Questo Missing moment è ambientato un
anno dopo First Mission.
SHIELD
-Il vostro nome è Riley e Julian O’Bennon, siete
sposati da quattro settimane.-
Anche se non lo sta guardando Noelle è certa che
Clint stia lottando per non sbottare a ridere.
Stringe i pugni, preme le labbra una contro l’altra e lo sguardo di Fury si fa più pericoloso. Di certo si sta già pentendo di
aver pensato a loro due per la missione.
-Avete capito?-
-Certo, dobbiamo far finta di essere sposati.-
-DI NON FARVI SCOPRIRE IDIOTI!- La voce
di Fury sale di un ottava e la vena sulla sua fronte,
quella della rabbia come l’ha ribattezzata Noelle, si
gonfia e freme tirando la pelle sottile - E’ una missione molto importante.-
-Certo signore.-
Noelle passa il palmo della mano sotto la punta del
naso. E’ passato un anno da quando è stata costretta, a forza praticamente, ad
entrare nello SHIELD come agente e il suo livello è poco più alto di quello di
una normale segretaria. Anzi, Darcy ha permessi di
accesso che lei nemmeno pensava esistessero.
-Perché io?- chiede dopo qualche secondo.
L’occhio buono di Fury si appunta immediatamente sul
suo viso.
-Non sarebbe meglio Natasha per un lavoro da spia
come questo?-
-Ce la vedi l'agente Romanoff a fare la mogliettina
devota e innamorata di Barton?-
Noelle osserva il livido che sembra storcere la bocca
di Clint che la guarda con la coda dell’occhio -No, effettivamente no.-
Bethesda (Maryland)
(prima
settimana)
E’ un tic che
hanno un po’ tutti gli sposi novelli gli hanno detto. Girarsi la fede attorno al
dito, giocarci, per prenderci confidenza. Clint on ricorda che fine abbia fatto
la sua di fede nuziale, quella con l’incisione Clint e Barbara seguita dalla
data del loro matrimonio, potrebbe averla buttata o potrebbe essere sul fondo
di qualche cassetto.
Scrolla la testa, scacciando il pensiero, rilegandolo in quel posticino del suo
cervello in cui non guarda mai e si china per abbracciare lo scatolone e
tirarlo a sé da cassone del camion. Si
volta e Noelle,
sulla porta di casa, i capelli color miele freschi di parrucchiere che
risaltano agli ultimi raggi del sole che muore
soffocato dal Fimbulvetr, soffia un bacio verso di lui sulle punta delle dita.
Sono una coppietta giovane e innamorata, è quella la loro copertura, ma non può sentire un certo nodo
di imbarazzo stringergli la bocca dello stomaco. Non è più abituato a certe
dolcezze.
-Ti ho imbarazzato pasticcino?-
-Fottiti Stark.-
Noelle osserva il camion dei traslochi borbottare lungo la salita e
poi sparire dietro l’ultima casa della via. Sospira e si volta chiudendosi la
porta alle spalle. Clint è chino su uno degli scatoloni che a turno hanno
portato in casa e dopo un momento di
ricerca, tira fuori una maglietta e un pantalone di tuta.
-Che fai?- gli chiede.
-Mi cambio.-
Noelle si gratta il mento dubbiosa mentre Clint si
tira su dai calcagni. Ora che ci pensa è la prima volta che vive sola con un
uomo .
-Che c’è?- le chiede Clint sbottonandosi la camicia a occhi bassi.
-Siamo sposati.-
Clint alza il capo.
-Questo comporta che fuori di casa ci comportiamo in un certo modo.-
Clint sorride divertito e Noelle è convinta di stare
arrossendo -Che c’è? Ti imbarazza l’idea di dovermi dare qualche bacetto?-
Noelle non lo ammetterà mai, ma Clint ha colpito nel
centro. Storce il naso, voltando la testa mentre Clint la osserva a occhi
socchiusi - Beh, spera che non ci mettano delle cimici in casa per assicurarsi
che siamo davvero una coppia di sposini novelli.-
Noelle corruga la fronte - Perché?-
Clint ridacchia infilando la maglietta - Perché saresti costretta a darmi altro per mantenere la copertura.-
Noelle ci mette qualche secondo per capire a cosa
Clint si riferisca -NEANCHE MORTA!-
-Non hai
freddo?-
Noelle raccoglie le gambe al petto e cerca di
avvolgersi il più possibile nelle coperte. Ostinata scrolla la testa - No
affatto.-
-Domani ci attaccheranno i riscaldamenti.-
Il materasso, poggiato a terra nel bel mezzo della stanza ingombra di
scatoloni, pende leggermente dalla parte di Clint. Noelle
cerca di spingersi ancora di più verso il bordo, per mettere più spazio
possibile fra di loro
-Ti assicuro che se ti avvicini un po’ non ti faccio la mano morta, e poi stai
più calda.-
-Ti dico che sto bene così, grazie.-
-Non ti facevo così delicata.-
Noelle borbotta a fargli il verso contro i pugni che
ha portato di fronte alla bocca.
