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Autore: LV_Cass    31/01/2014    3 recensioni
[Dai personaggi di "Bright Lights" e " How does it feel to fall...for real?"]
Quando Cassandra scopre che Castiel ha una ragazza, va su tutte le furie: perché suo fratello non gli ha mai detto di avere una relazione?
Layla, dal canto suo, è terrorizzata dal conoscere l'angelo. Verrà accettata o respinta?
Cosa succede quando la personalità esplosiva di Cassandra incontra quella timida di Layla?
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Il tramonto. Layla aveva sempre amato fermarsi a guardare l'oceano con Castiel mentre il cielo si colorava di rosso. Vedere quella sfera di fuoco sparire all'orizzonte la faceva sempre sentire in pace con se stessa. Se poi, accanto a lei c'era l'angelo che tanto amava, il momento non poteva essere più paradisiaco.

Castiel aveva insistito perché vedessero quello spettacolo dal ramo alto di qualche albero, nel boschetto che costeggiava la spiaggia. Da lì su, nessuno avrebbe notato le sue ali.

Layla ne era sempre stata affascinata. Le ali dell'angelo erano uno spettacolo di purezza e magnificenza. Erano di un bianco splendente, le piume erano soffici al tatto e rifinite d'oro. La ragazza amava sentire le ali del suo amore sfiorarle la pelle. Emanavano un calore rassicurante. Poco le importava di trovarsi a diversi metri da terra. Castiel era capace di darle tutta la sicurezza di cui aveva bisogno. Si sarebbe buttata da un dirupo senza pensarci due volte se il suo angelo l'avesse assicurata di prenderla al volo.

Certezza. Ecco cos'era Castiel per lei.

L'angelo le passò un braccio intorno alla vita e l'avvicinò a se', poggiando la guancia contro i capelli della ragazza. Lei si appoggiò alla sua spalla, sospirando.

« E' bellissimo qui » sussurrò.

Lui sorrise dolcemente « Già »

Layla fece una mezza risata « L'avresti mai detto? Un angelo e un'umana » voltò il capo per poggiare un delicato bacio sulla spalla di Cas.

L'angelo non rispose. Lei interpretò quel silenzio come un tacito assenso.

« Prima di conoscerti, se avessi sentito una cosa del genere, avrei pensato ad una storia fantasy »

Lui le baciò i capelli « E' tutto perfetto » disse con tono sognante.

Le piume dell'angelo le sfiorarono il ginocchio sinistro. Si voltò a guardarle e sorrise.

"Questa è la vera felicità" pensò e allungò una mano per sfiorare le piume della sua creatura celeste che, per tutta risposta, rabbrividì di piacere.

La ragazza aveva scoperto diverso tempo prima come l'angelo apprezzasse che le sue mani gli sfiorassero le piume. Per lei era come toccare delle nuvole.

Layla sospirò « Mi piacerebbe restare qui per sempre » disse, tornando a guardare le onde infrangersi sulla battigia.

Improvvisamente, Castiel scattò, come se qualcuno lo avesse chiamato. Layla alzò la testa e lo guardò preoccupata.

La creatura celeste le rivolse uno sguardo di scuse. Lei capì al volo e sospirò sonoramente.

« E' Dean che ti ha chiamato, vero? ».

L'angelo annuì.

Layla lanciò un'ultima occhiata veloce all'oceano, cercando di imprimersi quell'immagine meravigliosa nella mente.

« Va bene, prima di andare, riportami a casa »

 

 

***

 

 

«Ma che palle!», sbottò Cassandra, scrocchiandosi le ossa delle spalle. «Un’altra maglietta da buttare! Ma non posso uscire in reggiseno quando so che devo usare le ali?».

Dean la guardò con un’espressione fra il non-ci-posso-credere ed il te-lo-scordi. Cassandra sbuffò e si girò dall’altra parte, richiudendo le ali bianche e buttandosi addosso la giacchetta di pelle per chiudere i due squarci nella maglietta.

«Hai chiamato mio fratello?», chiese a Dean, quasi scocciata.

Dean annuì. «Arriverà a secon…».

«Sono qui».

Castiel era apparso proprio dietro Dean, che scosse velocemente il capo per lo spavento e si voltò a guardarlo. Sembrava decisamente scocciato. Cassandra arricciò le labbra e si appoggiò al muro, la gamba piegata. Che parlassero da soli, quei due.

«Ho una certa fretta», sentenziò Castiel. «Qual è il problema?».

