‘Notice me, take my hand… Why are we, strangers when.. Our love is strong, why carry on without me?’
-Maledizione, sparisci dalla mia mente ti prego- dissi mentre ero in lacrime. Ero in camera mia, piangevo da ore, mi sentivo così sola, triste. Ero sola in casa e ancora non me ne rendevo conto che avevo perso ciò che per me era tutto, la mia felicità, la mia voglia di vivere. Avevo perso Justin. Dopo ore e ore di pianti decisi di alzarmi dal letto, così andai in bagno, iniziai ad asciugarmi le lacrime, mi guardai allo specchio, ero distrutta, avevo il viso pallido, il viso di chi non ce la fa più. La casa era vuota senza lui e quel vuoto era straziante. Nessuno era in grado di capirmi in quel momento, ne mia madre, tantomeno le mie amiche. La mia vita era andata a pezzi, tutti i sogni, i progetti, andati a pezzi.
Decisi di farmi un bagno caldo, almeno così, per un po’ di tempo non ci avrei pensato, ma in quel preciso istante sentì suonare il campanello. Nella mia mente, con tono nervoso e agitato dissi: ‘e adesso, chi sarà mai?’.
-Arrivo subito- dissi.
-Britney, sono io, apri!- Sentì dire.  
Era Justin e ancora una volta a parlare fu la mia mente: ‘ma che ci fa qui?’
Mi sistemai e andai ad aprire la porta, il mio viso era ancora pallido, i miei occhi lucidi, lo vidi e scoppiai in un forte pianto, mi gettai per terra.
-Britney, sii forte, la vita va avanti. Lo so è finita nei peggiori dei modi, ma ti supplico, non star male! Adesso alzati, dai su, vieni a bere un bicchier d’acqua- Con tutta la forza che avevo, o almeno la forza che mi era rimasta, mi alzai e lo seguì.
-Perché sei qui?- Chiesi.
Non riuscivo a togliergli lo sguardo di dosso, era così attraente, e il sol pensiero che non sarebbe più stato mio da quel momento, mi faceva impazzire, avevo voglia di baciarlo, di stringerlo a me, proprio come accadeva quando eravamo felici e niente e nessuno ci avrebbe mai separato.
-Come ti avevo già detto, sarei passato per lasciare le tue ultime cose- Mi rispose Justin.
-Ah, già- Sorseggiai quel bicchiere d’acqua, non riuscivo nemmeno a deglutire.
 Poi dissi: -Justin, non può finire così, io ti amo!-
-Britney, ti prego, non rincominciare!- Esclamò. –Ho pensato molto a noi due, ma ormai è finita, non c’è più nulla da fare. Tutto finito.-
Quelle parole mi distrussero totalmente e in quel momento il cuore mi si spezzò in mille parti, mi sentivo morire. Volevo morire.
-Perché?- Aggiunsi.
-Non c’è bisogno che te lo dica ancora una volta Britney, se non ti è chiaro allora te lo ripeterò. Per me le cose sono cambiate. Io sono cambiato. Non provo più gli stessi sentimenti di prima. Tranquilla, io resterò al tuo fianco. Resteremo ottimi amici, ti chiamerò ogni giorno per sapere come stai.-
-Justin, come puoi farmi questo? Mi domando con quale coraggio mi dica queste cose!- La rabbia iniziò a scatenarsi in me. - Dammi indietro le mie cose ed esci fuori da casa mia. Non voglio più vederti! Mai più! Chiaro?-
-Britney, ma..- Iniziò. Poi lo spinsi verso l’ingresso e dissi –Va via e non farti mai più vedere.-
Lui uscì, chiusi in maniera violenta la porta, tirai un forte sospiro e mi lasciai andare, mi sedetti per terra, quasi come stessi scivolando sul muro, ero vicino la porta con la testa appoggiata al muro, cercai di trattenere il pianto, ma non riuscì, il dolore in me era troppo grande. Sentivo Justin fuori lasciare gli scatoloni contenenti le mie cose. Quando sentì la macchina mettersi in moto capì che stava andando via,via per sempre, via dalla mia vita.
Così riaprì la porta e portai le mie cose dentro casa, a tal punto, ripensandoci, mi resi conto che ero stata troppo severa nel cacciarlo così, ma la rabbia aveva provocato in me tale reazione. Andai in bagno, riempì la vasca con acqua bollente, ci versai il bagnoschiuma che Justin tanto amava e mi ci immersi dentro.
“I guess I need you baby… And everytime…”
Riecco quella maledetta canzone. Continuava a risuonare nella mia mente. Finì di fare il bagno, mi asciugai, misi una canotta bianca di seta, mi sdraiai sul letto, abbracciai il cuscino, chiusi chi occhi e mi addormentai.  Passarono i giorni e così iniziai a rassegnarmi. Tra me e Justin era finita sul serio. Nessuno aveva più notizie dell’altro.
Tornai alla solita routine, intendo a quella prima di stare con Justin, sveglia alle 7.00 di mattino, colazione, doccia e poi di corsa in sala registrazione, tantissime radio mi invitavano ad essere loro ospite speciale, ma il più delle volte rifiutavo. I media ne parlavo in continuazione, era l’argomento del giorno o per meglio dire dei mesi interi. Ormai i media avevano trovato pane per i loro denti.