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Autore: dalaric    30/01/2014    2 recensioni
"Ma sei pazzo a telefonarmi adesso? Cosa dico a tua sorella?" esclamai.
"Faccio presto, devo dirti solo due parole." disse Zach.
"Avanti di'" lo incitai.
"Ti amo" disse e riattaccò.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non feci altro che pensare a Zach per tutto il tempo. Magari gli piacevo sul serio. O magari mi trovava solo attraente e per lui ero solo una delle tante, che avrebbe voluto solo portarsi a letto.
E, anche se non mi sarebbe dispiaciuto andarci a letto, non volevo farlo come una delle tante.
Però sentivo che c’era qualcosa. Se fossi stata una delle tante per lui, non si sarebbe innervosito quando quel cameriere mi aveva parlato in quel modo.
Forse era solo una mia impressione. Forse era solo un altro dei miei mille film. Forse non ero neanche fra la moltitudine di ragazze che gli piacevano.

Mentre uscivo da scuola e mi dirigevo al mio motorino, vidi Zach appoggiato alla sua auto. Che strano: Cami non era venuta a scuola, che cosa ci faceva lui lì? Forse.. non lo sapeva?
“Zach” mi avvicinai “ehm Cami non è..”
“Lo so, non sono qui per lei” disse senza lasciarmi finire di parlare.
“Oh..” ebbi appena il tempo di dire che vidi arrivare Jessica Marshall e… baciarlo. Passandomi accanto come se non mi avesse vista. Sembrava che stessero insieme da un bel po’, dal suo comportamento.
Che mi ero persa? Due giorni prima faceva il ragazzo dolce e premuroso con me e ora quella scena.
Sul serio? Quella sciacquetta? Non facevo Zach così superficiale.
O, meglio, in realtà sapevo che lo fosse, ma non volevo crederlo. Mi ero creata un’immagine diversa di lui, lo vedevo sotto un altro aspetto che in realtà non aveva. E dunque mi ero illusa.
Il mio cuore saltò un battito. Lo sentii rompersi in mille pezzi. Sentii cadermi il cielo addosso. Non avevo mai provato una sensazione simile. Mi sentivo triste, arrabbiata, delusa, presa in giro. Presa in giro da uno Zach che avevo creato io nella mia testa. Delusa da una situazione che avevo praticamente immaginato, avevo fatto tutto da sola.
Zach la fissò finché non sparì dietro l’auto, per salirvici sopra, poi mi rivolse uno sguardo, mentre apriva lo sportello.
“Capisco” dissi, cercando di apparire meno sconvolta possibile. Cercando di fingere di essere “felice per lui”, cercando di mascherare ciò che provavo in quel momento, accennando una sottospecie di sorriso. Mi voltai, tirai un sospiro e mi diressi al motorino, dando le spalle a loro, che intanto erano partiti e stavano passando.

Tornai a casa e corsi in camera mia, mi gettai sul letto e iniziai a sfogare le lacrime che avevo trattenuto fino a quel momento, sul mio cuscino.
Non pranzai, come avrei potuto avere fame, dopo quello che avevo appena visto?
Mi sentivo stupida, per essermi illusa di potergli piacere. Ero arrabbiata con lui e anche con me stessa. Perché lui aveva scelto lei e non me? Che cosa aveva quella che io non avevo?
Rimasi sotto le coperte, al buio tutta la giornata. Alle orecchie le mie cuffie, da cui uscivano parole che nessuno mi avrebbe detto mai detto, che raccontavano storie che non avrei mai avuto, che mi rattristavano di più, ma che non riuscivo a non ascoltare. Abbracciavo il cuscino che assorbiva le mie lacrime, diventando sempre più bagnato e nero per via del mascara.
Accidenti! Avevo sporcato tutto il cuscino di mascara. Se mamma lo avesse visto, avrebbe iniziato a fare domande e non volevo che capisse che avevo pianto, perché poi avrei dovuto spiegarle il motivo. E non avrei potuto spiegarlo.
Che si fotta anche il cuscino, ci avrei pensato dopo! Mi sfogai e piansi fino a non avere più lacrime.
Io. Stavo piangendo per un ragazzo. Hayley Mikaelson stava piangendo per un ragazzo. Hayley Mikaelson non aveva mai pianto per un ragazzo e ora piangeva per uno stronzo, un donnaiolo incapace di amare.
Mi asciugai le lacrime, come meglio potevo e andai a sciacquarmi il viso. Mi sistemai, cercando di far sembrare che andasse tutto apposto e andai in cucina ad aiutare mia madre, che era arrivata da poco, con la cena.

“Che facevi in camera tua? Hai studiato molto?” mi chiese mamma, vedendomi arrivare.
“Beh sì, ho una verifica decisiva domani, volevo essere preparatissima” mentii.
“Bene, allora prenderai un voto alto?” disse con un tono di pretesa, mentre mi porgeva una terrina.
“Già, lo spero” risposi mettendo la pasta nei piatti.

Cercai di non pensare a Zach e a ciò che era successo quella mattina, almeno durante la cena. Non avevo una gran fame, ma avrei dovuto mangiare qualcosa, visto che avevo saltato il pranzo.

Dopo cena telefonai a Cami per sapere come stava.
“Ho solo un po’ di febbre, dopodomani credo di tornare a scuola.” Mi spiegò.
“Oh, bene. Meno male.”
“Tu come stai? Ti sento strana… che hai?” mi chiese.
“Tanto bene non sto. Ma non preoccuparti, ne parleremo domani. Riprenditi, buonanotte Cami” risposi.

Il giorno dopo sarei andata a trovarla. Molto probabilmente Cami non sapeva di Jessica e Zach.
Sicuramente se l’era solo portata a letto, quella puttanella.
Non sapevo cosa avrei dovuto fare, come mi sarei dovuta comportare con Zach. Solo al pensiero di incontrarlo, mi agitavo e entravo in panico. Non sarei riuscita a far finta di niente. Non sarei riuscita a parlargli o a guardarlo negli occhi.






Salve, salvino
Salve lettori! Scusate il ritardo, ma ho avuto molto da fare e ho dovuto cambiare anche alcune cose nel seguito della storia. Beh, qui sopra c’è il capitolo: spero vi piaccia! Recensite e fatemi sapere cosa ne pensate. Sia se vi è piaciuto, sia se non vi è piaciuto, sia se pensate che dovrei modificare qualcosa. Baci baci, Frà.
  
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