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Autore: Fantasiiana    01/02/2014    5 recensioni
[Thaluke]
Non ho idea del perchè la mia mente abbia partorito un'idea del genere. Chiedo scusa in anticipo a chi leggerà, perchè diciamo che questa non è un OS del tutto normale...
E' ambientata parecchi anni dopo la battaglia contro Crono e... bè, Talia riceve una visita inaspettata.
Non so quanto ci capirete -perchè a dir la verità non ci capisco molto neanche io, rileggendola-
Forse non dovrei dire queste cose nella trama... Ma dettagli!
Diciamo che Talia e Luke hanno un'ultima occasione di dirsi tutto, prima che Luke se ne vada per sempre.
Un'ultima cosa: avete presente quando vi dico di non leggere perchè la maggior parte delle mie storie è uno sclero totale? Ecco, qui è uguale solo che lo sclero è uno sclero drammatico.
(Scusate, non è una "bellissima" intro, ma non le so fare D:)
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Castellan, Talia Grace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bianco come la neve, i ricordi e i fantasmi





Bianco. Neve. Inverno.
Camminava leggera tra gli alberi, la ragazza, l'arco teso, i sensi all'erta a cercare di captare ogni singolo movimento.
Bianco.
Non una ragazza qualunque. Talia. Talia Grace, orfana di madre. Talia la mezzosangue, figlia di Zeus. Talia, la ragazza trasformata in pino. Talia, la Cacciatrice. Talia, la luogotenente immortale. Già, era tante persone, Talia, ma in quel momento, solamente Talia.
Neve.
Erano trascorsi anni, ormai. Ma quando sei immortale è difficile tenere il conto del tempo che passava. Era diventata insensibile a quel lento scorrere. Ormai tutto si riduceva a cacciare, combattere, venerare, cacciare, combattere e venerare. A volte, persino il vivere non trovava spazio per inserirsi nella sequenza fredda che era la sua vita.
Inverno.
Era cambiata, nonostante tutto. Qualcosa si era rotto. Qualcosa era rimasto lassù, sulla vetta dell'Olimpo. Qualcosa era morto.
Una ragazzina di quindici anni, avrebbe detto un'estraneo. Nessuno avrebbe immaginato che lei, in realtà, era molto più che quello. Tutto si era bloccato appena prima di varcare la soia dei sedici. La sabbia aveva smesso di cadere, pietrificandosi in eterno, ma la clessidra aveva continuato a corrompersi, ad invecchiare, segnata dal tempo. E così lei era. Non importava quanto fingesse di essere forte, spensierata e felice. La tristezza rimaneva, in quella mente che continuava a invecchiare. Ma andava bene così. Ormai ci aveva fatto l'abitudine. Ormai aveva accettato la sua condizione e quella tristezza, prima dolorosa e assordante, era diventata un'amica fredda e silenziosa, che nonostante tutto le faceva compagnia nei momenti di solitudine come quello, in un assoluto miscuglio di tristezza, dolcezza e masochismo.
-Capitano- la chiamò una Cacciatrice.
Si voltò guardandola torva. -Quante volte ti ho detto di non chiamarmi Capitano, Karen?
La Cacciatrice si irrigidì. -Mi scus... Ehm... Scusami, Talia.
-Bene!- si complimentò Talia, con un sorriso tirato. -Dimmi, cosa c'è?
-Alcune... Alcune di noi credono che il mostro possa essersi diretto ad ovest, e non a sud.
-Bene, allora andate ad ovest.
-Tutte?
-Esattamente. Io continuerò a sud. Ci rivediamo qui tra un'ora. Se non trovate nulla e siete sicurissime che non ci sia motivo di continuare per la vostra direzione, cerceremo nelle altre, intesi?
Tutte annuirono.
-Bene. Ora andate- le congedò e in meno di qualche secondo fu di nuovo sola.
Odiava essere chiamata Capitano. Lei non era un'autorità a cui si doveva portare rispetto. Era solo Talia. Una come tante. Le Cacciatrici l'avevano imparato presto, eccetto Karen, ma ad una novellina si perdona tutto.
Procedette spedita, Talia, come se stesse danzando, definitivamente sola.
