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Autore: Selly_y    29/01/2014    2 recensioni
È che tutti vogliono provare cosa sia l'amore. Tutti vogliono provare sulla propria pelle ció che ci viene sempre descritto dai libri. Diciassette anni ed essere deboli davanti a un sentimento più grande di me. È una volta averlo sperimentato?
Ho scritto questa breve storia per dire ciò che ho provato e che sto provando. Per far capire alle persone come me che non sono sole. E che l'amore è un sentimento bellissimo ma allo stesso tempo devastante. Che l'amore lesbo non è una malattia ma vero amore.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Credo che a tutti sia capitato almeno una volta nella loro vita di dire "Io non credo nell'amore". 
Penso che sia normale dire così quando non ci si è mai innamorati. 
Anch'io ero una disillusa, credevo di non avere il potere di fare innamorare qualcuno di me o meglio che nessuno lo avesse per farmi innamorare e fino a quel momento avevo sempre avuto ragione. Diciassette anni, due baci alle spalle, una pseudo relazione con un ex compagno delle medie, un bacetto di prima esperienza con un ragazzo in prima superiore. Niente di più. Nessune toccatine, niente sesso orale, in poche parole una Santa.
In tutta questa devastante e drammatica storia però , c'era sempre stata lei: la mia migliore amica. Una delle tante. No lei era la mia vera migliore amica. Ci siamo conosciute in internet per puro caso del destino , anzi all'epoca credevevo fosse stato il destino ma in realtà tre anni dopo scoprii il vero motivo per cui ci conoscemmo.  
Vi dicessi come ci siamo conosciute non ci credereste. Io stavo male per la mia migliore amica (non lei), che mi aveva sostituita con un'altra. A lei era capitato la stessa identica cosa se non fosse che le nostre stronze migliori amiche non fossero altro che quelle che c'è le avevano portate via a entrambe. Puro caso del destino? Altri lo chiamano semplicemente karma. Io dico invece che le cose dovevano andare così e basta. 
 Comunque dopo un po' di tempo io e Sara diventiamo amiche, usciamo sempre insieme, ci divertiamo, ci aiutiamo a vicenda a dimenticare quelle stronze, non sapendo che per Sara non era stata una semplice amica ma qualcosa di più. 
Lei era lesbica. 
Non mi faceva ne' caldo e ne' freddo questa consapevolezza, io le volevo bene, ormai mi era entrata nel cuore. Era riuscita a farmi stare bene, era riuscita a farmi dimenticare di quella stronza. 
Passano i mesi, passano gli anni. 
Anni in cui io e Sara siamo diventate più amiche che mai. Anni in cui anche lei mi ha fatto stare male a volte e sono dovuta fuggire nelle braccia di Giorgia. Anni in cui anche lei mi ha fatto sentire sostituita, ma non sarei dovuta stare così. Sara aveva avuto molti momenti di debolezza, in cui era tornata insieme a quella stronza. 
"La amo" così si giustificava ogni volta. Ma cosa ne potevo capire io che non avevo mai amato nessuno?

Dopo due anni ad asciugarle lacrime su lacrime finalmente l'aveva dimenticata. Ci ero riuscita. Non avrei più visto la mia migliore amica piangere, fumare o ubriacarsi. 
Poi capita che m'iniziano a venire pensieri strani, guardo Sara con occhi diversi, penso sia una bella ragazza. Provo a immaginare come sarebbe baciarla, solo per curiosità. E quando per scherzo mi chiede un bacio mi verrebbe voglia di ricambiarlo, ma sembra tutto così sbagliato. Lei si prende una cotta per una sua compagna di classe e un'altra le fa il filo.
Io sono gelosa, scontrosa, ho soltanto paura che mi sostituisca come fece quella stronza qualche anno prima. 
"Non devi preoccuparti, sai che per me sei importante" e con queste parole ogni volta mi scioglievo e ci cascavo. Lei aveva la capacità di rivoltarmi come voleva, io le volevo così bene che mi fidavo di qualunque cosa dicesse.

Un giorno Sara mi bacia. 
A stampo ma mi bacia. Rimango impalata, fissa e il mio cuore batte così velocemente da non riuscire a contare i battiti. 
Lei continua a baciarmi tutte le labbra e poi si stacca subito. 
"Scusami, non volevo, non pensare male di me è che....tu mi piaci"
Rimango ferma a guardarla e poi sorrido. Non lo so perché ma penso che questo significa che io sono più importante di tutte quelle sciacquette e sto bene. Sento un esplosione nel cuore e non riesco a dire nulla. 
La guardo indifesa, piena di vergogna come quando mi aveva confessato di essere lesbica. 
Allora mi avvicino e le dico che voglio provare a fare una cosa. 
E la bacio. E questo considero il mio primo vero bacio. La sua dolcezza, la sua calma. Nessuna fretta di assaporarci, solo un'immensa voglia di scoprirci. Le mani che tremano, gli occhi mezzi aperti.  E ció che sento è solo la morbidezza delle sue labbra. Inconsapevole che solo un bacio potesse dare tutte queste emozioni. Penso che sia stato il miglior bacio della mia vita. 

