Solo questioni di fiducia

«Generalmente non dico queste cose, ma guardateli… Oh, come sono dolci! – squittì Merida, giungendo le mani – Non è vero? Non sono dolcissimi?».
Hiccupp annuì ripetutamente, con un largo sorriso stampato in viso mentre continuava a carezzare il capo di Sdentato che gli sonnecchiava accanto.
Poco distante da loro, seduto per terra con la schiena poggiata contro un albero e le gambe incrociate, Jack Frost osservava la scena accigliato, borbottando qualcosa fra sé e sé ad ogni commento che sentiva fare ai suoi amici. Non gli andava proprio a genio quel tipo, quel… Flynn? No, no: Eugene.
Ecco, era proprio questo il punto: come poteva fidarsi di qualcuno di cui non era neppure certo del nome? E come poteva fidarsi Rapunzel? Cosa le faceva credere che quel ladro non la stesse imbrogliando un’altra volta?
«Che idiozia» borbottò poi, contrariato.
Sdraiato com’era sul prato, Hic si voltò a guardarlo. «Sei geloso, Jackie?» ridacchiò.
«Geloso? Io?! Per favore, non so nemmeno cosa significhi».
«Guarda che non c’è niente di male ad ammetterlo, – intervenne Merida – anche se… beh, immagino che questo complicherebbe un po’ le cose».
Il Guardiano sbuffò, visibilmente infastidito. «Non complicherà niente perché non ammetterò niente perché non c’è niente, pensate ai vostri affari!».
La rossa e il suo amico dagli occhi verdi si scambiarono un’occhiata d’intesa e scrollarono le spalle, ma non aggiunsero altro, l’una rivolgendo gli occhi alla coppietta giù in riva al lago e l’altro all’immensità del cielo stellato sopra di loro.
Restarono tutti in silenzio per un po’, ognuno preso dai propri pensieri, circondati solo dal fruscio delle foglie mosse dalla leggera brezza estiva.
«Basta così, io vado a dormire» sentenziò d’un tratto Frost, allontanandosi con un furbo sorrisetto divertito sulle labbra.
«D’accordo, ‘notte».
«Buonanotte, Jack», lo salutarono all’unisono.
Non passarono neanche due minuti che il cielo si ricoprì di nuvole e piccoli fiocchi di neve presero a cadere, mentre la superficie del lago si rivestiva di una sottile lastra di ghiaccio.
Eugene e Rapunzel balzarono immediatamente in piedi, confusi ed allarmati.  
«Jack Frost, – vociò la biondina, nella scarsa imitazione del tono più infuriato di cui fosse capace – fa ancora troppo caldo perché nevichi! Smettila subito!».