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Autore: Aron_oele    05/02/2014    11 recensioni
"Non si giudica un libro dalla copertina" dice un vecchio detto. Non si giudica un libro dall'introduzione direi io. Mi capita spesso che le introduzioni o le trame dei libri/film mi mandino fuori strada, ed è per questo che non voglio scrivere niente qui. Se vi va o se vi ispira il titolo entrate e leggete il primo capitolo. Se sarà di vostro gradimento, spero che ne seguiranno molti altri, e se invece così non sarà, spero che ne seguiranno molti altri lo stesso ma voi non li leggerete (sigh).
PS: La ff è stata conclusa il 05 Febbraio. Il 21 Febbraio ho aggiunto un ultimo capitolo che non continua la storia, ma vi mostra qualcosa di più....
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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10° Capitolo: Tutto bene quel finisce bene

Ranma aveva scelto.
Basta.
Era finita.
Akane, sempre coraggiosa e pronta a tutto, aveva chiuso gli occhi per non vedere.
Non aveva urlato come Shampoo, non si era disperata come Ukyo, lei aveva semplicemente abbassato il capo, come a dire “mi arrendo”.
Hai scelto lei Ranma? Hai veramente scelto lei?
Ma Akane non ce la faceva. Non poteva annullarsi fino a questo punto. Lei era una che combatte.
Si fece forza e rimise i suoi bei occhi castani sulla scena.
Avrebbe affrontato il suo destino a testa alta, orgogliosa, testarda e fiera come sempre.

Ranma aveva serrato la presa attorno al corpo di Kaori, si avvicinava sempre di più e Akane respirava rumorosamente, le corde la stringevano, la opprimevano, le mancava il fiato.
“Datemi dell'aria, vi prego” gridò in un urlo muto.

Ranma si era fermato ad uno spiraglio dalle labbra di Kaori, l'aveva guardata con tanta intensità da far sciogliere un iceberg e Akane aveva cominciato a sudare, come se avesse avuto la febbre alta. Il sudore che le imperlava il bel viso si freddava a contatto con la temperatura gelida della caverna.
Evaporava. Tutto il suo corpo, percorso da brividi e tremiti, stava evaporando.
Caldo contro freddo, fuoco contro ghiaccio.

Le labbra di Kaori si erano mosse in una domanda sussurrata, Ranma le aveva risposto con un leggero ed impercettibile bisbiglio, poi era stata la ragazza a muoversi e Akane aveva serrato i pugni in una morsa d'acciaio. Così stretti che sentiva le unghie penetrarle la carne, ma non le importava, tutto il dolore non era dolore in confronto a quello.

Poi Kaori aveva unito le sue labbra a quelle di Ranma.
E ad Akane era esploso il cuore.
Un'esplosione atomica, un vulcano in eruzione.
La forza di quell'esplosione aveva ridotto in brandelli il suo petto, aveva stracciato il suo povero cuore.
Non era rimasto più niente.
Solo la forza di continuare a guardare.
Akane aveva visto quelle labbra incollarsi, unirsi, come per passarsi qualcosa e poi subito staccarsi.
Il petto di Ranma si era alzato e abbassato in un grande respiro, quello di Kaori pareva svuotato.
Quello non era stato di certo un bacio.
Lei non era un'esperta. Non aveva mai baciato nessuno. Ma sapeva riconoscere un bacio vero, come quelli dei film, dove lui si avvicina a lei con passione e le loro labbra si uniscono in una danza lunga e lenta, si aprono e si chiudono allo stesso ritmo, si staccano e si riattaccano attirate le une alle altre da una forza irresistibile. La stessa forza che ti tiene incollato alla Terra.
No, quello non era un bacio.
Questa consapevolezza le fece rallentare il cuore.
Poteva respirare ora.
Ranma era appoggiato con il viso su Kaori, e copriva completamente il volto di lei.
Ma Akane riusciva a vedere lui: aveva gli occhi chiusi, poggiato di peso, sembrava più pesante, ma nonostante tutto rimaneva attaccato al palo con tutta la sua forza.
La piccola Tendo non capiva. Cosa stava facendo Ranma? Stava pensando? Pareva addormentato... Forse stava sognando. Forse si era pentito di aver scelto Kaori e adesso stava cercando un modo per dirglielo, forse...
Akane non lo sapeva.
Poi Ranma si era rialzato e lei era più calma, sentiva di nuovo di avere due gambe, due braccia, un cuore.
Ranma aveva posato un bacio sulla fronte della ragazza e poi era saltato giù.
Non era più attaccato a Kaori.
Le sue corde erano ancora immutate.
Non aveva scelto.

