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Autore: telesette    31/01/2014    0 recensioni
Lei Wulong (dall'universo di "Tekken") e Chun Li (dall'universo di "Street Fighter"), insieme in questo cross-over per sventare un importante traffico di droga a livello internazionale.
Riusciranno i due prodi agenti, esperti di arti marziali, a scovare il genio criminale che gestisce la produzione e la vendita di un micidiale derivato oppiàceo, meglio noto come "Polvere del Drago"?
Per arrivare al boss finale, i due dovranno sostenere una serie di violentissime sfide: inseguimenti, scontri a fuoco, combattimenti all'ultimo sangue e...
Genere: Azione, Generale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Lei Wulong
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Come i primi raggi del mattino filtrarono nella stanza attraverso le finestre semioscurate, illuminando il letto dei due innamorati, Wulong grugnì infastidito a causa del sottile fascio di sole proprio sul volto.
Chun Li dormiva serenamente.
La testa appoggiata contro il petto del compagno, nuda e bellissima, con le lenzuola che disegnavano stupendamente la sua figura distesa. Le gambe irrobustite, sia per gli anni di addestramento che per tutti i vari combattimenti sostenuti, erano lunghe ed affusolate in perfetta armonìa col resto del corpo. L'angolo della coperta scivolò via, rivelando parte delle cosce tornìte e dei fianchi ben proporzionati, allorché Lei la sfiorò appena nel risollevargliela perché non si svegliasse.
Era così bella mentre dormiva.
Non c'era motivo per disturbare il suo sonno, specie dopo l'intenso e piacevole movimento della scorsa notte, oltretutto Lei era affascinato dall'espressione dolce e rilassata del suo volto.
Ormai non vi era dubbio che fosse fuori pericolo: una guarigione "miracolosa", nel vero senso della parola; in tre soli giorni, Chun Li pareva essere resuscitata come Gesù Cristo...

- Non finirai mai di stupirmi - mormorò Lei affettuoso, scostandole una ciocca di capelli dalla bocca.

Dal momento che non aveva più voglia di dormire, e poiché l'ora di colazione era passata da un pezzo, Wulong infilò svelto i boxer e si alzò dal letto per andare in cucina a fare pace con lo stomaco. Il tempo di prendere un succo d'arancia dal frigo, assieme ad un paio di sandwiches già imbottiti, subito il suo sesto senso lo mise in allarme.
Di solito, a quell'ora, vi era molto più movimento nel palazzo: i bambini tornavano a casa da scuola, gli impiegati tornavano dall'ufficio, e la "stonata" vicina del piano di sopra era solita scendere a pulire l'ingresso comune per potere spettegolare con chiunque le capitasse a tiro...
Invece, nelle scale, c'era stranamente molto silenzio.
Persino troppo!
Lei percepì chiaramente la presenza di una grande aura combattiva, qualcuno molto forte e molto vicino a lui, cosicché lasciò perdere lo spuntino e sfoderò la pistola d'ordinanza dalla fondina. Facendo molta attenzione a muoversi con cautela, pronto ad affrontare qualunque eventuale malintenzionato, si avvicinò alla porta con l'arma in pugno.
Accostando piano l'orecchio contro il legno, era possibile ascoltare il suono inconfondibile di passi lenti e pesanti ( non il genere di passi che appartenevano ad un normale inquilino ) e la persona cui appartenevano, di chiunque si trattasse, doveva aver suscitato un certo turbamento nel vicinato.
Lei sollevò il cane della pistola, mantenendo i nervi perfettamente saldi, pronto a sparare al minimo segno di pericolo. Ora poteva sentire chiaramente la presenza dell'individuo fermo dall'altra parte dell'uscio, un'energia tale da mettere all'erta tutti i suoi sensi, e subito si preparò ad aprire la porta per vederlo chiaramente in faccia.
Il tempo di fare appello a tutta la sua prontezza di riflessi, Lei spalancò dunque la porta e puntò saldamente la pistola carica contro l'uomo dinanzi a sé...

- Tu ?!?

Malgrado la nera canna lucida puntata contro la fronte, Ginzo non fece neppure una piega.

- Accidenti a te - imprecò Lei, mettendo via l'arma. - Si può sapere, perché non hai nemmeno bussato?
- Il campanello è rotto - ripose Ginzo seccato. - E se busso alle porte, in genere, poi va a finire che le sfondo!
- Mi ci manca solo questo - sospirò Lei, passandosi una mano sul volto. - Già il padrone di casa non vede l'ora di buttarmi fuori...
- Come sta la ragazza?
- Dorme!

Ginzo fece un'espressione a metà tra il costernato e una leggera perplessità.

- Credevo foste solo colleghi - mormorò. - Non sapevo che steste insieme...
- Era ferita, "genio" - sottolineò l'altro. - L'ho portata qui, perché in ospedale poteva essere pericoloso!
- Ah, capisco - annuì il gigante. - E ci si veste così, quando si ha una donna ferita in casa?

