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Autore: _soonMe    31/01/2014    0 recensioni
[you me at six/ Dan Flint]
Il dolore alle volte ti coglie all'improvviso, buttandoti a terra e dilaniandoti il cuore. E alle volte, hai bisogno solo di quella persona per stare bene.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, You Me At Six
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Prima mia one shot sui You me at six ( una recente mia ossessione che se non conoscete dovete assolutamente ascoltare!!!), e in particolare su batterista del gruppo Dan Flint. Il tutto nasce perchè ho ascoltato il loro pezzo " fireworks" ( qui se volete ascoltarla) e facendo un giro sul web ho scoperto che durante un loro concerto, Josh, il cantante, ha dedicato la canzone al papà di Dan che era recentemente scomparso e durante il video sì vede che prima piange e poi, esce di scena, raggiunto poi da altri membri del gruppo ( il video in questione questo). E oltre a farmi piangere come una fontana mi ha fatto rigare le rotelle dando vita a questa one shot. Ovviamente nessuno dei personaggimi appartiene, tranne Serena e anche la descrizione della morte del padre è tutta una mia invenzione.So cosa significa perdere una persona cara, quindi immagino il suo dolore ma comunque questo resta un lavoro di fantasia.
Quindi, buona lettura e se volete farmi sapere cosa ne pensate, le recensioni sono sempre ben accette! :)

P.S. AHHHHhhhhhhh dimenticavo Zane Lowe è un famoso dj neozelandese che conduce un BELLISSIMO programma sulla BBC radio 1 ( radio in cui la mia protagonista lavora). Okay, penso di aver detto tutto.... CIAO!!!

Serena scollegò le cuffie e, dopo essersi accertata che nessuno la stesse osservando usci dallo studio della diretta per rifugiarsi in uno dei corridoi poco frequentati della radio.
Si sfilò il cellulare della tasta dei jeans e vi lesse il messaggio che le era arrivato pochi istanti prima.
La notizia è inaspettata e Serena deve appoggiarsi al muro per supportare il peso di ciò che ha letto: scivola a terra incapace di reagire, rannicchiata e con lo sguardo vitreo siffò davanti a lei.
Era talmente persa nei suoi pensieri e nel suo rinnovato dolore che non si accorse della persona che le si era inginocchiata di fronte.
“ Sere? Serena? Cosa è successo?”
Gli occhi della ragazza si focalizzarono sulla figura davanti a lei e cercò di aprire la bocca per provare a spiegare il problema, di quanto avesse fretta di alzarsi da quel pavimento e di entrare in attenzione ma la richiuse incapace di farlo mentre continuava a piangere.
Il dj neozelandese notò la presa ferrea che Serena aveva sul proprio telefonino così decise di impadronirsene per provare a capire cosa avesse scoperto la ragazza per avere quella reazione.
Non appena Zane lesse il messaggio il suo sguardo si addolcì e intrappolò l’amica in un abbraccio consolatorio.
“ tranquilla, ti porto da loro, non ti preoccupare”
Il dj riuscì a far rialzare Serena e si attaccò al cellulare per noleggiare una macchina che li portasse alla loro destinazione.
Durante tutto il viaggio verso Brixton, Serena lo passò a tormentarsi le unghie, le mani le continuavano a tremare mentre lo sguardo continuava a fissare lo schermo del cellulare che si illuminava ad intermittenza, mostrando i messaggi, sempre più frequenti di Josh, Zane notando la sua agitazione le afferrò la mano, continuando a fissare il paesaggio londinese fuori dal finestrino.
Non appena l’o2 Arena di Brixton comparve sullo sfondo, Serena iniziò ad agitarsi già pronta per uscire e infatti, l’autista fece appena in tempo a parcheggiare sul retro del complesso prima che Serena aprisse di slancio la portiera e iniziasse a correre verso l’ingresso.
Era stata alla Brixton Academy solo un paio di volte e nonostante la zona backstage fosse molto grande e dispersiva riuscì comunque a trovare la strada per la zona adiacente al palco.
Serena spinse, quella che sperò fosse l’ultima porta antipanico,e quando riconobbe il profilo di Dan, si fermò per riprendere fiato.
Il batterista se ne stava in mezzo alla stanza, testa abbassata, postura tesa, mandibola serrata e mani chiuse a pugno, quasi in attesa di essere risucchiato dal pavimento.
La porta dietro a Serena si chiuse rumorosamente dietro di lei e l’attenzione di tutti i presenti nella stanza, e anche quella di Dan fu su di lei.
Non perse tempo e corse verso il batterista che nel frattempo aveva rilassato ogni fibra del suo corpo, in attesa di avere Serena fra le sue braccia. Il contatto fù liberatorio e Dan fece cadere la sua maschera, ritornando ad essere il ragazzo fragile e insicure di poche ore prima, quando sul palco era scoppiato a piangere. Serena inizò a cullarlo mentre strizzava gli occhi, cercando di non piangere e di restare forte per il ragazzo che aveva fra le braccia.
Per un breve istante, sollevò lo sguardo oltre la spalla del batterista e incontrà quello color cioccolato di Josh che gli rivolse un cenno della testa, che lei interpretò come un ringraziamento per la sua presenza.
Un’ora dopo, Zane entrò nel camerino che era stato riservato al gruppo e si ritrovò davanti ad una Serena addormentata e accoccolata contro Daniel, che invece era sveglio e le stava accarezzando delicatamente lo zigomo con il pollice.

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Insime, il dj neozelandese e gli altri componenti del gruppo avevano convinto il batterista a ritornare a casa, così lo avevano aiutato a spostare la bella addormentata sulla stessa macchina in cui erano arrivati.
Così alla fine Daniel era arrivato nel suo loft e aveva adagiato Serena sul divano e gli si era steso accanto, comprendo entrambi con un plaid. Immediatamente lo sguardo del batterista si spostò sul tavolino accanto al divano dopo era appoggiata una lettera leggermente stropicciata e di cui Dan, ricordava ogni singola lettera a memoria, persino anche la frase alla fine, prima della firma dell’uomo più importante della sua vita.

“ if you love someone, you should set them free.”

  
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