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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    10/06/2008    2 recensioni
"Kouseiko era sempre stato un ragazzo introverso. Era sempre vestito di nero, con un corto mantello dorato sulle spalle ossute. Kouseiko non sapeva amare.". SALVE!!!! FIC CREATA PER IL COMPLEANNO DELLA NOSTRA LOVVA-CHAN CHE OGGI FA GLI ANNI!!!! QUESTA VOLTA LA SOTTOSCRITTA HA MISCHIATO VARI ELEMENTI!!! NATHAN, E KOUSEIKO, UN SUO PERSONAGGIO!!! HEHEHE!!! CIAO CIAO!! A PRESTO!! SHUN
Genere: Generale, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prove

L’INVIDIA E LA LEALTÀ

CAPITOLO UNICO

Kouseiko era sempre stato un ragazzo introverso.

Era sempre vestito di nero, con un corto mantello dorato sulle spalle ossute.

Kouseiko non sapeva amare.

Kouseiko detestava i sorrisi, li reputava fasulli, detestava gli amici, perché nessuno ti è mai veramente amico, ma soprattutto detestava l’amore.

L’amore che nessuno gli aveva mai dato.

Era cresciuto da solo, era orfano dalla nascita e il suo cuore si era dimostrato insensibile a ogni forma di affetto.

Ma Kouseiko era una persona leale, e non aspettava altro che di poterlo dimostrare.

Di poter dimostrare a qualcuno che aveva ancora molto da dare al mondo.

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Nathan correva lungo la via principale di Central City.

Non ce la faceva più.

Era scappato di casa dopo aver litigato per l’ennesima volta con la cugina.

Proprio non si sopportavano.

Non facevano altro che litigare, e i loro litigi finivano spesso in risse a base di alchimia.

Risse prontamente bloccate dai loro zii e dai suoi genitori.

Ormai la storia era sempre la stessa.

Curtis e lui che litigavano, zio Ed che tentava di fermarli, la conseguente litigata a tre, e poi cominciavano a lottare con l’alchimia, fino a che zio Roy

Ma si sentiva triste.

Detestava litigare con i suoi familiari.

Cominciò a piovere.

Il ragazzino cominciò a correre, non voleva bagnarsi.

Da lontano vide un porticato.

Vi corse sotto, al riparo dalla pioggia.

Per ora era al sicuro.

Ma era da solo.

Una lacrimuccia scivolò non vista dai suoi occhi.

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Kouseiko camminava tranquillo sotto la pioggia.

Non gli importava nulla di bagnarsi.

La pioggia era l’unica cosa a cui era permesso avvicinarsi.

Lui era un solitario, non parlava mai con nessuno.

Neppure al lavoro, era l’unico alchimista di stato a non avere un compagno fisso.

Aveva più volte rifiutato un compagno, e le alte sfere avevano deciso che andava bene così.

Dopotutto….

A cosa serve un compagno, se alla prima occasione ti abbandona in mezzo al pericolo?

Gli era già successo molte volte, e preferiva di gran lunga lavorare da solo.

Non erano importanti gli amici.

L’unica persona su cui poteva contare era solo sé stesso.

Improvvisamente, Kouseiko alzò la testa e scorse una figuretta rannicchiata sotto un porticato, ma non capiva chi potesse essere.

Chi mai poteva essere così temerario oltre a lui da affrontare la tempesta?

Allungò il passo e lo raggiunse.

Era solo un bambino.

“Ehi, che ci fai qui fuori?” gli chiese, un sopracciglio inarcato, dandogli un leggero colpetto sulla spalla.

Nathan alzò la testa, incrociando lo sguardo scuro del ragazzo più grande.

I due si stupirono.

“Ehi, ma io ti conosco!” esclamò Nathan, sfregandosi gli occhi, “Anche io, tu sei il nipote dell’Alchimista D’Acciaio e dell’Alchimista di Fuoco, il piccolo Nathan Mustang, dico bene?” affermò piatto Kouseiko, “Si, e tu sei il Novel Alchemist, avevamo fatto l’esame per alchimisti assieme.” replicò il biondino, guardandolo torvo.

I due si zittirono.

Kouseiko era sorpreso, come mai quel ragazzino era in giro con un tempo simile? Gli sembrava strano, visto che quasi non gli permettevano di muoversi senza adeguata scorta.

