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Autore: horjzons    05/02/2014    11 recensioni
Katniss Everdeen ha fallito.
Gli Hunger Games sono tornati.
E ora qualcun altro dovrà combattere contro di essi.
DAL TESTO:
CAPITOLO 2
-Oh no, signore, Katniss Everdeen giocava col fuoco, io preferisco di gran lunga l’acqua. Se Katniss Everdeen non è riuscita a bruciare gli Hunger Games, io li affogherò!!!-
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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POV CHRIS
Chris  Anderson. Distretto 1. Anni: 16.
Ero pronto. Mi ero addestrato per anni per quel giorno. Il giorno della Mietitura. Mio padre aveva vinto gli Hunger Games a 15 anni ed era diventato il mentore del Distretto 1. Io sognavo di diventare come lui. “Nessuna pietà, nessun timore, solo vittoria”. Me lo ripeteva sempre. E io quell’anno mi sentivo pronto per vincere.                                                                                                                                                                                                                                                                                      
-Bene, signori, signore che piacere per me oggi essere qui!!! Ogni anno mi commuovo nel vedere quanti bei fanciulli e fanciulle ci sono in questo distretto. Tutti così forti: voi siete la gloria degli Hunger Games!!! E adesso vediamo il filmato introduttivo per questi 126esimi Hunger Games e che possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!!- la donna tutto trucco, Giselle Lambose, che ogni anno presentava il giorno della Mietitura al nostro distretto si allontanò dallo schermo per mostrarci il filmato. Ormai lo sapevo a memoria, ma ogni volta mi emozionava la storia del nostro paese, Panem. Tutti eravamo fieri di questi giochi. Erano giusti. E permettevano a tutti noi di mostrare le nostre capacità. I nostri genitori ci avevano sempre insegnato ad amarli e ad onorarli. “Saranno la fortuna di chi se la merita” mio padre me lo diceva sempre. Ti permettevano di diventare famoso e forte. Però dovevi meritartela la fama e dovevi farlo dimostrando di essere il migliore in quella arena. E allora ecco che serviva quel motto sacro “Nessuna pietà, nessun timore, solo vittoria”. Mio padre mi aveva raccontato che là dentro è facile essere deboli e lasciarsi andare. Lui aveva rischiato parecchie volte di morire solo per cercare di salvare un ragazzino di 12 anni che gli era particolarmente legato. Poi, però, si era svegliato e aveva capito che il vincitore poteva essere solo uno e sapete cosa fece?? Uccise quel bambino nella notte e poi vinse. Divenne una star, si sposò e nacqui io. Lui era il mio eroe.
-Bene ed ora … riprendiamoci da questo magnifico video ed iniziamo, naturalmente, dalle ragazze- la donna estrasse un bigliettino –Sue Patt- un urlo di boati riempì la piazza. La ragazza era più o meno una mia coetanea forse un annetto in meno. Era alta e robusta e il suo volto puntava in una sola direzione: la vittoria.  Sorrise felice e a testa alta si avvicinò al palco. Tutti applaudirono.
-Grazie, grazie tornerò vittoriosa per voi!!!!-
-Ne siamo convinti, ma ora … i maschietti … - Giselle estrasse un bigliettino. Lo lesse, ma io non feci neanche attenzione al nome perché gridai alzando la mano:
-Mi offro volontario come tributo!!!!- un altro boato si alzò nel sentire quella frase. Mio padre che era lì presente insieme al sindaco del Distretto 1 era in estasi nel vedere il suo figliolo farsi valere!!  Arrivai al palco e mi sentii carico. Tutti applaudivano per me e io non gli avrei delusi. Avrei vinto quegli Hunger Games a tutti costi. Avrei fatto fiero mio padre e il mio distretto. Se la faccia di Sue, prima, era puntata verso la vittoria, io c’ero già proiettato dentro.  Serrai la mascella e guardando verso l’alto urlai:
-Distretto 1 sei pronto per un nuovo vincitore???- tutti esclamarono e gridarono:
-Sììììì-
La donna alzò le mani mie e di Sue e urlò:
-Ecco i tributi del Distretto 1: Sue Patt e Chris Anderson!!-
POV GINGER
Ginger Cadlecott . Distretto 12. Anni 16
