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Autore: love_vegeta96    01/02/2014    3 recensioni
Un dialogo tra padre e figlio. Goten, profondamente scosso dall’amore senza speranze che nutre nei confronti di Bra si confida col padre, il quale, inaspettatamente comprenderà a pieno i sentimenti del figlio.
Estratto:
Nessuna era stata mai immune al suo fascino. Nessuna tranne lei. La sua splendida, piccola principessa.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Goten | Coppie: Bra/Goten, Bulma/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Occhi di zaffiro

Era una splendida giornata di primavera. Attraverso le grandi finestre di casa Son il magnifico verde dei monti Paoz si mostrava interamente in tutto il suo splendore agli occhi di coloro vi si fossero posati. Il cinguettare degli uccelli contribuiva a rendere armoniosa e paradisiaca quell’immensa distesa di natura incontaminata, in mezzo alla quale la famiglia Son trascorreva una tranquilla quotidianità.

Era una delle prime giornate calde e soleggiate della stagione, che annunciavano l’imminente arrivo dell’estate. Una di quelle giornate che ti mette di buon umore di primo mattino. Una di quelle giornate che nessuno si sognerebbe di sprecare.

Sfortunatamente Son Goten non era dello stesso avviso. Immerso nei propri pensieri stava tristemente appollaiato sull’erba, immerso nei propri pensieri.

Era oltremodo assurdo. Persino capacitarsene, persino semplicemente ammetterlo a se stesso gli parve impossibile.

Goten Son, o meglio “l’inguaribile perdigiorno”, il “classico dongiovanni” ammirato e bramato da tutte le ragazze della scuola, come lo si soleva etichettare, colui al cui fascino nessuna ragazza aveva mai saputo resistere, si ritrovava a passare un interminabile sabato pomeriggio disteso tra le verdi fronde dei cespugli che adornavano i monti Paoz, a soffrire la pena peggiore che la vita possa riservare ad ogni giovane presuntuoso playboy sicuro della massima efficacia dei propri metodi di seduzione, qual’era il secondogenito di casa Son.

Bramare l’amore, o anche semplicemente la considerazione dell’unica fanciulla che non lo aveva mai minimamente tenuto in conto. Dell’unica ragazza che gli passava davanti senza degnarlo di una parola o di uno sguardo, a eccezione delle volte in cui si divertiva a canzonarlo per la sua ben nota stupidità. Il giovane Son non ricordava una sola dannatissima occasione in cui lei gli avesse rivolto la parola se non per deriderlo. E in fondo non era forse questa l’immagine ricorrente che aveva di lei? Bra che ride della sua ingenuità, che si burla di ogni sua azione, che fin troppo spesso è in grado di umiliarlo, senza minimamente rendersene conto, o meglio, senza minimamente interessarsene. Lei che non ha considerazione per i sentimenti di nessuno all’infuori dei propri, lei che sa scrutare con i suoi grandi, impenetrabili occhi di ghiaccio e intimidire in qualsiasi situazione. Lei che soltanto volendo può tenere il mondo tra le mani.

Proprio lei, angelica creatura dal cuore di ghiaccio, piccola, perfida, insopportabile smorfiosa era inspiegabilmente riuscita a rubare il suo cuore. Il suo giovane cuore che tante e tante volte si era volutamente offerto all’amore, ma alla dolcezza del quale non aveva mai ceduto. Se avesse avuto anche la benché minima idea di una plausibile motivazione avrebbe scommesso che lei lo detestasse, fin dai meandri profondi del cuore.

