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Autore: favre88    06/02/2014    5 recensioni
Il villaggio è assorto in un sonno profondo, ma nella nebbia incombe una minaccia. La morte cavalca veloce.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un silenzio spettrale pervade questa lugubre notte. Nella tetra oscurità, ombre minacciose corrono da una lapide all’altra, risvegliando le anime sepolte, richiamandole all’antico splendore, incitandole a marciare ancora una volta.
Sinistri echi lontani riflettono ancestrali paure nel cuore della landa, mentre nel cimitero visioni oniriche si contorcono al ritmo della loro danza macabra.
Nel villaggio, le ultimi luci sono spente, e le pie anime si preparano al sonno dei giusti, dopo una giornata di duro lavoro. Nessuno può immaginare l’orrore che sta compiendosi poco più in là, oltre i secolari abeti che coprono la vista, oltre alla pianura che riempie il paesaggio circostante.
La notte ormai è giunta, e nel cuore delle tenebre anime dannate stanno per intraprendere la loro infernale marcia.
Alzatevi, dannati, o voi putride e marcescenti creature, sono le ombre della notte ad ordinarvelo. Marciate di nuovo nel mondo dei vivi, avanzate nella gelida notte, poiché leggero e silenzioso è il passo di chi cavalca la bruma.
Stanotte le anime rie rivivranno, e brinderanno con il sangue di coloro che da Morfeo sono stati catturati. Vi attendono deliziose libagioni, nettare divino, a voi che scavate nella fredda terra della vostra tomba, alla ricerca della Luna.
Stanotte trionferete, e nello splendore dell’oscurità le vostre orride espressioni si muteranno nel gelido sorriso del vincitore.
Ed eccoli ergersi, nella loro atavica magnificenza, sollevarsi dalle loro lapidi incrostate di muschi e licheni, e volgere il loro sguardo verso la pallida Luna, spettatrice inerte e terrorizzata di quell’orrido spettacolo.
Mostrate il volto alla luna, o voi cineree creature, spaventate l’argenteo astro con i vostri incavi vuoti, orbite che ospitarono vivi occhi, che in vita videro orrori per cui la vostra mente fu lacerata.
Mostrate ciò che siete diventati, bestie immonde senza Dio, mentre a fatica vi ergete in piedi.
Stanotte non rifugerete nei vostri fetidi anfratti, non dovrete scappare davanti agli occhi del mondo, poiché stanotte marcerete verso la vittoria.
La notte avanza lugubre, e con essa l’inesorabile ascesa di chi lasciò gli Inferi per vendetta.
Scappate uomini, svegliatevi e fuggite. Prendete in braccio i vostri pargoli e allontanatevi da questa tetra vallata. Non pensate ai vostri averi, non radunateli, perché coloro che veleggiano nella nebbia non bramano oro, ma sangue.
Svegliatevi dal vostro sonno, strappate la vostra mente dai magnifici sogni che vi stanno allietando. Veloce avanza chi nella morte ha trovato la dannazione.
Guardateli avanzare, oltre le foreste e le gelide piane, strascicare i loro marci piedi attraverso le lande desolate. I loro visi sono rivolti verso l’alto, quelli che furono i loro nasi odorano l’aria, e i loro denti, così affilati, così taglienti, brillano nell’oscurità.
Fuggite, ora o mai più, perché soltanto superando la nebbia le vostre anime potranno essere salve.
Ma Morfeo li ha imprigionati, e quando la sentinella si ridesta ormai è troppo tardi, perché a bussare alla porte del villaggio è solo la nebbia.
  
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