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Autore: immichitoo    29/01/2014    0 recensioni
25 Dicembre, sotto al ponte che collega le due rive del fiume Han una storia d'amore finisce tragicamente. Sono passati 7 anni e sembra che tutto stia risalendo in superficie, come dopo un'
alta marea. Passa e distrugge tutti quei castelli d'equilibrio che si erano formati in tutti quei anni. I castelli che dovevano proteggere dal passato adesso rimandano al passato ogni tuo pensiero, ogni gesto ti fa fare un passo indietro. Il presente ti tira avanti, ti vuole per lui. Non sai cosa scegliere e ti ritrovi sconvolto come un fiume in tempesta. Sai però che in fondo, alla fine di tutto, tutto si metterà a posto. C'è solo bisogno di tempo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kris, Kris, Nuovo personaggio, Tao, Tao, Un po' tutti, Xiumin, Xiumin
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
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 Mi tolgo la giacca e me la metto sopra la testa, cercando di ripararmi dalla pioggia, e mi siedo sopra il motorino ormai inutilizzabile. Cosa faccio adesso? Non posso nemmeno chiamare qualcuno perché non c’è campo. Decido infine di aspettare che la pioggia si fermi per poter fare i restanti 7 chilometri a piedi, in mezzo al bosco, di notte, al freddo. Tiro un calcio a un sasso che mi ritrovo lì davanti e sbatto furiosamente i piedi. Perché? Perché sono cosi imbranato? A volte mi chiedo dove abbia perso il cervello.
Ad un tratto sento il rumore di un motore e vedo due luci avvicinarsi velocemente. Mi alzo di scatto sgranando gli occhi. ‘Una macchina! Una macchina sta passando! Che faccio? Faccio con la mano? ...No, no… gli devo saltare davanti! Si, gli salto davanti! ’ senza pensarci sue due volte mi butto davanti alla macchina che frena di botto ma non mi tocca, comunque lo spavento mi fa sussultare e cadere. D’istinto porto la mano sulla testa e cerco eventuali ferite ‘sono ancora intero, grazie a Dio’. Intanto la portiera della macchina si apre e io mi faccio forza e mi alzo. Dalla macchina esce un ragazzo alto (forse troppo alto) e biondo. Restai immobile, certo che aveva un bel fisico! Osservai il suo busto mentre la camicia bianca che indossava diventava sempre più aderente con ogni goccia che lo colpiva… scesi con lo sguardo lungo la linea del suo addome fino ai fianchi, da dove partiva quel paio di jeans neri aderenti, mozzafiato, che nella corsa delineavano perfettamente un paio di gambe lunghe e atletiche. Il biondo mi stava, dunque, correndo incontro agitando le braccia e urlando. Si passò infine una mano nei capelli prima di metterla sulla mia spalla per scuotermi – Ehy! EHY! Tutto ok? Sei ancora intero? ...uh, mi hai fatto prendere un colpo! Amico, stai bene?- non riesco a parlare… lo guardo negli occhi: mi sembra tanto familiare… stessi occhi profondi, stessa espressione da ‘troppo maturo ’, la stessa pelle pallida e liscia, ora bagnata da rivoli di pioggia, gocce che cadevano dalle punte delle ciocche bionde dei suoi capelli…Lui continua a parlare, io intanto metto sotto sopra la mia mente in cerca di qualche ricordo con quel uomo…
 
*flashback*
Guardo l’orologio, 8 in punto…più puntuali di cosi si muore. Mi guardo attorno in cerca del mio gege ma non lo vedo. Non sento più le mani per il freddo. Prendo la rincorsa e mi faccio la riva del fiume Han, da una panchina all’altra, correndo velocemente sull’ asfalto… una volta che sento le guance riscaldarsi e riprender vita mi siedo su una delle panchine, poste verso il fiume. È una giornata freddissima d’inverno e io mi ritrovo ad aspettare il mio amato sotto un ponte. Non ho mai capito i suoi gusti, poteva anche scegliere un parco o un coffee shop, magari un ristorante un po’ più caldo di questo postaccio? Però…che cosa non farei io per lui ?...
8:30
‘Dov’è sparito? E se gli è successo qualcosa? ‘ prendo il telefono e lo chiamo.