Non una mosca, non un fruscio, nulla si muoveva e interrompeva quella calma innaturale. Nemmeno le urla dei bambini che animavano la zona più frequentata di Central Park.
Il mostro era fuggito non appena le Cacciatrici erano arrivate, immergendosi tra quella vegetazione dove nessuno arrivava a spingersi. Nessuno tranne loro.
E ora gli davano la caccia, le seguaci di Artemide. Senza sosta, senza fermarsi, perchè è questo che fanno le Cacciatrici, per l'eternità.
Ad un tratto, una foschia trasparente emerse dalla neve, appena visibile tra tutto quel bianco. Il gelo aumentò. Una presenza poco lontana, alle spalle.
Talia sapeva cosa stava succedendo. Impari molto al seguito di Artemide...
Immaginava che solo una persona potesse fare una cosa del genere. E non una persona qualunque.
Un sorriso amaro le increspò il volto, ma non si voltò.
-Ti sono sempre piaciute le entrate d'effetto.
-Vero.
Come suonava tranquilla la sua voce. Distante.
-Ma non c'è storia contro di me.
-Lo sospettavo.
Si voltò, la figlia di Zeus, con lacrime agrodolci a rigargli il volto.
-Dimmi... Perchè proprio adesso, dopo tutti questi anni?
Luke fece spallucce, in un gesto così naturale, così umano, che stonava con la sua figura incolore.
-Mi sono preso una pausa.
-Capisco.
Non capiva affatto, Talia, ma le emozioni erano un tale tomulto dentro di lei che non poteva fare a meno di rimanersene zitta, pur di evitare una scenata da Telenovela Argentina.
Troppo tardi per controllare le lacrime, ma poteva comunque provare a non urlare e a stentare calma e indifferenza.
Chi voglio prendere in giro?

Rimase immobile, a osservare il fantasma dritto davanti a lei, a qualche metro di distanza.
Era stato tante cose, Luke Castellan. Mezzosangue, figlio di Ermes. Compagno. Amico. Traditore. Eroe... E amore. Già, amore... L'unico.
-Talia.
Alzò la testa, la ragazza affranta. Non si era neanche accorta di averla abbandonata al petto, appesantita dai ricordi. Suonava incredibilmente dolce, il suo nome, ma così terribilmente amaro. Carico di amore, di speranza, e di sofferenza. E tra le sillabe pronunciate e i movimenti delle labbra e della lingua, una promessa mai mantenuta, infranta ancora prima della morte.
-Luke- rispose fredda.
-Perchè, Talia?
Silenzio.
-Perchè ti sei ridotta così?
Silenzio.
-Perchè non sei andata avanti? Perchè non hai dimenticato? Perchè non hai continuato a vivere?
-E perchè, tu, hai tradito? Perchè tu hai voltato le spalle alla nostra amicizia? PERCHE' TU HAI MANDATO A PUTTANE I MIEI SENTIMENTI? 
Aveva urlato. Non era riuscita a controllarsi. E allora aveva urlato. Con tutto l'odio che aveva covato nello stomaco, che aveva cercato di reprimere, che una volta era stato dolore. Odio per Luke, per i ricordi, per i sentimenti e per la sua debolezza.
Cadde in ginocchio, la Cacciatrice, come appesantita dalle lacrime che continuavano a sgorgare.
-Talia.
Alzò e trasalì, incontrando gli occhi freddi di Luke, vicinissimi, che un tempo erano stati azzurri come il cielo, che un tempo aveva amato e che continuava ad amare. Ma non erano più azzurri, quegli occhi, ma di un bianco trasparente come l'acqua, come il velo di trsitezza caduto nel suo cuore.
-Talia, smettila di torturarti, ti prego.
Silenzio.
-Talia, ti supplico. Rimpiango molto della mia vita. Rimpiango il tradimento, gli anni buttati a covare odio.
Silenzio.
-Rimpiango te. Di non esserti stato accanto. Di non averti amata abbastanza da mollare tutto...
Silenzio.
-Ma non rimpiango di averti liberata dalla mia presenza. Non rimpiango di aver lasciato questo mondo per purificarlo dalla mela marcia che ero.
-Quindi non rimpiangi di avermi lasciata sola, a lottare contro i miei sentimenti- lo interruppe la figlia di Zeus.
