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Autore: Renaku    29/01/2014    5 recensioni
lo scontro finale, bacio tra Percy e Annabeth. tutti sanno cosa ha provato Percy, ma qualcuno si è mai chiesto cosa ha pensatato e provato annabeth?
"Lo guardai negli occhi. I suoi occhi, dolci, profondi, rassicuranti, familiari. Percy c'era sempre. Era sempre con me."
PICCOLO SPOILER SU 'IL FIGLIO DI NETTUNO'
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Clarisse La Rue, Percy Jackson, Travis & Connor Stoll
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BACIO SUBACQUEO

Per Daniele, che tanto non la leggerà mai.
Ti voglio bene lo stesso.



-Hei- scivolai sulla panca vicino a Percy. -Buon compleanno.

Tenevo in mano un pasticcino, o qualcosa che ci assomigliava molto, ricoperto di glassa blu.

Percy mi guardava intontito.

-Che?

-È il 18 agosto- idiota, completai la frase mentalmente. -Il tuo compleanno, giusto?

Temetti di essermi sbagliata. Non capita spesso alle figlie di Atena, e rimasi un po' stupita. 'è Percy' pensai 'non pretendere che capisca subito'. O forse con tutti gli avvenimenti della giornata lui non ci aveva nemmeno pensato. Mi comparve un piccolo sorriso a quel pensiero e pensai che era nobile da parte sua.

-Esprimi un desiderio- lo incitai.

-Lo hai fatto tu?- 'non mi sembra un desiderio questo, Testa d'Alghe'.

-Mi ha aiutata Tyson.

Ripensai ai miei tentativi in cucina, con i pasticcini completamente bruciati o sciolti. Poi Tyson, seguendo l'odore di bruciato, era arrivato alla mia cabina e aveva deciso di aiutarmi. Il risultato non era migliorato molto, ma almeno il pasticcino sembrava commestibile.

-Ecco perchè somiglia a un mattone di cioccolato- commentò lui divertito -Con il cemento blu.

Risi mentre guardavo Percy che si fermava a pensare e poi soffiare la candelina. Ero curiosa di sapere che desiderio aveva espresso, ma se lo avesse detto non si sarebbe avverato.

A quel punto ci dividemmo il pasticcino e lo mangiammo con le mani. La glassa gli dava un sapore dolce simile al miele.

Passamo alcuni minuti in silenzio mentre guardavo l'oceano che brillava alla luce del tramonto. Cercai qualcosa da dire, qualcosa che mi portasse a parlare di quello per cui ero li con Percy in quel momento, quello che aspettavo da anni ormai.

-Hai salvato il mondo- buttai li, mentre aspettavo un'illuminazione.

-Abbiamo salvato il mondo- mi corresse lui. Arrossii pensando che io non avevo fatto poi tanto. O forse mi sbagliavo?

-E Rachel è il nuovo oracolo, il che significa che non potrà più avere un ragazzo.

Cercai di sembrare sicura, ma il cuore mi martellava nel petto. Percy mi faceva sempre quell'effetto strano.

-Non sembri dispiaciuta.- commentò Percy con una punta di ironia nella voce.

Feci spallucce. 'Calmati, Annabeth.' -Oh, è uguale.

-Mm-mmm

Inarcai un sopracciglio e mi girai verso il ragazzo. -Hai qualcosa da dirmi, Testa d'Alghe?

Lui esitò. 'Parla'.

-Probabilmente me le suonerai.

'Percy, parla.'

-Sai che lo farò

Lo guardai mentresi puliva nervosamente le mani. Sembrava che facesse apposta a lasciarmi sulle spine.

-Quando ero sullo Stige, per diventare invulnerabile... Nico mi disse di concentrarmi su una cosa, una cosa sola, che mi tenesse ancorato al mondo, una cosa che mi facesse desiderare di rimanere mortale.

Si fermò. -Sì?- chiesi incerta. 'Dove vuole arrivare?' Un pensiero flebile fece capolino nella mia testa, ma lo scaccia. Mi sembrava improbabile.

Ero stata nervosa durante molte battaglie, ma mai con un ragazzo. Anche con Luke mi sentivo a mio agio. Mi sentii un po' stupida. 'è solo Percy' mi dissi per rassicurarmi 'già, solo Percy..'

-Poi sull'Olimpo- continuò lui -Quando volevano trasformarmi in dio e via dicendo, continuavo a pensare...