-Yobuseo? -
-Gege, dove sei? È successo qualcosa? Ti sto aspettando da mezz’ora-
-Ah…Tao, scusami. C’è traffico. Arrivo fra un po’- C’è qualcosa di strano nella sua voce…
-Stai piangendo? -
-Eh? ...no no. È solo, è solo il freddo. Resta li, arrivo subito- la sua voce, sembra tanto distaccata...
-Sicu…-
*bip bip bip * rimango a fissare il telefono…
                                                                            ~~~~~~~~
-Tao! Taaao?!-
-Sono qui gege! - Scuoto le mani e corro verso di lui.
-Come mai cosi tardi? Ti ho aspettato una vita…Allora, perché mi hai chiamato qui? Spero ne valga la pena, mi sento come un ghiacciolo …Gege, mi porti a un coffee shop? - ….-
-Ehi…mi ascolti? - lo tiro per la manica.
-È finita…-
-Cosa? - mi prende la mano e la apre con cura. Lo guardo mentre si toglie l’orecchino che gli avevo regalato e lo poggia sul mio palmo tremante.
-Che significa tutto questo? - Kris scuote la testa e le lacrime gli inondano il viso…Sento gli occhi bruciare e quel formicolio alla base del naso tipico di quando sei pronto a piangere…
-Kris? KRIS! Che cazzo succede? Parlami! - lo scuoto furiosamente per la manica ‘parlami…parlami…parlami’
Le sue labbra tremano…il suo volto al buio mi è parso per la prima volta crudele, senza emozione, le lacrime cadevano ma non c’era altra cosa che indicasse tristezza o dolore… niente.
Come un bambino in preda al panico gli tiravo la giacca, giuro che sarei riuscito a staccargli una manica…
-Yah! Ti ho detto di rispondermi! Parla cazzo! Spiegami che sta succedendo…-
-Kris…ti prego…ti prego…- Mollo la presa e mi butto in ginocchio… con le lacrime agli occhi seguo la sua figura che si allontana correndo…
-Stronzo! STRONZO! Che cosa ti costava spiegarmi la situazione…eh? EH? – Mi alzo lentamente imprecando a bassa voce…mi sento ubriaco, mi fa male la testa, voglio morire, voglio ucciderlo, chi sei tu per farmi soffrire? …striscio i piedi fino alla riva del fiume e guardo l’acqua scorrere impetuosa…poi guardo quel pezzo di ferro che mi ritrovo nel palmo, altro non è che un pezzo di ferro adesso che il nostro legame si è distrutto. Non erano i diamanti a renderlo speciale, a dargli valore era la promessa che entrambi avevamo inciso dentro quell’oggetto…una promessa da lui rotta, qualcosa che non si può più rimediare.
Quindi, lentamente, prendo anche il mio di orecchino e lo metto assieme all’altro… avrei potuto anche rivenderli e ricavarne un sacco di soldi, ma c’era il rischio di rivederli in giro e di rievocare questi momenti.
Alzo il braccio e con un minimo di sforzo riesco a mandargli sul fondo del fiume…dove non gli avrei più visti, come lui d’altronde.
*fine flashback*
 
-Kris…Kris gege?- Il suo viso s’illumina…
-Tao? Zitao?! Ma tu…- in un batter d’occhio mi ritrovo soffocato, stretto tra le sue braccia, le sue mani che si muovono sulla mia schiena, le dita che si aggrappano al tessuto leggero della maglia. Mi tira vicino ma io voglio rompere il contatto…il suo profumo però mi fa sentire strano, tipo ubriaco, e non posso far altro che ricambiare l’abbraccio, poggiando la mia testa sulla sua spalla. Per la prima volta dopo 7 anni posso sentirlo di nuovo vicino, pelle sulla pelle perché i nostri vestiti ormai erano fradici e adeguavano il contatto tra i nostri corpi. Lo sentivo fremere di eccitazione, le sue labbra si schiudevano in un sorriso sulla pelle del mio collo. Tutto ciò che stava succedendo era, si, bello ma inadeguato…quel tipo di contatto era stato spezzato anni fa, sotto a un ponte sul fiume Han, ma nessuno dei due aveva il coraggio di staccarsi in questo momento…
- Ge…gege?!- comincio a spingerlo lentamente lontano da me. Lui mi prende il mento tra il pollice e l’indice e lo alza. I nostro sguardi si collegano quasi con la naturalezza di sempre.