Silenzio.
-Per tanto tempo l'unico mio pensiero era stato vendicarmi degli dei, Talia. Ma prima di morire...
-Che cosa?- lo zittì bruscamente lei. -Che hai fatto? Mi hai pensata? Ti sei reso conto di amarmi alla follia? Hai avuto la grande rivelazione? Ti sei detto "Oh, se non avessi ascoltato Crono! A quest'ora, forse, Talia non sarebbe diventata una Cacciatrice, sarebbe ancora felice e magari avremmo potuto vivere insieme in una bella e dolce casetta di marzapane ai margini del bosco!"
-Ti sbagli su di me, Talia.
-Perchè sei venuto, Luke? Che cosa vuoi?
-Volevo chiederti perdono. In questi anni mi sono preso tempo per pensare, riflettere sui miei errori... Ho deciso di rinascere. In realtà, ci avevo già pensato prima di morire...
Silenzio.
-Ho chiesto un permesso speciale ad Ade, per risolvere i problemi che avevo causato e per salutare le persone che avevo ferito.
Silenzio.
-Ecco perchè sono qui, Talia. Voglio... Vorrei che tu mi perdonassi.
-Così avresti la coscienza a posto e saresti pronto a dimenticare tutto, vero?
-No! Cosa dici? Io...
-Sei patetico, Luke. E io sono stufa.
Si alzò e si voltò, ma Luke gli sbarrò la strada.
-Levati di mezzo, maledetto spettro!
-No. Se hai il coraggio, colpiscimi! Scaricami addosso tutta la tua rabbia, la tua frustazione! Forse così riuscirò a farmi perdonare!
-Non mi interessa della tua stupida e magica risurrezzione! Hai fatto male i calcoli se pensavi che bastasse presentarti qui, semplicemente, a sbattermi in faccia le tue colpe e i tuoi sentimenti! E i miei? Ai miei sentimenti ci hai pensato? Hai pensato a me? Troppo facile voltare le spalle ad una vita di sbagli e rinascere, illudendosi di cambiare, di vivere diversamente e diventare un altro. Le tue gesta rimarranno e con esse il dolore! Affronta la realtà e impara a conviverci. Il Tartaro sarebbe stata la scelta migliore per espiare le tue colpe!
Le faceva male la gola e le girava la testa. Avrebbe voluto sdradicare un albero, o gettarsi a terra ed urlare, urlare e urlare fino a scoppiare.
-Talia...
Di nuovo il suo nome veniva pronunciato con quel dolore... Quell'amore rimasto intatto anche dopo la morte. Fu allora che urlò. Urlò e si gettò a terra con le lacrime.
-Mi hai abbandonata, Luke! Mi hai... Mi hai ferita! Hai permesso che Crono distruggesse tutto, che io cambiassi e diventassi così! Hai permesso che mi consumassi poco a poco! Ti odio! TI ODIO!
-Talia.
Silenzio.
-Talia, dimenticami. Fallo per me. Vai avanti. Talia, ti prego. Io... Io ti amo.
Alzò la testa di scatto, la figlia di Zeus, gli occhi blu cerchiati di rosso.
-Come?
-Ti amo, con tutto il mio cuore ormai fermo, con tutta la mia anima che è tornata qui solo per vederti, un'ultima volta, e saziarsi di te per non dimenticarti.
-Mi dimenticherai comunque...
-Il cervello, forse, ma il cuore apparterrà per sempre a te. Ti prego. Lasciami andare, e io farò lo stesso con te. Ti lascerò andare, me ne andrò dai tuoi pensieri. Ma promettimi che una parte di te non smetterà mai di amarmi.
-Come...
-Lo so, è folle! Ma io devo andarmene. Per cercare di fare qualcosa di concreto nella vita, qualcosa di giusto! Ma ho bisogno del tuo perdono, ho bisogno di sapere che non rinascerò sulla morte del tuo cuore.
Lo fissò, Talia, con il cuore che batteva.
-Talia, dì che mi ami. Dì che mi ami un'ultima volta. E poi dimmi addio...
Come suonava affranta, la sua voce. Come suonava triste...
-Poi te ne andrai?
-Me ne andrò, ma una parte di me rimarrà con te. Non ti lascerà. E quella parte di te che soffre rimarrà appagata, e tu non ti sentirai più sola! Tornerai te stessa, promesso.
