Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: lacoppiadifuoco    01/02/2014    2 recensioni
''E noi siamo questo, siamo la vita dopo la morte, siamo la testimonianza che si può ricominciare, basta averne la forza, basta volerlo. E io ho sempre desiderato ricominciare, solo che non ho mai saputo come..''
One shot dal punto di vista di Katniss, spero vi piaccia :)
giuls
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 

Mi sveglio in un caldo e tempestoso pomeriggio di agosto, dopo una nottata non proprio facile, piena di incubi e di urla strazianti.
Gli incubi non tornavano da un po' e per questo è stato molto più difficile trovare la forza di alzarmi dal letto stamattina.

Mi ricordo solo che non riuscivo più a prendere sonno, forse per la paura che gli incubi ritornassero di nuovo e costantemente, che io potessi riessere la persona vuota di prima e solo quando Peeta preoccupato è entrato nella mia stanza, quella di sempre, mi sono resa conto che anche volendolo non potrei ritornare quella di una volta, ci sarebbe lui a salvarmi, ancora e sempre.

~

"Kat, ancora a letto?" -annuisco.

"Mmh, e questi occhioni tristi?" - io faccio il labruccio e sollevo un po' le spalle, lui si avvicina di più e si siede sul letto, accanto a me, e mi stampa un bacio in fronte.

"Kat hai fatto colazione almeno?"- io faccio di no con la testa e lui sospira.

"Brutta nottata?" - mi guarda meglio -

"Hai almeno l'intenzione di parlarmi?"

"Ho paura" - dico, guardando un punto fisso davanti a me, senza scontrarmi con i suoi occhi, odio essere debole, soprattutto con lui, anche se puntualmente in sua presenza lo sono o, almeno, mi ci sento.

"Vieni qua piccola" -mi tira a lui dolcemente e mi tiene forte al suo petto come se non avesse fatto altro per tutta la vita. Io passo le mani dietro la sua schiena e lo stringo di più, mettendo automaticamente la testa nell'incavo del suo collo lasciandogli un dolce bacio.

"Grazie Pee" - è inspiegabile il modo in cui solo fra le sue braccia mi senta al sicuro da tutto e tutti, mi sento protetta come forse non lo sono stata mai.

Il suo calore mi avvolge e mi sento cullata, non so neanche se questo piccolo movimento me lo sto immaginando oppure davvero mi sta accarezzando i capelli, con l'attenzione e la dolcezza che solo le sue mani possono avere.
Rimaniamo così ancora per un po', fino a quando un tuono particolarmente forte mi fa sobbalzare, strizzo ancora di più gli occhi e involontariamente mi stringo ancora di più a lui, emettendo un piccolo verso di terrore.
 Peeta ride e rafforza la presa, mi lascia tanti baci sulla guancia, sul collo e fra i capelli.

"Non sapevo avessi paura dei tuoni, Everdeen!" - mi prende in giro, e chi non lo farebbe? Katniss Everdeen - la rivoluzionaria capo dei ribelli, simbolo di guerra, la ragazza in fiamme diventata la grande Ghiandaia Imitatrice- che ha paura di un tuono.
Farebbe ridere chiunque.

"Non una parola e stringimi, Mellark! Oppure se hai tanta voglia di prendermi per il culo mi cerco un altro!"

"Tanto non riusciresti mai a starci" - si fa serio, tutto d'un tratto, come infastidito al solo pensiero. Allo stesso tempo la sua voce si fa scura e sicura, ma non fredda, sempre dolce.

"E perché, sentiamo?" - mi allontano un po', ma non troppo, e ora ci ritroviamo faccia a faccia, i miei occhi nei suoi e viceversa.

"Perché non sono io" - sorride, appoggia il pollice e l'indice sotto il mio mento e mi lascia un bacio, preme le sue labbra sulle mie, non vuole approfondirlo, vuole soltanto farmi sentire la sua presenza.
Chiude gli occhi e quasi nello stesso istante lo faccio anche io.
Ci stacchiamo.

"Katniss, non andartene mai via, ti prego..e non chiedere mai a me di farlo, non credo che ci riuscirei" -ha ancora gli occhi chiusi ma nella sua voce c'è tristezza e..paura. Può essere?

"Mai, stupido. Anche perché non resisterei neanche due ore senza di te" - appena finisco la frase lui apre gli occhi e insieme a questi anche il suo sorriso.

"L'hai ammesso! L'hai ammesso!"

"Io non ho ammesso proprio niente!" - rido divertita, sono giorni che cerca di farmelo dire, anche se lo sa benissimo che ormai dipendo da lui.
Si, io che dipendo da qualcuno e che, stranamente, voglio dipenderci..se me lo avessero detto non ci avrei mai creduto.

"Oh si inve.." - viene interrotto da un altro tuono, più forte di quello di prima e io rifaccio esattamente quello che avevo fatto poco fa.

"Mmh, che ne dici di dormire un po' e io nel frattempo vad.." - viene interrotto un'altra volta, ma stavolta da me.

"Tu non vai assolutamente da nessuna parte!" - mi fissa per un po'.

"Resta con me, ti prego" - lo guardo negli occhi, non voglio che mi lasci sola, alla paura dei tuoni si aggiunge, di nuovo, quella degli incubi e so che solo con lui avere paura è inutile, con lui la paura non esiste, la paura diventa coraggio.
Non se lo fa ripetere, capisce, e si mette con me sotto le coperte. Ci abbracciamo, respiro contro respiro, io chiudo gli occhi di gran lunga più serena.