Akane era sollevata, felice, arrabbiata, preoccupata, spaventata, confusa, calda, fredda, agitata, calma.
Chiuse gli occhi per trattenere le lacrime.
Rideva, rideva a più non posso. Rideva come se qualcuno le stesse facendo il solletico.
Rideva e piangeva contemporaneamente.
Singhiozzava, ma non sapeva se erano singhiozzi dati dalle risate o dal pianto. Singhiozzava al ritmo dei suoi brividi.
Poi, ancora con gli occhi chiusi, sentì una presenza davanti a lei.
Aprì gli occhi di scatto. Era Ranma.
Stava appollaiato su di lei come poco prima lo era stato su Kaori.
La guardava con il sorriso stampato sul bel viso.
Ad Akane sembrava passata un'eternità da ieri. O dal giorno prima. O da tutti i giorni che aveva passato di fianco a questo bellissimo ragazzo che ora le stava davanti.
I suoi occhi erano così blu, i suoi capelli così neri...
Akane si sentì infuriata, le lacrime continuavano a bagnarle le guance arrossate, i capelli spettinati le si erano attaccati alla fronte e gli scossoni delle ultime folli risate non si erano ancora placati :
<< Ranma! Oh Ranma, tu sei un tale stupido! Come hai potuto? Come hai potuto spaventarmi così tanto? Io..... >>
Ma non poté finire.
Lui, senza parlare, l'aveva bloccata.
Con un bacio.
Akane serrò gli occhi. Sentiva le labbra calde e morbide di lui premere sulle sue fino quasi a farle male.
Aveva voglia di tirargli uno schiaffo e poi di abbracciarlo.
Aveva voglia di dirgli era era uno stupido e poi di dirgli che lo amava.
Aveva voglia di dirgli di non azzardarsi mai più a fare una cosa del genere e poi di chiedergli di baciarla ancora.
Chiuse gli occhi.
Le lacrime bagnarono le loro labbra ancora unite.
Poi Akane senti che le sue braccia e la sua vita erano libere. Le corde si erano sciolte.
Mentre ancora baciava Ranma lui le prese i fianchi con le mani, lei lo abbracciò stretto.
Quando atterrarono, lui era in piedi e sorreggeva la fidanzata un po' più in alto.
Lei lo abbracciava ancora.
Le loro labbra erano unite ancora.
Stavano sorridendo.

***

Le corde si sciolsero come per magia e tutti furono liberi.
Il misterioso e affascinante ragazzo aveva detto la verità, se Ranma avesse dichiarato il suo amore e suggellato il tutto con un bacio, tutti sarebbero stati salvi.
Tutti erano salvi.
Salvi per davvero.

Shampoo era salva, ma non lo sapeva.
Era atterrata dal volo a quattro zampe, come un gatto, ed ora faceva fatica a rialzarsi.
Era accovacciata sul pavimento, delusa, sconfitta.
Aveva perso tutto.
Era venuta in Giappone solo per conquistare Ranma e tornare al suo villaggio da donna sposata.
Aveva impiegato tutti i suoi mezzi, tutti i suoi giorni, le sue energie, i suoi pensieri, per quest'unico scopo.
Cosa avrebbe fatto adesso.
Guardò la bis nonna, la cercò nel tumulto delle altre persone.
E la trovò. Obaba era per lei un modello. Il modello di donna che sarebbe voluta diventare.
In mezzo alla folla Genma e Soun si abbracciavano, saltavano tenendosi per mano e piangevano.
Nabiki teneva fermo Kuno che voleva andare a uccidere Ranma.
Sasuke soccorreva Kodachi svenuta.
Kasumi aveva preso le mani del dottor Tofu e sorrideva di pura felicità.
C'era chi applaudiva, chi urlava, chi rideva, chi se ne stava andando spazientito.
E poi c'era lei. Obaba. Ferma in mezzo al caos a guardare la nipote.
I loro occhi si intercettarono e la vecchia fece un cenno di assenso, poi scomparve con un salto.
La ragazza sentì una mano tiepida sulla schiena, un uomo seduto dietro di lei.
<< Mi dispiace Shampoo, so che sei delusa >>
Mousse la accarezzava delicatamente, con lentezza, su e giù per tutta la schiena, in un dolce massaggio.
Poi la prese in braccio.
<< Adesso ti accompagno a casa, ci mangiamo una bella scodella di ramen, poi ti fai un bagno caldo e ti metto a letto, vedrai che domani starai meglio >>
Mousse la trattava come fosse malata. E forse un po' lo era davvero.
Appoggiò la testa sul petto di lui e si lasciò cullare dai suoi passi decisi.
Chiuse gli occhi.
Domani sarebbe stata meglio.

