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Autore: _hayato    30/01/2014    1 recensioni
"Era come se il mondo finisse ed iniziasse in quel preciso momento, quando dopo graffi, morsi, sudore e tanti, tanti baci si addormentava abbracciato a lui come un bambino."
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nitori Aiichirou, Rin Matsuoka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera, come praticamente tutte le altre, Ai si era addormentato nel letto del suo compagno di stanza. Ormai era diventata un'abitudine – più che altro, una tacita regola – per lui dormire assieme a Rin e probabilmente niente al mondo lo avrebbe reso più felice di sentire il suo respiro caldo e regolare sulla guancia. Era folle, incredibilmente folle e bellissimo rendersi conto di essere arrivato finalmente a quel punto. Era come se il mondo finisse ed iniziasse in quel preciso momento, quando dopo graffi, morsi, sudore e tanti, tanti baci il senpai si addormentava abbracciato a lui come un bambino. Quando lo squalo grande, grosso e spaventoso abbandonava la caccia e diventava docile e vulnerabile. Per Ai erano quelli i momenti in cui sembrava più bello, quando smetteva di pensare a nuoto, gare e qualsiasi diavoleria addormentandosi a cucchiaio accanto a lui. Avrebbe sopportato qualsiasi litigio, rimprovero e fissazione per quelle ora di quiete che gli erano concesse ogni sera. Si girò verso di lui lentamente, per non svegliarlo, e rimase immobile a guardarlo mentre dormiva.

Quello scorbutico, egocentrico e lagnoso adolescente era stato l'oggetto di buona parte delle sue attenzioni e quasi tutti i suoi pensieri, negli ultimi anni, al punto in cui il semplice pensiero di addormentarsi nella sua stessa stanza, a volte, gli faceva girare la testa.

Arrivare a quel punto, comunque, era stato difficile: il senpai non era affatto una persona semplice da gestire e, soprattutto, conquistare e d'altronde Ai non era il tipo che si notava facilmente – a meno che per “essere notato” non si intendesse essere scelto come bersaglio da tormentare, s'intende.

Ma il problema serio era un altro, dato che, come lui benissimo sapeva, nella testa di Rin c'era, da anni, un'altra persona, qualcuno con cui non credeva sarebbe mai stato capace di competere in nessun campo. Haruka Nanase, da quello che aveva visto e sentito, era perfetto. Un bellissimo, velocissimo nuotatore che Rin conosceva da quando era alle elementari, niente a che vedere con un ragazzino inutile come lui. Ai lo sapeva, lo aveva sempre saputo, di non essere niente. Glie lo avevano ripetuto per anni i suoi genitori, certo, ma lui già lo sapeva. Non aveva un fisico atletico, non era veloce nel nuoto ed era piuttosto basso, per cui di sicuro non avrebbe mai potuto contare sull'attrazione fisica, ma non era nemmeno particolarmente simpatico o intelligente, ansi, tendeva ad essere abbastanza fastidioso. Ma lui, a differenza di Rin, aveva la pazienza e la perseveranza di aspettare e farsi bastare quel poco che aveva. Per questo, quella notte in cui si era sentito abbastanza spavaldo da sedersi accanto a lui mentre dormiva e Rin, stringendolo nel sonno, aveva mormorato un nome che non era il suo, se l'era fatto bastare. E quando aveva raccolto tutto coraggio di cui disponeva e gli aveva confessato tutti i suoi sentimenti, vedendoli accettati con un sorriso pietoso, se l'era fatto bastare. E quando per mesi l'altro lo aveva baciato, stretto e toccato, senza guardare davvero lui ma qualcun altro, usandolo come un misero sostituto, se l'era fatto bastare. Perché Ai sapeva che, lentamente, Rin avrebbe capito che in Haruka Nanase non c'era più niente di cui lui avesse bisogno. Che per quanto fosse a lui che pensava e lui che chiamava ogni volta, era Ai quello che stava guardando e toccando. E per quanto il suo cuore non facesse che spezzarsi e spezzarsi ogni volta che lui anche solo lo guardava, continuava a ripetersi che era necessario, che il senpai sarebbe stato meglio e prima o poi si sarebbe accorto di lui. Poi, finalmente, lui se ne accorse. Fu una questione di secondi, stavano mangiando e improvvisamente aveva visto gli occhi di Rin, stranamente fissi su di lui, diventare lucidi. Si era preoccupato, iniziando a pensare a tutto quello che sarebbe potuto essere successo, e gli aveva chiesto se si sentiva male o altro. “Non è niente, Aiichirou, niente.” rispose lui. Rin non lo aveva mai chiamato per nome, prima di quel momento, come se non lo reputasse abbastanza importante. Fu come se, per la prima volta, lo vedesse sul serio. Come se avesse finalmente realizzato che esisteva, che c'era e ci sarebbe sempre stato. Quella era stata la prima notte in cui Ai, invece di rivestirsi e arrampicarsi sul suo letto, era rimasto accanto a lui tutta la notte. La cosa si era ripetuta anche il giorno seguente e quello successivo e quelli dopo ancora, fino a diventare cosa di tutti i giorni. Il senpai lentamente iniziò a rendersi conto di tutto quello che era successo e, con la sua consapevolezza, arrivarono le scuse. Ma Ai gli disse che non doveva scusarsi, che il semplice stare con lui lo aveva reso più felice di qualsiasi altra cosa al mondo.

Ed era vero. Anche in quel momento, semplicemente guardandolo dormire, era felice. Tese un braccio per accarezzargli il viso, ma si bloccò a metà strada quando Rin aprì gli occhi. Gli si avvicinò ulteriormente e si allungò abbastanza da riuscire a baciargli una guancia.

«Non dovresti dormire o qualcosa di simile?» gli chiese, scompigliandogli i capelli con la goffaggine che porta il sonno.

«Non ci riesco.» disse semplicemente con un sorriso imbarazzato «Tu non dormi?»

«Non più.» rispose stiracchiandosi.

«Saremo costretti a restare svegli insieme, allora.» sussurrò accoccolandosi accanto a lui, per poi essere subito circondato dalle sue braccia. Rin non era esattamente il tipo di persona che si può definire rassicurante, anzi, quando si arrabbiava diventava incontrollabilmente violento e manesco, ma quando si trovava con lui non riusciva a fare a meno di sentirsi a casa.

«Ti amo.» le parole gli scivolarono dalla lingua con naturalezza, senza nemmeno rifletterci su.

«Ti amo anch'io.»

«Dillo di nuovo.» Rin sospirò. Per un attimo ebbe paura di averlo fatto arrabbiare, che ne avesse avuto abbastanza delle sue insicurezze e delle sue preoccupazioni e lo avrebbe lasciato per sempre. Ma lui lo strinse forte e gli baciò la fronte.

«Ti amo anch'io, Aiichirou

Oh, era tutto così follemente incredibile e bellissimo.



Meh. è la prima volta che posto su Free!, quindi mi sento tantissimissimo in soggezione ma, hey, ultimamente mi sto buttando in fandom nuovi quindi shotout a me per il coraggio. E niente, sto affogando nei feels per Free! ultimamente e sono settimane che penso di scrivere una Rintori o una Makoharu quindi, guess what? ho deciso di scrivere entrambe. Come se non avessi già abbastanza da scrivere mehe. Non giudicatemi per i titoli brutti.
Detto questo, ringrazio Akacchan per avere betato e spero che vi piaccia.
A presto!
_Doll

   
 
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