Alcune
info prima di leggere:
I personaggi di cui scrivo non mi
appartengono, purtroppo, a eccezione degli OC che sono di mia
invenzione e di
cui detengo tutti i diritti. Quanto scrivo non è a scopo di
lucro. Le mie sono
opere di fantasia e rivendico i miei diritti su esse solo in quanto
sono state
partorite dalla mia immaginazione. I miei scritti potrebbero contenere
scene di
sesso e/o erotiche. Se certi contenuti ti possono offendere, non
leggerli. Qualche
piccola precisazione:
1.
I
capitoli vengono scritti di volta
in volta, quindi gli aggiornamenti saranno all’incirca una
volta a settimana o
ogni dieci giorni (salvo imprevisti);
2.
È
la prima AU che scrivo, quindi
spero che non faccia eccessivamente schifo;
3.
Non
comparirà Jane, perché mi sta
allegramente sulle balls xD;
4.
Il
rating per il momento è sull’arancione,
ma c’è la possibilità che venga
innalzato a rosso nel corso della storia.
Legenda:
In
corsivo sono
i
pensieri;
“…”
le citazioni;
–
… – i dialoghi.
Prologo
Quella
mattina alla Midgard High School si respirava
un clima di caos allo stato puro. Gruppi di ragazze chiacchieravano a
voce
alta, esprimendo le loro ipotesi sul misterioso nuovo studente che
sarebbe
entrato a far parte della loro classe; mentre i ragazzi pregavano
affinchè si
trattasse di una ragazza, fantasticando sul genere di bellezza
mozzafiato che
avrebbero voluto.
Loki
Odinson, seduto al suo solito banco nell’angolo
più remoto dell’aula, alzò gli occhi al
cielo. Come se a lui interessasse
qualcosa dell’ennesimo idiota tutto muscoli o gallina
isterica che avrebbe
tormentato le sue mattinate.
-
A quanto pare, si tratta di uno studente straniero.
– commentò Sigrid, la pettegola della classe, a
voce abbastanza alta perché tutti
potessero venire a conoscenza della notizia.
Che
emozione, uno studente straniero, sono tutto un tremito.
-
Gli stranieri sono così affascinanti. –
sospirò un’altra
ragazza, provocandogli un conato di disgusto.
Non
aveva la minima idea di come fosse potuto
capitare in quel luogo di decerebrati e menomati mentali. Forse, in una
delle
sue vite precedenti, era stato un pazzo omicida, un tiranno, o magari
uno
sterminatore di cuccioli. Sì, non c’era altra
spiegazione. Perché altrimenti il
cosmo avrebbe dovuto punirlo con un fratellastro come il suo e una vita
passata
in compagnia di gente fondamentalmente inutile?
Un
rumore di passi frenetici lo riscosse dalle sue
considerazioni. A quanto pareva, il professor Rohl era in arrivo. Gli
piaceva
quell’uomo, era uno che sapeva incutere un senso di timore e
rispetto in tutti
i suoi studenti. E poi insegnava chimica, la sua materia preferita.
-
Prendete posto, coraggio, non abbiamo tutto il
giorno. – esclamò Rohl, un uomo sul metro e
novanta, con cortissimi capelli
brizzolati e un’aria marziale.
-
E state zitti. – aggiunse, scoccando
un’occhiataccia
al gruppo di Sigrid che aveva continuato a chiacchierare mentre si
dirigeva
verso i propri banchi.
Accontentato,
prese a far scorrere il dito lungo il
registro, in un silenzioso appello mentale.
-
Odinson, dov’è tuo fratello? –
domandò, fissandolo
con i suoi penetranti occhi azzurri.
-
Sarebbe troppo ottimista da parte mia dire che
magari si è trasferito nell’emisfero opposto,
signore? – replicò, sfoggiando il
suo consueto sarcasmo.
Sigrid
emise un verso seccato, ma impallidì quando
si voltò a rivolgerle uno sguardo glaciale.
Rohl
scosse la testa, sorvolando, - Digli che se non
si presenta a lezione lo boccerò anche quest’anno.
–
Come
se la sua presenza a lezione bastasse a fare entrare qualcosa in quella
testa
dura.