Lo guardò, beandosi di quegli occhi che sembravano aver ripreso una sfumatura del loro vecchio azzurro. Era giusto? Sì, era giusto. Dannatamente, egoisticamente giusto. Voleva quella libertà, voleva tornare se stessa. Lo voleva con tutto il cuore... Aveva amato Luke e lo amava ancora, ma l'amore non è qualcosa da coltivare nel dolore, no. Allora molto meglio lasciarlo libero, lasciarlo andare via. Quella parte di lei avrebbe smesso di soffrire, e la vecchia Talia sarebbe risorta dalle ceneri. Sì, sarebbe tornata.
-Luke, io... Io ti amo.
Lui sorrise. -Ti amo anch'io, Talia.
Si sporse e, instintivamente, Talia chiuse gli occhi.
Le sue labbra non incontrarono il freddo, come si era aspettata, ma altre labbra. Morbide, calde, dolci, che accarezzavano le sue con amore. Labbra vive.
Sgranò gli occhi, Talia, e vide il Luke di una volta. Gli sfiorò il viso e le labbra divennero fameliche, insaziabili. Le lingue presero a danzare, frenetiche, senza sosta, senza interrompersi.
Le mani di lui viaggiavano sulla schiena di lei, separate da strati di vestiti. I respiri si fecero pesanti, i corpi desiderosi. Ma non andarono oltre.
C'era sempre un patto da rispettare. Talia non avrebbe mai tradito Artemide e non solo per paura della punizione. Lei era stata l'unica cosa che le aveva impedito di lasciarsi andare e morire per trovare pace. L'aveva aiutata, distratta. E lei gli sarebbe rimasta fedele per sempre.
Si staccò da Luke con forza, guardandolo a occhi sgranati mentre lui tornava trasparente.
-Tranquilla, il patto non è rotto. Dopotutto, hai appena baciato un fantasma!
Risero.
Un altro bacio, a fior di labbra, puro come il loro amore, l'ultimo.
-Non dimenticarmi, Talia.
-Non lo farò.
-Promesso?
-Promesso.
Luke sorrise ed entrambi si alzarono.
-Ci rivediamo nell'Elisio. Mi devi ancora la rivincita per quello che è successo sul Monte Otri.
Talia rise. -Non sei mai riuscito a battermi comunque.
-Vedremo, Miss. Ho-Una-Coroncina-Da-Principessa-Nuova!
Risero, tornando ad essere come anni prima, come i due fuggiaschi con cui era cominciata la loro storia.
-Stammi bene, Ladruncolo.
-Ci si vede, Sparafulmini.
Talia si avvicinò e gli accarezzò una guancia, ma non appena lo toccò, Luke si dissolse in un sorriso sghembo tipico dei figli di Ermes.
Rimase ancora un po' ferma, la Cacciatrice, come pietrificata.
Si sentiva libera, il petto non era più così pesante e la mente galoppava alla velocità dei mezzosangue, tornata normale come una volta. Luke era tornato un dolce ricordo e non si sentiva più triste o oppressa. Non aveva più voglia di urlare. Aveva solo voglia di vivere.
Si guardò intorno e corse nella direzione da cui era arrivata.
Le Cacciatrici erano già tutte lì e l'aspettavano impazienti.
-Talia!- esclamò Karen correndole incontro. -Eravamo così preoccupate, credevamo che il mostro...
-Non c'è nessuno mostro, qui. Deve essersi spaventato ed è corso via con la coda fra le gambe.
Karen corrugò la fronte. -Ma...
-Che ci volete fare? Siamo così forti che si è spaventato appena ci ha visto!
Una Cacciatrice bionda, Sophia, figlia di Atena, si fece avanti. -Talia, sei sicura di stare bene?
-Benissimo! Torniamo all'accampamento, ho una fame da lupi! E poi è tanto che non organizziamo una bella partita a pallavolo.
Sgranarono tutte gli occhi.
-Okay...
-Oh, andiamo! Cosa sono quelle faccie? Non ditemi che avete paura anche voi che io vi batta!
Karen la guardò come fosse pazza. -Guarda che io ero bravissima a giocare, alla mia scuola.
