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Autore: Majli    03/02/2014    0 recensioni
La storia e gli avvenimenti sono realmente accaduti a me. Questo è un diario.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Scolastico
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Eccomi qua che scrivo per la prima volta. Oggi, 26 Agosto 2010 ore 20:14, ascolto “Fotoricordo” dei Gemelli Diversi. In questi capitoli scriverò tutto di me: le mie riflessioni, i miei problemi, le mie paure, le mie gioie, le mie fantasie e i miei sogni; così quando sarò grande, mi metterò a leggere questi scritti e rivivrò la mia adolescenza una seconda volta.
La canzone è finita, è iniziata “indietro” di Tiziano Ferro; uno dei miei cantanti preferiti, forse il migliore dal mio punto di vista. Alcune persone pensano che lui sia una cantante vecchio, che le sue canzoni non abbiano senso. Un senso c’è l’hanno invece se le ascolti col cuore e non con le orecchie. Con questo si può capire che sono una ragazza che sogna e che sta attraversando parecchi problemi. Penso sempre a chi è messo peggio di me e così mi consolo. Devo cercare di abituarmi, dopotutto ho un tetto sopra la testa, una famiglia che mi vuole bene e degli amici fantastici. La salute non mi manca per fortuna. Ho tutto quello che un ragazzino povero possa desiderare, anzi di più. Certo, anche consolandomi con tutto questo alla fine non è sufficiente, immaginando che c’è chi vive meglio di me. E non parlo dei soldi. Non è facile vivere nel 2010 restando sempre chiusa in casa, pensando che i miei amici escono e tornano a casa anche alle cinque del mattino. Ovvio, io non tornerei mai a casa a quell’ora, mi basterebbe solo uscire qualche sera, non chiedo tutte, solo qualche sabato per prendere aria, vedere gente e rifarmi gli occhi guardandomi in giro. Mi da fastidio tutto questo, non è giusto. Tutti gli altri possono uscire e divertirsi mentre io niente. Io a casa da sola, come se avessi le catene.  E quando le persone mi chiedono di uscire io cosa posso dire?
<>
Ovvio che no, farei la figura della stupida.
Io rispondo: <>  Ma qualche prossima volta? Non ci sarà mai una prossima volta. Ormai mi sono rassegnata. Devo solo pensare che forse, un giorno, avrò la mia meritata totale libertà. Adesso è inutile lamentarsi, niente può cambiare o addirittura migliorare.
Sono rassegnata, almeno per il momento.
  
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