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Autore: Barlume Crepuscolare    12/06/2008    2 recensioni
Da un pò di tempo a questa parte la nostra equipe è tornata a cercare altri reperti sull'Organizzazione. E grazie alle solite mazzette e ad altre buone raccomandazioni, siamo risuciti a mettere le mani sugli scritti di uno dei memberi più discussi del gruppo: Zexion, un Nessuno di una felicità e di un'altezza intellettuale immense. Siamo quindi orgogliosi di mostrarvi tutti i suoi particolari E-Momenti, scritti direttamente da lui. Non vi sentite molto più tristi?
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Organizzazione XIII
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il Diario di Zexion 2: Se il Nessuno non va alla montagna...


Serio Diario,


Forse ti stupirai, se ti chiamo così. Ma io devo cambiare! Devo cominciare a fare cose che non ho mai fatto prima, credimi: inarcherò le labbra verso gli angoli della bocca, emetterò sillabe dello stesso tipo velocemente se succede qualcosa di divertente, oppure... che so io... tagliarmi i capelli. Ti chiederai come mai questo improvviso mutamente. Visto che sei il Diario di Zexion, e non di un certo Axel, potrai capire come oggi l'incontro con Xigbar mi abbia rimescolato dentro, come quando ho letto i libri dell'arcidiacono oscuro Federico Moccia. Anche se in quel caso, dopo essermi rimescolato, ho anche esalato all'infuori. Ma non perdiamoci in questi vuoti preamboli, mio caro, e passiamo, come al solito, hai fatti.


Come ti ho già detto, avevo programmato di uccidere Xigbar. Ma avevo ancora qualche punto da mettermi in mente: quindi andai a fare colazione. Dopo la consueta reazione di Oreò (biscotti dal colore oscuro), pensai sul modo in cui avrei portato a termine il piano. Mi concentrai intonando una canzone malinconica, che uso ogni volta che devo pensare:

- Oreò. Oreeeeooooooooooooooooooooooooo. Orrrreeeeeeeeeeeeeeeooooooooooooooooooooooo. Ore, ore, ore, ore, oreooooooooooooooooooooooooooooo! Oreò Oreò! Oreeooooooooooooooooooo!-. Varie idee rotonde rotolavano nella mia mente su come commettere l'omicidio: usare un libro da lancio, o uno da taglio, oppure una freddura di Vexen...ma perchè no, forse anche mostrare com'era Lexaeus prima di andare dal barbiere... Ma erano metodi troppo appariscenti e voluminosi...soprattutto l'ultimo. Decisi allora di portare con me solamente il mio ingegno. Ero proprio in buone mani. Uscendo, incontrai il numero cinque, che salutai, come sempre. Lui mi guardò con sospetto e mi chiese:

- Stai andando a....?-.

- Oreò-, replicai io.

- Capisco. Ti lascio a ciò che devi fare, allora-. E scomparve dalla mia vista. Capiva che quella parola singola significa che in quel giorno qualcuno ci avrebbe lasciato. E fu dura farglielo capire: infatti nei primi tempi, attaccava anche lui a cantare la famosa litania del Biscotto Che non C'è. Una tortura. Ma proseguiamo nella narrazione.


Giunsi nella Sala delle Vacue Melodie. Tutti la evitano accuratamente. Quando infatti ti trovi a passeggiare su quello strano pavimento blu, non sai mai cosa ti potrebbe accadere: una volta Axel si trovava lì per caso, e prima che potesse accorgersene, si ritrovò all'interno di un bagno pubblico (ne abbiamo numerosi) del nostro castello, mentre lo occupava Roxas. E' da lì che è cominciata ogni cosa, purtroppo...Sigh sigh. A me, grazie a Bill Kaulitz, non era ancora successo nulla e attendevo pazientemente Xigbar...per ucciderlo. Poi, all'improvviso, sentì una voce alle mie spalle:

- Ehi, Zexxxiooooooooooooooooooooooooooooooooooooon! C***o!-, e il numero due, che era sospeso dietro di me a testa in giù (una abitudine fastidiosa che spero un giorno gli costi davvero la vita), perse l'equilibrio e cadde rovinosamente. Allora io gridai, preso da una felicità galoppante e irrefrenabile:

- E' morto, è morto! E non ho dovuto neanche usar...-. Ma, come si sa, il destino mi è avverso e infatti il membro era ancora in piedi, robusto e sprizzante allegria da tutti i pori, anche se, e ci vuole poco a capirlo, mi guardava stranamente. Mi disse:

- Ehi, Zexy, ma perchè esulti? Per caso sei venuto qui con l'idea di uccidermi?!-. Rimasi tramortito. Era vero, mi aveva scoperto facilmente. Non era mai successa una cosa simile. Io, triste come sempre, ma quella volta maggiormente, gli chiesi, tradendo un pò di arrabbiatura malinconica:

- Ma come hai fatto a scoprirmi?! L'unica volta che qualcuno ha scoperto un mio piano è stato quando cercavo di ingannarmi da solo quando rubai i biscotti di Xemnas. E lo feci solo perchè sono così acido da volere male anche a me stesso (e quante batoste al laser che presi poi dal Superiore, infatti!)-. Detto questo, mi chiusi nel più cupo silenzio. Vista la normalità della cosa, Xigbar non ci fece molto caso, ma mi disse:

- Vedi dov'è il problema, nano mio? Il tuo temperamento ti tradisce di continuo. Puoi concepire i piani più malvagi e geniali, ma finché sarai così sospettabile agli occhi degli altri non sperare di riuscire a ingannare nessuno, persino Demyx-.