L’amore … Un sentimento strano. All’uomo non è dato di comprenderlo fino in fondo, come del resto non gli è dato di fuggire da lui. Ti si piomba davanti pronto a colpirti con le sue frecce dorate quando meno te lo aspetti, senza che tu possa sognarti di impedirgli di impadronirsi di tutto il tuo essere. Il nemico peggiore che ci si possa trovare davanti. Il giovane Goten si ritrovò a pensare che, senza ombra di dubbio, sarebbe stato preferibile affrontare nuovamente Majin Bu piuttosto che trovarsi davanti lui, fantomatico distruttore di cuori, in grado di farti toccare il cielo con un dito e un attimo dopo farti sprofondare nel baratro dell’inferno. “Accettalo, fatti trasportare dalla sua magia, è l’unico modo per tenergli testa.” Facile a dirsi. Facile a farsi anche. Ma il caso di un amore non corrisposto era un tantino diverso …

 L’amore …

“Un lurido dannato bastardo che non ha la più pallida idea di come prendere la mira.”

A questo pensava Goten Son mentre sbuffando si rotolava sull’erba per poi fermarsi a fissare l’azzurra immensità che si mostrava ai suoi occhi. Un’immensità infinitesimale se paragonata a quei due splendidi frammenti di zaffiro imprigionati in quei suoi grandi occhi, che lui adorava immaginare come un piccolo ritaglio strappato dal cielo.

Sorrise malinconicamente a quei pensieri che ormai erano divenuti tanto familiari al suo cuore innamorato.

Nessuna era stata mai immune al suo fascino. Nessuna tranne lei. La più antipatica e bisbetica delle snob. La sua splendida, piccola principessa.

I pensieri del giovane Son furono bruscamente interrotti dalla voce del padre, che lo chiamava a gran voce. Volse quindi lo sguardo nella direzione dalla quale sentiva provenire l’aura paterna e scorse in breve la figura di Goku, che con il solito ingenuo sorriso entusiasta gli si avvicinava saltellando. Appena gli fu sufficientemente vicino espose allegramente la proposta che pensava di fare al figlio ormai da svariati giorni.

“Hey figliolo, come va la vita? E’ una bellissima giornata oggi, che ne diresti di allenarti un po’ con il tuo papà, una volta tanto che non sei impegnato ad uscire con qualche bella ragazza?!”

A dire il vero non aveva la benché minima voglia di allenarsi. Era triste e demoralizzato fino al midollo, ma come spiegarlo a suo padre, che probabilmente neppure conosceva il significato di quel termine? Così a malincuore decise di accontentarlo. In fondo era parecchio tempo che non si allenavano insieme. Magari un allenamento massacrante era proprio ciò che ci voleva per scacciare, anche se momentaneamente i suoi ricorrenti e tristi pensieri dagli occhi turchini.

L’allenamento cominciò. Goku era naturalmente in netto vantaggio rispetto al figlio, poiché, nonostante l’ indiscutibile talento ereditato dal padre, il giovane non si era mai dedicato al combattimento con troppa dedizione, in modo particolare dopo che la minaccia di Majin Bu era stata scongiurata.

Quel giorno tuttavia la disparità tra i due pareva addirittura superiore al solito.  Il giovane Goten incassava senza neanche provare a reagire i colpi del padre, nonostante quest’ultimo non avesse ancora cominciato ad attaccarlo seriamente.

La passività del figlio in verità lo preoccupò non poco, così, dopo avergli assestato un ultimo feroce colpo nello stomaco, al quale il giovane naturalmente non aveva reagito, si fermò, e incrociando le braccia al petto prese a fissarlo con uno sguardo pieno paterna preoccupazione.  

Avvicinatosi lentamente posò una delle proprie mani forti sulle spalle del secondogenito, il quale, non essendosi ancora del tutto ripreso dal colpo subito ansimava tremante inginocchiato al suolo, premendo con entrambe le mani sulla parte lesa.

“Goten, figliolo va tutto bene? Oggi mi sembri completamente assente … C’è qualcosa che ti preoccupa?”

A quelle parole il giovane, dimentico del lancinante dolore allo stomaco, balzò in piedi per rassicurare il padre nel tentativo di non farsi porre altre domande alle quali non aveva la benché minima voglia di rispondere.