***

Ukyo osservava la scena da lontano. Mousse portava via una Shampoo sfinita.
Anche lei si sentiva sfinita.
Teneva gli occhi bassi per cercare la sua spatola, da qualche parte per terra.
Inciampò in Ryoga, ancora seduto, che cercava di districarsi dalle corde.
<< Maledette corde! Non riesco a.... E' tutto inutile! >> il tono strozzato tipico di chi cerca di trattenere la rabbia o le lacrime. Ma non era delle corde che stava parlando.
Ranma aveva baciato Akane.
Contro ogni pronostico, contro ogni parere, lui era semplicemente saltato sul suo palo e l'aveva baciata.
Così come solo lui sapeva fare.
E Akane aveva risposto.
Ryoga aveva visto, Ukyo aveva visto. Adesso era tutto inutile.
Avevano sempre saputo del loro amore. Era chiaro come il Sole nella più bella giornata d'estate.
Ma vederlo era un'altra cosa.
Quella piccola, vana ma radicata speranza che riscaldava i loro cuori, ora si era spenta.
Ranma e Akane sarebbero sempre stati due persone a cui volevano bene.
L'affetto sopravvive ad ogni tempesta, è il legno più resistente, la corda più forte.
Ma adesso i loro cuori erano feriti e svuotati.
Avrebbero voluto bene a Ranma e Akane domani. Oggi volevano solo trovare qualcuno per non stare da soli con i loro pensieri.
<< Aspetta, ti aiuto io >> Ukyo si avvicinò a Ryoga e cominciò a sciogliere la corda assieme a lui.
Il ragazzo non disse niente.
Quando ebbero finito lui le passò la sua spatola.
<< Mi andrebbe proprio uno dei tuoi okonomiyaki >> disse fingendo un sorriso e le porse il braccio.
Ukyo si sforzò di fare la stessa cosa, intrecciò il suo braccio con quello dell'eterno disperso e cominciarono a vagare insieme.
Forse, insieme, si sarebbero salvati.

***

Ranma staccò le labbra da quelle di Akane.
Lei aveva il fiatone, il viso tutto rosso, i capelli scarmigliati.
Gli tirò uno schiaffo leggero, senza convinzione, ancora ridendo:
<< Sei uno stupido! Come ti sei permesso? >>
Lui, che anche non poteva smettere di ridere, le asciugò le lacrime con un dito:
<< Volevi o non volevi che ti salvassi? Qualcuno si doveva pur sacrificare!! >>
Mentre le loro risate si perdevano nell'eco della grotta, si intrecciavano e si univano in un suono di pura felicità, solo per quel breve momento, non esisteva più nulla.
Non esistevano più i loro pretendenti, i loro genitori, il matrimonio combinato, la maledizione, la bella sconosciuta, gli amici invadenti, i tranelli, le trappole, i rapimenti, la gelosia, le litigate, non esistevano più l'orgoglio, la testardaggine, il coraggio, la vergogna, la timidezza.
Non esisteva più niente.
Solo due giovani e spensierati ragazzi che ridevano e il suono delle loro risate che dichiarava il loro amore.

