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Autore: voiangel    01/02/2014    2 recensioni
[Hunger Games][Hunger Games][Hunger Games]Un amore nato anni fa e fruttato grazie a due giovani innamorati.
Un amore che non può essere spezzato da una rivoluzione,tanto meno dalla distanza.
Sono sopravvissuti e per la prima volta la fortuna li ha assistiti.
'May the odds be ever in your favor'
'Stay alive.'
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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Haymitch era tornato nel distretto 12. 
Nella sua casa,grande e piena di liquore bianco. 
Era vicino a Katniss e Peeta,probabilmente gli ultimi amici che gli erano rimasti.
Più che amici erano diventati ormai dei figli. Haymitch infatti,dai figli dei suoi vincitori,era chiamato nonno.Solo questo riusciva a colmare il vuoto che gli dilaniava il petto.Di giorno in giorno.Ciò era quasi palpabile quando si trovava coi sventurati amanti.Spiegava tutto convincendosi che fosse dovuto al senso di colpa che provava nei confronti di entrambi,per aver lasciato il ragazzo in mano a Capitol City,che lo aveva depistato.Ma sapeva bene che non era così. 
Ogni volta che si sedeva e che per la rabbia di non essere in pace con se stesso scagliava un pugno al tavolo,sentiva una vocetta stridula e dall'accento bizzarro trillare "Attento!Quello e' mogano!".Ogni volta che si trovava a bere si ricordava della caduta sul palco,quando aveva cercato di scoccare un bacio sulla guancia della donna alta e slanciata che stava per annunciare chi sarebbe andato a morire in quell'Arena che tanto odiava. Ogni volta che si trovava a piangere pensava che lei non poteva farlo,altrimenti il fard e gli innumerevoli strati di trucco sarebbero andati a rovinarsi. 
Per tanti anni aveva condiviso le stesse emozioni con Effie,che ora che non sapeva cosa provava,sentiva di non essere completo.Forse non era completo semplicemente per la sua mancanza.Mancanza che dopo mesi era diventata insopportabile.
Il petto sembrava starsi aprendo in due.Il cuore sembrava ribellarsi a quella casa.I suoi arti dolevano sulla poltrona che ormai aveva preso la sua forma.
Non aveva nessuno da stuzzicare,nessuno su cui porsi domande,nessuno che capisse davvero ciò che provava.Aveva una bella casa,certo,aveva liquori,aveva vicini coi quali ridere e scherzare.Aveva una vera e propria famiglia.
Katniss,Peeta e i loro bambini erano la sua famiglia. 
I familiari di Peeta erano morti. 
Katniss non aveva nessuno nel distretto 12.
I loro figli non avevano nonni o zii o cugini.Ma tutti e quattro sapevano che potevano contare su Haymitch,e che nonno Haymitch poteva contare su loro.
Però mancava sempre qualcosa,come una bella foto ma a cui manca per qualcosa che possa renderla bellissima.E quella cosa si cerca scrupolosamente.Sembra essenziale.
Sembrava che senza quel dettaglio quella foto fosse solo uno dei tanti quadri inanimati di Peeta. Per questo avrebbe preso quel treno per Capitol City,quella che per lui era l'ultima volta. Effie non avrebbe mai rinunciato alle comodità della Capitale,così si era convinto a salire su quel treno per raggiungerla e non lasciarla.
Dopo che la famiglia Mellark,con le lacrime agli occhi,disse addio al nonno,al loro amico,al loro mentore,ad un loro pezzo di cuore,Haymitch partì. 
Credeva che già sul treno sarebbe stato felice,ma poi iniziò a farsi le prime domande. 
E se lei ha un altro? Ho lasciato tutto quello che avevo,non sono nemmeno sicuro di trovarla.Se non la troverò continuerò a cercarla o torno al distretto 12? In che condizioni e' la città dopo la ribellione? E se non mi volesse là? 
Queste domande gli torturavano la testa,ma quando il dubbio fece spazio al dispiacere si rese conto che lui teneva davvero tanto alle persone che aveva lasciato. Ed era strano pensare di averle già lasciate quando in realtà non era nemmeno a metà strada.Così quel viaggio che immaginava felice,allegro,l'inizio di qualcosa di migliore,si trasformò in un incubo,pieno di insicurezze e domande.Era un po' come essere tornati nell'arena. Agli Hunger Games,dove non sai cosa succederà,potrai vincere o perdere,e se perderai cosa ti rimane?Katniss e la sua famiglia potrebbero decidere di raggiungere Gale nel 2,o la madre nel 13.A quel punto Haymitch Abernathy non avrebbe motivo di esistere se non per l'alcool che piano piano lo ucciderebbe comunque.Dopo circa un ora di viaggio,qualcuno gli porse del liquore bianco.
Senza nemmeno alzare lo sguardo lo impugno senza bere,fino a quando l'uomo davanti a se non si inginocchiò e con tono comprensivo lo spronò a bere.
