Papà Gambalunga ( 私のあしながおじさん Watashi no Ashinaga Ojisan ), basato sull'omonimo romanzo del 1912, opera della scrittrice statunitense Jean Webster, è entrato a far parte del progetto World Masterpiece Theater nel 1990, come uno dei classici di animazione prodotto dalla Nippon Animation e distribuito in Italia a partire dal 1991.
Orfana sin da quando era ancora in fasce, abbandonata davanti ad una chiesa in un misero quartiere di New York, Judy Abbot vive nell'orfanotrofio "John Gryer" fino all'età di quattordici anni. Piacevolmente colpito dal suo spiccato talento nello scrivere, un misterioso benefattore decide di adoperarsi per permetterle di frequentare gli studi superiori, introducendola nella società benestante dell'epoca. Judy ignora sia il nome che il volto del suo tutore ma, avendo intravisto di lui l'ombra dalle lunghe gambe sottili proiettata sulla parete dai fari della sua automobile, deciderà affettuosamente di soprannominarlo Papà Gambalunga.

clicca qui per vedere la sigla italiana:
http://www.youtube.com/watch?v=vACeTF-6fEU

Dal diario di Judy - il lato più dolce di Julia
( immagini tratte da internet )

Dunque... Come potrei descrivere oggi il cambiamento di Julia?
Quando ci siamo conosciute, l'appellativo più "gentile" che avrei usato per lei era... Beh, decisamente questo non si può dire, togliamolo!
Era una ragazza completamente diversa da me: ricca, attraente, di buona famiglia; ma anche viziata, arrogante ed insopportabile. Sembrava non avere altro scopo nella vita se non quello di ostentare continuamente il proprio lusso e la propria ricchezza.
Non solo!
Non faceva praticamente alcuno sforzo per risultare simpatica agli altri, come se i suoi soldi o la sua condizione sociale le garantissero il rispetto e l'ammirazione incondizionata di tutti.
Devo ammettere che, durante gli anni che abbiamo trascorso assieme, Julia è davvero cambiata e in meglio.
All'inizio sembrava anche un po' impacciata, come se temesse che io e Sallie potessimo prenderla in giro o peggio approfittare della sua vulnerabilità per farle del male, ma pian piano ha acquisito maggiore sicurezza e fiducia nel prossimo.
Dalla spocchiosa e arrogante snob dai capelli biondi che conoscevo, è diventata una ragazza dolcissima e molto premurosa.
Mi ha stupito vederla prendere le difese di Sallie, rimbeccando aspramente quella smorfiosa che l'ha chiamata "quattrocchi" davanti a tutti, e ancor più la sua ferma decisione di troncare una volta per tutte ogni tipo di rapporto con gente di quella risma.
Una cosa sulla quale ho dovuto ricredermi, circa l'alta società, è che non tutti sono fatti allo stesso modo.
Prendiamo lo zio di Julia, ad esempio!
Jervis Pendleton è un uomo gentile, nonostante sia ricco sfondato, e ora come ora devo riconoscere che Julia gli assomiglia tantissimo.
Specialmente il sorriso.
Prima era beffardo, velenoso anzi, una sottile fessura che rendeva ancora più detestabile il suo volto.
Ora invece, quando la vedo sorridere, il suo è un sorriso autentico e luminoso.
E' bello vedere una persona così felice e serena, specie quando sai che ti è amica e ti vuole bene sinceramente, tanto che ti viene da pensare che la sua compagnia sia come uno di quegli sfavillanti lustrini sugli abiti... o meglio, come un gioiello prezioso da custodire gelosamente.
Le gioie dell'amicizia sono rare, difficili da trovare, proprio come i diamanti.
Perciò è ancora più bello scoprirle!

FINE