Questa volta ero completamente fuori di me dalla sorpresa: cioè triste. Primo per che era la seconda volta nel giorno che Xigbar diceva qualcosa di vero e non farfugliamenti. In secondo luogo, era anche riuscito a usare una sintassi e una costruzione della frase incredibili per uno come lui. Io gli risposi:

- E allora cosa dovrei fare, essere solare, contento e felice tutto il santo giorno?! E magari muovermi saltellando come....come Tappo?!?!-. Xigbar mi guardò molto male:

- Ora, in un caso come il tuo, non bisogna esagerare: non andiamo nel fantascientifico! Certo, per uno come te, che era venuto qua solo per fare Oreò, bisognerà impiegare un sistema d'urto e.... C***o, ancora!-, mi disse, cadendo ancora nel vuoto. Torno dopo pochi attimi: il Manipolatore dello Spazio, niente su cui discutere. Spolverandosi l'uniforme, mi rivolse l'ultima decisiva questione:

- Come dicevo, ora la decisione spetta a te: io sono pronto a insegnarti, ma ci vuole anche la buona volontà. Ma vedrai che, birra a parte, so essere un bravo insegnante: sono stato io a insegnare a Naminè la sottile arte di dare le cattive notizie agli altri!-, e lo diceva anche tutto fiero.

- Santo Manson!-, strillai senza volerlo,- E va bene, se questo può aiutare i miei piani, d'accordo. Ci vederemo tutti i giorni, a meno che non sia già morto o svanito-. Lui annuì e mi salutò:

- D'accordo, psiconano, ci vediamo le prossime volte. Hai fatto una buonissima scelta, oggi. Certo, meglio di Lexaeus quando decise di cercare la sua arma in un Sexy Shop... Ciao ciao-. E sparì in un corridoio oscuro. Decisi di andarmene anche io, ma notai che mentre parlavamo la disposizione del pavimento della Sala era cambiata: ora c'era in aria soltanto una porzione di pavimento piccolissima, dove ero io, grazie alle Lamette. Comincia, senza motivo, a gridare il nome del numero due a intensità sempre maggiore, spaventandomi anche un pochino.


Ma alla fine mi ricordai dei corridoi oscuri e ne usai uno. Notai che uno dei quadri che avevo messo dentro per abbellire un pò il passaggio era storto. Lo raddrizzai e poi continuai il mio percorso fino alla mia stanza. Giunto lì, mi dissi, a bassa voce:

"Un Oreò fallito, ma un maestro trovato... Oh, bella questa frase. E' così senza senso da poter essere inserita in un promo di un capitolo di Kingdom Hearts! Mi merito un premio!". Detto ciò, imposi le mani sul pavimento e si aprì la solita entrata segreta, che conoscevo solo io. Entrando, mi accolse la solita voce di Ome, la segretaria meccanica che mi aveva procurato Vexen in cambio del potere di una risata da personaggio di contorno. Ome, mentre scendevo lungo la scala a chiocciola cybernetica del mio piccolo segreto, mi chiese come sempre:

- Bzzz... Come sta maestro Zexion?-.

- Male-.

- Ottimo. Ricordami uno di questi giorni che devo rubare la ricetta segreta del Krabby Patty,eh-.

- Si, maestro Zexion. Se le interessa, i suoi cuccioli sono pronti al trattamento-.

- Bene, riposati pure, Ome-.

- Grazie, maestro Zexion-. Poi giunsi vicino alla solita stanza dei Moguri, speranzoso, come ogni giorno, di avere la mia solita oretta di divertimento. Ma anche due. Ma anche dieci. Appena l'entrata elettronica si aprì con un tonfo sordo, si precipitò su di me la solita moltitudine di esserini feriti, picchiati e vessati (da me) per chiedermi cose inutili come:

- Signor Plac...Cioè, Zexion, quando ci farà uscire, kupo?!-.

- Le elaboreremo un disco dei Tokyo Hotel se ci lascia in pace, kupo!-.

- Quando ci farà parlare col nostro simile antropomorfo, Marluxia, kupo?!-. E io, sogghignando come sempre, gli risposi, pacato ma malvagio:

- Oh, certo... Vi farò uscire quando quel Marluxia che dite avrà un rapporto sessuale come una donna! Ma che dico, che avrà un rapporto sessuale! Wah ah ah ah ah ah ah!-.

- Kupoooooo!-, risposero quelli. E, come mi ero promesso, passai il resto della giornata a divertirmi: ovviamente con una vena di tristezza. La vena dei Moguri, ovviamente.


Quindi capirai bene, serio Diario, come l'incontro col numero due di oggi mi spinga a cambiare radicalmente il mio comportamento. E a usare sempre il deodorante quando devo vedermi con altre persone. Quindi da oggi cercherò di essere meno triste e più fe.....fe.....feroce. Oh, che giorni crudeli mi aspettano. Domani devo anche vedermi con Xemnas, quindi quale migliore occasione per testare il mio nuovo temperamento? Ma per stasera basta: devo andare a dormire e a leggere....O era il contrario? Pazienza. 'Sera, Serio Diario.



Zexion



P.S: Ah, certo, dimenticavo di dirti che il mio business di Pon-pon e Cotillons color rosso per feste e amori procede più florido che mai. Ovviamente mento sempre sulla provenienza del prodotto... Wah ah ah ah ah ah ah ah!

  
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