Il primo appuntamento

 
          Nella vita non sai mai cosa ti può capitare. Questa frase me la sento dire da quando sono piccola, senza mai crederci veramente. Ho sempre creduto che le cose accadono per una ragione precisa, che solitamente non capisci subito e, a volte, non lo capirai mai, neanche in un futuro lontano.
 
          Un martedì mattina di metà agosto durante la colazione, inaspettatamente ricevetti un messaggio da Sam, presi il telefono e senza pensarci troppo lo aprii e lo lessi.
S: “Buongiorno Rachel. Sei libera venerdì sera ?”
R: “Ciao. No, che io sappia no. Ma … perché?”
Ci mise qualche minuto a rispondere, probabilmente è occupato a fare altre cose o non sa cosa rispondere, ma la risposta arrivò.
S: “Volevo sapere se ti andrebbe di venire a cena con me”
Subito dopo un altro messaggio.
S: “Ma anche un cinema o solo un caffè … se la cena è troppo …”
Quei messaggi mi meravigliarono molto, Santana e Kurt pensarono che Sam cominciasse a provare qualcosa per me, anche se penso che sotto quest’invito ci sia lo zampino di Blaine, ma a tutti dissi che era solo amicizia. A quell’affermazione tutti concordi in coro risposero che l’amore nasce sempre da un’amicizia.
Ripensando a quelle parole replicai.
R: “La cena va bene, dimmi dove e quando e ci sarò”
S: “Fantastico … ti passo a prendere io comunque”
R: “Aspetterò”
Il pomeriggio stesso informai dell’appuntamento i miei due coinquilini, che alla notizia gioirono calorosamente, come se ci fosse qualcosa da festeggiare.
Entrambi si offrirono di aiutarmi, chi con la scelta del vestito e delle scarpe, chi con il trucco e l’acconciatura, che più esalta la mia bellezza.
Così quei pochi giorni passarono in fretta.
 
          Come precedentemente accordato Sam arrivò puntuale alle 19:00 precise, aveva deciso per un ristorante italiano non troppo distante da casa mia.
Sam indossò un elegante abito di seta blu scuro, la camicia bianca e la cravatta dello stesso colore dell’abito.
Io, invece, quasi obbligata da Santana e Kurt, misi un tubino monospalla color lavanda con un bolero di cotone di colore leggermente più scuro del vestito, ai piedi un paio di sandali tacco dodici neri.
Lui era davvero elegante e, francamente, non credo di averlo mai visto più elegante di così, immediatamente fra me e me, mi domandai se fossi all’altezza delle sue aspettative.
Dopo aver salutato Santana, Kurt e Blaine usciamo e ci dirigiamo verso il ristorante scelto.
Sam sembra nervoso, come se fosse a disagio, ma al contempo è dolce e premuroso nei miei confronti. Per rompere il ghiaccio e il silenzio creatosi, gli chiedo se si sente pronto per cominciare la sua nuova vita universitaria, lui mi rispose che lo sperava, io gli strinsi la mano e lo rassicurai che tutto sarebbe sempre andato bene.
Durante la cena parlammo di svariate cose, ridendo e scherzando allegramente, promettendoci di rifarlo prima possibile.
A fine serata, prima di ritornare a casa, andammo a prendere il dolce e il caffè in un bar poco distante, godendoci appieno la serata.
Quando tornammo a casa era un’ora tarda, entrati nell’appartamento trovammo Kurt e Santana teneramente addormentati sul divano, mentre Blaine e Dani guardavano la replica di una partita alla TV.
“Che ci fate ancora svegli a quest’ora? Vi pensavamo già a letto …” domandai.
“Svegli … è una parola grossa” m’interruppe Sam indicando i due addormentati sul divano.
“Hai ragione” risi divertita aggrappandomi al suo braccio, notando che si mise a ridere anche lui.
Ci guardammo per qualche istante, qualche lungo istante, poi lo ringraziai per la bella serata appena passata.
“È tardi … vado a dormire … se si svegliano dite loro che sto bene e mi sono divertita molto” affermai.
“Ok, lo faremo. Buonanotte Rachel” disse Blaine seguito poi da Dani.
“Voi che fate? … rimanete qui a dormire o andate a casa … è tardi” feci notare loro.
“Oh caspita … vero … non me ne sono accorta … meglio che vada …” Dani fece per alzarsi ma la bloccai.
“Sicura di voler prendere un taxi o la metropolitana a quest’ora? Non è sicuro per una ragazza che viaggia sola …” le chiedo.
“Hai ragione … forse è meglio che resto … sveglio la bell’addormentata e la metto a letto” disse Dani.
“Penso che farò lo stesso con Kurt” osservò Blaine.
“E io … che faccio?” domandò Sam.
“Se non russi e tieni le mani al posto … puoi dormire nel mio letto” dissi al biondo.
“Terrò le mani a posto e non sconfinerò dal mio lato … promesso” giurò.
“Ok, ti prendo un pigiama di Kurt, dovreste avere la stessa taglia” dissi sicura andando a prendere l’indumento dal cassetto.
La notte passò tranquilla e tutti riposarono beatamente e, al mattino successivo ci trovammo tutti e sei in cucina a fare colazione, ovviamente dovemmo spiegare e rispondere alle domande di Santana e Kurt, aumentando così la loro euforia e gioia.
Da allora quella situazione capitò sempre più frequentemente, Sam pochi mesi dopo si dichiarò, mi disse di provare qualcosa per me e di stare bene in mia compagnia. Sotto consiglio dei miei due coinquilini, che non vedevano l’ora di rivedermi felice accanto a qualcuno, mi lasciai andare e cedetti alle sue lusinghe e, fin da subito si dimostrò un bravo e premuroso fidanzato rendendomi di nuovo felice, come non avrei potuto pensare di esserlo di nuovo.
 
          Mai nella vita avrei pensato che mi sarebbe potuto accadere questo.
Ora capisco il senso di quell’affermazione che ho sempre sentito da quando sono piccola, la ragione no, ma non m’importa conoscerla, va bene così.
L’importante è stare bene con se stessi e gli altri e, essere soddisfatti e contenti di ciò che si ha e, della vita che si fa.
Ora lo sono di nuovo.