***

Ranma aveva visto Shampoo, sconfitta, portata via da Mousse.
Aveva visto Ukyo allontanarsi con Ryoga.
Almeno a lei avrebbe voluto dire qualcosa, ma cosa? Come avrebbe potuto spiegarle che era sempre stato innamorato di quel maschiaccio violento che viveva con lui?
Come avrebbe potuto dirle che lui, che si mostrava coraggioso e pronto ad ogni sfida, era insicuro e perso di fronte al suo cuore?
“Sii felice, Ucchan” solo questo sarebbe riuscito a dirle, di fronte a quegli occhi delusi e pieni di lacrime.
Sperava solo che un giorno lei sarebbe tornata a volergli bene.
Si girò un momento a guardare Akane che si faceva abbracciare da ogni componente delle loro famiglie.
Soun piangeva disperato inginocchiato davanti a lei, “la mia bambinaaaa, buuuuh, finlmente!!! Sono così fiero di te e Ranma!! La nostra palestra!!”
Genma non la smetteva di ripetere la parola “matrimonio”.
Kasumi la stridolava come se fosse stata in pericolo di vita e Nabiki già faceva i conti di quanto le sarebbe fruttato.
<< Per l'amor di Dio, è solo un bacio!! >> aveva gridato Akane con poco successo.
I due ragazzi si erano lanciati uno sguardo di pura intesa, erano arrossiti leggermente e si erano sorrisi.
Akane, dopo essere riuscita a liberarsi da tutti quelli che si congratulavano con lei, si avvicinò piano a Ranma:
<< Vorrei parlare con Kaori, ma non la trovo.>>
Già, Kaori, dov'era?
Ranma si guardò intorno. La grotta era quasi vuota. Possibile che se ne fosse andata senza salutarlo? Lui voleva ringraziarla.
Poi la trovò. Lei era ancora legata al palo.
Entrambi si avvicinarono correndo.
<< Kaori!! Perché sei ancora lassù? >> gridò Akane spaventata.
La ragazza rise : << Non sei l'unica che deve combattere con un testone! >>.
A queste parole, Akihiro, il misterioso e affascinante uomo che li aveva messi in quella situazione, si materializzò davanti a lei.
Sospeso a mezz'aria, si avvicinò alla bella Kaori e la baciò con passione.
<< Solo io posso sciogliere le tue corde >> sussurrò lui con fare prevaricatore.
Lei lo abbracciò e lo baciò ancora, poi scesero lentamente, fino a ritrovarsi di fronte a Ranma e Akane, più stupiti che mai.
<< Non fate quelle facce!! >> disse Kaori ridendo.
<< Ci spiegate, per favore? >>
Kaori e Akihiro si guardarono con fare complice.
<< Ranma, tuo padre ha chiesto il mio aiuto perché, attraverso i miei poteri, vi facessi scoprire i vostri sentimenti. Ma voi due siete così orgogliosi, cocciuti e ostinati! Così abbiamo inscenato questo teatrino per costringerti a fare qualcosa! Ti conosco troppo bene, sapevo che non ci avresti mai lasciate morire! E sapevo che, di fronte ad un obbligo, avresti preso il coraggio a due mani e mi avresti permesso di mostrarti ciò che c'era nel cuore di Akane. Una volta consapevole dei tuoi e dei suoi sentimenti, il gioco era fatto! >>
Kaori fece questo discorso sorridendo e nascondendosi dalle occhiatacce del suo amico, dietro ad Akihiro.
<< Quindi era un tranello? Tutta una finta inscenata da quell'idiota di mio padre per farmi rivelare i miei sentimenti! Per farmi ba...ba...baciare A-Akane!! >>  Ranma era così rosso e buffo che Kaori non poté trattenersi dal ridere!
<< Suvvia che non vi è dispiaciuto! E io lo so bene, leggo nel pensiero! >>
L'ultima frase detta con un pizzico di malizia fece arrossire i due giovani, che immediatamente abbassarono lo sguardo e si misero a giocare chi con i proprio piedi, chi con un sassolino trovato lì per caso.
<< Ora noi dobbiamo andare >> a rompere il silenzio fu la voce di Akihiro, sempre profonda e calma, ma molto meno minacciosa ora.
Kaori si avvicinò ad Akane e le diede due baci sulle guance. Il profumo di pino dei suoi folti capelli neri ristorò l'animo animo ancora agitato della piccola Tendo:
<< Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare in questi giorni.. >> le sussurrò Kaori in un orecchio.
<< Ma no, che dici! Piuttosto scusami tu se io... cioè per tutto quello che io... >>
<< Lascia stare. Prenditi cura del nostro Ranma.. >>
Akane sorrise e arrossì in gesto d'assenso.
Poi Kaori andò ad abbracciare Ranma.
Lui la tenne stretta a sé. Non voleva che andasse via. Non voleva dirle addio un'altra volta. L'aveva ritrovata da così poco tempo e stava così bene con lei, era l'unica con cui essere sé stesso.
<< Questo non è un addio Ranma >> disse Kaori ancora abbracciata a lui << puoi venire a trovarmi quando vuoi e quando avrai bisogno di me, basterà dirmelo ed io correrò da te in men che non si dica >>
<< Come questa volta? >>
<< Come questa volta >> lo rassicurò lei.
Lo abbracciò un ultima volta più stretto che poté, poi gli diede un lungo bacio sulla guancia :
<< Fa' il bravo e non fare arrabbiare Akane, e continua a scrivermi! Ti voglio bene, Ranma, non dimenticarlo mai >>
<< Anche io ti voglio bene, Kaori >>.
E con gli occhi lucidi, sciolsero l'abbraccio, si lasciarono le mani e Kaori cedette il passo ad Akihiro.
Lui gli tese la mano.
Anche quella, come il resto del suo corpo, era grande e forte, era la mano di un uomo.
Ranma gliela strinse con vigore: << Trattala bene >>
<< Certo >> rispose Akihiro.
Poi si avvicinò ad Akane e gli diede un piccolo, caldo e leggero bacio sulla guancia che la fece arrossire violentemente.
Poi raggiunse Kaori e si presero per mano.
In una folata di vento che sapeva di primavera, così come era apparsa, Kaori sparì, e con lei anche Akihiro e la grotta.
Quello che rimase però era l'alba di un giorno nuovo, nel cielo di una città che era rimasta sempre la stessa.
A guardarla, due occhi nocciola e due occhi blu, più vicini che mai.
Due cuori all'unisono.
Due sorrisi identici.
Due mani intrecciate.
A guardarla, due ragazzi apparentemente ancora uguali, ma profondamente diversi.
Quello che rimase però era l'alba di un nuovo giorno, un nuovo giorno insieme per Ranma e Akane.

