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Autore: __shawoljiyu    02/02/2014    1 recensioni
Cammino in questa strada, mi sembra tutto così spento da quando te ne sei andato.
Il cielo non è più luminoso come prima sai?
A te piaceva stare sotto al sole che, ora come ora, si fa vedere pochissimo.
[...]
Ti è sempre piaciuto cantare e ballare, sembravano quasi la tua vita e queste passioni probabilmente l'ho prese grazie a te.
[JongKey]
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Jonghyun, Key
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cammino in questa strada, mi sembra tutto così spento da quando te ne sei andato. Il cielo non è più luminoso come prima sai?
A te piaceva stare sotto al sole che, ora come ora, si fa vedere pochissimo.
La pioggia non c'è mai piaciuta.
L'unica cosa che amavi era il poterti accoccolare accanto a me, sotto una bella coperta di lana.



Amavamo passare la nostre giornate normalmente, come ogni coppia.
In giro per i centri commerciali a fare shopping, che quando compravi i vestiti sembrava avessimo un esercito di ragazzi da vestire.



Ci piaceva andare a cena fuori, che anche se mangiavi poco eravamo comunque felici e ti piaceva quel po' di cibo che mettevi nel tuo ventre piatto e glabro.
Ho sempre amato la tua pelle, così bianca, candida, lattea, morbida, calda.
Avevi le mani costantemente ghiacciate eppure il resto del tuo corpo era caldo, rovente delle volte.


Quelle volte nelle quali ti ammalavi, divenivi un peperone.
Odiavo vederti stare male e lo odierei tutt'ora.
Quando avevi la febbre respiravi a fatica e con le tue bellissime labbra a cuoricino.
Il tuo petto si abbassava e alzava ritmicamente, mentre i tuoi occhi erano lucidi con le pupille dilatate.
La fronte ti grondava di sudore e i tuoi capelli neri, quei sottilissimi e morbidissimi fili, si attaccavano alla tua pelle divenendo più mossi e scompigliati.
Odiavi avere i capelli fuori ordine, odiavi essere fuori ordine in generale.


Ma ora che non ci sei più, non sarai mai più fuori ordine. Questo perché ora sei perfetto.


Lo eri anche prima sai? Eri perfetto con i tuoi pregi, i tuoi difetti e la tua malattia.
Non ricordo nemmeno come lo scoprimmo, forse ti sentisti male, vero?
Uno dei tuoi soliti attacchi.
Fà male avere delle fitte al cuore, vero?


Il solo vederti piegato in due per il dolore mi faceva tremare.
Portavo di corsa le pasticche e tutto passava.
Forse quei medicinali erano anche troppo forti per un fisico debole come il tuo, debole per colpa di questa malattia, senza di quella saresti stato il più forte al mondo.


Ti è sempre piaciuto cantare e ballare, sembravano quasi la tua vita e queste passioni probabilmente l'ho prese grazie a te.
Mi hai sempre detto che la mia voce è bellissima e ogni volta mi obbligavi a cantare una ninnananna per te, come dimenticarlo.


Eri come un gattino quando ti addormentavi vicino a me, ti raggomitolavi tutto e non potevo resistere dal toccarti i capelli, erano talmente morbidi.
Mi guardavi con i tuoi occhi felini, dolcissimi e bellissimi, ma anche affilati.
Ci passavi minuti interi ad osservarmi, a capire ogni tratto del mio corpo e anche della mia anima.


Eri e sei speciale, l'unico che io sia mai riuscito ad amare realmente, le altre erano solo infatuazioni, tu eri amore.
Mi hai dato tutto di te, sei stato speciale fin da subito.
Mi ricordo ogni particolare di quando facevamo l'amore.
Perché per me non era sesso, era amore.
Mi ricordo come mordevi le labbra per non far uscire i gemiti, come arpionavi le mani alle mie spalle, facendomi anche male delle volte con le unghie, come inarcavi la schiena e quanto era bello mentre facevo tutto questo.
Il volto perso nel piacere e le gambe che leggermente tremavano per lo sfinimento.


Ricordo tutto di te, troppo di te.
Come posso fare per ricordarti ma non soffrirci?
Me lo puoi insegnare?
No che non puoi. Tu non sei più qui con me.



Se solo quella malattia non fosse mai esistita, probabilmente tu saresti ancora qui con me.
Quel giorno avevamo deciso di farci una corsa, ma tu avevi quel brutto vizio di fumare, era l'unico tuo vizio che non mi piaceva.
Quel giorno ti sentisti male, ora ricordo. Siamo corsi all'ospedale, non riuscivi a respirare e delle fitte dolorose ti colpivano il petto.
Dopo non molto la risposta è arrivata chiara al perché del tuo malessere.

Angina pectoris.

Eri affetto da quella malattia del cuore, sentita così sembra anche una malattia con un nome stupido, in realtà è tremenda.


Così avevi iniziato a prendere le pasticche per calmare quegli attacchi, era straziante, davvero straziante.


Poi è accaduto. Hai avuto un'altro attacco, questa volta più forte, più potente.
Ti ho caricato in macchina, sono corso all'ospedale.


Ma era troppo tardi.


Hai avuto un infarto. Troppo forte, non hai resistito. Sei morto di colpo, senza che me lo aspettassi. È stato tutto così improvviso, così...straziante.
Non sono nemmeno riuscito a piangere appena me lo hanno detto, non avevo ancora metabolizzato la notizia.
Però, appena ti vidi su quel letto, privo di vita, scoppiai in lacrime, senza riuscire più a fermarmi.
Eri pallido, molto più pallido del solito, freddo come il ghiaccio. Il tuo corpo era sempre caldo e invece.


Mi ricordo ancora il suono della tua voce sai? Di quando mi dicevi.
"Jongie, oggi andiamo a fare shopping?" con quel volto da cucciolo e ti strusciavi a me facendo le fusa come un gattino e io non riuscivo a dirti di no.
"Lo sai che ti amo?" E io ti rispondevo di sì, tutt'ora ti rispondo di sì. 

Perché ti amo Kim Kibum, ti amo e ti amerò per sempre.



Non posso dimenticarti. La mia mente e il mio cuore sono pieni di te.
  
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