? E poi non deve neanche azzardarsi a risponderti male!"
"Non mi ha detto nulla di che! Io sto bene e l'ho già superato, qui l'unica che sta sbagliando sei tu." 
"Deve chiedermi scusa."
"L'ha già fatto."
"Ma stavolta deve dimostrarlo."
Strinse i denti ed entrò in bagno, sbattendo violentemente la porta.
Scossi la testa e mi sdraiai sul letto giocando a Candy Crush con il mio iPhone.
Dopo un quarto d'ora Barbara uscì, indossava un solo asciugamano intorno al corpo ed il viso truccato, aveva messo un po' di bb cream, per poi passare del blush rosato sulle guancie, una riga fina di eyeliner con tanto di matita verde sotto e del rossetto color ciliegia.
"Wow, quanto sei bella, serata galante stasera?"
"Assolutamente no, voglio andare da Jadie's Club, usciamo, divertiamoci, per una sera Brooke."
Quasi mi supplicò, mostrandomi un tenero faccino da cucciolo.
"Non avrai mica rotto con...."
"No, ma non ci voglio pensare, voglio divertirmi, sai da quant'è che non vado in discoteca? Mi mancano queste serate cazzo." 
"Va bene, ma non baciarti nessuno Barbara!"
La ammonii alzandomi dal letto e dirigendomi verso il mio armadio, scegliendo l'outfit per stasera.
"Uff, no, d'accordo." Si volto anche lei verso il suo armadio in legno, per poi tirare fuori due vestitini stretti "Rosso o Verde?" Mi chiese mostrandomeli. 
Indicai il secondo ammiccando.
"E verde sia!" Risi, assecondandola.
Mi truccai e piastrai i capelli per poi fare i boccoli alle punte bionde, grazie al mio shatush.
Poi scelsi infine dei jeans super attillati, una maglia bordeaux di seta che infilai nei jeans, dalla quale si intravedeva il mio reggiseno nero, ed un paio di tacchi dodici lo stesso colore della maglietta.
Quando fui pronta presi la mia borsa nera e ci misi tutto l'occorrente. 
Mi fissai un'ultima volta allo specchio ed aspettai che Barbara finisse di prepararsi."Eccomi!" Gridò qualche minuto dopo.
Indossava un vestitino corto verde, uguale alla matita che aveva sotto l'occhio e una giacca con le spalline nere, uguale ai suoi tacchi da dieci centimetri, che ci rendevano alte uguali, malgrado il suo metro e settanta e il mio metro e sessantotto.
"Sei perfetta Barbie."
"Mai come te."

Uscimmo di casa dirigendoci da Jadie's, con la mia peugeot regalata da mio padre l'anno scorso.
"Siamo maggiorenni, Dio." Cercai di spiegare al bodyguard per la seconda volta.
"Ci credo, e si vede, ma mi serve la carta d'identità signorine." 
"Cosa non capisci dell parte -me la sono scordata- ?"
Chiesi, spazientita. Barbara ad un certo punto si mise in mezzo, facendomi da parte. 
"Senti brutto mammut, ho litigato con il mio ragazzo, fatto mezz'ora di fila e comprato questi favolosi orecchini solo per venire a questa cazzo di discoteca, quindi ora o ci fai entrare, o ci fai entrare cazzo!" Gridò Barbie furiosa. 
"Hey hey hey, che cazzo succede qui?" Cole, il dj, intervenne sentendo le urla della mia amica da dentro il locale.
"Vogliono entrare ma non hanno la carta d'identità." 
"Oh, andiamo amico, sono Barbara e Brooklyn, falle passare, so' che sei nuovo ma loro le conosco dall'anno scorso, sono mie amiche, quindi falle passare."
Sorrisi vittoriosa superando l'asta rossa, e ringraziando Cole.
"Sì!" Gridammo una volta dentro al locale.
Come prima cosa, mi fiondai nella folla, senza neanche pensarci e cominciai a muovere i fianchi a ritmo di musica.
"Brooke non mi ti ricordavo così." Ridacchiai.
"Io vengo qui quasi tutte le settimane, tu erano secoli che non venivi a ballare."
"Già, ed è fantastico!"
Gridò incominciando a muoversi anche lei. 
Dopo qualche minuto andai verso i bar e presi qualche bicchierino di whisky, poi tornai a ballare.
Era tutto fantastico ma sentivo la necessità di qualcosa.
"Cazzo!" Gridai, picchiandomi la testa con la mano.
"Che hai?" 
"Le mie sigarette sono nella borsa che ho messo dentro la cabina!"
Di solito da Jadie's mettevano delle specie di cabine-armadio dove potevi posare la borsa ed altro per evitare di perdere/farsi rubare la roba. 
"Valle a prendere, ce l'ho io la chiave." Mi porse la chiave ed annuii.
Aprii la cabina-armadio e sorrisi sfilando dalla borsa il pacchetto, per poi richiudere e tornare in pista, ma proprio mentre uscivo da quella piccola stanza notai Ryan.
 "Hey! Ryan! Hey!" Gridai cercando di farmi sentire, e funzionò.
"Brooke, senti scusa per oggi è che io-"
"Sì, ti perdono. Come mai sei qui?"
"Mi hanno detto che eravate qui, così sono venuto a chiarire con Barbara, maperché tu non sei con lei?! Ora è cieca di rabbia potrebbe baciare chiunque o prendere da bere da degli sconosciuti!"
Gridò anche lui. 
"Calmo, calmo ero andata a prendere le sigarette, Barbie sta bene, anzi valla a raggiungere." Annuii e si fiondò nella folla.
Nel frattempo io mi accesi la mia sigaretta e non appena uscita dalla stanza intruppai.
"Stai attento santo cielo!" Alzai gli occhi, ehw. 
"Oh, sei tu." Canzonammo entrambi.
"Che ci fai qui, Justin?"
"Lo stesso motivo per cui ci sei tu."
Rispose acido, come sempre.
"Bene, stammi alla larga." 
"No, sei tu che devi starmi alla larga, Brooke."