Era arrivato quel giorno. La Mietitura. Noi tutti del Distretto 12 lo odiavamo, ma io in particolare. Avevo visto morire mio fratello, la mia migliore amica e anche il mio fidanzato in questi stupidi giochi. Li detestavo, ma soprattutto detestavo il presidente Snow e tutte quelle persone che ci trovavano gusto a veder morire dei ragazzi. Tempo fa una ragazza, Katniss Everdeen, aveva creato una rivoluzione. Gli Hunger Games erano morti e con loro un periodo buio della nostra storia. Ma poi alla sua morte, tutto era ritornato identico. Gli Hunger Games erano tornati e a governarli c’era il fratello del vecchio presidente, un uomo altrettanto crudele. Avevano di nuovo distrutto il Distretto 13 e avevano ricreato il nostro distretto, il 12. Era questo che odiavo. Uomini, donne, bambini erano morti per ribellarsi e poi quando la scintilla della rivoluzione era morta tutto era ritornato come prima. Katniss Everdeen era  morta e il suo nome era scomparso nella maggior parte dei distretti. Sicuramente se avessi chiesto a un ragazzo del distretto 6 chi fosse  Katniss Everdeen lui mi avrebbe risposto che non ne aveva mai sentito parlare. Gli Hunger Games avevano eliminato nella mente della popolazione i nome degli eroi che avevano cercato di ribellarsi. Avevano fatto uccidere tutti i rivoltosi, avevano costretto i vecchi che avevano vissuto la rivoluzione a non raccontare niente alle generazioni future. E così i giovani si ritrovavano del tutto ignari su chi fossero Katniss Everdeen, Peeta Mellark e Gale Hawthorne. Ma il Distretto 12 era diverso. Noi sapevamo  tutto sulla loro storia, il suolo su cui camminavamo ogni giorno era lo stesso che calpestavano loro, le idee che ci frullavano nel cervello erano le stesse che riempivano la loro testa . Pensavamo di ribellarci, di dire BASTA agli Hunger Games, alla cattiveria umana. Ma da soli non ce l’avremmo mai fatta. Dovevamo trovare una scintilla che facesse esplodere anche gli altri distretti. La scintilla di tanto tempo fa era stata Katniss Everdeen. Ora ne serviva un’altra …
-Ohhhhh … che bellezza essere qui ogni anno a onorare gli Hunger Games proclamando i due tributi che combatteranno fino alla morte per il proprio distretto!!!-disse la presentatrice della Mietitura, “l’adorabile” Lilly Viron - Siete felici ragazzi??- silenzio di tomba. Come potevamo essere felici di morire e di farlo per uno spettacolo televisivo??? Io non avevo paura della morte, avevo paura di morire per una causa che non mi piacesse. E morire negli Hunger Games era la morte meno dignitosa che esistesse a questo crudele mondo. Se dovevo morire l’avrei fatto ribellandomi, non stando ai loro giochi.
-Bene siete tutti felicissimi!!! E ora guardiamo tutti insieme il video che onora il nostro paese!!- la stessa storia ogni anno. Il sindaco che parlava della storia di Panem, leggeva il Trattato del Tradimento, mentre ci facevano sorbire quel video schifoso. Se quello era il nostro paese avrei voluto andarmene su Marte. A volte pensavo di scappare, ma poi pensandoci meglio rimanevo lì, nel mio distretto. Non avevo paura di essere catturata dai Pacificatori. Ero agile a scappare e ad arrampicarmi, non mi avrebbero mai presa. Ma rimanevo lì ogni anno, a sorbirmi quel video, a vedere due ragazzi del mio distretto morire solo perché chi scappava non raggiungeva niente. Forse fuggendo avrei vissuto di più, ma Katniss Everdeen non era scappata alla prima difficoltà. Lei era un simbolo perché non si era mai arresa e se io aspiravo a diventare come lei non avrei dovuto scappare. Scappare era da fifoni. Stare al loro gioco era da codardi. Rimanere e combattere era da ribelli. E io mi sentivo decisamente ribelle.
-Che emozione ragazzi non trovate???- silenzio di tomba. –Chi tace acconsente!!! Bene prima le ragazze … allora allora ecco qui il bigliettino … Minerva Fire - mi guardai intorno cercando la ragazza che era stata chiamata. Era una bambina di appena dodici anni ed era terrorizzata. Non sapeva combattere. Glielo leggevo negli occhi. Sarebbe morta dopo un giorno in quell’arena e non sarebbe cambiato niente: gli Hunger Games avrebbero continuato a esistere. Io, invece, avevo qualche possibilità in più di farcela anche il secondo giorno. Ero agile nelle foreste e l’arco era il mio amico più  caro. Già, proprio come Katniss Everdeen. Mia madre aveva insistito che fortificassi queste discipline : nel caso fossi stata pescata lei era pienamente convinta che avrei potuto farcela come Katniss. Io pensavo un’altra cosa. Io pensavo di poter diventare un  simbolo. Se Katniss era la “ragazza di fuoco” io sarei potuta diventare qualcos’ altro. Forse ero troppo ambiziosa. Mamma me lo diceva sempre “l’ambizione sarà la tua fine, prima di fare ragiona”. Ma il popolo non voleva un burattino riflessivo che pensasse troppo prima di agire. Il popolo voleva un simbolo puro, impulsivo. Voleva una nuova Katniss Everdeen. E Katniss Everdeen non si fermava troppo a pensare prima di agire. E così feci anch’io, in quel nanosecondo prima che Minerva salisse sul palco.
