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Autore: Aine Walsh    01/02/2014    1 recensioni
Un lampo, un bagliore accecante, una figura vestita di scuro e lei scompare.
Via, non c’è più.
Sparita al di là di una parete fatta di mondi alternativi, impossibili.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io credo che per storie come questa Efp dovrebbe aggiungere l'avvertimento Deprimente. Perchè cose così fanno davvero venire la depressione.
(Bel modo di introdurre una propria fic, vero?)
Non so, mi è uscita e c'è. E sta rodendo il mio cervellino bacato D:
Ma voi potete benissimo ignorarla e salvarvi la pelliccia; anzi, fatelo.
Ascoltate questo mio consiglio, chiudete la pagina e non pensateci più.
Non rovinatevi il sabato sera leggendo le idiozie di una studentessa stressata, andate a fantasticare su Peter Capaldi, piuttosto.
Saluti e baci.
Via.
Sciò.









E onore e gloria ai coraggiosi che invece hanno deciso di disobbedirmi.
(Con tanto di perdono chiesto in ginocchio per tutta l'insensatezza presente in questa pagina)

A.
 
Quando una stella muore
E  mai nessuno sa come fa
quando una stella muore, 
che brucia ma non vuole. 
Un bacio se ne va, 
l'universo se ne accorgerà. 
Quando una stella muore fa male.

Un lampo, un bagliore accecante, una figura vestita di scuro e lei scompare.
Via, non c’è più. 
Sparita al di là di una parete fatta di mondi alternativi, impossibili.
Non era esattamente questo il finale che ti aspettavi da un viaggio durato quasi due anni. In realtà non ti aspettavi proprio una fine, non eri ancora del tutto preparato; sapevi che prima o poi lei ti sarebbe stata strappata via, scivolata tra le dita del Tempo, ma quel per sempre sussurrato dalla sua voce riusciva a rassicurarti, a illuderti per un po’ di non essere così solo come credevi.
Adesso non resta altro che un muro bianco, uno squarcio invisibile nel petto che si riapre con una fitta. Ci sei già passato tante di quelle volte che ormai dovresti esserci abituato, e invece no. Ogni perdita è una ferita in più che ti porti addosso.
Nessun saluto, nessuno sguardo complice, nessun sorriso ad increspare le labbra: solo un irreale quanto profondo ed opprimente senso di vuoto. Vuoto e nient'altro.
È come cadere, non sai spiegarlo diversamente: cadere, cadere, cadere, cadere senza mai arrivare. 
Così passi i giorni a seguire, lenti fino a sembrare interminabili, silenziosamente assordanti e pieni di pensieri caotici che ti attraversano la mente da un capo all'altro.
Se avessi avuto il tempo di salutarla, beh, sarebbe stato diverso. Te ne saresti fatto una ragione, ma così... nemmeno l'idea di saperla ancora viva, nonostante tutto, riesce a consolarti appieno.
Ammettilo, la verità è che non ti piace lasciare niente in sospeso.
E in effetti, ora che ci pensi, forse potresti... forse un modo c'è. Forse puoi ancora riscrivere la fine a tuo piacimento, chiudere definitivamente i conti.
Dirle quello che entrambi sapete già da un po'.
Perchè, riflettendoci bene, di soli ce ne sono a migliaia nell’Universo, ma di Rose Tyler…
Di Rose Tyler ce n’è una sola.
  
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