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Autore: Lady Atena    29/01/2014    2 recensioni
Tony non sa perché ha deciso di prendere con sé un ragazzo con forse la metà dei suoi anni, bellissimi occhi verdi, sorriso pericoloso e il nome di un Dio nordico folle.
Non ha idea del perché lo lasci restare con sé, senza saperne nulla e sapendo di star facendo la cosa sbagliata - ancora, sempre.
Sa di averlo fatto.
E a Loki tanto basta.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Loki, Steve Rogers/Captain America, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Battutacce di ghiaccio tra geni esibizionisti.'
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Personaggi: Thor, Loki.
Prompt: “Mi serviva solo un'occasione”.
Lanciata da: Claudia De Sessa.

Loki si tirò su il bordo del maglione coprendosi il mento, strinse le gambe al petto e sollevò il bordo del maglione coprendosi fino alle caviglie; guardò verso il basso e mosse le dita dei piedi nudi ticchettandoli sulla coperta.

Si sentì strattonare, si voltò pestando il piede all'altro e tirò il braccio indietreggiando.
Non ho intenzione di restare, Thor” sibilò.
Thor sfregò i denti tra loro, gli afferrò il lato del collo tirandolo verso di sé e abbassò il capo socchiudendo gli occhi azzurri.

Sei rimasto al mio fianco fin'ora, perché proprio adesso vuoi lasciarmi?” domandò.
Loki indurì lo sguardo, strinse le labbra fino a farle sbiancare e rizzò la testa alzando il mento verso l'alto con la schiena tesa.

Perché ora nessuno controllerà se scappo” disse, duro.
Sogghignò lievemente, le iridi verdi brillarono e carezzò il palmo caldo di Thor con le dita dalla pelle candida, sporse il capo in avanti.

E, se sarò fortunato, nessuno lo farà mai più” sussurrò.
Thor abbassò la mano lasciando ricadere il bracco, aprì la bocca scuotendo il capo; i capelli biondi gli strofinavano sul volto abbronzato.

Se desideravi così tanto abbandonare la tua casa perché hai aspettato così a lungo? Perché ci hai illuso di aver dimenticato, di aver perdonato?”.
Fece un passo avanti, allargò le braccia lasciate scoperte dalla maglia; poggiò le mani sulle spalle di Loki e le strinse sporgendo il capo verso il basso.

Tu sei parte di questa casa e di questa famiglia, fratello. Non andartene proprio ora che dobbiamo rimanere uniti per affrontare i mali della vita”.
Loki abbassò lo sguardo socchiudendo gli occhi, scosse lentamente la testa sospirando appena e alzò il capo; prese i polsi di Thor tra le mani e li strinse, li allontanò dal proprio viso e sorrise appena.

Mi serviva solo un'occasione. Un'occasione per fuggire e non essere cercato, né trovato. Un'occasione per dimenticare, per ricominciare”.
Fece due passi indietro.

Odino ti ha sempre amato, ma io sono solo l'orfano raccolto per pulirsi la coscienza”.
Si voltò per metà, osservò la porta e indietreggiò maggiormente.

E ora mi sono stancato di esserlo” disse.
Raggiunse la porta, abbassò la maniglia.

Aspetta, Loki!” urlò Thor.
Lui aprì la porta e la richiuse alle sue spalle, sentì Thor colpirla con due pugni e si morse il labbro.
Corse via, i raggi del sole gli colpivano gli occhi socchiusi; sentì le lacrime pizzicargli le guance e si passò il braccio sul viso; deglutì correndo più velocemente.
< Non mi permetterò di perdere un'altra occasione. Nemmeno per te, stupido fratello mio > pensò.

Sospirò, si tolse delle ciocche nere da davanti il volto candido e le portò dietro le orecchie. Sentì la porta aprirsi, alzò il capo e osservò Tony. Tony strinse il vassoio con una mano e chiuse la porta con l'altra, avanzò e si sedette sul bordo del letto.
“Sai, ti servirebbe mettere su qualche chilo” disse.
Poggiò il vassoio sul materasso, il caffè nella tazzina ondeggiò e qualche goccia cadde sopra il cornetto avvolto per metà da un tovagliolo. Tony afferrò una ciambella, la sventolò in aria e sogghignò.
“Sempre che tu non aspiri all'anoressia, oltre che all'essere un vagabondo con pessimi gusti”.
Loki allungò le gambe facendo ondeggiare il bordo del maglione, si sporse in avanti e afferrò la tazzina del caffè.
“Sembrava l'unico capo pulito” disse, atono.
Tony roteò gli occhi sbuffando, diede un morso alla ciambella facendo cadere lo zucchero sui jeans e sul bordo della maglietta nera; masticò ingoiando e socchiuse gli occhi.
“Dì piuttosto che ti piace il verde” disse.
Loki bevve due sorsi di caffè, fece una smorfia arricciando il labbro e corrugò la fronte; si sporse poggiando la tazzina sul comodino accanto al letto.
“Il caffè è amaro”.
Tony aggrottò le sopracciglia, socchiuse un occhio sgranando l'altro e si alzò; raggiunse la tazza e bevve il contenuto fino a svuotarla. Sogghignò, piegò il capo di lato poggiando la tazzina e arricciò il naso.
“Uh, sì. Infatti era mio. Accontentati del cornetto, Oliver1”.
Loki soffiò aria dal naso, afferrò il cornetto tenendolo per il tovagliolo e se lo avvicinò alle labbra; ne fissò la punta e assottigliò lo sguardo.
“Mi pareva di essermi presentato” ribatté.
Tony mosse il capo a destra e sinistra, ondeggiò la mano libera tenendo ferma quella con la ciambella; si sedette nuovamente e sogghignò.
“Sì, beh, hai detto circa solo il tuo nome. E che non si può sapere che ci facevi in un vicolo di New York a fine Gennaio con un tempo da Polo Sud”.
Diede un secondo morso al dolce finendone metà, lo zucchero gli sporcò il pizzetto accennato e lui si leccò le labbra aggrottando le sopracciglia.
“Tutto sommato, non molte informazioni”.
Loki premette le dita sul cornetto affondandovele, inspirò e alzò il capo; le iridi verdi brillarono.
“Sappi solo che ho approfittato di un'occasione. E che sfrutterò tutte quelle necessarie”.
Tony inarcò un sopracciglio, sogghignò piegando il capo di lato con espressione beffarda.
“Suppongo di essere una di quelle”.
Loki sorrise, piegò il capo verso il basso e lo rialzò lentamente battendo le lunghe ciglia nere.
“Proprio così” soffiò.


1 Oliver è il nome del gatto randagio protagonista del cartone d'animazione Oliver e company. Il gatto viene adottato da una ricca famiglia, dopo varie vicissitudini.

  
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