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Autore: Haley_V    05/02/2014    2 recensioni
Ero da sola. La mia migliore amica era una lama di metallo che non faceva che recarmi dolore. Nessuno poteva capirmi. Ma forse nemmeno io potevo.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato, Joe Jonas, Selena Gomez, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Tematiche delicate
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(POV Joe)
 





Dopo quel bacio tutto quello che facevo era guardarla. Demi era lo spettacolo più bello del mondo, era la cosa più vicina a Dio, per me. Era l’unica che desse un senso al sole che mi colpiva la mattina, guardarla mi restituiva una ragione per continuare a vivere.
E i suoi occhi.
Molti ritengono che la bellezza di uno sguardo risieda nel colore degli occhi. Non sono mai stato così in disaccordo.
Perché il colore dei suoi occhi era di un comunissimo marrone, per certi aspetti non troppo diversi dai miei, ma i suoi; In quel comune marrone io ci vedevo tutto il mio mondo.
Il mio unico mondo.
E quando la guardavo,  cercando la sicurezza nel suo sguardo, una risatina rubata  da una mia occhiata nascosta, il mio mondo crollava. Perché nei suoi occhi non vedevo altro che il riflesso di un’anima spezzata a metà.
Non aveva più quella luce che riservava a me, con cui illuminava il mondo e chiunque incontrasse per strada.  Aveva lo sguardo spento, gli occhi di chi non faceva altro che lottare e di farsi valere in un mondo di belve feroci, e non faceva altro che soccombere, ogni volta. Sempre da sola.
Se solo avessi potuto dirle quanto in realtà valesse, quanto fosse bella e quanto contasse per me, forse l’avrei potuta guarire. Se solo le avessi potuto dire la verità, forse lei avrebbe potuto guarire me.
Ma avvicinarla era impossibile. Era come se tra lei e tutto il resto avesse innalzato un muro, impenetrabile e altissimo. Quel muro aveva il palese obbiettivo di tenere all’esterno tutto quanto, compreso me. E non sapevo seriamente come penetrarlo.
Quel bacio per me era stato una boccata d’aria pulita. Era stato come uscire finalmente dall’apnea e tornare a respirare, come rivedere di nuovo la luce del giorno. E quando lei l’aveva ricambiato, Dio. Perché lo sapevo, sapevo che ricambiava. Perché una parte di lei non faceva altro che chiedere aiuto, ma l’altra metà continuava a tirarla giù, lontano dalla fune che le veniva tesa ogni volta. Ma io non volevo arrendermi, non potevo. L’unica cosa che continuavo a ripetermi, era che mi serviva soltanto una corda più lunga.
Avevo provato ad avvicinarla, ogni volta che potevo. Da un semplice “aspetta, ti apro la porta” ad un più complicato “ti va di fare due chiacchiere?” che di solito concludevano con un “lasciami in pace, Joe” o con una fuga repentina.
Certo era che rimaneva bellissima.
 
Quella mattina pioveva, e tanto anche. A tal punto che le riprese sul set furono posticipate alla settimana successiva, sostituite dai turni in sala di registrazione. Un po’di pausa era l’ideale, per quanto mi riguardava.
Anche perché, girare un film con una coprotagonista che a malapena ti guarda negli occhi, non è una cosa molto facile.
Quella mattina però il mio umore era di tutt’altro avviso.
L’aspettai, fregandomene beatamente delle goccioline fastidiose che cadevano dalla grondaia sulla mia spalla, all’uscita della mensa. Quando finalmente uscì, e mi vide, la sua reazione fu del tutto calcolata. Spalancò gli occhi, diede un breve colpo di tosse, e con un cenno veloce agli altri che uscivano dall’edificio si mosse verso la direzione opposta rispetto a me. Sorridendo sornione scossi la testa e mi avviai per lo stesso viottolo.
  • Ultimamente non faccio altro che starti dietro, eh?
  • Nessuno ti costringe a farlo, Joe.
  • Non dico che mi dispiaccia.
Continuammo a camminare per un po’, in silenzio. Un po’ mi piaceva l’idea di stuzzicarla fino allo sfinimento, forse alla fine avrebbe reagito per davvero.
E infatti,
  • Hai intenzione di seguirmi ancora per molto?
  • Sei molto buffa quando ti arrabbi con qualcuno più alto di te, te lo ha mai detto nessuno?
  • Non provare a fare lo spiritoso, io sono seria.
  • Non era mia intenzione offenderti. O forse si.
  • Stai continuando a fare l’idiota.
  • Lo sai che è la mia specialità.
  • Lo so benissimo. Ma forse è arrivato il momento di crescere, non trovi?
Le sue parole non mi scalfirono affatto. Mi aveva detto di peggio in passato.
Non contenta della mia reazione al suo discorso, si avvicinò pericolosamente a me, con uno sguardo decisamente scazzato. Questo non fece che farmi scoppiare a ridere.
 
  • Mi spieghi adesso cos’hai da ridere?
  • Te l’ho detto, sei buffa. Scusami, davvero, non posso farci niente!
  • Mi stai davvero stufando.
  • E tu sei bellissima.
Colpita. Le mie parole la fecero arrossire subito. Sorrisi, vincitore, e aspettai una risposta. Tossì e imbarazzata si sforzò di rispondermi.
 