                                                                      The End


Buonasera Ladies and Gentlemen!
Siamo così arrivati alla fine di questa mia prima ff!!
Non ci credo!! E' stata un'esperienza bellissima!!
Mi sono affezionata così tanto a questa storia e alla mia bella Kaori che mi dispiace da morire che sia finita! Ma, dopotutto, bisogna saper riconoscere quando è ora.
La storia io l'avevo in origine concepita proprio così, con questo finale.
Ci ho pensato e ripensato molte volte ma alla fine ho deciso di seguire il mio istinto.
Oh, io il bacio fra Ranma e Akane lo volevo!!
Spero solo di non avervi deluso!!

Ci tenevo a ringraziare tutte le persone che hanno letto questa mia storia.
Quelle che l'hanno apprezzata,
quelle che l'hanno preferita,
quelle che l'hanno seguita,
ma soprattutto quelle che l'hanno recensita.
Voi non avete idea di cosa significhino per me tutti i complimenti che mi avete fatto!
Mi sono buttata in questa storia, temendo maggiormente di essere criticata!
Avevo paura che non sarebbe piaciuta la storia, o ancor meno il modo in cui scrivo.
Invece ho ricevuto solo commenti positivi!
Ogni volta che ne leggo uno comincio a ridere come una cretina! Mi rallegrate la giornata, davvero, soprattutto in questo momento un po' bruttino.
Soprattutto, tenevo a ringraziare Vale27, faith84, Pchan05, Spirit99 e Gretel 85 che  hanno trovato un po' di tempo per recensire ogni mio capitolo.
Ma anche tutti le altre persone che hanno recensito, anche solo una volta.
Insomma GRAZIE.
GRAZIE INFINITAMENTE A TUTTI.

Spero di risentirvi presto...anche perchè ho già in mente una nuova ideuccia....
A presto,
Aronoele (:

 

  
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