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Autore: Jane The Angel    11/06/2008    8 recensioni
"-L’età ha effetto anche su di me, pare. Lascia quella spada, prima di tranciarti qualcosa che prima o poi potrebbe servirti, e spiegami come mai sei ancora qui: non è mai successo che ti fermassi per più di una settimana, e ora sei qui da quasi un mese. Cos’è successo?- -Lo sai.- rispose Chad riponendo la spada –Taylor.-,,
Genere: Romantico, Avventura, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Strani ritrovamenti

   Durante l’assenza di Troy fu Erik a prendere in mano le redini degli scavi. Aveva sempre avuto una certa attitudine al comando, fin da bambino, per via della sua innata testardaggine, tuttavia non aveva l’aspirazione di diventare capo: il suo lavoro, così come la sua vita, lo soddisfaceva così, completamente immerso nel suo elemento, ossia la storia medievale, senza doversi occupare troppo spesso di questioni legali o finanziarie.
   Il primo giorno trascorse tranquillamente, tanto che nessuno tranne Taylor e Martha dovette tornare a lavorare dopo cena: e anche loro lo fecero senza che fosse necessario, per propria volontà.
   Il secondo giorno mentre Erik, assistito da Chad, era impegnato a raccontare ad un gruppo di turisti la storia di LaRoque e di Lady Gabriella, il suono acuto e fastidioso dell’allarme risuonò a qualche sito di distanza da quello principale, dove si trovavano.
   -Scusate, abbiamo un’emergenza.- disse ai turisti. Poi, lasciandoli lì a domandarsi cosa potesse significare in campo archeologico un’ “emergenza”, si allontanò seguito da Chad verso il punto da cui proveniva il suono dell’allarme.
   -Che succede?- domandò Chad a Joaquin quando lo raggiunsero sul posto, dove una decina di laureandi diretti dai laureati erano già al lavoro.
   -Una frana ha aperto un passaggio per una grotta sotterranea.- disse Joaquin col suo marcato accento francese.
   Immediatamente anche Taylor fu sul posto, e con lei arrivarono Martha e Kelsie, che trasportavano due elmetti e delle torce.
   Erik e Taylor si infilarono gli elmetti e le imbracature, alle quali agganciarono una corda. Joaquin nel frattempo aveva portate due carrucole, a cui vennero agganciate le corde mentre Kelsie faceva febbrilmente il punto della situazione –Da ora legalmente avete dieci minuti per controllare che il sito non sia stato inquinato. Ricordate di tenere bassa la voce, di muovervi con cautela, di non lasciare nulla nella caverna e di…-
   -Si, si, lo sappiamo.- la interruppe Taylor –Scendo io per prima.-
   -Fai attenzione.- le raccomandò Chad mentre l’aiutava a sistemarsi in modo da poter scivolare comodamente nella cavità che la frana aveva formato.
   -Tranquillo.- sorrise lei, poi si calò decisa nella caverna sotterranea, subito seguita da Erik.
   Scivolarono lentamente nell’ambiente buio e umido, dall’aria pesante. Le loro torce illuminarono le pareti di pietra, rivelando un luogo irreale ma bellissimo che poteva essere una chiesetta o una cappella.
   -Dio Erik, ti rendi conto? Siamo i primi ad entrare qui dentro da… da qualcosa come seicento anni!- esclamò Taylor emozionata.
   -Oh Dio… guarda!- esclamò Erik con entusiasmo, correndo verso un angolo ed inginocchiandosi, dimentico dell’avvertimento di Kelsie di muoversi con cautela. Come diretta conseguenza, zolle di terra e sassolini crollarono dal soffitto.
   -Vuoi farci finire sepolti vivi?- lo rimproverò Taylor.
   -Non essere così pessimista e guarda qui: tela cerata! E dentro ci sono delle pergamene!-
   -Oddio…- esalò Taylor prendendo un sacchetto sterile e porgendolo velocemente ad Erik –Non possiamo aprirle ora, mettile qui… fantastico…- commentò, poi riprese a guardarsi attorno –Guarda lì!- esclamò vedendo un affresco raffigurante la Vergine Maria, rovinato da una causa senza dubbio non naturale: sembrava fosse stato preso a sprangate –Quale… quale schifoso figlio di puttana può aver fatto una cosa del genere? Rovinare di proposito un affresco così…-
   Immediatamente, un tonfo sordo li fece sobbalzare, ed entrambi si voltarono di scatto verso l’apertura da cui erano entrati: stava crollando.
   -Merda! Andiamo!-
  Corsero alle corde, da cui si erano sganciati per muoversi più liberamente. Uno scintillio a terra, in un angolo, attirò l’attenzione di Erik.
  -Cristo…- imprecò. Lasciò la corda e corse verso il punto che aveva avvistato, per poi afferrare l’oggetto che aveva attirato la sua attenzione.
   -Erik, che fai? Sbrigati!- chiamò Taylor, che era già stata tirata su e stava per uscire.
   L’uomo si infilò in tasca l’oggetto senza nemmeno guardarlo e corse alla sua corda –Tirate!- esclamò agganciandosi, e in breve si trovò fuori, accanto a Taylor.
   La situazione si calmò dopo pochi minuti, ed Erik si spostò un po’ dalla folla per guardare cos’era l’oggetto trovato.
   Lo tirò fuori dalla tasca e rimase paralizzato dalla sorpresa.