Ricordandosi all'improvviso di essere in mutande, Lei avvampò in volto, immaginando cosa l'energumeno avesse appunto intuìto.

- Insomma, che cavolo te ne frega, si può sapere?
- Molto poco, in effetti - tagliò corto Ginzo. - E comunque non sono certo qui per impicciarmi di quello che fate... Piuttosto, devi venire con me: il Venerabile Maestro deve dirti qualcosa di importante sul conto di Tan!
- Capisco ma, ora come ora, non posso lasciare Chun Li da sola...
- Lo vedo!
- Piantala, non mi riferivo a quello!
- Allora non fare i capricci, vèstiti che andiamo!
- D'accordo, aspetta un momento però, lasciami almeno vedere come sta... Diamine, te l'ho detto che era conciata male!
- Veramente, non mi sembra - fece Ginzo con una smorfia, puntando gli occhi alle spalle del suo interlocutore.
- Cos...

Nel momento in cui Lei si voltò a guardare, si ritrovò faccia a faccia con Chun Li, in piedi e vestita di tutto punto.

- Allora - esclamò la fanciulla come se niente fosse. - Che novità ci sono?

Wulong deglutì.
Meno di tre giorni addietro, sembrava più morta che viva.
Ora invece, contrariamente ad ogni logica, sembrava non recare più nemmeno i segni della sconfitta subita.
Che Chun Li fosse dunque proprio la diretta discendente dell'imperatrice Xiao Gong Ren e del Sangue di Drago della leggenda?
Per quanto assurdo da credersi, il racconto del Venerabile Pan Quan Yu sembrava l'unica spiegazione plausìbile al suo improvviso recupero.

- Chun Li - mormorò Lei incredulo. - Sei... Sei sicura di sentirti bene? Secondo il dottor Jeong, dovresti restare a riposo ancora qualche giorno, prima di poter recuperare completamente le forze e...

Prima che Wulong potesse finire la frase, Chun Li si mise in posizione di guardia e concentrò tutto il suo peso sulla gamba sinistra, per scalciare ripetutamente nel vuoto con la destra.
A giudicare dalla velocità con la quale poteva di nuovo portare i suoi attacchi, era felice di constatare che i colpi di Tan non avevano danneggiato il suo fisico in modo permanente.
Chun Li abbassò la gamba con un sorriso, sentendosi perfettamente in forma e piena di energie.

- Scusa, stavi dicendo?
- Io ?!? No, niente niente, figurati...

Chun Li tossicchiò nervosamente.

- Beh, personalmente, non mi dispiace - ammise. - Ma, prima di presentarsi al cospetto del Sommo Maestro Yu, non dovresti vestirti in modo un po' più adeguato?
- Porc... un'altra volta - imprecò Lei sottovoce, coprendosi istintivamente davanti con le mani.

Il tempo di correre ad indossare la sua veste sgargiante da combattimento, Wulong fece ritorno nell'ingresso, dicendosi pronto ad incontrare il Venerabile Gran Maestro del Drago Nero.

- Vengo con te - dichiarò Chun Li. - Ho affrontato Tan di persona, dunque penso di avere diritto a saperne di più!

Wulong annuì sorridendo.

- D'accordo - disse. - Solo, non facciamo i maleducati come l'altra volta... okay?

Chun Li arrossì.

- Se ti riferisci alla storia che ci ha raccontato, sappi che non ho affatto cambiato idea e non intendo crederci assolutamente... Ma ho un conto in sospeso con quel farabutto di Tan e, fino a prova contraria, Pan Quan è l'unico a conoscere il segreto del suo colpo!
- Non vorrai affrontarlo di nuovo?

Chun Li tacque.
Certo, alla sola idea di trovarselo davanti, si sentiva più o meno come la prima volta in cui si era trovata  che fare col suo acerrimo nemico Bison. Tan aveva un'aura molto simile a quella di Bison: la stessa carica di negatività, la stessa incredibile forza spirituale, e soprattutto lo stesso piacere nel "torturare" chiunque non fosse alla sua altezza...
Con Tan, si era trovata in un totale stato di impotenza.
Tuttavia il suo orgoglio come lottatrice non poteva venire meno, per quanto forti e potenti fossero i suoi nemici, e Chun Li non era disposta ad ammettere che il temibile Vice-Maestro Tan fosse qualcosa di più di un qualsiasi avversario umano da affrontare e sconfiggere.

- Voglio la mia rivincita, Lei - dichiarò. - E' un mio diritto!
- Se è questo che vuoi, va bene, solo cerca di stare attenta...
- Eh-ehm - fece Ginzo spazientito, richiamando l'attenzione di entrambi. - Potete rimandare le vostre "amorevoli" discussioni ad un altro momento, se non vi spiace?

 

continua )

   
 
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