-Io, Ginger Cadlecott, mi offro volontaria come tributo!!- tutti si girarono verso di me. Erano sconvolti. Mentre salivo sul palco tutti mi scrutarono con le bocche aperte e sussurravano “questa è un’eroina!!” “si è offerta come Katniss Everdeen!”. Salii gli scalini nel silenzio più totale. Lilly, la donna che estraeva i  bigliettini, si mise ad applaudire e saltellare tutta eccitata:
-Che emozione!!! Che emozione!! Era da Kat … - poi si zittì. Stava per dire che era dall’epoca di Katniss Everdeen che il Distretto 12  non aveva una volontaria, ma poi si corresse –è da molto tempo che non abbiamo volontari in questo distretto!!! Hai qualcosa da dire??- io stetti zitta, ma alzai il mio braccio destro e con la mano feci il gesto di Katniss Everdeen. Le tre dita. Per noi del Distretto 12 voleva dire grazie, ammirazione, voleva dire addio a una persona a cui vuoi bene, ma dopo Katniss Everdeen aveva preso per noi anche un altro significato: ribellione. Tutto il pubblico e gli altri ragazzi che erano lì presenti mi imitarono. E per la prima volta sentii che la rivolta era più vicina di quello che potevo immaginare. I Pacificatori iniziarono ad agitarsi e la presentatrice, non sapendo come comportarsi, mi tirò giù il braccio. Poteva anche interrompere il gesto, ma era troppo difficile interrompere una rivolta. Ormai il pubblico gridava il mio nome. Stavo diventando un simbolo.
-Ok ok, sei già amata piccola mia- disse Lilly cercando di far mantenere la calma.- Ora i maschietti … - prima ancora che si avvicinasse all’urna le mani di dieci ragazzi si alzarono per offrirsi volontari. Alla presentatrice si spense il sorriso e i Pacificatori erano in attesa di ricevere ordini. Probabilmente avrebbero potuto anche combattere contro la gente, ma il solo gesto di attaccare era simbolo che qualcosa non andava, voleva dire che la rivolta era ormai diventata realtà. Se avessero attaccato avrebbero ammesso davanti a tutti gli altri distretti e a Capitol City, che qualcosa non andava nel Distretto 12. E qualcosa di grosso.
-Wow … quanti volontari … in realtà le regole dicono che prima devo estrarre il bigliettino e poi dovrei chiedere se ci sono volontari … - rispose la presentatrice in pieno panico. Non sapeva come comportarsi, ma poi indicò uno di quei dieci ragazzi. Era Patrick. Cavolo, tutti, ma non lui!!! Era il mio migliore amico e adesso che avremmo partecipato agli Hunger Games soltanto uno dei due si sarebbe salvato. Poi lo guardai attentamente. Con un solo sguardo riuscì a rassicurarmi. Leggevo nei suoi occhi che era fiero di combattere al mio fianco e che insieme avremmo potuto fare la differenza.
-Allora … ecco qui il tributo maschile del Distretto 12: Patrick Roum!!!- la presentatrice non chiese al mio amico se avesse qualcosa da dire, non voleva creare altro scompiglio. Ma io e Patrick lo facemmo lo stesso : prendendoci per mano rifacemmo il simbolo di Katniss Everdeen. Il pubblico esplose e i Pacificatori non resistettero più. Si scagliarono contro la popolazione, mentre io e Patrick venimmo spinti dentro a un edificio e portati di fretta e furia lontani da quel posto. Forse i Pacificatori stavano massacrando la gente in piazza, ma ormai non importava più : la rivolta era nata e la miccia che aveva fatto scoppiare tutto ero io, Ginger Cadlecott.
SPAZIO AUTRICE
Prima fanfiction su Hunger Games e spero vi piaccia ... boh, non so mai che dire negli "spazio autrice"!!! bene, recensite, recensite, recensite e ditemi quale personaggio preferite!! secondo capitolo già pronto per essere pubblicato, ma aspetto qualche recensione ... 
a presto
1D_we_love_4ever
  
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