Prologo
Non ci parlavamo da circa un anno… Sì certe volte cliccava “mi piace” su alcuni dei miei post di Facebook e li commentava chiedendomi se stessi bene; ma più di questo niente. Niente di niente. Eppure ero sicura che quando stavamo insieme c’era qualcosa… qualcosa che ci faceva capire che ci amavamo… No. Era impossibile, stupido, sciocco. D’altronde come mi poteva piacere un ragazzo che abitava a dieci ore da me? Come potevo sperare che lui si ricordasse di me? Ebbene è successo. Speravo di evitare di innamorami di lui ma non ho potuto… è successo e basta. Ma adesso? Cosa potevo fare? Avrei aspettato. Aspettato con ansia il ritorno dell’estate per poterlo rivedere quei trenta giorni che parevano secoli, che volavano via mentre li vivevi ma che non se ne andavano dalla testa. Ecco non resta solo che aspettare la fine di Giugno. Ogni giorno una tortura, ogni secondo un’ agonia.