   -Tu sei… sei pazzo!- sbottò Taylor avvicinandosi ad Erik assieme a Chad –Hai rischiato di finire…-
   -Guarda.- la interruppe lui porgendole l’oggetto –Sai cos’è?-
   -Direi… una lente. Una lente bifocale… non sapevo che portassi gli occhiali.-
   -Non li porto. L’ho trovata nella caverna, è questa che sono tornato a prendere.- disse Erik –Le lenti bifocali sono state inventate nella seconda metà del XVII secolo. Ne avevi una nello zaino? Magari hai dimenticato una tasca aperta o…-
   -Mi stai accusando di aver inquinato il sito?- domandò Taylor incredula.
   -No, no! Voglio solo capire com’è possibile che ci fosse una lente del diciassettesimo secolo in un monastero crollato nel 1357!-
   -Potresti averla persa tu! Io non avevo con me nulla del genere!-
   -Non ti sto accusando di nulla, Taylor! Un errore può capitare, ho controllato anche il mio zaino, ma non c’erano tasche aperte.-
   -Ok, ok, scusa… potremmo farla esaminare da Kelsie. Intanto, dovremmo dare a Martha i documenti per essere certi che siano originali, così poi li puoi tradurre.-
   Così fecero: se la lente si fosse dimostrata nuova, era assai probabile che i fondi subissero un serio calo, ma non potevano correre rischi.
   Quella sera Erik, Chad e Taylor andarono a cena con Sharpay in un locale che la ragazza aveva scoperto pochi giorni prima, non molto lontano dal sito. Riuscirono ad ordinare delle birre e il primo, ma ebbero a malapena il tempo di assaggiarli che la ricetrasmittente di Erik emise un suono prolungato.
   -Che succede? Passo.-
   -Erik, sono Martha. Dovreste tornare immediatamente. Passo.-
   -Perché, cos’è successo? Passo.-
   -No, venite, dovete vedere. Ma sappiate che se è uno scherzo non lo trovo affatto divertente. Passo e chiudo.-
   -Qualcuno di voi ha fatto uno scherzo a Martha?- domandò Erik un po’ stranito. Tutti scossero il capo –Beh, meglio andare a vedere.-
   Pagarono e uscirono, guardando con desiderio i piatti ancora pieni che erano stati costretti ad abbandonare. Sharpay andò con loro, poiché si era già stufata di stare da sola, ora che Troy se n’era andato, e raggiunsero il casale in cui avevano sistemato i laboratori in meno di mezz’ora. Entrarono nel laboratorio di Martha, ed insieme a lei trovarono Kelsie.
   -Che succede?- domandò immediatamente Taylor.
   -Beh, inizio io.- decise Kelsie –Ho esaminato la lente che avete trovato. Ecco, guardate le immagini…- passò ai tre alcune diapositive che rappresentavano particolari della lente ingranditi –Vedete quelle macchie bianche? Sono colonie di batteri. Ce n’erano abbastanza per una datazione, così l’ho eseguita. Pare che risalgano ad un periodo compreso tra il 1300 e il 1400, all’incirca.-
   I cuori di Erik e Taylor persero un battito –Questa è… una scoperta sconvolgente! Significa che le lenti bifocali sono state inventate secoli prima di ciò che si pensa!- esclamò Taylor emozionata.
   -Ecco gli occhiali.- esclamò Joaquin entrando nel laboratorio con in mano un paio di occhiali che Chad riconobbe immediatamente –Sono gli occhiali di riserva di Troy, a che ti servono?-
   -Per rispondere a questa domanda, dovete sapere cos’ho scoperto io. Ho esaminato le pergamene una alla volta, come faccio sempre.- iniziò a raccontare Martha –Le ho tradotte e fotografate, ecco le immagini…- ciccando su un tasto del computer, fece comparire sullo schermo le fotografie dei documenti –Ho datato la pergamena e l’inchiostro usato: entrambi risalgono al 1357, con un errore massimo di 48 anni, in più o in meno.-
   Tutti annuirono, senza capire quale fosse il problema.
   -Poi, ho notato questo.- pigiando una breve sequenza di tasti, Martha ingrandì una parte della pergamena centrale.
   Immediatamente, tutti ammutolirono leggendo la scritta che era comparsa sullo schermo.

Aiutatemi.
Troy Bolton, 04-07-1357

____________Nota di Herm90
Ed ecco il secondo capitolo di questa ficcy che, vi avvertò, sarà parecchio strana, come potete già intuire dall'ultima parte del chap...
Grazie: heiling fur himmer (hai indovintao brava! L'ho rivisto l'altro giorno e, oltre ad essere rimasta irrimediabilmente affascinata da Andrè Marek, lo sono stata anche dalla storia^^), armony_93 (non riesci a scrivere? mi hai appena aggiornato due ficcy^^ dai che sono periodi lo sai!), Vivy93 (sono contenta che ti piaccia e anche perchè mi hai "perdonato" quella cosa che sai e che non diciamo, sennò roviniamo la sorpresa^^), Jud_91 (XD già proprio Indiana Jones XD pensa che nel film doveva essere un vecchietto... ma ho pensato a te e l'ho ringiovanito^^) e scricciolo91 (XD cos'è che non hai capito?^^ no, perchè il prossimo chap sarà piuttosto complicato, quindi se devo spiegarti qlcs io sn qui basta ke mi contatti^^)...
e ringrazio anche la mia sister e la mia Veve, anche se non mi hanno lasciato recensioni so che l'hanno letta^^
VVTB a tutte!

  
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