-Tzè! Voglio sperarlo!
Risero tutte, senza un motivo ben preciso, inaspettatamente allegre, e si avviarono verso strada di ritorno, senza guardarsi mai indietro.
Solo Talia gettò un'ultima occhiata a quella bianca neve d'inverno, sorridendo furba e con una nuova luce negli occhi blu elettrico.
-Ci si vede dopo l'eternità, Ladruncolo. Ora comincia la festa.




Angolo Autrice
Ciiiaaao! Sono tornata! Notato, vero? Bè, in mia difesa dico che ultimamente non so cosa mi sia preso u.u L'ispirazione -comica o drammatica che sia- è ricomparsa all'improvviso e mi ha indotto a scrivere questo!
Allora, premesso che Talia e Luke non sono mai stati i miei personaggi preferiti. Cioè, per me stavano lì a mandare avanti la storia ma non mi facevano lo stesso effetto di Percy e Annabeth. Cono questo NON sto dicendo che non mi piacciono, solo non sono i miei preferiti, non uccidetemi !!
Detto questo, non odiatemi, sto cercando di essere sincera e di giustificare il fatto che ho scritto una cosa totalmente priva di senso che non vi è piaciuta! -Almeno credo, in caso contrario, WOW *^*-
Ehm... Avrete -forse- notato che lo stile di scritura adottato non è esattamente il mio. Io non scrivo molte cose angst o introspettive, perchè... mi annoiano, ecco. Azione e movimento mi esaltano, le cose troppo riflessive -tipo l'inizio- non mi attraggono particolarmente. Ciò nonostante eccola qui!
Spero di non essere stata troppo OOC, perchè odio l'OCC D: e spero di aver mantenuto con Talia il carattere originale, nonostante lei sia depressa e tutto il resto.
Credo che non sia ben chiara neanche l'accordo -chiamiamolo così- tra Luke e Talia.
Siccome io non so spiegarvelo ci pensa Annabeth u.u

Annabeth: E' molto semplice a dire il vero. Allora, fate finta che ci sono due Talia, no? La prima è la solita mezzosangue iperattiva che abbiamo imparato a conoscere, la seconda è la Talia triste e depressa che è emersa da quando Luke è morto. L'amore ha bisogno di essere corrisposto, no? Altrimenti si diventa tristi come lei. Ecco, Luke si è semplicemente offerto di donargli il suo amore, in modo da riappacificare la parte triste e far riemergere quella vecchia In questo modo anche lui si è riappacificato perchè... Luke la amava.
Percy: Hai esitato.
Annabeth-rossa: Non ho esitato! Comunque, liberati tutti e due da questa tristezza, una volta che il loro amore è felicemente corrisposto, possono inalmente andare avanti. E' come il principio di quando vuoi ardentemente una qualcosa e quando poi la conquisti non ti sembra poi tutta questa grande cosa.
Percy: Mmh-mmh.
Annabeth: Cosa c'è?
Percy: Penso che io e te dovremmo riparlarne.
Annabeth: Ma no! Cosa ti viene in mente, Testa d'Alghe?! Io stavo solo cercando di spiegre che...

E con questo chiudiamo la nostra bella lezioncina^^ Ci avete capito qualcosa? Io no, sincermanete u.u
Ma vabbè!
Un'ultima cosa, un po' secondaria in realtà ma che ci tengo a chiarire: non so se Central Park è così grande come me la immagino, quindi se no vi torna la parte del "dove nessuno si spiingeva ecc" è per questo XD

La cosa più importante di tutte da chiarire!!! (quasi la dimenticavo ç_ç)
Lo scambio di battute fra Talia e Luke, dove dicono:
-Non sei mai riuscito a battermi (comunque)
-Vedremo (ecc...)
Sono le stesse parole -più o meno- che si dicono proprio mentre combattono al Monte Otri. Ecco, mi sembrava carino metterle^^ Okay, ora basta momneto dolcioso u.u non mi si addice.

Ora vado. (Avete pensato finalmente, confessate!) Come al solito avevo una marea di cose da dire ma me le sono dimenticate tutte, ovviamente.
Spero che questa OS vi sia piaciuta^^
Grazie di averla letta!
-Fantasiiana <3

  
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