“ … Ehm, no nulla papà, oggi sono solo un po’…. Ehm, distratto tutto qui!! Non hai di che preoccuparti, figurati!! Eheheheh ...” Goten si grattò nervosamente la nuca ridacchiando imbarazzato, in uno di quei gesti che lo rendevano tanto simile a suo padre. Sperava vivamente che il suo tentativo di ingannare il genitore sul proprio reale stato d’animo non fosse vano. Non poteva ammetterlo. A nessuno. Aveva negato di fronte a Trunks, di fronte a Gohan, di fronte alla piccola Pan. E la stessa cosa avrebbe fatto di fronte a suo padre. Non avrebbe ammesso che aveva voglia di scoppiare in lacrime ogni qualvolta si trovava di fronte alla triste, maledetta certezza di essere un inetto, un povero idiota, di non essere minimamente alla sua altezza. Non avrebbe ammesso che l’immenso stuolo di ragazze che gli morivano dietro, con le quali fingeva di divertirsi non servivano a costituire in realtà neppure una magra consolazione. Tra questi pensieri il giovane abbassò lo sguardo e si fece sfuggire uno sbuffo sonoro.

E in quel momento per Goku fu tutto chiaro.

Sorrise paternamente, e con lo sguardo pieno di tenerezza e comprensione gli rivolse la domanda che il giovane non si sarebbe mai aspettato di sentire dalla sua bocca.

“Si tratta di una ragazza non è vero?”

Goten strabuzzò gli occhi incredulo e sospirando sonoramente abbassò lo sguardo sconsolato verso il terreno. Non aveva più senso portare avanti quella sciocca sceneggiata. Suo padre era il miglior confidente che si potesse avere. Probabilmente non lo avrebbe capito, e per questo motivo sarebbe stato sciocco aspettarsi un consiglio utile da parte sua, ma lo avrebbe certamente ascoltato, sarebbe stato un’ottima spalla su cui piangere. Così decise di dar sfogo per la prima volta ai dissidi del proprio cuore.

“Si papà, si tratta di una ragazza. Una ragazza che mi detesta, per la quale non rappresento niente, oltre che naturalmente un povero sciocco da umiliare e prendere in giro. La cosa peggiore è che dovrei detestarla esattamente come mi detesta lei, e invece non riesco a togliermela dalla testa. A volte sono certo di non voler più continuare a sostenere una situazione del genere, sono ad un passo dal farmi coraggio per correre da lei e dirle tutto,  ma poi penso che ….”

Il giovane si interruppe digrignando i denti dalla disperazione e stringendo i pugni.

“Poi pensi che lei sia la creatura più splendida sulla faccia della terra, egoista ed egocentrica, ma anche la più brillante, la più intelligente, la più trascendente, inarrivabile, dolce fanciulla dell’universo … Mentre tu … Tu sei solo uno sciocco, insignificante moccioso con la coda, un perfetto idiota che oltre a combattere non è in grado di fare nulla. Ti chiedi perché mai dovrebbe scegliere proprio te, che non puoi offrirle nient’altro che il tuo amore, se lei soltanto usando la propria astuzia potrebbe tenere il mondo tra le mani e cavarne il meglio … Ho indovinato?”

Goten lo guardava sconvolto. Mai e poi mai avrebbe potuto immaginare che suo padre apprendesse a pieno tutte le incertezze che giornalmente avevano preso a sconquassargli le budella. Continuò ad osservare il volto paterno, e vi notò un sostanziale mutamento d’espressione. La solita serena, spensierata felicità aveva ceduto il suo posto ad uno sguardo di malinconia e consolazione, che il giovane Goten credette di non aver mai visto su quel viso tanto amato. Credeva addirittura che suo padre non fosse capace di provare sentimenti che non fossero quelli che, secondo tutti, gli erano abituali.

