Non son come sia iniziata.
Era il mio quattordicesimo compleanno.
Ricordo quel giorno come se fosse ieri.
Eravamo nella casa sulla spiaggia mentre il sole tramontava.
I mie amici erano da tutte le parti giocando e chiacchierando e gli adulti ridevano fra loro.
Keira mi aveva accennato che avrebbe portato suo cugino alla festa che i miei avevano organizzato e che suo cugino avrebbe passato con noi il resto dell'estate, ma non mi importava più di tanto.
Avevo appena soffiato sulle candele e mia madre parlava con mia zia del fatto che non ero più una bambina, che ero cresciuta e presto sarei stata una adolescente ribelle, le sorrisi e le dissi di non preoccuparsi e poi alzai lo sguardo. Pessimo errore.
Lo vidi entrare e mi sembro che tutto andasse a rallentatore, camminava sicuro di sé come se avesse un segreto che solo lui sapeva e che lo rendeva speciale, aveva gli occhi di un verde acceso, ti ipnotizzavano, i capelli neri spessi che provocavano una sensazione di mistero e un piercing sul labbro inferiore che gli donava un'aria da ragazzo tormentato. Era dannatamente bello.
Il mio cuore batteva troppo forte e capii per la prima volta cos'erano le farfalle nello stomaco, mi sembro che la terra tremasse mentre io ero ferma come uno stecchino. Avevo smesso di respirare.
Mi resi conto che dovevo sembrare un idiota lì ferma a fissare uno sconosciuto, mi voltai e ripresi a respirare. Io non avevo il controllo di me stessa. Nessun ragazzo, per più attraente che fosse poteva mandarmi in soggezione in quel modo. Continuo ancora a ripetermelo dopo anni...
Mi voltai di nuovo decisa ad ignorare la sua presenza ma lui era di fronte a me con un sorriso stampato sulla faccia. “-Ciao, sei Lexi, vero?-”. Volevo rispondere, lo giuro, ma le parole non uscivano dalla mia bocca e questo lo fece ridere ancora di più mentre scuoteva la testa. Volevo accarezzargli i capelli. Maniaca.
“-Si, sono Alexandra-”. Avevo ritrovato il mio autocontrollo. “-Io sono Matt-” disse smettendo di ridere e stringendomi la mano, era tiepida e stranamente soffice, ci fu uno sguardo fra di noi e mi sentivo di nuovo persa, ma prima che potessi aggiungere qualcosa Keira arrivò in mio salvataggio tutta sorridente. “-Vedo che hai conosciuto il mio petulante cugino-”disse ammiccando nella sua direzione. “-Si, più o meno-” risposi ridendo io di lui stavolta, Matt mi sorrise mentre tirava i capelli di sua cugina. “- Ora capisco perché siete amiche-”. “-Davvero?-” gli chiesi stuzzicandolo con finto interesse. “- Che cosa te lo ha fatto capire? Ti prego illuminami.-” gli disse Key fingendosi esaltata mentre lo prendevamo in giro. Ci fissò con un'aria più seria e si avvicinò alle nostre orecchie per sussurraci “- Perché entrambe mi adorate, ma ancora non lo sapete-”. Mentre sussurrava nel mio orecchio sentivo il mio cuore fermarsi per la sua vicinanza. Il suo profumo era unico e difficile da dimenticare. “- Idiota.-” gli disse Keira mentre lo spingeva e lui rideva. Mi morsi il labbro e lo guardai ridere, il tipo sembrava una piattola ma non lo era e sentivo che sarebbe stato qualcosa di più.
Dopo quel momento passammo insieme l'estate insieme a mio fratello e il suo amico Drake, ricordo che vidi pochissimo i miei genitori perché stavamo solo fra di noi. Ora vorrei rimediare a quel errore e passare più tempo con loro. Matt mi rubò il cuore quell'estate e non potevo fare a meno di lui o almeno così pensavo...