“Ma sentilo!”, pensò Cassandra “Per una volta che lo interpelliamo!” Alzò le spalle e guardò in basso, mentre Dean gli spiegava che non riuscivano a cavarsela con un incantesimo per portare uno spirito vendicativo alla pace. Mancava loro una piccola cosina. Castiel finì l’incantesimo con pochi movimenti ansiosi e frettolosi, poi si accinse a scomparire.

«Che c’è, Layla ti aspetta sotto la doccia?», gli chiese ironico Dean.

Castiel si irrigidì e fece scattare nervosamente la mascella. Cassandra si avvicinò. Aveva l’orecchio lungo, lei.

«Ehi, un momento», lo bloccò, prendendolo a braccetto. «Chi è Layla? E soprattutto, perché Dean lo sa e io no? Eh?».

Castiel sbuffò. «Proprio per questo. Per la tua odiosa curiosità».

Cassandra gesticolò platealmente. «Che ti credi, che te la faccia passare liscia? Voglio sapere tutto! È bionda? Alta? No, forse mora. A te piacciono le more? Sinceramente, non so nemmeno se ti piacciano le donne! Non ti ho mai visto…beh, occupato!».

«Cas!», la ammonì Dean, tirandola per un braccio. «Tu e la delicatezza proprio fate a pugni, eh?».

Castiel ridacchiò. Cassandra lo vide dai movimenti frenetici delle sue scapole. Si calmò e guardò Dean con un sorrisino intimidatorio. Lui capì al volo e le lasciò il braccio.

«Va bene, vai», si arrese infine. «Ma sappi che io voglio conoscerla. Ok? Di qui non si scappa!».

«D’accordo», furono le ultime parole di Castiel, prima che un fruscio d’ali accompagnò la sua scomparsa.

Cassandra si girò di scatto verso Dean, minacciosa. Lui indietreggiò, ridacchiando come un bimbo che tenta di fare un dispetto. Lei gli puntò il dito contro e lo seguì, finchè lui non sbatté piano la schiena contro la fiancata dell’Impala. Continuò a camminare finchè il suo petto non aderì a quello di Dean, le braccia che si chiusero dietro la sua nuca.

«E tu non mi hai detto niente, mh?», mormorò, un rimprovero che suonava quasi sexy. «Questa me la paghi, sai?».

Dean si fermò a due millimetri dalle labbra di Cassandra, il suo respiro che carezzava il mento dell’angelo. «Se è quello che penso io, non vedo l’ora».

Cassandra portò un dito alle labbra, dividendole da quelle di Dean. «Ah, ah! Prima mi devi raccontare tutto!».

Dean alzò gli occhi al cielo e le circondò la vita con le braccia. «Ok, d’accordo. Non sono insieme da tanto, sarà qualche mese. Lei è veramente carina. E timidissima, oltretutto. Anche se una volta un bel ceffone l’ha tirato, mi ricordo. È nei guai e questo mi spiace. Gli angeli la vogliono morta e…beh, insomma, non so bene la storia. Sarà una domanda per tuo fratello. Ora mi baci o devo aspettare domani?».

«Mh», fece finta di pensare Cassandra. «Forse ti faccio aspettare domani».

Dean scosse la testa e sospirò a labbra schiuse. «Mi metti in punizione per non averti detto prima di Layla?».

«E te lo meriti!», disse Cassandra, come un bambino che fa i capricci.

«Sei cattiva», borbottò Dean, distogliendo lo sguardo da quello dell’angelo.

Cassandra alzò le spalle e gli girò piano il viso, costringendolo a guardarla. «Può darsi».

Dean si avvicinò al viso dell’angelo, gli occhi puntati nei suoi. Cassandra schiuse le labbra e passò la lingua sul contorno di quello inferiore di Dean, la punta del naso che toccava la sua. Sentì una mano di Dean percorrerle la schiena e fermarsi fra i suoi capelli, premendole il viso contro il suo. Lei si fece strada fra i suoi denti con la lingua per incontrare la gemella, tirando piano i capelli di Dean. La mano dell’uomo si infilò sotto la maglietta di Cassandra e tracciò con le dita il profilo della sua spina dorsale mentre la baciava con trasporto fin troppo palese. Dean si staccò per recuperare un pochino di ossigeno, poi le rubò un altro paio di baci con tanto di schiocco.

«Ora sali che andiamo a casa», le disse, dandole una pacca sul fondoschiena. «Non ho voglia di rimanere qui un altro minuto».

Cassandra alzò gli occhi al cielo e si accomodò al posto del passeggero, il braccio fuori dal finestrino. «Comunque quella Layla la voglio conoscere».

«Ti amo, piccola, ma a volte sei davvero stressante», la prese in giro Dean, mentre metteva in moto l’Impala e si dirigeva verso la villa di New Orleans.

  
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