L'immagine di Effie che disgustata se lo scrollava di dosso,il giorno della mietitura,lo incoraggiò a prendere un primo sorso.
L'immagine di Peeta che gli confida il suo amore per Katniss gliene fa mandare giù un secondo. 
Il terzo e' dovuto alla figura esile di Katniss,con le lacrime bloccate.Lo sta salutando con una bimba che le assomiglia tanto in braccio.E sta sussurrando qualcosa.Appena pare che un sorriso si sta per formare sul suo viso scoppia in lacrime. Haymitch dalle labbra capisce. 
"Felice viaggio,e possa la fortuna essere sempre a tuo favore, Haymitch.". 
Ed a quel punto il terzo e' seguito dal quarto,dal quinto,dal sesto,fino a quando non si trova la bottiglia vuota in mano.Meno di dieci minuti.Ci mette meno di dieci minuti per scolarsela.Meno di dieci secondi per addormentarsi subito dopo.Meno di dieci secondi per sognare.
Niente si muove nel suo sogno. Una donna alta e slanciata,dalla pelle bianca,dalle labbra a cuoricino,dagli occhi color ghiaccio contornati da ciglia rosa acceso,rosa acceso come il vestito.Corto e pomposo che la fa apparire un cupcake. La parrucca color platino con dei fiori rosa fa apparire il suo viso più luminoso.Dalle sue labbra incurvate in un radioso sorriso esce una vocina acuta,solito accento di Capitol City.
Lo chiama per nome.E la voce e' così reale che non può fare a meno di svegliarsi sul colpo.Quello che trova e' totalmente diverso da ciò che aveva sognato.
La seconda bottiglia era davanti a lui,stretta da due mani.La sua ed un'altra,femminile,dalle dita affusolate.
"Haymitch lascia la bottiglia,per favore." 
La voce dolce e limpida.
"Come fai a sapere il mio nome?" aveva chiesto l'ubriaco scocciato,sperando che la donna che aveva sostituito il portatore i liquore, ne andasse al più presto,lasciandolo in balia del mal di testa post alcool. 
"Haymitch se non lasci questa fottuta bottiglia te la apro in testa!" 
solo a questo punto Haymitch alzò la testa,per la sorpresa di quelle parole,ferme e decise,che nascondevano un pizzico di insicurezza.Come se anche la sola idea di mancare di rispetto a qualcuno,per qualsiasi causa,fosse inaccettabile.
I suoi occhi azzurri lo spinsero a esplorare più a fondo la figura alta e magra davanti a lui. 
Dei biondi e ondulati capelli le ricadevano sulle spalle,le sopracciglia color caramello perfette,la bocca carnosa e stranamente rossa,data l'assenza di cosmetici sul viso. 
Gli occhi azzurri e dolci erano contornati da ciglia lunghe.Il naso piccolo e gli zigomi rosei,ben definiti.Corpo lungo e magro,curve al posto giusto.Una canottiera bianca le copriva il busto e un paio di pantaloni neri,attillati e lunghi fino alle caviglie nascondevano le lunghe gambe.L'unico capo elaborato,i tacchi,anch'essi neri e vertiginosi.Totalmente nuova ma terribilmente familiare.
A quel punto l'uomo non pote' che mettere giù la bottiglia e dimenticare il contenuto di essa,concentrandosi solamente sulla donna,giovane e bellissima,un po' per cercar di ricordare dove l'avesse già vista e un po' per il fatto che guardandola il dolore al petto si attenuava in modo drastico.Questo fatto lo allarmava quanto lo affascinava.Stava per chiederle quando si fossero incontrati e come faceva a ricordarsi del suo nome ma la voce gli si spezzò in gola. La mano di lei sullo stomaco,pesante e goffa,lo aveva fatto sobbalzare dal dolore,e non appena la donna riprese l'equilibrio si girò verso l'uomo che l'aveva spinta,che ora riservava lo stesso trattamento ad altre ragazze che lo ostacolavano.Gli premette una mano sulla spalla e con voce calma annunciò "Prima le signore." solo allora Haymitch ebbe risposta a tutte le sue domande ma il doppio si insinuarono nella sua testa.
"Effie..." sussurrò come se qualcuno,sentendolo,potesse risvegliarlo da un bellissimo sogno. 
"Si?" rispose lei con naturalezza,ma una risposta non arrivò,così dovette continuare lei il discorso con "Haymitch,che ci fai sul treno per Capitol City?" 
a quel punto il moro sbatte' due o tre volte le palpebre,perplesso. 
"Cosa ci fai tu qua sopra?Non eri già la? E i tuoi bagagli? Che fine ha fatto la tua voce,il tuo accento,la tua parrucca,le tue unghie e il trucco e i vestiti?" si fermò per riprendere il fiato quando gonfiò i polmoni per continuare l'interrogatorio,ma una risata cristallina lo fermò. Quando Effie si fermò,con molta calma,gli riordinò le idee.