Grugnii e aspirai il fumo della ciospa allontanandomi fino ad arrivare al bar. 
"Vodka alla fragola, grazie." Il barista annuì miscugliando il tutto facendo capovolgiere le bottiglie in modo molto strabigliante, il che mi fece sorridere.
"Ecco a te." Allungai il braccio verso il bicchiere di vetro e cominciai a sorseggiare; poi, con la coda dell'occhio notai Barbie e Ryan sbaciucchiarsi, così sorrisi, finalmente avevano chiarito e ne ero contenta. 
L'odore di canna e sigaretta mischiato al suono della musica alta che mi rimbombava nel petto mi stavano frastornando, così decisi di andare a ballare per rilassarmi;e proprio mentre mi alzai partì la mia canzone preferita. 
El amante partì e corsì, pur avendo dei tacchi molto alti, in mezzo alla pista cominciando a ballare, finché non sentii due mani sui miei occhi. 
Sorrisi, alzando la lingua e toccandole con essa, poi mi voltai e cominciai a ballare con Daniel, un ragazzo del quarto anno di college super bello, davvero era stupendo ed aveva degli occhi incantevoli, come lui. 
Cominciai a muovere i fianchi e a canticchiare il ritornello a ritmo, il che lo fece sorridere. 
"Sei bellissima." Daniel mi sussurrò all'orecchio facendomi arrossire. 
"Anche tu." Gli buttai le braccia al collo, baciandogli la mascella. Lo sentii irrigidirsi per poi portarmi fuori dal centro pista. 
"Vieni beviamo qualcosa." Annuii tirando fuori dalla tasca il pacchetto e portandomi alle labbra un'altra sigaretta. 
"Due birre." Disse Daniel schioccando le dita. 
"Hai un accendino? Penso mi abbiano fottuto il mio." Dissi indicando le tasche. Me lo porse sorridendo.
"Fumi marlboro?" Annuii accendendo la cicca e portandomela alle labbra aspirando ed espirando, poi gliela porsi come per chiedergli se voleva fare qualche tiro, ed annuì, mentre io continuavo a bere la mia birra.
"Grazie, ehm..."
"Brooklyn, ma chiamami Brooke."
Sorrisi in modo provocatorio e la sua mascella si contrasse.
"Vorrei baciarti." 
"Fallo."
Lo incitai. 
Si avvicinò prendendomi per i fianchi in modo violento ma dolce, per poi darmi quasi un bacio, quando qualcuno si intromise. 
"Permesso." Strinsi i denti ed aprii gli occhi e, come immaginavo, a rovinare il momento hot fu proprio Bieber. 
"Che cazzo hai nel cervello! Di tanto spazio proprio in mezzo a noi dovevi passare?" Gridai, ma notando che non mi stava ascoltando, gli tolsi il drum dalla bocca spiaccicandolo a terra. 
"Dio, ascoltami! Sono percaso invisibile?" Gridai ancora più infuriata.
"Ma che vuoi? Io stavo solo cercando di aiutarti, cogliona." 
"E come? Mettendoti in mezzo tra me e Daniel?!" 
"Quello è un coglione! Si scopa una ragazza al giorno e le fa soffrire tutte, è un bastardo!" 
"Oh, un po' come te quindi?"
Sogghignai vedendolo contrarre la mascella. 
"Smettila, Brooke, lo facevo davvero per te." 
"E non chiamarmi Brooke!" 
"Va bene, piccola." 
"Cazzo Justin!" 
"Ragazza? Brooklyn? Come dovrei chiamarti?!"
 "Fai una cosa, non chiamarmi proprio!"
Gridai, spruzzavo rabbia da tutti i pori ed era meglio che andavo via altrimenti avrei rischiato di prenderlo a calci. 