- E nemmeno così infantile.-
-Dormi Barton.-
Clint sbuffa girandosi. A pancia all’aria, infila le mani sotto al cuscino e
chiude gli occhi. Noelle è convinta che stia dormendo
da parecchio quando si volta finalmente
verso di lui e gli si avvicina piano per non svegliarlo. Gli appoggia la testa
sul petto, e chiude gli occhi, sospirando grata per il calore che emana.
Clint sorride al pizzicore dei capelli della ragazza sul collo e sul mento.
E’ strano, ma potrebbe abituarsi.
(seconda
settimana)
-Sei nudo!-
-La doccia non si fa vestiti.-
-Sei nudo,cazzo!-
Clint ridacchia mentre Noelle cerca di trovare a tentoni la porta del bagno
- Hai già visto Bruce. Ti mancano Steve, Thor e Natasha
per finire la pagina dei Vendicatori.-
-Sei uno stronzo, perché mi hai detto che potevo entrare?-
-Perché non mi imbarazzo facilme… Attenta allo
stipite!-
Noelle si
porta entrambe le mani alla fronte dolorante e Clint sbotta a ridere voltando
la testa.
-Fatta male?- le chiede
-Ti ucciderò nel sonno Barton, quando è vero Dio.-
-Non fare tanta scena, ho visto come mi hai guardato.-
-Come ti avrei guardato?- Noelle si gira verso di lui
tenendo il palmo della mano destra premuto sulla fronte e gli occhi ben chiusi.
-Come una a cui si sono appena allagate
le mutande.-
-SEI UN PORCO!-
-Che coppietta
deliziosa.-
Noelle sorride stringendo le braccia attorno ai
fianchi di Clint e questo le passa un braccio attorno alla vita. Nessuno dei
due ha idea quando finirà la processione di vicini felici di dare loro il
benvenuto nel quartiere, ma entrambi sono più che lieti di avere roba da
mangiare per almeno una settimana.
-E ditemi ragazzi, da quanto siete sposati?-
-Da poco.- risponde Noelle - Quattro settimane.-
-Siamo freschi di Luna di Miele.- conferma Clint poggiandole un bacio fra i
capelli.
La vecchietta stritola quasi il
vassoio che ha fra le mani mentre
squittisce in preda ad un eccesso di adorabilità. Grassottella, bassina e con gli
occhiali, a Noelle ricorda un casino a Nonna Papera
-Sono proprio contenta.- allunga il vassoio verso Noelle - Dovete venire a prendere un tea, io e a mio marito Rupert saremmo felici di avere
la vostra compagnia.-
-Che idea carina,verremo di sicuro non è vero Julian?-
-Certo Riley.-
La porta si chiude e Noelle si volta come una vipera
verso Clint -Mi hai toccato il culo per tutto il tempo.-
Clint incrocia le braccia dietro la testa mentre torna alla televisione -Non ho
resistito, è così paffuto.-
-Sei un porco!-
-Me lo hai già detto.-
-Lavori lì.-
-Già.-
Clint abbassa gli occhiali da sole sul naso mentre Noelle allunga il collo come se cercasse di vedere
oltre le mura della fabbrica a picco sul fiume -Non è un po’ troppo un lavoro
di spionaggio come il nostro per una fabbrica che conterà un centinaio di
operai?-
-Non è la fabbrica in sé per sé ad essere importante Noelle,
ma il suo proprietario.-
Noelle si volta verso Clint mentre il semaforo sopra
di loro finalmente scatta passando dal rosso al verde.
-Chi è?-
-Kingpin.-
-Perché a me Fury non l’ha detto?-
Clint nota con la coda dell’occhio la posa offesa di Noelle,
sorride cambiando marcia - Sei un ingegnere, non una spia.-
-E allora perché mi ha mandato qui con te? Non poteva mandarci con
qualcun’altra a far la parte di tua moglie?-
-Non sarei stato credibile con qualcun’altra.-
(terza settimana)
-Che diavolo
stai facendo?-
-Guardo un film.-
Clint storce la bocca alla vista della scena truculenta che si sta consumando
sullo schermo della tv. Scavalca la spalliera del divano e piomba seduto
accanto a Noelle - Sì, ma che senso ha vedersi un
horror se ti tappi gli occhi alla prima goccia di sangue?-
Noelle infila la testa fra la spalliera del divano e
il braccio sinistro di Clint, appendendosi con entrambe le mani alla sua felpa.
