Libri > Shadowhunters
Ricorda la storia  |      
Autore: Maria Nakamura    04/02/2014    5 recensioni
"Alec carezzò il dorso della mano dello stregone, spingendolo ad alare lo sguardo e a piantarlo in quello azzurro di Alec -cosa succede Magnus? di cosa ti stai scusando?- chiese, con una nota lievemente preoccupata nella voce resa roca dall'età. Lo stregone si morse il labbro, trattenendo le lacrime e portandosi alle labbra la mano dello shadowhunter, chiedendo perdono in infiniti sussurri."
Il primo esperimento su questo fandom, non abbiate pietà:non vedo l'ora di leggere le recensioni!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Forever young'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-mi dispiace tanto,Alec...- il grande specchio dell'eccentrica casa di Magnus rifletteva entrambe le figure, segnate dal tempo e dall'età, nella penombra della stanza. Lo sguardo dell'uomo cercava interrogativo quello dello stregone, i capelli, un tempo neri, gli ricadevano bianchi e lucenti sulla fronte.
Allungò la mano rugosa a prendere quella dello stregone, altrettanto segnata: era un incantesimo, lo sapeva, sapeva che Magnus poteva tornare giovane quando voleva, ma quell'aspetto gli dava sicurezza, il fatto che avesse accettato di invecchiare con lui, gli dava sicurezza.

Avevano aspettato che Alec non potesse più combattere per il conclave, era stata dura per Magnus, ma sapeva che essere un cacciatore per Alec era tutto: quando gli acciacchi dell'età gli avevano reso impossibile combattere si erano rintanati nella vecchia casa di Ragnor Fell, a Idris, ed erano rimasti insieme per cinquant'anni, non uno di meno, e poi era successo.

Alec, come tutti gli umani, si ammalava. A niente erano serviti i rimedi dello stregone e le rune di guarigione: il cancro dell'ex cacciatore sembrava incurabile, ma lo avevano affrontato insieme. Ironicamente, la scienza mondana aveva fatto per loro più di quanto non avesse fatto quella del mondo invisibile e, in qualche modo, erano riusciti ad arrivare fino a quel momento, ma Magnus lo sapeva, che presto avrebbero dovuto separarsi, e non riusciva a sopportarlo.

Vivere anni, vedendo morire gli amici, gli amanti, le persone care lo stava distruggendo, sperava che Alec capisse, che lo perdonasse. Sentiva in ogni lacrima il sapore amaro dell'egoismo, eppure non voleva fermarsi, anche se sapeva di condannarlo ad un destino orribile.

Alec carezzò il dorso della mano dello stregone, spingendolo ad alare lo sguardo e a piantarlo in quello azzurro di Alec -cosa succede Magnus? di cosa ti stai scusando?- chiese, con una nota lievemente preoccupata nella voce resa roca dall'età. Lo stregone si morse il labbro, trattenendo le lacrime e portandosi alle labbra la mano dello shadowhunter, chiedendo perdono in infiniti sussurri.

Quando la prima lacrima toccò la mano dell'uomo dagli occhi azzurri, lo stregone si alzò, gli occhi arrossati e la pelle priva di rughe, ritornata giovane. Leggere le confusione sul volto di Alec lo distruggeva, quando gli carezzò la guancia,poi, e il cacciatore sentì la pelle tendersi e le rughe sparire non riuscì a sostenere lo sguardo. Sapeva che se lo avesse guardato, avrebbe capito tutto

-Magnus cosa sta succedendo?- chiese, leggermente allarmato, ma in risposta ricevette solo altre scuse ed uno schiocco di dita, fece appena in tempo ad accorgersi della presenza alle sue spalle, che tutto divenne buio.
 

-Jace...?- il volto giovane dell'amico fu la prima cosa che vide aperti gli occhi: sapeva che, a causa del sangue dell'angelo che scorreva nelle vene sue e di Clary, i due invecchiavano molto lentamente, ma gli faceva sempre un po' strano vederli -cosa diamine è successo?- sgranò gli occhi sentendo il suono della sua voce, dolce e soffice come quando era giovane. Preso dal panico si portò una mano davanti agli occhi, terrorizzato all'idea di trovarla pallida e freddo. Si sorprese del colorito roseo dell'arto, di sentire ancora il battito del proprio cuore e l'aria entrare e uscire al suo corpo.

Eppure quello in cui erano era inequivocabilmente un cimitero, e quella accanto a lui una tomba aperta e Raphael si stagliava di fronte a lui, la pelle in contrasto con il buio notturno, e lo guardava sorridendo.

-Alec!- la voce di Magnus gli arrivo alle orecchie chiaramente e, quando gli fu davanti la prima cosa che fece fu tirargli un pugno. Un forte, liberatorio (e sicuramente doloroso per la controparte) pugno. Si alzò di scatto, poggiando il piede sul petto di una figura eccentricamente vestita e stesa sul terreno -Tu...- ringhiò -mi hai trasformato in un vampiro!- la scatto d'ira lo spinse a premere più forte sul petto, facendo urlare lo stregone di dolore. Raphael, l'unico in grado di contrastarlo in quel momento, lo tirà via, lasciando Magnus ansimante al suolo -non...- disse a fatica, la voce spezzata dal dolore ad ogni lettera -non un vampiro- tossì per lo sforzo -un... un mezzo stregone- Alec digrignò i denti, accorgendosi solo in quel momento di essere sprovvisto di canini.

I muscoli del suo corpo si rilassarono leggermente -hai bevuto il suo sangue, appena nato. Ha annullato in parte gli effetti del  vampirismo- -voglio andare a casa- sussurrò e Magnus gli fu di fianco in un attimo, poggiando la mano sulla sua spalla -Non. Toccarmi.- scandì con rabbia, facendo rabbuiare lo sguardo dello stregone.

Cercava di odiarlo, ma niente poteva togliergli dalla testa il senso di sollievo che provava all'altezza del petto. Non dovrò lasciarlo... ripeteva un fastidioso sospiro nella sua testa. Così fastidioso che, forse, lo avrebbe accontentato...
Ma magari prima lo avrebbe lasciato sulle spine.



______________ANGOLINO MIO___________________
In questa fanfiction abbiamo un Magnus tremendamente spaventato dalla prospettiva di perdere di nuovo una persona molto importante per lui, ed è arrivato al punto di rottura. Odia l'immortalità e quello che comporta, ma non vuole lasciarla, tanto che costringe Alec a condividerla con lui. Per questo, non credo che la reaione che ha avuto sia esagerata: sa di costringere Alec ad affrontare la morte di tutti i suoi cari, un giorno e questo lo distrugge, eppure non risce a fermarsi.
Per quanto riguarda Alec, non sono riuscita a farli lasciare. Davvero non ce l'ho fatta!


L'ho scritto perchè forse il mio modo di scrivere è un po' contorto: non si sa mai!
Recensite in tanti!
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: Maria Nakamura