-Oh quanto ti sarebbe piaciuto!- lo interruppi bruscamente. Ripensai alla prima volta in cui avevo visto Percy, era praticamente svenuto ai miei piedi. "Mentre dormi sbavi" era stata la prima cosa che gli avevo detto. Era stato trasformato in un porcellino d'india da Circe, e aveva lottato da solo contro dei telachini, e in entrambe le occasioni avevo avuto paura di perderlo. Per sempre. Eravamo caduti insieme nel labirinto di Dedalo e avevamo sconfitto Crono, insieme. Sull'Olimpo quando gli fecero quella proposta, io smisi di respirare. Non volevo che lui se ne andasse.

Percy riprese a parlare.

-Bè, forse un po'. Ma non ho voluto, perchè...non volevo che le cose restassero uguali per l'eternità, perchè le cose possono sempre migliorare. E stavo pensando...

Oh. Per zeus. Il pensiero di prima tornava a farsi sentire. Più forte stavolta.

-A qualcuno in particolare?- gli domandai. 'a me forse?' aggiunsi mentalmente. Non ci speravo troppo, ma guardai Percy, che aveva un'espressione imbarazzata e le labbra strette. 'davvero?'

Arrossii, ma probabilmente le luci del tramonto mascheravano il mio imbarazzo. Un sorriso mi comparve sulle labbra mentre percy si girava a guardarmi.

-Stai ridendo di me- si lamentò come un cucciolo ferito.

-Non è vero!

'Sto ridendo perchè mi rendi felice, stupido!'

-Certo che non mi stai affatto rendendo le cose facili!

Cedetti. Mi misi a ridere e gli misi le braccia intorno al collo. 'ora o mai più'

-Io non ti renderò mai le cose facili, Testa d'Alghe. Meglio che ti ci abitui.

Lo guardai negli occhi. I suoi occhi, dolci, profondi, rassicuranti, familiari. Percy c'era sempre. Era sempre con me. Mi avvicinai e lo baciai. Sentii le sue labbra morbide, che sapevano di mare, premute sulle mie. E il bacio divenne più intenso, o almeno, lo stava diventando prima che clarisse ci interrompesse. -Bè, era ora!

Il padiglione si riempì di ragazzi che applaudivano e gridavano mentre io li guardavo in un misto di stupore e felicità. Ci caricarono sulle spalle e mi uscì un urletto divertito. Percy sbuffò dicendo -Oh, insomma, che fine ha fatto la privacy?

-I piccioncini hanno bisogno di rinfrescarsi!- esclamò Clarisse ridendo.

-Il laghetto delle canoe!- urlò allora Connor Stoll.

La massa di ragazzi si mosse verso il algo. Afferrai la mano di Percy ridendo. Lui era rosso come un peperone, e i semidei canticchiavano canzoncine imbarazzanti su di noi. Si fermarono in fondo al molo e con un urlo ci buttarono in acqua. Chiusi gli occhi e trattenni il fiato finchè non mi ritrovai tra le braccia di Percy, in una bolla calda che volteggiava sopra il fondale. La sabbia bianca era costellata da sassi e alghe, e dei pesci ci sguazzavano intorno osservando la nostra bolla intontiti. Alzai lo sguardo sul figlio di Poseidone.

-Ehi- mi disse sorridendo.

-Ehi- risposi in un sussurro.

-Allora.. dov'eravamo rimasti?

Gli sorrisi mentre mi prendeva il viso tra le mani e si chinava sulle mie labbra. Sentivo il profumo di Percy, il calore del suo corpo, i suoi capelli morbidi, le braccia forti. Tutto così familiare e così estraneo.

-Non andartene..-sussurrai.

-Non lo farò, te lo prometto, Annabeth.

Arrossii sentendo il modo dolce con cui pronunciava il mio nome.

 

A un tratto sentimmo un PLOF! e Connor Stoll fece capolino nella bolla.

-Ehi ragazzi, non vorrei disturbarvi, ma sarebbe meglio che tornaste...

PLOF!, e anche Travis Stoll sbucò nel nostro angolino personale, ormai troppo affollato.

-Già, Clarisse crede di avervi affogati.

Ridendo, Percy ci riportò in superficie. Gli strinsi forte la mano mentre camminavamo sulla spiaggia.

Lui mi fermò.

-Ti amo- mi disse, in modo dolce e sicuro. Mi avvicinai al suo viso e lo bacia delicatamente.

-Anche io, Testa d'Alghe.

 

 

Percy pensò ad Annabeth. il suo volto, i suoi capelli biondi e gli occhi grigi, il modo in cui rideva, gli gettava le braccia al collo e lo baciava ogni volta che faceva qualcosa di stupido. "Deve avermi baciato tanto".

 

  
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