Clint non riesce a non ridere mentre allunga i piedi sul tavolinetto di fronte
al divano.
Non ricorda quando è stata l’ultima volta che ha passato una serata con
qualcuno a guardare semplicemente la televisione.
-Ti dai al giardinaggio?-
Noelle alza il viso
dal cespuglio di lavanda con cui sta combattendo da tutta la mattina e
sbuffa, passando il dorso della mano sulla fronte. E’ passato quasi un mese che
va avanti quella falsa vita matrimoniale e senza armature da sistemare o da
collaudare, sta rapidamente scivolando verso uno stato di follia che l’ha resa
quello che ha sempre odiato: Una perfetta donnina di casa superefficiente tutta
votata al bene della casa e del marito.
Dopo aver svolto ogni tipo di lavoretto possibile in casa, dal lavare le tende
al lucidare l’argenteria, si è ritrovata, senza sapere come , intenta a cercare
di dare una sistemata al giardino.
Il fatto che non rimarrà ancora per
molto in quella casa è secondario.
-Non so che fare per passare il tempo.-
Clint si siede sui calcagni accanto a lei - Potresti fare come tutte le donne
sposate di certo medio-alto della periferia
americana.-
-Ovvero?-
-Ubriacarti dalla mattina alla sera.-
Noelle si alza per seguire Clint in casa, e sorpresa
osserva il pacchetto che quello le porge dopo essersi liberato dalla giacca.
Allunga entrambe le mani e curiosa ci guarda dentro.
-Meringhe.-
-Ho notato che ti piacciono.-
Noelle ne tira su una felice e se la porta alla
bocca. Ne stacca un morso e lo lascia sciogliere sotto la lingua -Mia madre me le comprava sempre la
domenica.-
Clint sorride a quell’espressione allegra e senza rendersene conto porta una
mano sul viso di Noelle e con il pollice sfrega il
baffo di terra che lo sporca. La ragazza gli lancia uno sguardo da sotto in su
a bocca piena e Clint ritira immediatamente il braccio arricciando il naso.
Per qualche strana ragione, ha avuto la sensazione di aver appena vissuto un
momento un po’ troppo intimo.
(quarta settimana)
Nell’ultimo mese Clint ha dormito poco e male. Spaventato dall’idea di
avere qualche incubo con Noelle accanto ha cercato di addormentarsi sempre dopo di
lei e di svegliarsi prima.
Per questa ragione Noelle sussulta terrorizzata sotto
le coperte alla presa ferrea attorno al
suo braccio sinistro. La sveglia sul comodino batte le quattro del mattino e
per un momento, intontita dal sonno com’è, il primo pensiero che le attraversa
la testa è che qualcuno sia penetrato in casa per ucciderli nel sonno.
La luce dei lampioni filtra dalle serrande lasciate lasche e Noelle, dopo aver
preso coraggio , deve sforzarsi poco per capire che è Clint quello che le ha
afferrato il braccio e sta stringendo così forte da farle male.
-Clint?- sussurra.
Clint affonda con più forza le dita nella sua carne e Noelle
morde un labbro per soffocare un gemito di dolore - Clint.-
Si gira verso di lui, alza una mano come per svegliarlo, ma quando arriva a stringergli la spalla, invece
di scrollarlo, lo spinge verso di sé per fargli appoggiare la testa sul suo
petto.
-Sssh, è un brutto sogno. Un brutto sogno.- mormora
carezzandogli la nuca.
La presa sul suo braccio si allenta gradatamente, Clint sospira contento
sfregando il viso contro il suo collo e Noelle chiude
gli occhi appoggiando il mento fra i
suoi capelli. Quando la mattina dopo Clint si sveglia sono ancora abbracciati,
non ha idea di cosa sia successo, ma nota che Noelle
sembra sentire dolore a usare il braccio sinistro.
-Che hai fatto?- le chiede.
-Niente ho sbattuto.-
Noelle è appena
uscita dal supermercato quando, con la coda nell’occhio, nota un uomo saltare in sella ad una motocicletta
posteggiata poco lontano e incurante delle urla dei ragazzi radunati poco
lontano partire a tutto gas verso di lei.