-
Riferirò. –
Terminato
l’appello, Rohl intimò alla classe di
stare in silenzio e uscì dall’aula. Fece ritorno
una decina di minuti più
tardi, scortato da una ragazza. Sì, perché il
nuovo arrivato era una lei, lo si
capiva chiaramente dalla voce femminile che giungeva da dietro la porta.
Fantastico,
l’ennesima ragazzina incapace di pensare ad altro se non ai
trucchi e ai
vestiti.
-
Abbiamo una nuova studentessa, mi aspetto che
tutti voi le mostriate un’accoglienza degna e non vi
comportiate come degli
zulù. –
Loki
sentì le labbra incresparglisi in un sorrisetto
sarcastico. Come se il tono di Rohl lasciasse spazio a un comportamento
diverso; quell’uomo aveva l’abilità di
riuscire a far suonare come un ordine
tassativo qualsiasi cosa uscisse dalla sua bocca.
-
Coraggio, Eva, entra pure. – aggiunse, mentre sul
volto gli si dipingeva quello che doveva sembrare
un’espressione accogliente.
I
ragazzi si sporsero leggermente dalle sedie,
incuriositi dalla nuova presenza femminile, mentre le ragazze erano
già entrate
in quella modalità di giudizio ipercritico che riservavano
esclusivamente alle
appartenenti al loro sesso.
La
ragazza che entrò in aula riuscì in un solo
istante a gelare l’euforia maschile e a rassicurare le
ragazze. Non sarebbe mai
venuto nessun pericolo da quella lì. Era questo che Loki
riusciva a leggere
nelle espressioni di Sigrid e delle sue amiche.
In
effetti non era nulla di speciale: capelli di un
biondo scialbo, viso un po’ più affilato di quanto
richiedessero i canoni di
bellezza, nascosta sotto abiti troppo grandi per lei e dietro un paio
di
occhiali squadrati. Il volto era truccato in modo quasi impercettibile
e la
treccia in cui aveva stretto i capelli la faceva sembrare
più giovane di almeno
un paio d’anni. Guardava risolutamente il pavimento, ma non
sembrava che fosse
un gesto spontaneo. Si stava sforzando di non guardare in faccia
nessuno,
eppure non aveva l’aria di una persona a disagio.
Chissà
perché lo fa, se non si sente in imbarazzo.
Scosse
la testa, scacciando quel pensiero. A lui non
interessava niente delle altre persone, o avrebbe stretto amicizia con
qualcuno
in tutti quegli anni, no? Quindi non aveva senso interessarsi di una
perfetta
sconosciuta.
-
Eva, perché non prendi posto? – la
invitò Rohl,
fissando accigliato i suoi studenti. Di solito l’arrivo di un
nuovo studente
non li lasciava così di sasso. Le indicò il posto
vuoto accanto a quello di
Loki, - Lì, vicino a Odinson. –
Già,
come se lui avesse mai voluto un compagno di banco, per di
più una ragazza.
Eva
gli si avvicinò continuando a guardare
risolutamente verso il basso. Gli sedette accanto e disse, con una voce
che
suonò stranamente melodiosa nonostante l’accento,
- Eva Glücksburg.
Tu
sei? –
-
Loki Odinson. –
Accettò
la mano che gli porgeva, sorprendendosi di
come la sua pelle fosse liscia e contrastasse con la forza con cui gli
strinse
la mano.
La
lezione cominciò poco dopo. Con un gesto
automatico, spostò il libro di chimica al centro, visto che
l’unica cosa di cui
sembrava provvista erano un paio di quaderni a spirale e un astuccio
carico di
penne e matite.
-
Grazie. – sussurrò, alzando finalmente lo sguardo.
Nulla
di speciale, come aveva detto, almeno finchè non
si perse nei suoi occhi. Nessuno avrebbe dovuto avere occhi come
quelli, di un
azzurro talmente carico e perfetto da ricordare il cielo primaverile.
-
Figurati. – borbottò, scoprendosi fastidiosamente
colpito da quella scoperta.
Spazio
autrice:
Ecco
il primo capitolo, spero che vi piaccia e che
vi abbia incuriosito. Scusate la fretta, ma devo correre a finire di
scrivere
il nuovo capitolo di “Never let me go” o
rischierò di non riuscire a
pubblicarlo neanche questa sera. Fatemi sapere che ne pensate, come
sempre ci
tengo al vostro giudizio. Alla prossima.
Baci
baci,
Fiamma Erin Gaunt