-Come mai sei qui? ...voglio dire, non eri in Canada?- chiedo io, le mani mosce sui fianchi. Lui continua a guardarmi sorridendo spostando il peso del corpo da una gamba all’altra.
-Non sei cambiato per niente, Tao-  dice passandomi la mano nei capelli. Io lo spingo.
-Fermati, non sono un bambino…e comunque, non mi hai risposto alla domanda- ‘perché non la smette di toccarmi? ’
-Ah, quello. Sono venuto qui per passare il Natale con voi…Non sei felice? – ‘noi? ’
-Noi chi? –
-Come noi chi? Noi gli EXO! ...Tao, gli altri non ti hanno detto niente? Stavo venendo proprio adesso a vederti ma ti ho trovato qui! – ‘mi starà prendendo in giro ’
-Hai ancora le palle per venirmi a vedere dopo tutto quello che è successo? Chi credi di prendere in giro?!-
-Dopo tutto quello che è successo? Quello che è successo 7 anni fa? Credevo fosse tutto finito…- ‘Finito sto cazzo ’
-Quello che è successo 7 anni fa, esattamente 7 anni fa il 25 Dicembre, nel mio cuore è come se fosse successo ieri. Come osi pensare che io mi sia dimenticato del tuo comportamento da fottuto bastardo e delle spiegazioni che non mi hai mai dato!? Manco sapevo fossi partito, me l’hanno detto gli altri dopo che ti ho telefonato per minimo cento volte-
- ….Io, non so che dire-
-E ci mancherebbe, che cosa vorresti dire in una situazione del genere, che ti dispiace? Che non volevi ferirmi? Che lo hai fatto per me? Se questa fosse una storiella, magari una fanfiction, forse ti crederei pure. Ma questa è la realtà, che ti piaccia o no, io non mi sono scordato nulla, anche se sarebbe stato più facile scordarti…- ‘non piangere Tao, non piangere…dimostra che sei forte’
-No, non mi dispiace per quello che ho fatto, dovresti conoscermi abbastanza bene da capirlo. Una volta che ho fatto una scelta, ed è sempre stato così, non me ne sono mai pentito perché so che è stata quella giusta. Solo che, allora come adesso, non so esprimermi e, cercando di spiegarti, ti avrei ferito ancora di più. Per questo sono qui, ho un conto in sospeso con te, ti devo delle spiegazioni …- alzo la mano per fermarlo ma lui me la prende buttandosi in ginocchio davanti a me, le lacrime agli occhi.
-È stato difficile per me affermare il fatto di essere innamorato di un ragazzo, essendo un ragazzo io stesso. Tao, cerca di capirmi- in fondo si, lo capisco, ma questo non giustifica il fatto di avermi lasciato senza darmi delle spiegazioni.
-Se sono scappato quel giorno è perché avevo paura, non sapevo cosa dirti. Avrei peggiorato le cose. Tao…‘e qui strinse la mia mano forte’ voglio tornare da te, voglio tornare indietro nel tempo, prendermi a calci nel culo e rifare tutto da capo. In tutto questo tempo ho pensato solo a te, a noi due, a cosa ho fatto di sbagliato…- lui si alzò lentamente, senza spezzare il contatto e, per la seconda volta quella sera, mi ritrovai tra le sue braccia. ‘E va bene, riproviamoci, vediamo come va a finire’ mi ripetevo nella mente ma non ero tanto sicuro della situazione. Mi sarei pentito subito di essermi fidato di lui ancora una volta. Ne ero certo. 
 
 
Kris P.O.V
Poggiai i contanti sul bancone, presi le due tazze di cioccolata calda e mi avviai verso Tao che stava seduto silenzioso nella macchina. Gli porsi la tazza e lui la prese con un sorrisetto.
-Dove vuoi andare? - lui fece spallucce girandosi i pollici uno attorno all’altro.