-Sai andare in moto?-
-Barton ho la faccia di una che ha mai visto una
moto?-
-Ovviamente no. Metti il casco.-
Noelle solleva la gamba sinistra oltre il sellino
della motocicletta e passa le braccia attorno ai fianchi di Clint dopo aver
stretto la cinghia sotto al mento. Non è mai andata in moto e non riesce a
trattenere un urlo quando la sente
scattare sotto il sedere con talmente tanta forza da rischiare di farla finire
per terra.
-Mi hanno scoperto.-
-Come hanno fatto?-
-Sai com’è, non sono riuscito a
inventarmi una balla valida da giustificare la mia presenza nell’ufficio del
capo con le mani nella sua cassaforte.-
Noelle volta il capo per guardarsi alle spalle. Un
uomo su una motocicletta li sta inseguendo con un espressione di furiosa
determinazione dipinta sul viso.
-E quello?-
-E’ qui per ucciderci, tieni giù la testa.-
Noelle non
ricorda di aver mai avuto così paura in tutta la sua vita. La moto sfreccia fra
le auto incurante di ogni norma
stradale. Si infila negli spazi fra un
auto all’altra, sgusciando agile. Noelle non hai mai
visto nessuno andare in moto come Clint, di questo ne è sicura.
-Dove hai imparato?- urla.
-Talento naturale.-
La moto salta e scivola di traverso lungo la balaustra di una ampia scalinata
in pietra che collega i due piani della piazza principale. Noelle
strizza gli occhi e prega ardentemente che qualcuno li stia riprendendo perché
deve essere una scena epica a guardarla dal di fuori.
-CLINT!-
-Sta tranquilla.-
La moto compie una brusca inversione di
marcia. Noelle si rende a malapena conto che Clint
sta andando incontro al loro inseguitore, gli spari la fanno gridare e il
sussulto che sente venire dal corpo contro il suo le gela il sangue nelle vene.
-CLINT?-
-Sto bene. Sto bene.-
Noelle si sposta di lato per guardarlo in viso, gli
appoggia per istinto una mano sulla coscia e
la ritira immediatamente - Sanguini.-
-Un colpo di striscio.-
-Ferma la moto.-
-No.-
-FERMA. LA . MOTO.-
Noelle si sfila
la giacca a strattoni, poi la felpa e
con i denti strappa una manica. La gira
attorno alla coscia di Clint che serra la mascella infastidito.
-Possibile che tu ti faccia sempre male?- gli chiede.
Clint corruga la fronte, solleva la
manica sinistra della maglietta di Noelle e
costernato osserva i lividi violacei sulla pelle chiara.
Sono impronte di dita. Le sue dita.
-Che…-
-Non mi fa male.-
-Te l’ho fatto io.-
-No.-
-Noelle, e successo l’altra notte, vero?-
-Sì, ma non fa nulla.-
-E’ per questo che eravamo abbracciati… Ho avuto un incubo. Mi stavi consolando.-
-Ne avevi bisogno.- Lo sguardo di Noelle indugia sul
viso di Clint –Sembravi così spaventato. Ho sentito il bisogno di consolarti.-
Si tira indietro imbarazzata e torna a stringere la manica della felpa sopra
alla ferita, Clint preme le labbra una contro l’altra, afferra il viso della
ragazza fra le mani e lo solleva.
Sarebbe così facile amarla. Così semplice.
-Grazie.- mormora - Non mi ricordo quando è stato l’ultima volta che qualcuno
ha fatto una cosa così carina per me.-
Noelle abbassa lo sguardo, imbarazzata e Clint la
lascia andare.
Sarebbe facile, ma non giusto.
-Chiamiamo gli altri, facciamoci venire a prendere.-
-Hai trovato quello per cui ci hanno
mandato qui?-
Clint apre la giacca e sfila un cartellina ripiegata - Voilà.-
Passa un braccio attorno alle spalle di Noelle che si
sobbarca buona parte del suo peso per tirarlo su.
-Spero che ci manderanno altre volte in missione assieme.-
Clint sorride - Anche io.-
FINE CAPITOLO:
Può esserci amore senza esserci una coppia. Clint a modo suo è innamorato di Noelle, ma nel
modo in cui si ama la donna che si
vorrebbe a fianco per la vita come compagna e madre dei propri figli e per Noelle è lo stesso, ma lo si vedrà in un altro missing moment della serie. E’ un amore diverso, ma allo
stesso bello e onesto.
Spero che questo Missing Moment vi sia piaciuto, Ino chan.
DISCLAMERS:
L’inseguimento
in moto è ispirato al film The Bourne Legacy.
NOTE:
Kingpin, è un supercriminale tra i più feroci e pericolosi
dell'universo Marvel, che spesso si è scontrato con dei supereroi, in
particolare l'Uomo Ragno, Devil e Punisher.