Italia -
Martedì 23 marzo 2019
“Avvisiamo i
cittadini di residenza italiana
che la guerra è iniziata.
Dobbiamo difendere
la nostra patria
e dimostrare che
ogni persona, anche con cultura,
religione,
nazionalità diversa
ha i nostri stessi
diritti”
Il Corriere della Sera
Italia –
Venerdì 13 aprile 2019
“Istituiti campi di
lavoro per Italiani
e persone con
problemi mentali.”
Il Corriere della sera
Italia –
Mercoledì 4 giugno 2019
“Alleati politici
degli inglesi sono
i russi.
Non perdetevi
d’animo, possiamo resistere”
Il Corriere della Sera
Italia –
Martedì 8 agosto 2019
“Non siamo riusciti
a diffondere
la memoria per tutti
coloro che hanno passato
gli anni peggiori nei campi di concentramento
tedeschi negli anni del fascismo.
Il Corriere della Sera
“Tutto si sta
ripetendo”
Il Corriere della Sera
Questi
furono gli ultimi due titoli degli articoli del quotidiano più venduto in
Italia in quegli anni.
Quello fu
l’ultimo articolo che il padre di Sara lesse alla famiglia.
Quel
quotidiano era l’unico contatto che avevano con il mondo esterno dopo la
dichiarazione di guerra.
Le due
ragazze hanno appena fatto in tempo a finire la scuola prima che iniziasse
questa guerra.
Sara, 19
anni, occhi color ghiaccio e capelli castani sulle spalle.
Ha
vissuto l’adolescenza fino all’ultimo secondo fino al 13 gennaio del 2019
quando lei e la sua famiglia sono dovuti scappare dal loro paese, dalla loro
casa.
Le
permisero di portare con se solo un libro e un CD che era convinta che non
avrebbe più ascoltato.
“Divergent”
questo era il grande titolo del libro che lei amava.
La faceva
sentire libera, le permetteva di valutare meglio le sue scelte e le aveva
insegnato i segreti per vivere: rischiare, rischiare fino all’ultimo.
Poi c’era
quel CD, il primo che le avevano regalato a 11 anni.
Era pazza
di quel ragazzino con uno strano taglio di capelli che gli davano quell’aria da
bravo ragazzo.
Amava la
sua voce che ogni volta la emozionava fino a ridurla alle lacrime.
Ora
questo ragazzino è sparito dalla sua vita.
Avrebbe dovuto
lasciare tutto per salvare se stessa e la sua famiglia.
E questo
fece.
I CD, i
libri, le lettere mai spedite, i sogni ad occhi aperti che la facevano
addormentare tranquilla, le sue foto, i poster, le magliette con la sua faccia
stampata sopra.
Tutto era
sparito in un solo scoppio.
Lo
scoppio della bomba che distrusse la sua intera cittadina, il paese dove era
cresciuta, dove aveva i ricordi più belli.
“My
worlds”, questo il titolo del CD che più amava.
Quella
voce acuta e delicata che l’aveva rapita fin dal primo momento.
Da ormai
sette mesi viveva nella soffitta di casa Rosmout.
Sono
delle brave persone, amici di colleghi di suo padre che li ospitano lì per non
farsi trovare dall’esercito inglese.
Aveva
sempre amato l’Inghilterra, la considerava come la terra dove i sogni
diventavano realtà ma ora è l’incubo di ogni notte.
E pensare
che qualche anno prima stava camminando per le vie di Londra senza pensieri per
la testa.
Immaginava
la sua vita perfetta che ogni ragazza desidera.
Il
ragazzo perfetto, i figli perfetti, la casa perfetta, il lavoro perfetto.
Era nata
per sognare, passava molte delle sue serate a leggere o scrivere Fan fiction
con il suo ragazzo perfetto: il suo idolo.
Ora vive
in una soffitta con i suoi genitori e le sue due sorelline:
Martina
di due anni in meno di lei e Giulia di appena cinque anni.
Si
preoccupava molto per Giulia, sa che è orribile passare la propria vita chiusa
in una soffitta nella speranza che nessuno mai si accorga che sopra quella casa
tanto graziosa si nascondessero dei mostri: così chiamati dagli inglesi gli
italiani.
Siamo
tornati con l’idea delle varie razze, nessuno è più uguale agli altri o almeno,
noi italiani non lo siamo più.