-Ti porto a casa? – ‘perché gliel’ho chiesto? ...che stupido che sono ‘ lui girò la testa verso di me, di quel tanto quanto basta per guardarmi negli occhi. Si morse il labbro inferiore e scosse la testa in segno di no. Alla visione di quel gesto il mio corpo s’irrigidì e sentì l’impulso di prenderlo in braccio e baciarlo fino a quando le sue labbra non sarebbero diventate rosse e dolenti.
Feci ripartire la macchina. In men che non si dica arrivammo sulla costa di Incheon, sulla riva del mare. Scendemmo dalla macchina e ci andammo a sedere su una panchina.
-Allora…che cosa hai combinato tutto questo tempo? – gli chiedo fissando la distesa di acqua davanti a noi…
-Mentre tu eri in Canada? – ‘hm hm’
-Ho messo su una band, niente di che…-
-Una band? Con chi? -
-Lay e Xiumin-…-E tu? –
-Ho continuato gli studi…Cosa fanno gli altri? Luhan, Kai, Sehun… -
-Luhan si sta allenando per entrare nella squadra di calcio, Sehun sta facendo una prova all’ospedale di Seoul e Kai sta in giro per il mondo con la sua ragazza, Min Young…uhm... Kyungsoo ha aperto un coffee shop assieme a Baekhyun. Chanyeol ha continuato con la fotografia e Chen fa il modello…Chi ho mancato? -fece una faccina confusa e cominciò a grattarsi la nuca…
-Suho?... –
-Giusto, Suho…l’ultima volta che l’ho visto stava con la sua ragazza, Nara. –
-Nara? Quella delle superiori?! – lui annuì e guardandomi cominciò a ridere…magari avevo fatto qualche mia tipica smorfietta senza rendermene conto…
-Si, proprio quella! Dopo anni di corteggiamento ce l’ha fatta –
-Yehet! –
-Ancora con sto ’’yehet’’? – disse cercando di imitare la mia voce.
-Yes…Yehet forever- dissi io, due dita alzate in segno di ‘’peace’’.
-Non sei cambiato per niente, gege-  fece un sorrisetto. ‘Nemmeno tu, Zi Tao, nemmeno tu’
                                                               ~~~~~~~~~~~~~~~~
Tao P.O.V.
Dissi a Kris di aspettarmi alla macchina mentre io andavo al bagno. Arrivato nel primo locale che ho trovato mi diressi verso il bagno e mi chiusi dentro una delle cabine. Poggia la schiena alla porta di legno. Mi guardai attorno…le mani nei capelli. Era successo tutto così velocemente. Circa un’ora fa stavo andando a casa, nemmeno per caso mi sarebbe successo di pensare a lui, e poi me lo ritrovo davanti, nella pioggia battente. Mi rendo conto di essere ancora dipendente del suo sorriso e del suo amore, adesso che ne risento il profumo mi vedo rivivere quei giorni quando io e lui facevamo lunghe passeggiate insieme al chiaro di luna. Prendo il telefono dalla tasca e cerco ‘Baozi’ nella rubrica. Lo trovo e faccio partire la chiamata. Dopo il secondo squillo sento la sua voce dall’altra parte del filo, mezzo roca, credo di averlo svegliato.
-Yobuseo?
-Xiuminyah…Sono io, Tao-
-Ah…paboyaaaah~. Stavo dormendo…che c’è?
-Tu lo sapevi? –
-Cosa?
-Kris, l’ho incontrato mentre stavo tornando a casa – sento il fruscio delle coperte che si spostano e i passi di Xiumin dall’altra parte del filo.
-Ti devo venire a prendere? Dove sei?...Aspetta che mi metto qualcosa su –
-No, no. Tu dimmi se lo sapevi o no. –
-Si, lo sapevo – posso già creare nella mia mente l’immagine della faccia di Xiumin in questo momento, rassegnata, magari un po’ scocciata, sicuramente molto dolce ma scazzata.
-Perché non me l’hai detto? –
-Doveva arrivare dopodomani, io te lo volevo dire domani alla prima occasione. Allora, dove sei? – sentivo il metallo della cintura sbattere sopra i bottoni dei suoi jeans, credo quelli neri, i suoi preferiti.
-Incheon. Sto, sto con Kris…-
-Ah…-‘’silenzio’’-…Buonanotte panda
-‘Notte Baozi – 
  
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