Il prolungato silenzio del figlio comunicò tacitamente a Goku di aver colto nel segno. Come non avrebbe potuto capirlo in fondo? Gli ricordava se stesso in tutto e per tutto. L’unica differenza era stata che per lui non c’erano stati consigli o consolazioni. E aveva compiuto la propria sciocca scelta da solo. Ma lo stato di cose era differente. Non avrebbe permesso al figlio di compiere il proprio stesso, stupido errore.

“Ascoltami bene, figliolo.  Non darti per vinto prima di averci provato. Non sprecare le occasioni, altrimenti finirai per pentirtene quando sarà troppo tardi, e quando ti renderai conto del tesoro che hai perso un’altra persona più furba di te avrà finito col portartela via facendola sua. Non aver paura di un rifiuto, non sarà mai peggio del dubbio eterno e della consapevolezza di non aver fatto nulla per tenerla stretta tra le tue braccia.”

Goten sbuffò nuovamente.

“Oh papà, quanto vorrei darti ascolto … Dovresti vedere quanto … Quanto è bella …”

Goku sorrise tristemente al figlio.

“Lo so bene figliolo … E’ bella esattamente come sua madre.”

Disse le ultime parole sussurrando, quasi a se stesso. Ma Goten non poté fare a meno di sentirle comunque. Sentì stringersi il cuore nel capacitarsi del senso del discorso che il padre gli aveva fatto.

“Papà, mi dispiace non potevo immaginare….”

Goku cominciò a sentire le lacrime bruciare contro le proprie palpebre serrate. Riaprire vecchie ferite, mai rimarginate era il colpo peggiore che si potesse infliggere ad un cuore innamorato. Ma ugualmente non avrebbe permesso loro di uscire. Serrò i pugni e spiccò il volo, senza ascoltare per intero la risposta del figlio.

                                    *

Non aveva mai avuto una grande dimestichezza con i sentimenti umani, Goku. Nonostante egli stesso avesse parecchie volte provato a se stesso e all’universo intero di aver combattuto solo ed unicamente per essi. Non aveva avuto dimestichezza con loro finché non aveva incontrato lei. La sua splendida ninfa dagli occhi color del mare.

Tra questi pensieri si fermò su di un’alta rupe, rimirando malinconicamente il cielo.

“Bulma … Cosa mai avrebbe potuto offrirti uno come me? Cos’avrei potuto darti io in più rispetto a lui? E soprattutto in che modo avrei mai potuto renderti felice?” Afferrò da terra un ciottolo, e lo scagliò con violenza nell’acqua della cascata sottostante, causando un rumoroso tonfo. Fissò i propri occhi neri nell’acqua della cascata, e gli parve di vedervi riflessi i suoi occhi, i suoi capelli.

“Avevi bisogno di un uomo migliore di me, un uomo che si avvicinasse al tuo livello. Il mio amore non sarebbe bastato a darti tutto questo. Mi accontenterò di guardarti da lontano vivere la tua felicità a fianco di qualcuno che non sia stato tanto sciocco da lasciarti andare, e ci sarò sempre amica mia, nel caso in cui tu ne avessi bisogno. Sarò accanto a te per proteggerti, e la mia unica consolazione sarà quella di continuare per sempre a sorridere ammirando o sognando i tuoi splendidi, grandi occhi di zaffiro.”

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Angolo autrice:  Ciao a tutti!!! Seconda fic, ancora su Dragon Ball :DD la scelta della coppia GotenXBra potrà sembrare banale,ma al contrario la GokuXBulma è a mio avviso una delle più fantasiose e particolari. Mi  alletta alquanto, devo ammetterlo, ed essendo piuttosto rare le storie su questa coppia ho deciso di cimentarmi in questa One-Shot! Spero sia di vostro gradimento, in caso contrario si accettano naturalmente critiche costruttive!! Un bacio, love_vegeta96 :**
   
 
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