Il
giardiniere straccione di Villa Montieri
Personaggi:
Maria Rea
Sofia Mustaccio
Giuseppe Scarpini
Scena
1
Maria
Rea e Sofia Mustaccio sono due donne vicine di casa. Vivono a Tallera,
paesino
del sud Italia. La loro professione di casalinghe le porta spesso e
volentieri
a stare a spettegolare sugli altri. A casa di Sofia, le due sono sedute
a
tavola, posta al centro della scena. E’ giorno. Sulla tavola
c’è un vaso con
delle viole. Il forno ed il frigo sono sulla destra. A sinistra
c’è la porta
d’ingresso.
Maria:
Dunque sei sicura di
quello che dici?
Sofia: Sicurissima. Te
l’ho detto: il figlio del
signor Luigi Scarpini, Giuseppe, ora fa il giardiniere a casa Montieri!
Maria:
Impossibile! Una
famiglia di così nobile stirpe!
Sofia: Beh, cosa ti
aspettavi? Fin da piccolo era
un tipo strambo, pieno di idee assurde… pensa che erano anni
che non lo vedevo
da queste parti. Secondo me ha sperperato tutto il suo patrimonio in
viaggi e
donne di facili costumi.
Maria:
Sai come sono i
giovani d’oggi. Pensano solamente ad un cosa. Povero suo
padre. Se lo vedesse
ora… si mangerebbe le mani dalla rabbia.
Sofia: Pensa che
è diventato così povero, che non
ha nemmeno fatto il funerale alla madre.
Maria: (Mettendosi le mani in
volto) dici sul serio?
Sofia: Certo! Due mesi
fa vidi il manifesto, ma non
ci fu nessun funerale!
Maria:
Che cosa vergognosa!
Sofia: Ora, senza madre
e senza padre, figlio
unico, è costretto ad alzarsi tutti i giorni, alle sei del
mattino, per curare
il giardino di Villa Montieri.
Maria:
la Villa di Vincenzo
Montieri? Ma… non era morto il povero vecchio?
Sofia: Si, ma credo che
l’abbia ottenuta qualche
suo erede, sennò non ho proprio idea del perché
la stia sistemando.
Maria:
Ma qualche settimana
fa tu dicesti che la Villa fu ristrutturata da una ditta. Adesso
c’è lui che fa
il giardiniere?
Sofia: E per forza. Ma
hai visto quelle piante?
Così poco curate… posso comprendere che il nuovo
proprietario le voglia far
sistemare. Certo non credevo che il giardiniere fosse Giuseppe
Scarpini, ma
dopo essermi fermata un po’ ad osservare, non ho
più avuto dubbi. Era proprio
lui!
Ogni
giorno, in questa settimana, sono passata apposta davanti Villa
Montieri per
vedere cosa facesse. Se vedessi come si è
ridotto… barbuto e vestito di
stracci. Che brutta fine.
Maria: E
mi avverti solo
ora?
Sofia: Volevo essere
sicura che fosse lui.
Maria:
Cavoli, sarei
proprio curiosa di sapere cosa gli è successo.
Sofia: Dovremmo
chiederglielo. Tentar non nuoce.
Quello lì non è mai stato un tipo sveglio. Vedrai
che qualcosa riusciremo a
saperlo.
Scena
2
Maria
e Sofia raggiungono Villa Montieri per fare due chiacchiere col
giovane
Giuseppe Scarpini. Oltre il cancello c’è un
piccolo viale ancora in
costruzione. Il giovane sta annaffiando una pianta poco lontana dalla
porta
d’ingresso. In particolar modo il cancello è sulla
sinistra degli spettatori,
mentre la porta d'ingresso si trova a destra.
Le
due, molto lentamente, si avvicinano al cancello della Villa, attirando
l’attenzione di Giuseppe.
Sofia:
Hei lei!
Giuseppe:
(si
asciuga il sudore della fronte con un fazzoletto) Chi siete?
Entrambe:
Delle vecchie conoscenze!
Giuseppe:
(sbuffando, si avvia verso di loro)
Sofia:
Giuseppe, ma che piacere rivederla!
Giuseppe: Ah, signora Sofia, signora
Maria.
Maria:
Stavamo passando per caso, quando ti
abbiamo visto. Ma che ci fai qui, ragazzo?
Giuseppe: (leggermente confuso)
Io… annaffio le piante,
non si vede?
Sofia:
Beh si, ma ci stavamo chiedendo… come
è possibile che tu sia finito a fare il giardiniere?
Giuseppe: (si gratta la testa) Come?
Maria:
Si… insomma lei prima era un
imprenditore, ora è un giardiniere. Finire a curare la casa
degli altri non è
certo una bella cosa, vista la sua precedente posizione.
Giuseppe: Ma questa
è casa mia!
Entrambe: Sua??
Giuseppe: Si,
l’ho appena comprata io, dopo la morte
del signor Montieri. La utilizzerò per le vacanze estive.
No, ma veramente
credevate che io fossi diventato un giardiniere?
Maria:
(Sistemandosi la voce) Beh si, visto e
considerato che i ricchi non hanno il tempo di pensare a queste cose. E
poi…
quella barba… e quegli stracci che ha addosso…
Giuseppe:
(irato) Ma come si
permette? Il giardinaggio
è un mio grandissimo passatempo. La barba lunga mi piace,
quindi me la faccio
crescere quanto mi pare e piace. E poi usi un po’ di
intelligenza: mi metto a
curare le piante in smoking adesso??
Sofia:
Ma
come si permette di usare questi
toni??
Giuseppe: No, come vi
permettete voi di giudicare le
mie scelte! Faccio quel che mi pare e piace! Non mi vedete da anni e la
cosa
migliore che sapete fare è giudicare i miei cambiamenti!
Sofia:
Ma si vergogni! Lei, che ha persino
risparmiato sui soldi del funerale di sua madre!
Giuseppe: Mia madre
l’ho seppellita a Miterva, il
paesino qui vicino, dove abito adesso. Era suo desiderio essere
seppellita nel
suo paese natale. Signora Sofia, invece di leggere solo nome, cognome
ed età
del morto, aspettando affacciata dalla finestra che passi il carro
funebre,
perché non legge tutte le righe del manifesto?? Avete
cinquant’anni ciascuna e
l’unica cosa che sapete fare è parlare male degli
altri! Ma pensate voi ai
vostri stracci, che vestite così, con tanto di bandane e
facce rugose, sembrate
due befane!
Maria: Lei
è uno scostumato!
Giuseppe: E
voi siete delle pettegole! Via da casa mia!
Entrambe:
(indignate,
vanno via)
Giuseppe:
(Si
pulisce di nuovo la fronte sudata e poi guarda il pubblico) Nella vita
troviamo
sempre persone che amano farsi i fatti nostri. ( si avvicina alla
pianta) Quelle
lì, per puro intrattenimento, hanno avuto la brillante idea
di sparlare di me,
credendomi uno straccione che non poteva nemmeno permettere il funerale
alla
madre. (riprende ad annaffiare la pianta) Non possiamo impedire che la
gente
pensi e parli male di noi, ma almeno diamoci la soddisfazione di
toglierci
qualche sassolino dalla scarpa, quando ci si presentano di fronte con
le loro
idiozie. Non credo, miei signori, che ci sia miglior soddisfazione.