"Sono su questo treno in quanto ero venuta a cercarti al distretto 13 ma non c'eri ed ora stavo tornando alla capitale.
I bagagli sono a casa mia,ho deciso tutto d'un tratto di venire ed erano la mia ultima preoccupazione. 
La mia voce trillante mi aveva stufato,mi vergogno così tanto di venire dalle mie parti. 
Il trucco,nel 13 era solo d'impiccio per la pelle,quindi ho pensato bene di toglierlo in quanto al mio vestiario ho deciso di star comoda.L'altra domanda era...?" 
aveva detto il tutto senza smettere di ridere tra una parola e l'altra,così come fece Haymith poco dopo per ricordarle di parlare della sua parrucca.Lei aveva risposto che non l'aveva messa in quanto faceva troppo caldo per portarla e la gente del posto non la metteva,quindi sarebbe apparsa solo ridicola.
Si guardarono negli occhi per un po',scrutando l'uno i cambiamenti dell'altro. 
Effie era molto più bella,sembrava ringiovanita e,in un certo senso,finalmente umana. 
Haymitch era dimagrito,i capelli si erano allungati e la barba infoltita,sembrava essere sobrio nonostante i litri di liquore ingeriti.
"Oh,comunque io vivo nel 12,con i miei nipotini e i miei figlioli." aveva esordito all'improvviso il moro. 
"Nipotini?Figli?E chi altro c'e' nel 12?" chiese Effie tutto d'un fiato,come prima aveva fatto la figura massiccia di fronte a lei,così scoppiarono nuovamente a ridere. 
"Katniss,Peeta e i loro figli,si sai,sono un po' il nonno di famiglia.Solo che..." 
Paura.Ora nei suoi occhi alloggiava solo la paura.Paura di un rifiuto.Paura di perderla o di guastare il rapporto,ma in fondo c'era un motivo se lei l'era andato a cercare.Così si fece coraggio e continuò,beffardo come al solito. 
"non prenderlo come un insulto eh,non sto dicendo affatto che sei vecchia o che lo sembri,per lo meno non ora,ma credo che abbiamo bisogno di una nonna." e per l'ennesima volta la risata cristallina riempì oltre che le orecchie,anche la mente e il cuore di Haymitch. 
"Si?Quindi mi stai chiedendo di tornare in quel posto annerito dal fumo e deserta solo per giocare all'allegra famigliola?Con Peeta,Katniss,i pargoli e...te?" le ultime frasi erano state dette quasi con scherno,derisorie.
"Esatto.Ovviamente prima passiamo per casa tua.La bambolina non se ne può andare dal supermercato senza il suo kit,non credi?" 
"Hai ragione,quindi entro due giorni siamo di nuovo in partenza per il 12.Io e te,insieme." 
Si,Effie voleva andare in un posto deserto,completamente disintegrato dalle fiamme scaturite dai Pacificatori,coi teschi sulle strade e corpi in putrefazione ovunque solo per stare con la sua famiglia,solo per stare con Haymitch che quasi non poteva realizzare ciò che era appena accaduto.
I giorni successivi erano stati passati tra risa,battute e aneddoti squallidi che in qualche modo,l'ubriacone li faceva apparire divertenti.Non erano nemmeno mancanti pianti,un po' per la nostalgia,un po' per i ricordi del passato.Incredibilmente nemmeno carezze,coccole,abbracci e addirittura baci erano stati testimoni dei due giorni passati a Capitol City.Poi arrivò il momento di salire per la vera ultima volta sul treno di ritorno per il distretto 12.Stavano tornando dalla loro famiglia,dai loro amici,dal loro tutto,da tutto ciò che gli era rimasto.
Appena i due amanti entrarono nella casa del panettiere e della cacciatrice,due vocine acute intonarono in coro "E' tornato nonno Haymitch!". 
Ben presto Peeta e Katniss accorsero a braccia aperte,rischiando di urtare vasi e mobili.Solo alla fine del lungo abbraccio notarono che avevano aperto le braccia anche ad una ragazza a prima vista sconosciuta.Dopo un'attenta supervisione capirono che si trattava della frizzante Effie. Subito le domande arrivarono a raffica e dopo aver spiegato tutto non mancarono battutine e frecciatine.
"Quindi abbiamo una nuova nonna?" chiese perplessa quella che sembrava un piccola Katniss in miniatura. Tutti la guardarono sorpresa fino a quando non indicò il fianco di Effie. Sopra vi era poggiata una mano il cui braccio la circondava fin dietro la schiena. 
"Ebbene si,avete una nuova nonna.Ora si che siamo una vera famiglia."
sorrise Haymitch,e prima che Katniss potesse anticiparla Effie annunciò a gran voce 
"Haymitch e' sopravvissuto all'Edizione della Memoria,Katniss e Peeta a due edizioni degli Hunger Games,Peeta e' stato depistato,io sono scampata alle torture di Capitol City,il consiglio del vostro mentore e' stato utile alla fine e per una volta la fortuna e' stata a nostro favore.".
  
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