"Peeta?"

"Mh?"
- blocca la mano che mi stava accarezzando i capelli, lasciandola cadere dietro alla mia schiena.

"Ti amo" - lo sento sorridere.

"Io no" -faccio per allontanarmi quando lui riprende a parlare e mi stringe di più a se. - "Io ti straamo".

Sorrido anche io, ad occhi chiusi gli lascio un bacio sulle labbra e mi abbasso un po' e finisco per usare come cuscino il suo petto, lui mi stringe e mi accarezza i capelli, ormai è un'abitudine che abbiamo trovato nel tempo.

~

Adesso però sotto la testa ho un cuscino normalissimo e lui non c'è. Il letto è ancora caldo, quindi si è svegliato e alzato da poco, sento trafficare in cucina e quel senso di ansia che pungeva alla bocca dello stomaco si placa.
Magari aveva voglia di cucinare qualcosa, dopo una quindicina di minuti sento che cerca di aprire la porta nel modo più silenzioso possibile e faccio finta di dormire, odia quando gli rovino le soprese. Lascia un vassoio sul comodino e si accovaccia dal mio lato, mi fa qualche carezza.

"Kat, svegliati che è tardi, ha smesso di piovere"

"Dai, lo so che sei sveglia, ti ho fatto i biscotti al cioccolato"

"mh-mh..cosa? I biscotti?" -apro gli occhi tutta contenta e lui ride. Me li indica e mi fa un cenno con la testa.

Io ne prendo uno e lo addento, lo gusto, sono i miei preferiti e lui lo sa.

Con la bocca ancora piena inizio a parlare.

"Sai..non avrei potuto fare scelta migliore! " - lui mi regala un sorriso, accompagnato da degli occhi che hanno qualcosa in più del solito, luccicano.

" Il pittore più bravo che abbia mai visto dipingere, il fornaio migliore del mondo, il ragazzo più dolce dell'universo e..e pure troppo bono!" - parlo come se lui non ci fosse, poi lo guardo e inizio a ridere.
Gli getto le braccia al collo e lo abbraccio forte. Cadiamo e ci ritroviamo a terra una sopra l'altro.

"Anche se non vuoi sentirtelo dire..sei una cucciola, lo sai, vero?" - mi da un bacio sulla guancia. Annuisco.

"Si, ma non farci l'abitudine!"

"A cosa, amore?"

"A tutta questa dolcezza,uomo!"

"Oh, che non sia mai, donna!"

Ci sorridiamo e finiamo labbra su labbra. Ci alziamo e lui mi prende in braccio, come se fossi una sposina, nonostante le mie lamentele. Mi mette sul letto e inizia a farmi il solletico, fino a quando non sto per soffocare.

"Ti odio!" - rido.

"Ma non dire stronzate" - ride anche lui.

Mi metto seduta a gambe incrociate e ricomincio a mangiare biscotti, come una bambina di 6 anni. La serata passa mangiando i biscotti e ricordando cose buffe di quest'ultimo anno insieme e di quando eravamo piccoli.

Alle 3:00 sbadiglio.

"Sonno?"

"Un po'"
- ammetto.

"Vieni qui" - mi butto su di lui e mi ritrovo ad essere nella stessa posizione di oggi pomeriggio.

"Buonanotte Pee" -sussurro e lui fa altrettanto.

"Buonanotte Kat" .

So che stanotte non ci saranno incubi e so che quando torneranno, se lo faranno, ci sarà Peeta ad asciugarmi le lacrime e a ricordarmi di quanto la vita possa essere ancora bella, a farmi rinascere ogni volta che finisco per morire dentro.
So che sono salva, so che qualcuno da lassù mi ha mandato Peeta, come a volermi risollevare, come a volermi dire che per tutti esiste una seconda possibilità, e Peeta è la mia.
Peeta è il mio sole, quello che fino a prima di conoscerlo era rimasto oscurato e per quanto la luna possa essere bella, la notte non porta mai felicità, solo pensieri, solo sensi di colpa. Tranne se a riportarti alla realtà non c'è una lucina, come quella dei bambini che hanno paura del buio; la mia dorme pure, accanto a me per giunta, senza spegnersi mai, un po' come una stella, un po' come un angelo.
Rapendoti come un vento di scirocco che ti trascina fuori di casa per assaporarlo, seppur umido, che ti trascina fuori dal tuo mondo.
Come la pioggia dopo la siccità.
Come l'arcobaleno dopo la tempesta.
Come l'amore dopo tanto odio.

E noi siamo questo, siamo la vita dopo la morte, siamo la testimonianza che si può ricominciare, basta averne la forza, basta volerlo.
E io ho sempre desiderato ricominciare, solo che non ho mai saputo come..Peeta mi ha insegnato a farlo e lui stesso l'ha fatto con me.
Mi ha insegnato l'arte della bellezza e della tranquillità, mi ha insegnato il buono e la felicità, mi ha insegnato ad amare, fino a quando non ho saputo farlo da sola, fino a quando non ho amato lui, e per questo gli sarò grata per sempre.


----------------------------------------------------------

ANGOLO DELL'AUTRICE: 

Ciao a tutti! Ringrazio chi ha letto questa OS e chiunque recensisca, a tal proposito mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
Spero che vi sia piaciuta :) 
Non so neanche da dove mi sia uscita, in realtà.. spero anche che continuerete a seguirmi e che, per chi non l'avesse fatto, leggerete le mie vecchie pubblicazioni! 
Un bacio

giuls

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: lacoppiadifuoco