Andai dall'altra parte del locale e mi ammazzai prendendo un'altra vodka alla fragola e un altro paio di shottini alcolici. 
"Vuoi?" Un ragazzo mi si avvicinò porgendomi uno spinello, così feci un tiro prendendo ancora un bicchiere birra, sedendomi sullo sgabello.
Finii il tutto per poi prenderne un'ultima lasciando il locale e recandomi nella stanza accanto.
Presi la borsa dall'armadietto e lessi sulla schermata del mio iPhone un messaggio da Barbara che diceva che avrebbe dormito da Ryan, e fui sollevata perché almeno non avrei dovuto aspettarla, così entrai nell'auto e allungai i sedile, sdraiandomi. 
Beh, non ero di certo nelle condizioni di guidare e le ultime due birre prese mi avevano steso.
"Brooke." Vidi la sagoma sfocata di Justin che picchiettava sul finestrino della macchina così tirai su il sedile ed aprii la portiera. 
"Che ci fai qui?"
"Stavo tornando a casa, ma che ti succede a te?" 
"N-Niente, sto bene, s-sto tornando anche io a casa."
mi uscì un singhiozzo. "nella casa di Alice del paese delle meraviglie Justin." E scoppiai a ridere fino a sentir dolore allo stomaco. 
Non capivo cosa stesse succedendo ma continuavo a ridere e nella mia testa sentivo solo un 'boom boom' continuo. 
"Okay, okay spostati, tu sei completamente brilla. Guido io." Justin mi spostò nel sedile passeggiero accanto e si mise alla guida.
"Quanti anni ho Justen?" 
"Stai proprio fuori, Brooke." Scoppiai ancora a ridere, non ragionavo e continuavo a ridere. 
"Stop, fermati stop." Continuai a ridere ma Justin fermò la macchina.
Non so con quali forze aprii la portiera e subito vomitai. Justin credo scese dalla macchina e mi tirò su i capelli, per evitare di farmi sporcare. 
Quando poi finii, prese una bottiglietta d'acqua porgendomela. Ne bevvi un sorso per poi risdraiarmi sul sedile.
Dopo poco arrivammo nella mia stanza. 
"D'accordo, spogliati." Scoppiai a ridere ancora una volta.
"L-Lo so che vuoi s-scoparmi Justin, ma io n-no." e risi ancora una volta. 
"Cosa? No! Anche se mi piacerebbe solo per vedere la tua faccia domani, non lo farò. Spogliati così ti metti il pigiama." Mi tolsi la maglia e con qualche sforzo i jeans.
"L-le mie scarpe d-dove sono Justy."
"In macchina, e non chiamarmi Justy, Brooke." 
"Brooke."
Rinominai il mio soprannome ridendo. 
"Sì, va bene ma adesso indossa questo." Mi porse il pigiama che prese da sotto il cuscino ed indossai solo la maglia, ed una volta indossata tolsi anche il reggiseno.
"Fa caldo qui! Che bella la casa di Alice!" Riscoppiai a ridere prima di correre in bagno e rigettare ancora. 
Justin mi seguì, passando quella che credo sarebbe stata una delle notti più brutte di tutta la sua vita. 


 

 

 

 

 

 

 

 

 




Ciao belle bamboline, 
Non è proprio un bel capitolo, ma diciamo volevo far capire un po' la situazione.
Siete curiose di sapere cosa accadrà dopo? Come reagirà Brooklyn? 
Recensite per favore, sono curiosa di sapere una vostra opinione e soprattutto come vi sembra questa fanfiction, naturalmente se non la gradite non credo di continuarla.


comunque sia, ringrazio tutti e spero vi abbia intrigato, ciao bambole.

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: alesrauhl