  • Cosa c’entra adesso questo?
  • Nulla. Avevo solo bisogno di dirtelo. Secondo me non te lo dicono spesso.
  • Chi ti dice che …
  • Perché l’unico che crede in ciò che dice e che crede in te sono io. Ecco perché lo so.
  • Joe, se credi che dicendo queste parole io ….
  • Non voglio nulla in cambio. Ti dico soltanto la verità.
  • Va bene. Ma devi lasciarmi in pace lo stesso.
Chiusi gli occhi e la baciai. Non fu qualcosa di passionale, ne di studiato, o di romantico persino. Fu soltanto uno scontrarsi di labbra, perché lei di certo non se l’aspettava. Ma per me voleva dire tutto. Durò qualche secondo, e quando mi staccai impiegai tutte le mie forze, perché avrei voluto non lasciarla più. Aveva gli occhi spalancati, le labbra ancora chiuse, come se quel contatto lo sentisse ancora su pelle, lo sguardo fisso nel vuoto. Sorrisi, poi cercai di contenermi e arrossii, imbarazzato ma anche felice.
 
  • Mi… mi dici perché lo hai fatto?
  • Credo che sia per lo stesso motivo di prima. Volevo farlo.
  • Tu sai che di solito per fare qualcosa di questo tipo c’è bisogno che anche l’altra parte sia d’accordo?
  • Sono sicuro che fosse così.
  • Smettila di fare così!
  • Così come?
  • Mi segui, cerchi di parlarmi, mi … mi baci… cosa credi di fare?!
  • Voglio solo che tu mi parli.
  • E credi che facendo così possa riuscirci?!
  • Almeno riesco ad avere la tua attenzione..
  • Sei un deficiente!
  • Uao.. ancora un complimento e arrossisco!
  • Dannazione, sei insopportabile! Vattene, lasciami in pace!
E furiosa avanzò a grandi passi verso i caravan.
  • Comunque resti bellissima!
  • Fanculo Jonas!
Ridacchiai, mentre lei sbuffando sonoramente si allontanava sempre di più.


 
(POV Nick)



 
  • Hey Miley, come va, tutto bene? Spero di si, insomma, io sto bene, e non vedevo l’ora di vederti per parlare, così sentirò cosa avevi da dirmi …
No.
  • Hey Miley, ciao. Sono felice di vederti, ti amo.
Decisamente no.
 
  • Nick!
Cavolo.
  • Miley! – risposi al saluto e aspettai mi raggiungesse. Era bellissima. Nella mia testa era l’unica che vedevo, quanto fosse bella. E perfetta. E bella.
Era tutto.
E non era mia.
Sospirai, poi fu lei a riportarmi alla realtà
 
  • Niick… terra chiama Nickolas!
  • Eh? com.. cosa?
  • Ti eri imbambolato … è tutto okay?
  • C-certo, sicuro! È tutto apposto! Andiamo?
  • Certo!
E ci incamminammo per la nostra strada.
  • Mmh, adoro il frappè al caramello!
  • Lo so … da quando ti conosco ne mangi a litri
  • Ci credo! È ottimo!
Le sorrisi. Era bella anche con la bocca sporca di glassa al caramello e le gocce di cioccolato che le cadevano dal bicchiere.
  • Comunque grazie per avermi incontrata…
  • E di che! Mi fa piacere, è tanto che non parliamo …
  • È vero.
  • Allora … come mai hai voluto vedermi?
  • Beh … sai, Demi non è nello stato migliore per ascoltarmi, e di certo non posso parlarne con mia madre … e nemmeno con Liam …almeno non ora..
  • È qualcosa di grave?
  • Beh … più o meno …
  • Hey, lo sai che puoi parlarmi di qualunque cosa. Siamo amici, no?
  • Si.
  • Ti fidi di me?
  • Certo. – disse sorridendo (quanto era bella)
Prese un lungo respiro. Mi fermai a guardarla, iniziai anche a preoccuparmi. Se aveva bisogno di questo tempo per dirmi qualcosa doveva essere davvero importante per ….

 
  • Sono incinta.









 
 
 
 
 
 
Vi prego, perdonatemi. Perdonatemi se potete, perché sono davvero una grandissima stronza. Lo so. Ne sono consapevole. E questa storia dovrebbe odiarmi per prima, la mia dolce piccola, perché non l’ho pensata a dovere. Ma adesso eccomi qui. A cercare di rimediare, con un capitolo che credevo seriamente mi venisse molto corto (ma invece ringraziando iddio è decentemente lungo), a cercare di riordinare le idee dopo la bellezza di sette mesi (forse di più boh…) in cui l’ispirazione è andata a farsi un giro in Slovenia. Se volete prendermi a parolacce fate pure, non farò altro che darvi ragione cwc perché so che vuol dire dannarsi per aspettare l’aggiornamento di una storia, quindi merito di essere linciata cwc però, il capitolo non è così male, e finalmente mi è tornata la voglia di scriverla! Non sapete quanto sono felice di questo!
Btw, ho tante altre idee che avrei voluto scrivere già in questo capitolo, ma siccome sono stronza fino in fondo, devo essere coerente e farvi aspettare ancora un po’. (vi amo tutti cwc)
Non ve l’aspettavate Miley incinta, eh? (@Inhibernation sorpresa :D) Secondo voi Nick è svenuto? Per me si.
I Jemi sono belli perché si. Non credo ci sia altro da aggiungere, no?
 
Spero che non mi abbiate abbandonato, che il capitolo vi sia piaciuto e vi abbia fatto sbollire la rabbia che giustamente starete provando per in questo momento!
Giuro che cercherò di aggiornare il prima possibile, lo prometto! *occhi dolci*
Alla prossima, vi amo tutti!
(non oso chiedervi di recensire, potrebbero essere le mie ultime parole famose c:)
 
xx
Haley (:
 
 
  
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