Nella fattispecie, la cugina, sua coetanea, nonché collega nelle missioni più difficili.

Nathan Mustang, invece, benché fosse anche lui un alchimista, quasi non poteva muoversi dal Comando.

Ordini dei suoi zii.

“Che ci fai qui?” ripetè il moro dopo qualche minuto, “Ho litigato nuovamente con mia cugina.” spiegò solo, incassando la testa tra le gambe, “Non facciamo altro che litigare, e nonostante questo, non riusciamo mai a parlare civilmente.”.

“Mi sembra che non ci siate mai riusciti, o sbaglio?” replicò freddo Kouseiko, “No, mai. Ci detestiamo cordialmente, e nessuno dei due fa qualcosa per modificare questa situazione.” rispose Nathan.

“E i tuoi genitori che dicono? I tuoi zii? Dopotutto siete entrambi nipoti dei due più grandi alchimisti del nostro tempo.” chiese.

Nathan lo fissò con sguardo fiammeggiante: “Cosa pensi che dicano? Cercano di farci andar d’accordo, ma è tutto vano. Io e Curtis non andremo mai d’accordo, questo è quanto.” sbottò il biondino.

Kouseiko non capiva.

Come mai si stava prendendo a cuore la situazione di quel ragazzino?

Proprio non lo capiva.

Non aveva mai provato quelle sensazioni.

Eppure, sentiva che erano simili.

Entrambi soli, entrambi così simili….

Kouseiko s’alzò, e vide che il cielo si era aperto un poco, e aveva smesso di piovere.

Stava calando il buio.

“Nathan, è tardi… Saranno preoccupati per te. Non ti sembra ora di tornare a casa?” interloquì il maggiore, ma il bambino scosse la testa: “A casa non ci torno. Non ho voglia di litigare ancora con Curtis.” rispose freddo lui.

L’altro sospirò.

Era testardo, il bambinetto.

Ma lui lo era di più.

Non poteva lasciarlo lì.

“Ok, ma non puoi restare qui tutta la notte. Fa freddo. Forza, vieni con me!” affermò, prendendolo per il polso, “Per stasera starai con me.” terminò piatto, tirandoselo dietro, “Ehi, ma perché?” chiese stupito Nathan, seguendolo nella notte.

Il moro si voltò, con l’ombra di un sorriso: “ Non lo so…” ammise.

I due si diressero verso l’alloggio del maggiore.

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Il mattino dopo, il Novel Alchemist e il Cold Soul Alchemist fecero il loro ingresso fianco a fianco nel Quartier Generale sotto lo sguardo stupito di tutti i militari.

“Grazie per ieri sera…” sussurrò a mezza voce il minore, mentre camminavano, “Di nulla.” rispose tranquillo.

All’improvviso, una saetta bionda, con una divisa militare sbarrò loro la strada.

“Tenente Havoc, che succede?” esclamò sorpreso Nathan, riconoscendo il biondo tenente della squadra degli zii, “Nathan, dove diavolo sei stato? È da ieri sera che ti stanno cercando. Sono tutti molto preoccupati con te, forza, vieni con me.” rispose il biondo tenente, prendendo il ragazzino per il polso e tirandolo leggermente, “Va bene, arrivo…” rispose con una punta di tristezza, seguendo il tenente.

Ma, prima di sparire su per le scale, gli sguardi di Nathan e di Kouseiko s’incrociarono, e il moro capì che c’era qualcuno di cui potersi fidare.

Che c’era qualcuno a cui potersi appoggiare.

SALVE!!!! FIC CREATA PER IL COMPLEANNO DELLA NOSTRA LOVVA-CHAN CHE OGGI FA GLI ANNI!!!!

QUESTA VOLTA LA SOTTOSCRITTA HA MISCHIATO VARI ELEMENTI!!!

NATHAN, E KOUSEIKO, UN SUO PERSONAGGIO!!!

HEHEHE!!!

CIAO CIAO!!

A PRESTO!!

SHUN

PS: PER CHI NON LO SAPESSE, KOUSEIKO VUOL DIRE LEALTÀ, E NATHAN È FIGLIO DELL'HOMUNCULUS DELL'INVIDIA. ED ECCO A VOI IL TITOLO

   
 
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