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Autore: SignoraKing    04/02/2014    7 recensioni
I mostri, quando cresci, escono da sotto al letto.
Genere: Horror, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I mostri sono usciti da sotto il letto.

Inspiro profondamente, cerco di riprendere fiato dopo la corsa. 
In casa sembra che non ci sia nessuno, ma l'odore di fumo mi preannuncia la sua presenza. 
È sempre lì che mi aspetta, quando torno da scuola o quando esco la sera. 
Per capirci: lui non esiste. Non è umano, nessun'altro lo vede, solo io. 
Mi assale l'angoscia, non mi piace incontrarlo. 
Sa sempre come farmi stare male, sa sempre quello che penso e quello che provo. 
Di solito quando lo incontro mi dice che devo fare qualcosa oppure si congratula.
Si congratula per quello che ho fatto. Per aver ubbidito.

Incomincio a tremare. 
Mi ricordo solo ora di non aver fatto quello che mi aveva chiesto.
Non ho mai disubbidito. 
Non so come possa reagire. 
Entro nella stanza. 
L'odore di fumo si fa più forte. 
Resisto all'impulso di tossire. 
La poltrona su cui è seduto mi dà le spalle. 
Lui sa che sono lì, poco dopo sento la sigaretta sfrigolare contro i filtri vecchi nel posacenere mentre la spegne. 
Mi fa aspettare. Sa che tutto quello mi fa stare male. 

Si alza e mi guarda ridacchiando. 
"È strano che tu abbia deciso di ribellarti al mio volere. Mi piaci." 
Percepisce qualcosa nella mia testa, percepisce la mia paura. E quindi dice: "No, non ti farò niente per non aver ubbidito."

Mi guarda con fare quasi paterno, solo che io so che nei suoi intenti non ci sono quelli di un padre ma quelli di un mostro che per te vuole solo il peggio. 
Che vuole farti impazzire mangiandoti da dentro, mangiando le tue emozioni.
In lui non c'è nulla di paterno. 
Lui è uno dei mostri di cui avevo paura da piccola, uno di quelli che stavano sotto al mio letto, uscito per tormentarmi adesso che non avevo i miei genitori a proteggermi, adesso che ogni luce di purezza che avevo da bambina era sparita.

Il tempo si è fermato, lui non ha il controllo in quel momento.
Di fianco a me c'è un mobile, sopra di esso si trova una cesta con delle forbici all'interno. Senza esitazione le prendo, le nocche sbiancano per la forza con cui stringo l'arma che mi salverà.
Lo vedo in piedi davanti a me, ancora con quello sguardo. Corro in avanti, metto tutta la mia forza nei polpacci. Urlo mentre con le forbici lo pugnalo al cuore, allo stomaco. Mi macchio di sangue, lui disteso per terra con lo sguardo sorpreso o forse così lo vede la mia mente. 
Incomincio a ridere, prima sommessamente e poi sempre più forte.

Mi sveglio nel mio letto, nella mia stanza bianca e asettica. Continuo a ridere, era tutto un sogno ma era anche reale. I mostri, quando cresci, escono da sotto al letto.
Incomincio a agitarmi, mi avevano legata di nuovo perché mi dimenavo troppo. 
Accorsero tre o quattro infermieri, mentre io continuo a ridere.
Persi conoscenza dopo poco.


Angolo scrittrice
Incomincio a sentirmi stupida a definirmi scrittrice, ma non importa.
Spero che vi piaccia e che il finale non faccia così schifo come sembra a me.
Dovrei smetterla di scrivere l'inizio un giorno e la fine un altro, perdo il senso di tutto.
Lasciate una recensione con critiche e dubbi, sono tutti ben accetti.
SK
   
 
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