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Autore: _Devil Smile_    06/02/2014    1 recensioni
Un' aspirante suicida si trova sul tetto di un alto palazzo con la sua migliore amica che cerca di salvarla da sè stessa. Chi vincerà questa guerra? L' amore o i mostri che tutti cerchiamo di combattere?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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E pianse. Pianse come mai prima di allora. Urlava. Emetteva grida disperate, le urla di chi ha trattenuto il dolore troppo a lungo. Stava facendo fuoriuscire tutto il trambusto che affollava la sua mente. Stava gridando al mondo ciò che non riusciva a spiegare con le parole. Là, su quel tetto, da sola. Sempre più persone accorsero sotto l' imponente palazzo, persone che lei non conosceva, ma che già avvertivano le autorità e che la scongiuravano di non saltare. Lei, però, non riusciva a sentirle. Le urla e la musica alle orecchie le impedivano di ascoltare. I suoi mostri erano troppo forti e lei troppo debole. L' aria fredda le carezzava il viso e le braccia scoperte, facendola un poco rabbrividire. Stava per farlo, eppure non era spaventata, al contrario più si avvicinava al precipizio, più si sentiva bene. Quello era il segnale che aspettava per andare avanti, per decidere davvero di scegliere la Pace Eterna. Sentiva di essere al fianco della Morte, La percepiva accanto a sè, e si sentiva sempre più sicura. "Ferma, ti prego non lasciarmi!" e urlò ad un certo punto una figura misteriosa alle sue spalle che le cinse i fianchi e la strinse a sè togliendole le cuffie. Ruotò un poco il capo. Era la sua migliore amica. "Mi avevi promesso che saresti rimasta con me per sempre, ora non te ne puoi andare o verró con te!" Continuò la ragazza in lacrime. "No! Tu non capisci! Tu non puoi capire se non l' hai inteso fino ad ora!" "Sì, invece! Eccome se posso capirti! Ti prego non andare, non lasciarmi, non tutti ti odiano" -la strinse più forte-"io ti voglio bene." "E io ti amo!" Quasi lo urló, mentre la ragazza ancora l' abbracciava da dietro. Un silenzio tombale piombó tra loro ed un gelo interiore avvolse il cuore dell' aspirante suicida. Fece un passo avanti cercando di liberarsi dalla morsa dell' altra ragazza, ma quest' ultima non glielo permise e la strinse ancor di più. "Anch' io." Le sussurrò. "Bugiarda!" -si voltò liberandosi- "so che sei innamorata di lei!" "Mai quanto lo sono di te." "Sta zitta! Non è vero! Ecco cosa sono arrivata a farti dire: che mi ami! Ecco che razza di mostro sono! Tu non dovevi saperlo! Non prima della mia Morte." "Non pronunciare quella parola! Stasera nessuno morirà." -la riprese- "non saltare, oppure salto anch' io!" "Vattene. Ora." "No! Non ti lascio qui!" "Lasciami! Vattene, dimenticami! Dimentica ció che ho detto,ció che ho fatto, dimentica me! La-..." non riuscì a terminare la frase. La ragazza che aveva dinanzi aveva resistito fin troppo, aveva aspettato anni per incontrarla ed ora che era riuscira a coronare il suo sogno, seppure sul tetto di un edificio, aveva deciso di compiere la sua missione fino alla fine e l' aveva baciata. Fu un bacio lungo ed intenso, proprio come entrambe l' avevano sempre immaginato, l' una di nascosto dall' altra. L' adolescente che poco fa voleva suicidarsi inizió a ricredersi. All' inizio, presa un po' alla sprovvista, rimase immobile, come se fosse ghiacciata. Non credeva stesse accadendo davvero. Poi, però, sentì le mani della migliore amica attirarla sempre più, i loro cuori, prima lontani, che ora quasi si toccavano e percepivano l' uno i battiti dell' altro, e le labbra che premevano dolcemente sulle sue, così chiuse gli occhi lasciando che le braccia si attorcigliassero intorno al corpo dell' amore della sua vita. Durante quel bacio riuscì ad essere di nuovo felice e senza pensieri, proprio come quando era bambina. Non provava quella sensazione da anni ormai, seppur le fosse capitato di sorridere a volte. Non vollero più staccarsi e dopo questo desiderarono entrambe un altro ed un altro bacio ancora, finché la ragazza che aveva cominciato non sussurrò all' orecchio dell' altra:" Allora ci credi, finalmente, che ti amo?!" E le sue labbra, che sembravano bollenti, iniziarono a lambirle dolcemente il collo ghiacciato scendendo sempre più giù, fino alla scollatura piuttosto ampia della maglia. L' avvolse, poi, nella sua felpa calda e tenendola stretta l' accompagnò alla porta che conduceva alle scale, per scendere da quel tetto, ma la ragazza che da poco aveva ritrovato la felicità si fermò e disse: "Aspetta. Rimaniamo ancora un po' da sole. Non sono pronta ad affrontare mille domande, voglio prima stare con te." L' altra sorrise ed annuendo si distese accanto alla persona tanto desiderata per ricominciare a coprirla di dolci baci arrivando fino al seno (che avrebbe voluto scoprire) ed alle numerose cicatrici dei tagli sparsi qua e là sulla pancia e sulle braccia. Quella stessa notte la fece sua per sempre e avrebbe continuato a salvarla dai suoi mostri per tutto il resto della vita.
  
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