Io e Sara ci mettiamo insieme. 
Dopo un mese decidiamo di metterci insieme, nonostante i miei grandissimi dubbi. Lei non mi fa mancare nulla. È innamorata persa di me, io ancora non provo tutto questo amore ma sono bramosa di assaporarlo e scoprirlo. 
Inconsapevolmente non mi accorgo che la trascuro per le mie amiche. La realtà è che non accetto quello che sta succedendo. Lei mi ama. Mi fa stare da dio. Ma non posso dirlo a nessuno di noi perché io non sono lesbica, è solo una sbandata, magari poi mi passa. 
E mentre mi faccio questi pensieri stupidi passa un 'intera estate e ciò che ho ottenuto è una Sara triste, perché ha capito che non l'amo quanto lei. 
Quindi ripenso a quanto tempo ci è voluto per farla stare bene dopo che quella stronza l'ha lasciata e penso che io le sto provocando lo stesso dolore e subito capisco che le cose devono cambiare. 
Così inizio a esserci solo io per lei, esco sempre con lei, anche la minima ora libera che ho la tengo solo per lei. Non esiste più nessuno al di fuori di lei. E in questo modo le cose cambiano. Vedo i suoi occhi più felici e vederli così luminosi rendono i miei ancora più felice. Usciamo e ci teniamo per mano e inizio ad accettarmi un po' di più anche se non del tutto. Stiamo bene, ridiamo, scherziamo, facciamo l'amore e per la prima volta, a diciassette anni scopro cosa significa amore. 
Scopro di ritrovarmi totalmente, immensamente e irrazionalmente innamorata di lei. E così scopro che l'amore può essere qualcosa di stupendo. Finalmente riesco a capire cosa si prova in tutti quei libri o in tutte quelle fanfiction lette. 
Riesco a capire che l'amore è un sentimento così forte da piangere mentre la stai baciando, da sorridere solo a guardarla. Da farti andare il cuore a mille solo vederla dal cancello di casa sua. Ti vengono i brividi a un bacio sul collo, ma più di tutto riesci a provare ciò che lei sta provando. E se lei è triste automaticamente lo sei anche tu. E capisci che l'amore è qualcosa di incontrollabile. 

Passano 6 mesi. Sei mesi meravigliosi in cui i miei sentimenti sono così grandi da farmi quasi paura. Così paura da essere gelosa di quella ragazza che le scrive. Quella ragazza che le aveva chiesto l'amicizia in Facebook e non volevo che accettasse, perchè sapevo che avrebbe causato danni. Ecco che arriva dopo sei mesi lei. O meglio l'altra. E iniziano i litigi. Iniziano i pianti e mi sento trascurata. Preferisce stare con una sua amica che con la sua ragazza. E inizia a rinfacciarmi come l'avevo fatta sentire quella estate. Mi fa stare male, la guarda con occhi che guardava me. E dico gurdava perché vedo che non ha più quel luccichio negli occhi.  Stiamo insieme e messaggia con lei. Stiamo insieme e mi parla di lei. Non stiamo insieme ed è con lei. E non le dice nemmeno che stiamo insieme, mentre so che si trova in auto con lei. Piango. Piango ogni singola notte da quel giorno. E la tratto male perché qualcosa è cambiato in lei. Non è più la Sara di quella estate. Quella che mi ha corteggiata per un mese prima di metterci insieme. Sono passati sei mesi e mezzo e lei mi fa stare così. 
Fino a quando arrivata all'apice di tutto mi molla. 
"Non provo più quel sentimento di prima, mi dispiace, ovviamente ci tengo tanto a te e non voglio perderti .."e non poteva dire cosa peggiore. Perché questo Sara non ha il coraggio di dirmelo a voce ma me lo scrive in uno stupido messaggio. E quello che fa più male è che quando ho deciso di innamorarmi di lei, di sforzarmi di stare con lei e amarla allo stesso modo, e quando finalmente ci ero riuscita, non avevo mai tenuto conto che sarebbe successo questo. Non mi sarei immaginata che sarebbe finita così presto. Non avevo tenuto conto che sarebbe stata lei a lasciarmi. È così quell'anno scoprii oltre all'amore felice, bello, che ti rende forte e serena, che ti fa venir voglia di alzarti dal letto solo per vedere lei , anche l'altra metà dell'amore, triste, doloroso. Che ti stringe il cuore. In cui senti la necessità di comprare un mantello di roccia per difenderti da altre possibili ferite . Quell'anno scopri l'amore ma allo stesso tempo decisi di non amare più. 
  
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